Karsteen Braasch contro le sorelle Williams: ed è subito 1998
Capita che nella tua carriera di tennista professionista tu riesca a raggiungere traguardi importanti, magari non di primissimo piano, ma comunque successi personali a livello challenger in singolare, sollevando al cielo diversi trofei di doppio nel circuito maggiore, arrivando fra i primi 50 al mondo tanto in coppia quanto individualmente e poi, nonostante tutto, tu venga ricordato dalle generazioni successive per qualcosa che con il tuo sport a dire il vero, ha ben poco a che fare.
È il caso del tennista tedesco Karsteen Braasch, un onesto “mestierante” del tennis, passato agli onori della cronaca e a imperitura memoria per una rivisitata battaglia dei sessi nel 1998, con il guanto di sfida raccolto in una partita altamente provocatoria giocata contro le due sorelle Williams, allora poco più che adolescenti, che avevano affermato di poter battere agevolmente qualsiasi tennista uomo posizionato oltre la 200esima posizione del ranking: una sfida che da divertente generò anche una buona dose di umiliazione, con le due sorellone del tennis battute facilmente 6-2 (Venus) e 6-1 (Serena), nonostante alcune birre bevute prima del match e addirittura alcuni tiri di sigarette al cambio campo. Si giocò e si rise ma sono sicuro che le due statunitensi terribili ci credevano davvero e si arrabbiarono non poco.
Un incontro dall’alto valore simbolico e che affondava radici in centenarie lotte tutte al femminile, con diversi precedenti che sicuramente avevano un valore diverso vista l’epoca in cui si giocarono: in un momento storico in cui la polemica impera per il caso Moore sulle differenze fra il tennis femminile e quello maschile con le dichiarazioni a seguito di Djokovic e della collega Serena (impegnati in un botta e risposta inusuale per l’impomatato mondo del tennis…), non possiamo quindi non ricordare le sfide fra Bobby Riggs e Margaret Court (due set facili facili per il maschietto…), prima vera battaglia dei sessi nel 1973, quella sempre fra Riggs e Billie Jean King ancora nel 1973, che vide la tennista statunitense battere in 3 set il connazionale 55enne con un pubblico televisivo di ben 90 milioni di spettatori, senza dimenticare la terza, quando Connors nel 1992 lavò l’onta subita proprio da Riggs battendo la Navratilova in due set nonostante modifiche che favorivano Martina. Altri tempi, altre battaglie e un messaggio forte, fortissimo.
Braasch non schernì le sorelle Williams come riportato da molti periodici al tempo, era cambiato il contesto rispetto al passato: ancora oggi, in un mondo in cui imperano odio razziale e violenza, c’è bisogno di leggerezza, ovviamente senza superare determinati limiti. Braasch fece proprio questo: si mise in gioco, rischiò una bruciante sconfitta a 30 anni ma riuscì a spuntarla. Senza odio o discriminazione di genere alcuno.
Alessandro Orecchio
TAG: Karsteen Braasch, Notizie dal mondo, Serena Williams, Venus Williams
Ma io infatti NON sto sostenendo che il tennis femminile non abbia un grande seguito o non si interessante! Infatti io lo seguo ed in questo periodo persino di più di quello9 maschile, per vari motivi! Ciò detto volete asserire che abbia ESATTAMENTE lo stesso appeal e richiamo di quello maschile? Io direi di no… Ripeto fatturati e dati di affluenza pubblicati dicono il contrario. E perciò non vedo per quale logica di mercato i montepremi debbano essere per forza uguali! Direi che quelli femminili sono molto cospicui e vicini a quelli maschili… E quindi mi sembra che l’appeal del tennis femminile venga già ampiamente riconosciuto!
@ Fab (#1555430)
La quale Pennetta quando si allenava con Galimberti, partendo sempre con un 15 avanti, si prendeva sempre 6-0.
@ Fede-rer (#1555399)
Secondo me non è lo sportivo a rendere popolare lo sport, ma è il determinato sport a rendere famoso e riconoscibile a livello globale lo sportivo.
Mi spiego meglio se il tennis femminile ha un grande seguito non molto dissimile da quello maschile, è perché esprime delle qualità tecnico-agonistiche di prim’ordine: con partite drammatiche sportivamente e avvincenti, anche tecnicamente hanno poco da invidiare a quelle maschili.
Le differenze pincipali sono la potenza e la resistenza, ma non sono uno svantaggio, anzi rendono le partite più imprevedibili e godibili: con servizi poco determinanti e scambi più ragionati(variazioni, accelerazioni).
