Australian Open: le pagelle degli italiani
Primo Slam dell’anno in chiaroscuro per i colori italiani: partendo dagli uomini, i nostri tennisti non si sono distinti per exploit inaspettati e traguardi raggiunti degni di nota quanto piuttosto resi protagonisti di eliminazioni premature o sconfitte senza appello. Andiamo con ordine e vediamo gli alfieri italiani uno per uno.
Seguiremo l’ordine del ranking ATP e per questo partiamo con Fabio Fognini.
Il ligure ha confermato il suo poco feeling con il cemento australiano e se l’anno scorso lo aveva salvato il fantastico titolo in doppio con l’amico Simone Bolelli, quest’anno sono arrivate due uscite premature tanto in singolo quanto in coppia. Fabio ha perso subito all’esordio contro Gilles Muller: la testa di serie numero 20 ha ceduto al quotato lussemburghese in 4 set, in 4 tie break in cui il servizio dell’avversario è stato un’arma letale e il suo nervosismo una piaga. Se non si fosse intestardito nella polemica inutile e sterile con l’unico tifoso di Muller forse la partita sarebbe arrivata al quinto e li la sua maggiore esperienza a certi livelli avrebbe potuto rappresentare una dinamica a favore dell’italiano. La storia dello Slam australiano ci presenta però sempre il solito Fognini: eccetto rarissime eccezioni, non arriva mai il salto di qualità tanto invocato e alla fine sono solo lacrime amare. E quello step che a ogni fine anno ci si ripromette di raggiungere, puntualmente non diventa realtà. Dov’è finito il Fognini di New York? Voto complessivo fra doppio e singolare: 4.5
Andreas Seppi: l’altoatesino gioca bene a Melbourne e dopo il favoloso successo del 2015 contro Roger Federer, anche quest’anno si è ben distinto, seppur sia mancato un nuovo miracolo. Seppi ha ben giocato contro Gabashvili all’esordio per poi ripetersi contro Kudla al secondo turno: l’italiano ha quindi ceduto le armi in maniera onorevole all’indistruttibile Djokovic, giocando un ottimo secondo e terzo set, perdendo solo per episodi che a un livello tale sono ovviamente decisivi. Buono anche il suo doppio con Marco Cecchinato, per un voto che non può che essere positivo e di buon auspicio per il continuo della stagione: 7 pieno
Paolo Lorenzi ha potuto ben poco contro il bulgaro Grigor Dimitrov: sfortunato per l’ennesima volta con il sorteggio Slam, un Paolino in un ottimo stato di forma e veramente vicino al suo best ranking, ha ben figurato contro il talento bulgaro. Nel tie break del secondo si è giocato punto a punto: fosse riuscito a portarlo a casa, probabilmente l’esito finale dell’incontro non sarebbe cambiato ma sarebbe stato il giusto premio per un giocatore infinito e per cui gli aggettivi si sprecano. Voto: 6
Simone Bolelli: il tennista defending champion in doppio con Fognini, ha superato il 1T con 4 tie break contro il rientrante Baker, cedendo al secondo all’idolo di casa Bernard Tomic, in una sfida dove le occasioni azzurre non sono mancate e dove forse è mancata invece un po’ di convinzione. Voto complessivo (singolare e doppio): 6.5, per il turno superato nel tabellone singolare e perché forse le responsabilità in doppio sono più del compagno che sue.
Marco Cecchinato: il tennista siciliano ci prova e di questo bisogna dargliene atto ma purtroppo si sta delineando l’ennesimo giocatore italiano da terra battuta. I progressi ci sono è vero, quelle che mancano sono però le vittorie. Contro Mahut a Melbourne non era facile, ma un triplice 6-2 dopo il primo illusorio set non è proprio un segnale incoraggiante per chi vorrebbe diventare un “polivalente”. Da apprezzare il doppio con Seppi ma alla fine il voto finale è un 5.5.
Alessandro Orecchio
TAG: Andreas Seppi, Australian Open, Australian Open 2016, Cecchinato, Fabio Fognini, Fognini, Lorenzi, Marco Cecchinato, Paolo Lorenzi, Seppi, Simone Bolelli
Giudizio realistico ed equilibrato. Concordo su tutto.
Mi permetto di dare un giudizio globale (e il bilancio è scuro, 3 vittorie e 10 sconfitte per i qualificati, dei quali nessuno si è giocato neanche il turno finale di accesso nel MD; 3 vittorie e 5 sconfitte nel tabellone principale. Con 4 italiani nei primi 70 era lecito aspettarsi di più) e uno singolare.
Fognini: non ha incantato ma lottato fino all’ultimo punto, e non è poco su una superficie a lui non particolarmente amica (9 Australin, 7 uscite al primo turno). Solite scenate, lanci di racchetta, urli e versi che ne fanno un giocatore davvero raccapricciante rispetto al livello di tennis. Il tanto esaltato Muller, buon giocatore, è uscito al turno successivo. Fabio ha migliorato molto il servizio, mi è parso in ritardo spesso in risposta, e purtroppo resta il mistero, con le sue doti di sensibilità, del non andare mai o quasi a rete (scambio in vantaggio, attacco in controtempo vista anche la sua reattività, serve-volley di sorpresa nei punti importanti). Mi sa che a quasi 29 anni ce lo dobbiamo tenere così come è, finche il fisico e la voglia di allenarsi (che già è poca) gli restano. Incompiuto, fannullone
Seppi: la sfortuna non esiste, il tennis è uno di quegli sport dove la media dei vari colpi da il risultato finale, e quindi vince chi sbaglia meno, o fa sbagliare più, e chi è più spietato. Certo che beccare nel 2015 3 turno AO Federer, 1 turno RG Isner, 3 turno WB Murray, 3 turno US Djovokic, oltre 3 turno 2016 Ao Djokovic fa riflettere. Ha rispettato il pronostico, e in qualche fase andato anche oltre contro Nole. Parliamoci chiaro, quanti hanno scritto che avrebbe perso 63 62 60?
