Troppi ritiri, poche indiziate…
I primi tornei dell’anno in terra australiana hanno riproposto un tema che negli ultimi anni sta infiammando decisamente il circuito WTA: se è vero che fra le tenniste spesso ci sono stati episodi di insofferenza per comportamenti altrui reiterati e mal digeriti con exploit e dichiarazioni in cui non mancavano punzecchiature e frecciatine, torna adesso prepotentemente il tema dei ritiri a tabelloni completati, con alcune protagoniste che rivendicano in tale malcostume un ruolo principale e che attirano su di sé malelingue e antipatie varie.
Artefici dell’ultima querelle sono state la rumena Simona Halep e l’italiana Sara Errani: proprio la nostra tennista romagnola, alla notizia del ritiro a tabellone compilato della forte top5 è letteralmente sbottata lasciando fare al suo account Twitter la voce grossa, insofferente verso i comportamenti della collega, una che secondo l’italiana con ripetute e irrispettose abitudini, cambierebbe spesso il corso dei vari tornei, condizionando il tabellone di tutte le avversarie. Due colleghe che non si stanno proprio simpatiche e il nome della Halep che spesso, insieme a quello della Sharapova e delle Williams, viene spesso tacciato di tali mancanze, con ritiri di dubbia natura che costringono gli organizzatori dei vari tornei a fare gli straordinari.
Se però dalla parte della russa Sharapova ci sono delle vere e proprie attenuanti, con infortuni che spesso non le permettono di sfruttare al meglio il suo power tennis (per cui è necessaria condizione fisica e psicologica al top), sui malanni e conseguenti forfait della rumena, sorgono troppe domande.
Si capisce l’arrabbiatura della Errani, una che senza la Halep sarebbe stata designata come testa di serie ed evitato un cammino in salita con la Bencic al primo turno (e annessa batosta), anche se va detto che “l’uomo è fabbro della propria fortuna” e attribuire il peso della sconfitta a motivazioni che non siano strettamente collegate al proprio rendimento, può far sorridere ma forse un po’ amaramente.
È vero che alcune tenniste, Halep in primis, spesso si ritirano quando manca davvero poco al via di un torneo: cosa fare allora per evitare tali situazioni spiacevoli? Se manca un senso di rispetto (generalizzato) e di responsabilità che dovrebbe far valutare criticamente e razionalmente eventuali infortuni, cosa fare per sanare tale problematica? Multe? Sarebbero bazzecole visti i prize money delle giocatrici. Sanzioni disciplinari?
Perché no: all’ennesimo episodio una bella sospensione dal circuito. E se invece venisse penalizzata la classifica? A infrazione accertata, un bello 0 in una casella dei tornei da conteggiare per la classifica Race, sarebbe forse una manovra esagerata e di difficile attuazione o la WTA potrebbe trovare il modo per renderla realtà?
Quali soluzioni scegliereste voi utenti? Si sa che nei forum spesso ci sono grandi verità nascoste e che andrebbero solo rivelate…
Alessandro Orecchio
TAG: Circuito WTA
@ pastaldente (#1505684)
Che la Halep sia odiata in Italia è un dato di fatto. Aggiungo che, a mio parere, e guardando l’andamento del suo 2015, la rumena è proprio quella che ha problemi reali e persistenti. Ritiri, crolli fisici durante partite importanti, andamento stagionale altalenante. Penso abbia qualcosa, ma lo tenga nascosto. Non mi stupirei se facesse una pessima annata con consistente perdita di posizioni. Sicuramente non è più quella di 12- 14 mesi fa. Comunque, il master ha fatto vedere chi stava bene e chi no: Halep pessima, Sharapova in formissima. Però la russa piace tanto…
ma non scherziamo, la vinci è stata super agevolata dal ritiro della radwanska, ora è praticamente lei la testa di serie numero 2.
il commento di “pallabreak” si fonda su una realtà purtroppo veritiera, ovvero l’odio smisurato verso simona halep. chissà perchè sharapova, radwanska, kvitova, etc. che si ritirano a tabellone completato a loro non si è detto assolutamente niente, mentre alla halep gliene dicono di tutti i colori.
In realtà è da dimostrare che Roberta trarrà benefici da questi forfait perchè, se annunciati in tempo, le avrebbero permesso di diventare testa di serie (essendo la nona tra le iscritte)
0 in classifica e divieto di partecipazione ai tornei delle due settimane successive, vedete come giocano? Dai la Halep è vergognosa: MTO, fisioterapista e poi corre come una pazza. AHIA LA GAMBA.
Radwanska poteva benissimo evitare di aspettare il sorteggio prima di ritirarsi: sapeva benissimo lei in primis che sarebbe arrivata fino in fondo a Shenzhen e il sorteggio è stato venerdì notte in Italia.
Kvitova forse è quella che posso accettare di più ma che lo stesso non mi va giù: stava male anche lei ma aveva il titolo da difendere e ci ha provato fino all’ultimo, fallendo.
