Il mare magnum del tennis scommesse
Sembra un’inchiesta senza fine e soprattutto la sensazione è che, messo da parte il coperchio di un contemporaneo vaso di Pandora, si sia innescato un effetto domino disarmante in cui una cattiva notizia ne genera immediatamente un’altra e di portata ben più allarmante della precedente: lo scandalo scommesse ha investito uno sport all’apparenza pulito come il tennis, ormai è evidente.
Mettiamo da parte il tanto fumo e il poco arrosto dello scandalo all’italiana, mettiamo da parte le risibili squalifiche che sono andate a colpire negli ultimi tempi cosiddetti “pesci piccoli” per sanzioni che non vanno chiaramente a intaccare un sistema ben più ampio e articolato e apportano minimi danni: il tennis scommesse è oramai una realtà e finalmente le alte sfere sembrano essersene accorti.
Non più di un mese fa, durante il primo Slam dell’anno, alcune agenzie di scommesse hanno segnalato flussi anomali e sospetti per puntate riguardanti un match di doppio, portando alla sospensione delle possibili giocate: l’ennesimo segnale che ha portato i maggiori organi tennistici a prendere provvedimenti, in seguito anche all’inchiesta della BBC riguardo incontri truccati ad alto livello fra il 2007 e il 2008. Situazioni imbarazzanti per il sistema tutto che adesso sembra voler indagare partendo proprio dall’interno del sistema, mettendo in dubbio il tanto discusso “Programma anti corruzione”: Chris Kermode, numero 1 dell’ATP, David Haggerty, presidente dell’ITF e Philip Brook della Tennis Integrity Board hanno affidato a un esperto di diritto sportivo un’indagine per valutare quanto fatto dal programma e capire magari in cosa cambiarlo, perché le falle, è evidente, ci sono e sono numerosi.
I vertici del nostro sport hanno parlato di una vera e propria piaga che affligge non solo il tennis ma l’intero universo sport: cosa fare però per bloccare e arginare lo scandalo nell’immediato? Come sempre in questi casi, l’esemplarità della pena potrebbe essere il deterrente più efficace. Punizioni dure ed efficaci, immediate e senza via d’uscita: chi sbaglia paga, non esistono sconti di pena, non esistono patteggiamenti. Una combine sportiva è un illecito e se uno sportivo coinvolto in prima persona viene beccato con le mani in pasta, deve essere squalificato, se non a vita al primo reato, almeno per un paio d’anni, tempo prezioso nella carriera comunque breve di un tennista (in media una decina d’anni).
E voi, posti nelle condizioni di poter fare qualcosa, in che modo agireste per frenare il mondo marcio del tennis scommesse?
Alessandro Orecchio
TAG: Scandalo Scommesse
7 commenti
@ Radames
Grazie. La parte seria del discorso l’avevi già scritta tu – e la condivido pienamente. E intendo entrambi i post. Ciao!
Sarò cinico ma nemmeno troppo, ma chi ci perde in tutto ciò in termini monetari e non solo, tralasciando la parte etica??
Le agenzie di scommesse e quei poveracci che scommettono il perdente senza sapere? Per loro amen per il resto è un bene. Le agenzie di scommesse come le slot i casinò le sigarette ecc…sono il male, se anche vengono fregate ogni tanto può essere solo un bene!
mi sto rotolando dalle risate, sei un grande!
Concordo in pieno con te, Radames. Mi immagino il tuo lirico personaggio dedito alle scommesse; pensa, potrebbe persino cantare: “Se giocator io fossi! Se il mio sogno s’avverasse! Un centinaio d’euro da me puntati… e la vittoria! E il plauso di betting tutta! E a te, mia dolce Aida, tornar di soldi cinto! Dirti: per te ho giocato, per te ho vinto!”.
La mia impressione e’ che le agenzie di scommesse oggi (insieme alle banche) finanzino lo sport professionistico ed il tennis nello specifico. Chiudendo le scommesse (se mai fosse possibile) si chiuderebbe bottega in un attimo.
Di fatto le agenzie di scommesse assicurano un importante fonte di liquidita’ (soldi veri) per il sistema svolgendo un’attivita’ in pratica del tutto equiparabile a quella di una banca. Un conto scommesse e’ poco differente da un conto corrente… aggiungiamo che le agenzie possono essere facilmente utilizzate per pulire soldi di dubbia provenienza, cosa che le banche non possono formalmente fare…
ah, posso sommessamente aggiungere che la pagina “betting” – il correttore automatico me lo corregge sempre in “petting” :))) – è una pagina vergognosa e che non fa onore a livetennis? Sembra di entrare in quelle chat che accompagnano le dirette streaming, con parolacce, commenti erotico-pecorecci sulle giocatrici, moderazione praticamente inesistente. Sembra quasi impossibile che questa sezione sia su un sito così educato, civile ed informativo come il nostro. Chiedo scusa per questo commento non richiesto, ma sentivo l’urgenza di dirlo.
sembrerò pessimista, ma credo che con il dilagare di internet e la facilitazione all’accesso continuo, data dagli smartphone, ci sia ben poco da fare. Sono da sempre convinto che il proibizionismo porti pochi risultati e faccia proliferare le mafie ed il mercato nero. Alzare i montepremi porterebbe a far chiudere molti tornei, che non coprirebbero più il prize money con le entrate degli sponsor. E comunque anche un incremento delle vincite dei giocatori nei tornei minori non sarebbe comparabile con quello che possono proporre gli allibratori clandestini. Si è diffusa nel mondo l’idea che scommettere, giocare d’azzardo, possa essere un mestiere, che esistano sistemi in grado di far vincere il giocatore, con percentuali più alte rispetto ai normali casino. Anche in un sito informativo e professionale come livetennis.it esiste un angolo “betting” molto frequentato e attivo. Ragazzi, toglietevi dalla testa di arricchirvi con le scommesse: nel gioco d’azzardo, alla lunga, vince sempre il banco!