Open Court: ATP Finals 2015, si giocherà per “la coppa del secondo”? (di Marco Mazzoni)
Djokovic, Federer, Berdych e Nishikori nel gruppo Stan Smith; Murray, Wawrinka, Nadal e Ferrer nel gruppo Ilie Nastase. Questo ha stabilito il sorteggio delle ATP Finals, svoltosi a Londra ieri sera. Una cerimonia sobria, andata in scena con un discreto ritardo rispetto a quanto annunciato, ma che tutti hanno potuto seguire con una diretta streaming. Curioso che i bigliettini con i nomi estratti non siano stati mostrati, come normalmente accade in queste occasioni… e abbastanza scontato che i vari giocatori non si siano esposti nelle dichiarazioni a caldo, con le classiche frasi di circostanza. C’era lo spettro di un sorteggio beffardo che inserisse nel medesimo gruppo Djokovic Federer e Nadal, dando vita ad un girone di acciaio. Non è successo, abbiamo due gruppi relativamente bilanciati, dove quasi nessuno pare già tagliato fuori per l’accesso alle semifinali. Il girone intitolato a Smith è teoricamente più forte: Djokovic è dominante, Federer al Master difficilmente “stecca”, quindi nel gruppo Smith troviamo il superfavorito e colui che forse potrebbe insidiarlo. Però il gruppo Nastase potrebbe essere anche più intrigante perché più incerto e con al suo interno alcune storie ed incroci niente male…
In generale per vedere quanto un girone sia duro, è necessario valutare la forza nel contesto del giocatore n.3, ed anche del n.4. Nel gruppo capeggiato da Djokovic è forte l’incognita Nishikori, che non viene da un grande periodo (spesso pure in cattive condizioni atletiche); e Berdych… è Berdych, grande potenza e potenziale, ma poi nelle grandissime occasioni vittorie poche. Poi seguirà una brevissima analisi su ognuno dei partecipanti, ma assai più incerta pare la situazione nel gruppo Nastase. Murray sembra il logico favorito, ma Andy sarà troppo focalizzato sulla Davis? Inoltre nel girone se la dovrà vedere con Wawrinka, che pare la vera alternativa per una sorpresa e contro cui ha un bilancio quasi in parità; ed anche contro un Nadal non in grande spolvero ma in ripresa, e nei loro precedenti l’iberico è nettamente avanti. Poi c’è Ferrer. Uno che non molla mai, che è stato capace più volte di battere Nadal sul cemento, che è in vantaggio vs. Wawrinka negli head to head, e che ha già sconfitto Murray proprio al Masters nel 2011. Conoscendo la “garra” di David e presumendo condizioni non così veloci, darlo per giocatore più morbido nel gruppo sarebbe una leggerezza. Concludendo la breve analisi dei gruppi, tentare un pronostico non è affatto facile. Nel girone Smith pare follia vedere Djokovic a rischio; rischia qualcosa Federer proprio nel suo esordio, domenica vs. Berdych. Tomas può batterlo, ama le condizioni indoor e non avrà niente da perdere. Se Roger supera l’ostacolo ceko, la soluzione più probabile che è Djokovic vinca 3 match, Federer 2. Vedremo. Assai più ingarbugliata la situazione nel girone Nastase, dove si potrebbe arrivare ad una situazione di più giocatori con vittorie e sconfitte, e quindi entrerebbero in gioco i perversi meccanismi della matematica, tra scontri diretti e conto dei set, o addirittura dei games. Avventurarsi in pronostici qua è un azzardo totale, preferisco viverlo questo gruppo, e vedere come i 4 scenderanno in campo. Solo azzardo il possibile outsider, anche per la vittoria: Wawrinka. L’anno scorso tutti si ricordano la durissima semifinale tra Stan e Roger, con lo svizzero poi KO per la finale, non disputata. Un match che avrebbe meritato di giocare Wawrinka, e visto come stava giocando chissà… Anche la scorsa settimana a Bercy lo svizzero ha dimostrato di aver tennis per mettere alle corde il n.1, e visto che sfide stupende che Nole e Stan hanno dato vita di recente negli Slam non sarebbe affatto un brutta finale. Sarebbe inoltre la finale tra i vincitori di Slam nel 2015.
Passo ad un veloce punto sugli 8 presenti alle ATP Finals, per vederne momento e realistiche aspettative.
Djokovic è nettamente favorito, sarebbe una sorpresa se non vincesse le ATP Finals 2015. Non c’è molto da aggiungere, e non ha molto senso rievocare la sfilza interminabile dei record recenti del n.1 nella parte finale di stagione. In autunno Novak è praticamente imbattibile. Ad impensierirlo (e batterlo) c’è riuscito solo Federer sporadicamente, poi solo vittorie negli ultimi 3 anni per lui. Viene dall’annata più vincente e significativa della sua carriera, che si lasci sfuggire l’ultimo trofeo, degno di uno Slam, è altamente improbabile. La sensazione è che potremo vivere un bel Masters, ma che la vera corsa non sia per la vittoria quanto per arrivare in finale…
Federer se ha qualche chance di superare Djokovic è indoor, sul veloce, giocando due set su tre in condizioni molto rapide. I primi tre elementi sono certezze; il quarto è ancora incerto, ma dubito che la combinazione palle più superficie sia decisamente rapida. Su rimbalzo medio alto la straripante condizioni psicofisica di Novak sembra troppo anche per un Federer eventualmente molto buono. Roger sa benissimo cosa deve fare per provarci: presentarsi in condizione fisica eccezionale per velocità e reattività; servire almeno 3 prime su 4 e giocare un match garibaldino, votato al massimo del rischio. Che tutti questi elementi possano incastrarsi alla perfezione e portarlo al successo non è utopia ma molto, molto molto difficile.