@ pallabreak (#1505510)
Finalmente un commento equo
Concordo con un bello “0” in una casella dei tornei per conteggiare la classifica Race.
Al di là di ciò, questo articolo conferma un po’ le dichiarazioni della Muguruza in merito all’odio tra colleghe. Comunque, se tra tenniste c’è odio, tra tennisti non esiste certo vera amicizia.
@ Pazzodicamila (#1505411)
La halep e’poco seria sia con questi falsi malanni, che durante i tornei quando recita infortuni e poi vince, insopportabile!
@ il luminare (#1505479)
Su Vika potrei anche quotare sui maschi lasciamo perdere…
qualcuno sa se il match di Velotti riprenderà? Challencer Buenos Aires
Naturalmente dei punti che il professionista ha quando si ritira.
A tabellone completato ogni professionista ha disposizione 2 ritiri anticipati, dal 3° ritiro in poi nella stagione si decurta il 5% dei punti WTA o ATP.
Lo zero obbligatorio sarebbe giusto, anche se oggettivamente potrebbero eesere penalizzate giocatrici incolpevoli in quanto veramente e seriamente infortunate, però ci strebbe. dura lex sed lex.
In seconda battuta un misura meno penalizante, ma di più facile attuazione: una volta estratto il tabellone, non ci si può ritirare, se non si è in grado di giocare si perde la partita per walkover, stop.
La multa non esiste in quanto è sempre eludibile con un certificato medico, e la WTA non ha nè le struttire nè l’autorità di fare visite fiscali.
Ricordo che un W/O viene conteggiato come una sconfitta nelle statistiche, mentre la giocatrice che passa il turno per W/O dell’avversaria non si vede attribuita una vittoria.
La FIT mondiale!?!? PER CARITA’!!!!! 😈
Visto il giro d’affari e il fatturato della WTA, io ritengo che gli organizzatori di un torneo avrebbero tutto il diritto di fare certificare a un medico l’effettivo malessere. Se una Halep (uso ancora un nome a caso) ha la febbre all’ultimo minuto e teme che il partecipare la danneggi per tornei più importanti, è pienamente giustificata: però vuoi mettere un medico col termometro contro la semplice fiducia sulla parola?
Nessuna legge è perfetta e viviamo in un paese che ne rende l’elusione un arte. 😉
Sono d’accordo che renderebbero il primo turno una farsa, ma a quel punto devono prendersi la responsabilità: se una Halep (uso un nome a caso) trova coerente giocare il martedì o il mercoledì correndo come una sciancata davanti agli spettatori paganti e la settimana dopo si mostra arzilla e scattante in uno slam, qualcuno farà opportune conclusioni sulla sua professionalità. Però ritirarsi a tabellone compilato è un’indecenza e se il medico WTA certifica che un’unghia spezzata non è ragione sufficiente per andarsene, ti perdi due-tre giorni in albergo (non ti fai vedere agli allenamenti se sei infortunata, no?), fai la tua magra figura e te ne vai. Oppure prendi lo 0: l’interessata valuterà bene il da farsi ben cosciente che, con un regolamento di questo tipo, le scelte si pagano.
Come spesso succede nello sport il problema più grande sta in alto. In questo caso sta tutto nella FIT, che dovrebbe essere l’organo mondiale di governo e regolamentazione del tennis, mentre in realtà è un’associazione elitaria di vecchi scoreggioni, la cui appartenenza serve al massimo per scroccare una partecipazione alle cene di gala e un posto in tribuna vip alle finale slam.
Mentre tutto è di fatto demandato alla WTA (come alla ATP) che in pratica sono sindacati di giocatori, che servono solo per curare gli interessi economici dei giocatori e giocatrici, e nemmeno di tutti/e. E così in casi come questi col cavolo che la WTA si permette di impedire alle sue giocatrici più in vista di fare i comodi propri.
Per risolvere il problema serve una federazione vera, che svolga il proprio ruolo di legislatore e di giudice, con poteri superiori a WTA ed ATP.
Per cominciare si potrebbe stabilire il numero minimo e massimo di tornei a cui ogni giocatore/giocatrice può partecipare durante la stagione, chiaramente con una forbice molto ridotta tra min e max, tipo 3 tornei.
Dare la possibilità di 1 solo forfait, non importa se il tabellone è compilato o no, che può essere recuperato con la partecipazione ad 1 solo torneo successivo tra quelli non programmati.
In tutti gli atri casi il forfait procura uno zero nella casella del punteggio, che ovviamente conterà nella classifica finale.
In caso di infortunio vero si perdono tornei e punti, e pazienza, arrivederci al prossimo anno.
@ pallabreak (#1505510)
Il fatto è che la Halep lo fa sistematicamente.
Petra non sta bene realmente, Aga schissa perché ha vinto a Shenzhen: non va bene, ma non sono tirapacchi seriali.
