Brescia, una passeggiata negli anni ’90
Ci sono campi veloci e campi veloci. Il torneo di Brescia, da questo punto di vista, vanta una superficie tra le più rapide del circuito challenger (se non la più veloce in assoluto).
Interrogati sulla questione tutti i giocatori hanno confermato, alcuni contentissimi, altri meno. La sensazione, per chi ha vissuto l’epoca anni ‘90 (anche se televisivamente e non dal vivo), è di rivedere le gesta dei grandi giocatori da cemento indoor. Servizi a farla da padrone, timing in risposta impressionante, tante volée di pregevole fattura e match spesso giocati su pochissimi punti. Anche un Chiudinelli-Berrer è in grado di riservare emozioni, perché una singola risposta sulla riga può cambiare l’inerzia di un incontro o, semplicemente, deciderlo.
Vi sono appassionati che amano questo tipo di tennis, mentre altri impazziscono per le infinite lotte sul “rosso” sudamericano. In un certo senso, si potrebbe anche dire di assistere a due sport diversi.
Sul “ghiaccio” di Brescia vi è dunque modo di assistere a match di giocatori che, 20 anni fa, probabilmente avrebbero avuto una classifica di gran lunga migliore rispetto a quella attuale.
Tennisti quali Marchenko, non a caso vincitore nel 2014 e protagonista quest’anno, piuttosto che Brown, Sijsling, Chiudinelli, Stakhovsky, ma anche in parte i nostri Arnaboldi, Vanni e Marcora, sono specialisti di un gioco spettacolare ma spesso poco spendibile su altre superfici e in altri tornei.
Quest’oggi a Brescia a dare spettacolo è stato Igor Sijsling, tennista discontinuo per antonomasia. Discontinuità dovuta anche (e soprattutto) alla differenza di rendimento a seconda della superficie. Sul veloce lombardo il rovescio, sia coperto che in back, è stato un piacere per gli occhi (e un dispiacere per Stakhovsky, anch’egli autore di acuni incredibili colpi). Il tempo sulla palla, in risposta, è semplicemente irreale così come il gioco di volo. Brown se si giocassero 6-7 tornei Atp su un veloce così… veloce, sarebbe a vita nei Top-30. Parlando con Vanni, Arnaboldi ed altri ragazzi italiani, si intuisce di come Brescia sia nettamente più rapido di tornei come Mons, Brest, Eckental. E a gioirne è soprattutto Marchenko, che su questi campi è devastante. Arnaboldi, seppur giocando un buon match, non è riuscito praticamente mai a vincere punti in risposta. Ma, attenzione, non perché l’ucraino abbia un servizio ingiocabile. La verità è che servire bene (oltre che forte ovviamente) è il vero segreto: profondità, angoli, tagli, variazioni, sempre cercando di mascherare la direzione. Ma poi i colpi con cui si comanda da fondo fanno la differenza, soprattutto se non si hanno particolari punti deboli. Quei punti deboli che, quando si fa fatica a spingere palle senza peso, sul ghiaccio quasi scompaiono.
Brescia è la patria di chi poteva essere, in un’altra vita o in un’altra epoca. È il regno di chi tira, di chi attacca. È un mondo che per un attimo abbiamo rivisto a Bercy (Llodra non fu un caso), qualche anno fa, ma che ormai è (quasi) perduto per sempre. Un peccato, davvero…
Da Brescia, Alessandro Nizegorodcew
TAG: Challenger Brescia, Challenger Brescia 2015
Non sei l’unico. Il tennis infatti non ha le caratteristiche per essere giocato a livello indoor. Li è solo tennis dimostrativo, per sfangare via la stagione.
Non a caso … la stagione non si interrompe d’estate quando ci sono 35-40 gradi in certi tornei all’aperto.
Si interrompe proprio d’inverno, tra Novembre e Dicembre.
Poi, per conto mio, tornerei ad ovali più ridotti, e sul circuito maggiore tornerei all’erba agli Australian Open, e qualche torneo in più sull’erba.
Ed anche qualche torneo indoor in più, perchè no ?
Hanno inventato questo regolamento dell’obbligo di giocare i tornei ATP 1000, ma intanto i top 5 qualcuno lo saltano, visto che 0 o 10 punti in classifica non gli cambia niente, inoltre, nei tornei ATP 500 vediamo delle entry list dimezzate rispetto ai torneoni anni ’90.
Guardate ad esempio l’entry list di tornei come Barcellona, Anversa, Stoccarda, Kitzbuhel, Milano, varie ed eventuali, di 10-10 anni fa. Tornei da 800.000 – 1000000 di dollari, alias ATP 500 attuali.
Tutta un’altra storia.
