Nasce la Rod Laver Cup: ne sentivamo davvero il bisogno?
Una formula accattivante, un parallelismo con il golf che affascina, la sfida Europa contro Resto del mondo da sempre fil rouge di ogni sport: Roger Federer, il suo manager Tony Godsick (marito di Mary Joe Fernandez) e l’icona Rod Laver saranno i principali sponsor della nascente Rod Laver Cup, una manifestazione che si svilupperà durante un week end lungo nel mese di settembre e che in 3 giorni vedrà scendere in campo due team agli antipodi e che si affronteranno quotidianamente in 3 singolari e un doppio, con un probabile 6 pari all’insegna dell’equilibrio e che vedrebbe le due parti affrontarsi in un ulteriore doppio, questa volta decisivo.
Due capitani (scelti proprio da Rod Laver) e squadre formate da 6 giocatori per parte, con 4 scelti in base al ranking ATP e due per volontà tutte da decifrare: il tutto dovrebbe prendere il via a settembre del 2017, per un calendario che andrebbe ulteriormente a riempirsi e si colorerebbe sempre più di esibizioni perdendo lo smalto tipico delle competizioni vere e proprie, per intenderci quelle che mettono in palio trofei dal vero valore e che rimpinguano realmente le bacheche dei giocatori. Tanto per fare un esempio: un giocatore di buona classifica e dal discreto successo, secondo voi si ricorderà di un eventuale vittoria alla Hopman Cup (con tutto il rispetto parlando per una manifestazione dalla storia già consolidata…) o del numero di tornei vinti in carriera?
Nonostante le varie smentite di rito e i propositi di trasformare l’appuntamento in un qualcosa di fisso per il calendario ATP, sembra prendere forma l’ennesima macchina macina soldi infarcita di sponsor e presenziata da tennisti sempre pronti a lamentarsi per calendari troppo fitti ma poi sempre presenti a questo tipo di eventi, anche in condizioni fisiche malconce che compromettono imminenti prove del Grande Slam. Ah, il dio denaro! Soldi chiamano soldi, tanto vale sacrificare sul loro altare un po’ di coerenza!
Sinceramente, e questa è una pura e semplice opinione personale, non amo questo tipo di manifestazioni, per me assolutamente prive di quello spirito da fighter che solitamente caratterizza anche un primo turno di un ATP250 nel sud est asiatico. Sono d’accordo con chi parla di aperture proficue a nuovi mercati ricchi e redditizi, ma non credo che le esibizioni siano il modo migliore per sviluppare in maniera sana l’universo tennis. Con buona pace di Federer e della Rod Laver’s Cup che, nonostante il mio dissenso, sono sicuro avrà un successo incredibile.
Alessandro Orecchio
TAG: Rod Laver Cup
5 commenti
Quando rendono quattrini stancano meno! Se ogni incontro di coppa davis rendesse un milione di euro farebbero carte false per giocare pure infortunati!
qualcuno non si lamentava dei tanti tornei che toglievano spazio ai periodi di riposo?
Concordo con Alessandro Orecchio.
Potere dei soldi. Poco a che vedere con lo sport.
Le esibizioni a scopo benefico sono meglio.
Ed invece penso proprio di si… visto quanto verrano pagati per partecipare…
i tennisti aspetteranno questa convocazione con la stessa ansia di un 18enne ai tempi della leva obbligatoria.