Fabbiano e la volontà al potere
È vero che gli italiani arrivano a una certa maturazione (non solo sportiva…) più tardi rispetto ai loro coetanei europei e non, forse perché spiccare il volo è per noi più complicato, forse perché le Federazioni alle spalle sono diverse, forse perché è proprio nel nostro DNA crescere leggermente in ritardo e guadagnare magari in longevità: il caso di Thomas Fabbiano è in tal senso indicativo.
Uno dei nostri migliori prospetti della sua generazione junior, è arrivato domenica al punto più alto della sua fin qui giovane (ma non giovanissima…) carriera: il tennista pugliese, classe 89 e prossimo già ai 27 anni, ha infatti vinto il challenger cinese di Zhuhai, irrompendo alle porte dei primi 100 giocatori del ranking, un traguardo ora distante una manciata di punti e davvero alla portata di Thomas.
Da numero 107 del mondo la vista è sicuramente più bella ma a questa altura il nostro tennista ci è arrivato oltrepassando alcuni ostacoli e tracciando un percorso a tratti incerto che dal finire dell’anno scorso sembra però essersi indirizzato su una linea retta e sicura: Fabbiano nel 2013 sembra dare segnali più che incoraggianti quando in estate vince il suo primo challenger di Recanati e passa anche le qualificazioni nello Slam newyorchese. Un tennista che attira le luci della ribalta e le attenzioni di tifosi e appassionati: forse proprio questa “esplosione” lo scombussola. E Thomas si perde.
Il 2014 è infatti un anno complicato, la discesa in classifica è repentina a tal punto che Thomas fa quello che sa fare meglio: faticare sul campo e non demordere. Il pugliese riparte dal basso, gioca futures e qualche challenger per tornare a salire in classifica, così l’anno successivo è pronto a ritornare ai suoi standard, perlomeno quelli che ha lasciato intravedere il suo potenziale quando espresso al meglio.
Diverse semifinali challenger, tante vittorie, soprattutto di quelle che fanno morale e caricano: tutto ciò è il preludio per la sua migliore stagione, questo 2016 che nei primi mesi dell’anno lo ha portato a confrontarsi con diversi main draw del circuito principale, affrontare top ten, vincere partite importanti e continuare a crescere, battendo giocatori dal pedigree notevole come il lussemburghese Gilles Muller o l’argentino Leonardo Mayer.
Fabbiano è adesso arrivato a un livello di maturazione psico fisica specchio fedele del suo tennis: i miglioramenti sono notevoli anche nel suo gioco, più profondo, più solido, con un occhio particolare alla preparazione atletica che è diventata parte fondamentale del suo mondo e a una consapevolezza nei propri mezzi decisiva.
Adesso la tranche asiatica dei tornei continua così come continua il sogno di Fabbiano: il traguardo dei 100 è lì vicino, a un soffio e sarà raggiunto facendo leva sui migliori piatti della casa Fabbiano, ossia dedizione al lavoro, passione per il tennis, spirito di sacrificio e voglia di migliorarsi alla ricerca di obiettivi posizionati sempre più in alto.
Alessandro Orecchio
TAG: Fabbiano, Italiani, Thomas Fabbiano
@ Rodolfo (#1549055</
sei pronto per il debutto a zelig?
@ io (#1548801)
i commenti da bar dello sport,qua giustamente non sono graditi e potresti evitarceli..
Stiamo parlando di un ragazzo fortissimo a livello junior che con costanza e abnegazione sta meritatamente e legittimamente raccogliendo adesso i frutti del suo lavoro..
Meglio tardi che mai..come si suol dire…
@ Shuzo (#1548871)
il tennis italiano ha bisogno di giovani che emergano, ben venga Vanni ma non possiamo certo affidarci a lui per il futuro
@ io (#1548801)
Un altro giocatore come tanti??? Beh arrivare nei 100 non è facilissimo.
Direi un commento senza alcuna logica e molto superficiale.
Bravo Thomas continua così!
La satatura è sutile ma non deserminante per divensare un ottimo settista. …
In analogia con la “preghiera” di Full Metal Jacket…questo è il mio fucile, ce ne sono tanti come lui ma questo è il mio..! 😮
Speriamo che non sia un periodo di grazia, ma la svolta tardiva di una carriera brillante !!!
Mi auguro che si trascini dietro anche Vanni. Il tennis italiano ha bisogno anche di lui!
Penso che hai centrato il punto,o il problema 😉 .Almeno in ambito tennistico.
Commento decisamente inutile! 😕
Si meriterebbe presto l’ingresso nei top100, con un pò di continuità intorno agli 85/90 potrebbe arrivarci
Questa storia di maturazione lentissima xchè siamo italiani mi convince ben poco. Non sarà xchè ci accontentiamo troppo presto di troppo poco ?
💡
@ io (#1548801)
Nessuno sta osannando nessuno.. Quindi stai al tuo posto!!! TU
Si vabbè, un altro giocatore come tanti, dai, che ci stiamo a raccontare?!! A 27 anni e non è ancora nei 100… Intanto gli altri c’hanno Zverev…
(Dopodichè bravo bravo e tutto il resto, ma diamo a ogni cosa il suo giusto peso)
sono d’accordo al 100%…
Bravo Thomas!
il salto di qualità te lo fa l’allenatore più la tua determinazione.non scriviamo cavolate
bravo veramente.da esempio per i giocatori italiani.pensate se fosse più alto di satatura ed avesse un buon servizio………………..
Ottimo articolo per un ottimo tennista!