Io seguo allo stesso modo entrambi i circuiti, anche quelli minori, e penso meritino rispetto entrambi allo stesso modo. 😉
Pennetta, classe 1982, best ranking N 6 WTA 2015 , vincitrice US Open 2015 e Indian Wells 2014, la prima e unica volta che riuscì a vincere un set per 7-5 ( circa un paio di anni fà ) contro Salvador Navarro, suo secondo allenatore storico, tutta contenta lo comunicò a tutti subito via twitter!!
Salvador Navarro, classe 1977, best ranking N 157 ATP 2003, Win/Loss:4-7, ritiro settembre 2005.
Fonte: http://www.atpworldtour.com/en/players/salvador-navarro/n259/overview
No Comment!!
Saluti.
Fabrice
PS tennis femminile WTA: molto fumo buttato ad arte per i fans della curva sud della … di turno e poca sostanza tecnica tennistica!!
Quindi i nostri tennisti storici sconfitti dal Tedesco in partite leggermente più lottate superavano di un unghia il livello di giovanissime neo-campionesse USA! Poco consolante! 😮
Se estendiamo al globo intero (ed è grande il globo) di sicuro la Vezzali la conoscono in pochi.
Le tenniste, direi, molto di più. E’ imparagonabile.
Come la fantomatiche “calciatrici” che non esistono e nessuno conosce a livello mondiale.
Per me il tennis femminile è molto conosciuto (anche in rapporto ad altri sport) ma non solo per me, evidentemente.
Le sponsorizzazioni non le faccio io e, chi le fa, va a pescare nei luoghi giusti e sceglie le protagoniste giuste. E ci sarà un motivo.
E non ci rimette, credo.
L’handicap per Connors in quella partita era:
– Navratilova poteva sfruttare un campo avversario più grande del solito(circa metà del corridoio di doppio in più)
– Niente seconda di servizio
Beh, hai citato quelle che sono universalmente riconosciute come le migliori tennis te dell’era moderna! Ed allora ti potrei replicare che tutti conosciamo la Vezzali, ma quanti seguono la scherma?
La frase conclusiva di questo post,mi sembra una di quelle usate in una specie di campionario del perfetto maschilista.Io invece potrei dire che è più che sufficiente per non seguire il tennis maschile,il fatto che in pratica taglia fuori dalle posizioni alte,tutti quei tennisti,magari di talento più che buono,che però hanno la sfortuna di essere alti m. 1,70 o giù di lì.Il tennis femminile invece è più meritocratico,e da la possibilità anche a tenniste tutt’altro che giganti,di ottenere grandi risultati ugualmente,nonostante una differenza di stazza vhe può esserci tra le due contendenti,oltre il fatto che da la possibilità a quelle tenniste a cui piace molto questo sport,di continuare a giocare ad alti livelli ben oltre i 30 anni,contrariamente a quello che accadeva al tennis maschile tra i dieci e i venti anni fa,che se non ti sbrigavi ad emergere entro i 20 anni di età,potevi dire addio ad una carriera degna di tale nome.
… per completezza poi chiudo… A Braasch alla fine fu chiesto se per le Williams potessero esserci davvero possibilità di battere un uomo: “Contro uno tra i primi 500, nessuna. Ed io oggi ho giocato da numero 600.”
@ Fede-rer (#1555170)
Quella che tu chiami “censura” in realtà è buon senso prima di dire una cantonata!
Se deve essere il mercato a decidere allora le donne devono essere più pagate in quanto più gente le guarda in televisione (c’è un articolo sul sito della FIT al riguardo) e tenniste come Sharapova e Williams guadagnano di più che Murray!
Caro Fed-rer,se la società è maschilista non vuol dire che anche in uno sport come il tennis (dove conta la tecnica e non solo la forza fisica dove le donne non possono competere) deve per forza esserlo! 🙄
E non è vero che per i tornei femminili c’è meno gente che per quelli maschili….la finale degli U.S. open femminili è andata sold out prima che quella maschile e prova a chiedere a tornei ATP come Valencia o Bucarest come se la passano…..
… a proposito se non ricordo male Karsteen Braasch dichiarò anche di aver giocato in modo pessimo e che anche l’uomo n. 600 al mondo quel giorno l’avrebbe potuto battere molto facilmente.