Di sicuro lo pensi tu ! Nadal ha vinto a Wimbledon con Federer tra i piedi, Federer ha vinto al Roland Garros senza Nadal tra i piedi.
Un dato che fa riflettere.
L’erba non la puoi rallentare. Il rimbalzo è sempre basso, anche se hanno alzato l’altezza dell’erba di qualche millimetro, per renderla più soffice e smorzare un po’ la velocità nell’impatto.
A dire la verità io ricordo gli anni ’90 su queste superfici indoor, come anni da tennis soporifero nelle strutture al coperto.
Ace Ace Ace.
Provate a fare una ricerca su internet MILANO INDOOR Ivanisevic – Bruguera per vedere le dichiarazioni del catalano …
Spettacolo proprio poco poco.
Poi a livello challenger c’è un po’ più di gioco.
Ma il fatto che abbiano rallentato il gioco, non è un caso. Soprattutto per quanto riguarda gli indoors, che non ancora a caso, sul circuito maggiore, sono diminuiti di brutto come quantità.
Ai tempi, c’erano dei torneoni ad Anversa, Bruxelles, Milano, Philadelphia, Tokyo Indoor, Sydney Indoor etc. etc.
Vedere l’entry list di allora per spaventarsi.
C’erano i protagonisti, ma non c’era l’ambiente dove potevano recitare.
Come vedere George Cluney fare la comparsa in un film, insomma.
Insomma : non è che si rimpiange quel periodo negli indoors.
Si rimpiangono invece gli ultimi interpreti del gioco personalizzato : gli specialisti del veloce e del gioco fisico da terra battuta.
I controattaccanti o attaccanti da fondo alla Agassi, gli specialisti del Serve and Serve alla Ivanisevic, i giocatori d’attacco alla Sampras ed Edberg con il serve and volley, i terribili terraioli alla Muster.
Oggi il braccio non conta più.
Metti due giocatori forti a fondo, che tirano pallate in verticale, vince quello che sbaglia meno data la potenza dei colpi.
Una volta si costruiva il punto vincente, invece. Oggi l’unico winner è il passante.
E’ anche per questi motivi che il tennis non lo considero più uno sport spettacolare e di estro, ma diventa uguale ad uno sport fisico come la maratona, o divertente come guardare due boscaioli che tagliano una pianta, o due muratori che costruiscono il muretto.
Ci salviamo un attimino sulla terra battuta, dove ai tempi il gioco era troppo lento ed alto sulla rete, con scambi all’infinito a due all’ora.
Sulle altre superfici il tennis è morto.
A livello challenger, ci salviamo ancora. Qualche giocatore fantasista lo si trova. Il problema è che lui non va avanti nel ranking. Va avanti quello che sbadila da fondo a 3000 all’ora e lo prende a pallate.
Un vero peccato che superfici come questa ce ne siano poche nel circuito Atp.
E poi non è vero che vincerebbero sempre i bombardieri:perchè bisogna sevire bene ma anche rispondere bene!
Scommetto che certi giocatori della Top 30,come Simon o Bautista-Agut su queste superfici farebbero delle magre figure….. 🙄
@ Alain (#1491125)
Si esatto sotto c’è il parquet a Brescia
Il tappeto è appoggiato e assemblato sul parquet e il campo è stretto, il problema che la superficie è liscia e la pallina schizza via, fosse stato il play.it poroso sarebbe un po’ piu lento e lo spettacolo ne avrebbe guadagnato
Può essere, poi però magari sarebbe in svantaggio con Krlovic o Isner, se per te é meglio….
Sarebbe bello che qualche torneo importante si giochi sul PlayIt, magari con sotto il parquet (credo) come a Brescia, il che lo rende veloce.
Personalmente rimpiango un po’ il tennis e le superfici degli anni ’90. Il Bercy sul TARAFLEX o il Muratti Time a Milano su moquette (non ricordo il nome .. iniziava con S) dove i colpi di inizio gioco erano fondamentali. La volée dovevi saperla giocare.
A mio avviso darebbe più pepe al ranking.
Capisco però le esigenze di marketing e televisive che hanno portato a rallentare le superfici, in primis l’erba che mi sembra molto più lenta della superficie del challenger di Brescia.
Pensate se si fossero giocati più tornei con questa superficie,nell era di re Roger….e di nadal!di sicuro gli head to head tra i due sarebbero più a favore del re!
pero’ vedere un arnaboldi che secondo me ieri ha giocato benissimo perdere contro un marchenko versione bombardiere è un insulto al tennis giocato…e anche le altre partite che ho visto sino state noiosissime……non riuscito mai ad amare il tennis giocato sul veloce quando in campo ci sono dei bazooka fatti tennisti…..ma è solo un mio gusto personale….un po’ come preferire l’amatriciana alla carbonara! 🙄