Soprattutto nelle ultime due partite lo ho visto molto solido, e lo è sempre stao per carità, ma ha migliorato tantissimo servizio (potenza e direzione, il suo coach dice che hanno lavorato molto sulla fascia muscolare della spalla) ed incisività dei colpi. Onore alla correttezza ed alla professionalità di questo giocatore, non entrerà ormai più nella TOP TEN, anche se davvero lo avrebbe meritato. CHEDIOCELISFORNIDISEPPI. REGOLARISTA
Bolelli: da Simone davvero ci si aspettava di più, soprattutto come gioco ed aggressività. Primo match sbiadito, con Simone mai padrone dei suoi mezzi, impaurito, contratto, rigido. Si vede che non sta attraversando un bel periodo, rispetto alla battaglie recenti negli Slam sul veloce coi vari Nishikori, Robredo, Federer. Non ci sta soprattutto perdere senza lottare con Tomic, uno che non sai mai che può esprimere in campo. Male anche nel doppio. TREMOLANTE. IMPAURITO
Lorenzi: Paolone addirittura supera Bolelli nel ranking, e si proietta come numero 3 d’Italia. Che come gioco non ci sta, ma Paolo ha una volgia, una grinta e una maturità tale, che riesce a sopperire a tantissime lacune con un tennis tutto rotazione, convinzione ed aggressività. Ottimo successo sul veloce di Canberra, secondo me con Dimitrov ha giocato della serie, non ho niente da perdere, ma arrivato sul più bello se l’è fatta sotto. Inabitudine a giocare a certi livelli e con certi giocatori, se riesce a incartare Dimitrov chi lo sa, anche se il bulgaro è più forte di Paolo, penso nessuno lo discuta. INPLACABILE GLADIATORE
Cecchinato: sinceramente quello con meno speranze, esperienza, e probabilmente anche tennis per fare risultato in questa superficie. Affronta un volpone e mago dela voleè come Mahut, anche se ormai quasi al capolinea, riesce a fare sfogare Marco per poi imbrigliarlo a suo modo, in una ragnatela letale per il nostro Marco, o Ceck se volete. Marco, a differenza degli altri, non ha ancora 24 anni, che non son pochi, lo so, ma visto che siamo italiani ed incalliti ottimisti, neanche troppi. FRIVOLO TERRAIOLO
Per me
Fognini 2
Seppi 8
Bolelli 6
Lorenzi 5,5
Cecchinato 5
in un torneo si devono passare i turni, se esci subito non puoi prendere la sufficienza…
Bella disamina e voti sostanzialmente condivisibili….
Il succo è che specie a livello maschile, ma anche per le donne (tranne Sara sul rosso), le prospettive a medio termine sono scoraggianti….
Hai proprio ragione 😎 ,e il fatto che dai più viene considerato un miracolo o quasi,l’approdo al quarto turno degli Slam di uno qualsiasi dei nostri tennisti,ti da l’idea di quanto poco valgono i nostri,a livello internazionale. 🙄
Mi sembra che sia stato troppo duro con Cecchinato. Non mi riferisco tanto al voto (poteva anche essere un 4,5), quanto all’averlo “etichettato” come ennesimo “giocatore italiano da terra battuta”. Sì, ne ha lodato i progressi ma al tempo stesso ha messo in dubbio il fatto che possa farcela a diventare competitivo anche sul rapido. Questo non mi sembra bello perché un giocatore (specie se ancora giovane) va incoraggiato.
Infatti…siamo talmente abituati a perdere che siamo pure rassegnati anche a non sognare uno che sia uno risultato imprevisto e contro pronostico (perché non accade mai o quasi)…
Condivido in pieno l’analisi. Forse Bolelli merita il 6 al massimo perché non decolla mai nonostante mezzi tecnici discreti ed una certa esperienza
giustissimi i voti a seppi e a fognini. al di là del tifo,nel torneo australiano,i risultati ed il modo confermano questi giudizi.
Voti che fanno ridere, dati ampiamente a simpatie ma direi soprattutto ad antipatie.
Si certo Lorenzi doveva umiliare quel bidone di dimitrov e Cecchinato doveva arrivare almeno agli ottavi di finale..
voti da ruffiano perche’ si salva solo SEppi…
Dai Paolo dai dai
Per me sei stato generosissimo, io avrei dato l’unica sufficienza a Seppi (un 6,5) mentre agli altri anche meno di 3…hanno fatto pena…
Io avrei menzionato anche i partecipanti alle quali
Bilancio in chiaroscuro? E i chiari dove sono? Nel complesso pagelle molto generose, nello specifico soprattutto per Bolelli: 6.5 per aver battuto (a fatica) il rientrante Baker, non aver approfittato degli alti e bassi di Tomic ed esser uscito quasi subito in doppio mi sembra davvero tanto.
Per me
Fognini 4
Seppi 7.5
Bolelli 6.5
Lorenzi 5.5
Cecchinato 6