Il discorso sulle top nei tornei pre Slam è vecchio: si iscrivono a un paio di tornei, ma tutti sanno che ne giocheranno in realtà solo 1; se arrivano in fondo al primo, il secondo diventa superfluo e di impiccio, se saltano il primo giocano il secondo, per avere del fondo ed entrare in ritmo in ottica Slam.
E sta anche bene alle comprimarie, che così possono ritagliarsi un posto al sole insperato.
Sta meno bene ai tornei, che vengono azzoppati e che perdono charme e interesse.
Ma fatemi capire una cosa: come mai tutto questo pandemonio per il ritiro della Halep a Brisbane e nemmeno un accenno per la stessa decisione presa da Kvitova e Radwanska ora a Sydney, sempre a tabellone già compilato? Forse perché il ritiro della Halep sfavoriva (almeno in teoria) un’italiana (la Errani) mentre stavolta sono proprio le italiane (soprattutto la Vinci) che potrebbero trarne benefici? O forse perché la Halep non è personaggio e non è carina ad esempio come la Sharapova, alla quale si trovano subito mille attenuanti? Ah, la coerenza…
Io concederei la possibilità del ritiro com’è adesso (senza visita medica), ma con il divieto di partecipare a qualsiasi altro torneo che inizi nei successivi 10 giorni rispetto all’inizio del torneo che si salta.
In sintesi, tutte queste signorine oggi dovrebbero saltare anche l’AO, oppure rispettare gli impegni presi. 😈
Certo, potrebbero sempre partecipare svogliatamente e perdere ai primi turni, ma nel lungo termine credo che questo sistema farebbe fare delle programmazioni più ragionate e molte eviterebbero di iscriversi a tornei che sanno già che molto probabilmente salteranno.
E quelle povere oneste che hanno solo un malanno passeggero ma REALE, grave abbastanza da non poter giocare ma risolvibile in pochi giorni?
Va bene, allora concediamo una, (una sola) volta per stagione in cui il ritiro a tabellone completato è concesso, se poi ti capita più volte, cavoli tuoi, vuol dire che non hai il fisico.
Anche per rispetto di chi paga il biglietto e va a vedere i tornei… se io pago il biglietto per vedere Halep, Serena Williams o Sharapova e mi ritrovo a vedere Bonaventure Duval e Gasparyan con tutto il rispetto ma mi incaxxo pure!!!
Quanti infortuni possono capitare ad una tennista in un anno prima dell’inizio del torneo? 1 in un anno? Bene basterebbe fare una regola che permetta alle giocatrici di ritirarsi tra il sorteggio del tabellone e l’inizio del torneo una sola volta, dopo quella volta (che per statistica è già abbastanza) scatta multa e 0 in classifica.
mi sembra proprio strano dire che la Sharapova ha attenuanti mentre la Halep che corre almeno doppio no…detto questo WTA dovrebbe impedire i premi per la partecipazione,quelli sotto banco intendo.chi mi dice sicuramente che non sono stati proprio gli organizzatori che dicono di attendere?cosi vendono piu biglietti?
azarenka vince australian open femminile, murray o wawrinka quello maschile
Fatta la legge, trovato l’inganno!
Purtroppo problema di difficile soluzione: la tua proposta sarebbe valida, ma facilmente eludibile: giocherebbero il 1T non impegnandosi aggiungendo farsa a farsa..
Concordo con quanto detto da teTennisman:
Se il ritiro avviene a tabellone completato visita medica e se non viene riscontrato nessun problema x quel torneo viene assegnato uno 0 in classifica.
Relativamente all’episodio citato nell’articolo fa sorridere il fatto che una polemica del genere sia stata fatta uscire dopo un’asfaltata di quelle proporzioni contro una, al momento, quasi pari classifica… Assume tanto i colori di una giustificazione piuttosto che di una accusa alla collega…
Secondo me, se una giocatrice che riceve un bye al primo turno si ritira quando i primi turni sono completi e si appresta a scendere in campo, deve essere sanzionata con un bello zero nei migliori risultati dell’anno. Lo zero, però, deve contare come un torneo Slam o Mandatory, quindi obbligatorio. È ora che la WTA cominci a prendere provvedimenti verso le recidive
Io le penalizzerei sui tornei da giocare,vedendo la loro programmazione le farei salrare 2 tornei importanti per lei (non Slam e Mandatory) ,così si cacciavano l’abitudine.
Niente a tabellone da compilare; a tabellone compilato, visita medica da parte della WTA e 0 in classifica qualora si accertasse che la giocatrice ha le condizioni per giocare.
E’ evidente che il problema di malcostume esiste, in ogni caso, come detto dall’autore, ognuno è artefice della propria sorte quindi non voglio difendere o attaccare nessuno.
E’ una questione di buona fede. La regola?dello zero penalizzerebbe chi davvero si infortuna ed e’ costretta al ritiro. Ci vorrebbe serieta’ da parte delle giocatrici. Ma in fin dei conti c’e’ chi e’ poco seria prima dei match e chi lo e’ durante. 1-1 e palla al centro.