Sì la conoscevo questa storia… avevo seguito la vicenda molti anni fa. Come anche le partite tra Connors e la Navratilova con quest’ultima che poteva giocare usando anche i corridoi del doppio e sfruttando altre agevolazioni. Ha comunque perso. Proprio per questa ragione non ho nessunissima stima del tennis femminile.
Se è successo questo con le Williams figuriamoci con le altre. Al giorno d’oggi un 400 del mondo maschile probabilmente batterebbe qualsiasi top 100 femminile. Sono cose che lasciano il tempo trovano, giusto per divertire e fare spettacolo
Dedicato a quei… che mi raccontavano di Serena vincente contro uomini. E che volevano avere pure ragione.
Studiate!
Bellissime con quei capelli!!!!!!!!! 😀 😀
@ Fede-rer (#1555283)
Navratilova o Graf o le Williams sono conosciute anche, direi.
Le conosce anche mia mamma che non ha mai guardato una partita.
A parte tutto, questi sono discorsi (o pareri) che potremmo estendere all’infinito, ognuno penserà di essere nella ragione.
Ma non è questo il mio intento e infatti ci pensano altri a questo (e ci hanno già pensato, direi).
Articolo scritto veramente molto bene 🙂
Ho riportato semplicemente degli esempi… E permettimi di dire che è il tuo commento a non essere CALZANTE…
Erano esempi volti a dimostrare che nella vita e nei vari settori ci sono molte disparità tra uomini e donne e non è uno sbilanciamento per forza a senso unico!
Potrei citarti altri settori, ma è inutile.
Ciò detto, è vero, ci sono molte tenniste celebri ed i nomi delle quali sono stra-noti alle masse. Ma è più un fenomeno mediatico che tennistico: se vedi si parla sempre di Bouchard-Sharapova-Ivanovic… Insomma le ragazze si guadagnao sponsorizzazioni e celebrità molto spesso più per l’avvenenza (veicolata tramite lo sport) che per il richiamo tennistico in sè e per sè… Questo è testemoniato dal fatto, e mi ripeto, che gli spalti nelle partite femminili sono sempre (MEDIAMENTE) molto più vuoti rispetto al tennis maschile! Cerchiamo di non negare l’evidenza!
Braash sconfisse Furlan nel 1993 agli US Open quando era ancora un top 40 atp. Orecchio oltreutoo sbaglia. La sfida fu agli AO 1988. Braash perse al primo turno del tabellone (era 200 del mondo) e sentendo dire da Serena che lei poteva giocare con uomini fuori dai 200 la sfido. Alla fine della sfida Serena ammise che era troppo forte ma disse che con uno fuori dai 300 poteva giocarsela. Braash, impagabile, disse a Serena che perdendo i puntii del 3° turno agli AO l’anno prima a fine del torneo sarebbe sceso 350..se ci voleva riprovare lui era sempre disponibile. 🙂
@ Shuzo (#1555240)
Perfetto, grazie
@ Fede-rer (#1555170)
Tutti i pareri sono validi, però non mi sembra il caso di fare sempre il paragone col “calcio femminile”, perché è così insensato da risultare pleonastico.
Il tennis femminile non è il calcio femminile e nemmeno la pallavolo e nemmeno nessun altro sport.
E’ il tennis femminile e basta.
Che ha la sua storia, la sua tradizione, la sua sostanza, la sua visibilità, i suoi introiti, le sue sponsorizzazioni e mille altre altre cose che lo differenziano da qualunuqe altro sport al femminile.
Le tenniste femmine sono mediamente popolari tanto quanto i maschi (a parità di popolarità).
La WTA è autosufficiente, volendo, ha il suo budget e i suoi introiti, che sono notevolmente superiori a quelli di altri sport.
Che c’entra il calcio?
Perché non il curling, allora?
L’unica questione reale che i maschi possono battere (e non è quella del pubblico, perché quello dipende da caso a caso e tante finali o partite femminili hanno fatto più spettatori di quelle maschili o sono comunque piene ugualmente) è quella del 3 su 5 negli Slam.
Questa è l’unica differenza SOSTANZIALE, fisica, reale, il minutaggio delle partite negli Slam, solo negli Slam (nemmeno i 3 su 5, perché non è detto ogni partita maschile finisca al quinto, come ogni partita femminile può essere di 3 set fino alla finale ed uguale ad un maschio che vinca tutte partite in 3 set).
Mediamente, in maniera aleatoria e non predefinita.
A Flushing Meadows sconfisse Renzo Furlan al secondo turno in 5 combattutissime partite. L’aspetto paradossale fu che Braasch scese in campo con la sigaretta in bocca, cosa che non si addice molto a un atleta professionista.
Comunque il tedesco vanta in carriera una vittoria anche contro Stefan Edberg, oltre ad essere diventato per un po’ un autentico “ammazza-italiani”. Sconfisse anche Nargiso a Wimbledon, Pescosolido sulla terra rossa, Narducci, finché non venne battuto da Gaudenzi.
Ahahahahhahahhahaha 😆 😆 😆 😆 chissà come mai adesso questo articolo 😆 😆 😆 😆
Mi pare che questa ‘sfida’ avvenne durante lo svolgimento degli Us Open.
In quello stesso torneo, non so se in quell’anno, KB batté uno dei nostri, non mi ricordo chi.
Orecchio, mi può aiutare?
@ Fede-rer (#1555170)
Ottimo intervento
Direi riaccendere la polemica sul tema che evidentemente cre molti click !
finalmente un articolo su di me!!!
😳
Eddai, per una volta che un articolo di Orecchio ha senso, è ben scritto e non è del tutto “politically correct”, diamogli atto di ciò!
Complimenti per l’articolo, stvolta mi è piaciuto.
Questa polemica sollevata da Moore è del tutto sterile. Viviamo, ormai, in una società in cui teoricamente, data la democrazia ed il garantismo, tutti hanno fortunatamente di esprimere liberamente il proprio pensiero. L’unico “piccolo” particolare è che la censura che una volta i vari regimi praticavano “a monte” delle notizie ora viene praticata “a valle” dall’opinione pubblica. Ciò fa sì che solo sulla carta si possa esprimere liberamente il proprio pensiero ma in realtà appena si esce dal politicamente corretto si viene additati pubblicamente, costretti a frettolose scuse, giustificazioni.
Chiaramente le battaglie dei sessi non sono mai state volte a dimostrare che una donna se la possa giocare con un uomo di livello analogo. Ciò non potrà mai accadere. Ma non penso che l’articolo di Orecchio voglia significare che siccome le donne non sono in grado di sconfiggere gli uomini meritino dei montepremi migliori! E’ un articolo volutamente frivolo, dato che è in atto una battaglia dei sessi mediatica.
Che poi, ammettiamolo, Moore non ha torto! Da sempre gli incontri maschili raccolgono maggior pubblico, maggiori incassi, maggiori sponsors! Ci ricordiamo, per esempio, quando gli Internazionali d’Italia non erano un evento combined? Nella settimana dedicata al femminile gli spalti erano tristemente vuoti! E non citatemi la solita possibilità al maschile di vedere un match tra Karlovic e Raonic… E’ una combinazione possibile, ma non così frequente o prababile! E ci son sempre stati match tra bombardieri! Ma ditemi che non era piacevole vedere un Ivanisevic-Rafter su erba!
Detto questo, in altri settori sono le donne ad essere più ricercate e quindi pagate! Prendiamo ad esempio il settore della moda e delle modelle: le Top-models sono molto più ricercate e pagate dei colleghi maschi che in genere non hanno neanche un “nome” a differenza delle varie Gisele, Irina, Naomi, Kate etc etc… Ma non mi risulta che i modelli uomini si siano mai scagliati contro il sistema che li penalizza! E’ normale, le retribuzioni le fa il mercato… Più che parlare di battaglie salariali tra tennisti e tenniste dovremmo altrimenti chiederci perchè un tennista o, ancor di più, un calciatore guadagnino più di un medico o di un Ingegnere che hanno studiato per anni, forniscono prestazioni intellettuali, salvano potenzialmente delle vite ecc ecc… Anche in questo caso la retribuzione la fa il mercato. E nel caso del tennis non mi sembrerebbe iniquo che le donne guadagnassero meno degli uomini. NON è sessismo, è semplicemente il desiderio di non forzare le regole del mercato! Perchè le calciatrici (con le dovute proporzioni dato che il calcio femminile non lo segue proprio nesuno), non si lamentano di guadagnare meno dei loro colleghi maschi? Solo il tennis (dove tra l’altro la forbice è molto bassa) deve essere usato come casus belli? Si preoccupino piuttosto di alzare i montepremi dei futures e dei Challengers sia maschili che femminili per aiutare anche i meno abbienti ad emergere e per ridurre il rischio di incontri truccati! Questa sarebbe maggiore “giustizia sociale” applicata al tennis! Il resto è fuffa!
NOn capisco il senso di questo articolo…se non che le Williams che pretendevano di poter giocare fra gli uomini furono ridimensionate 😆