Berdych probabilmente si giocherà tutto nel primo match vs. Roger. Resta il miglior colpitore puro del tour, con limiti precisi che non è mai riuscito a superare, anche per colpa di quel grande quartetto che gli è onestamente superiore. La grande chance per lui temo sia stato il 2014, quando prima Wawrinka e poi Cilic sono riusciti ad inserirsi e vincere. Doveva farsi trovare pronto in quei tornei, non c’è riuscito. Sembra avere sempre il colpo in canna, ma poi raramente riesce ad andare oltre ai suoi limiti. Che riesca nell’impresa di una vita in questo Masters mi pare improbabile.
Nishikori è da verificare nella condizione fisica. Quando sta bene, può essere una macchina infernale da affrontare. Il problema è che poche volte si presenta al top, la sua struttura è inadeguata al tipo di tennis dominante al vertice. Peccato, perché vederlo produrre accelerazioni in grande anticipo è sempre un bel vedere.
Murray è la vera incognita dell’intero Masters. Aveva addirittura messo in dubbio la sua presenza, con la storica sfida Davis alle porte, ma in realtà non ho mai creduto che potesse saltare le Finals. Il dubbio invece è su quanto sia focalizzato sulla Davis, e visto che mentalmente è tutt’altro che granitico questo potrebbe essere un fattore. Viene da un Masters 2014 terribile, con la umiliazione patita da Federer l’anno scorso, una delle peggiori batoste della sua carriera, ci auguriamo che abbia la voglia di rifarsi davanti al suo pubblico. Ha passato una stagione particolare Andy, nel segno della consistenza ma sempre sconfitto nelle grandissime occasioni (eccetto 2 Masters1000). Gli resta il Masters, che non ha mai vinto, e la Davis. Nello sport si dice che vincere aiuta a vincere; il miglior lancio per la finale Davis sarebbe proprio un grande Masters.
Wawrinka potrebbe essere il grande outsider, come già scritto sopra, ma anche una relativa delusione. Nelle ultime due annate ha trovato picchi di rendimento assoluti ma anche qualche crollo, improvviso. A Bercy abbiamo trovato un buon Stan, e spesso la sua condizione va avanti a periodi di qualche settimana. Per lui la chiave sarà il servizio: se riuscirà a fare la differenza e trovare ritmo con la battuta, poi tutto il suo tennis macina e può diventare ingestibile. Si trova in un gruppo con incroci particolari, e rivali contro cui vince e perde. Le sue partite potrebbero essere le più significative e divertenti delle intere Finals.
Nadal è l’altra incognita delle Finals. Ha vissuto la peggior annata in carriera, figlia di quel calo fisico che era inevitabile arrivasse. Nelle ultime settimane ha dato qualche segnale positivo, di ripresa nel fisico e nella fiducia. Al Masters non ha mai vinto, e poche volte brillato. Però resta l’agonista per eccellenza, uno che a perdere non ci sta proprio mai, quindi tutti dovranno fare i conti con lui. Mi è piaciuto molto il suo atteggiamento a Basilea, dove ha giocato un tennis estremamente propositivo ed offensivo per i suoi standard. Visto che sarà (quasi) impossibile tornare al massimo della potenza nelle gambe, sarà interessante valutare se continuerà a spostare in avanti il baricentro del suo tennis, con meno scambi ed una ricerca maggiore del vincente. Sarebbe un Nadal 2.0 molto attraente. La sua sfida sarà non solo superare il girone, ma provare ad arrivare primo per evitare Djokovic in semifinale. Mica facile…
Per Ferrer è un premio esserci, ma l’appetito vien mangiando… La curiosità deriva dal ritrovarlo nel girone con Nadal, tennista che è riuscito a battere alcune volte proprio sul veloce. Sembra il più debole, ma vende sempre carissima la pelle. E se le condizioni non saranno così veloci la sua grinta e voglia indomabile di superarsi potrebbe regalare qualche sorpresa. Magari vs. Wawrinka, uno che ha battuto più volte e che non sempre gioca al massimo dell’intensità tutte le partite.
Questa una breve sintesi di quello che potrebbe essere. Le ATP Finals 2014 furono piuttosto deludenti. Solo la semifinale Federer – Wawrinka “salvò” un torneo davvero sotto tono. Speriamo che quest’anno i magnifici otto ci regalino qualche emozione in più, qualche match più lottato, uno spettacolo tennistico di prim’ordine, come è lecito aspettarsi in un Masters.
Forse la cosa più bella dell’intera cerimonia di ieri sera è stata l’annuncio del boss dell’ATP Kermode che le Finals resteranno a Londra, alla 02 Arena, “almeno” fino al 2018, aprendo la porta anche ad un possibile (e auspicabile…) prolungamento. Chi ama il tennis può davvero tirare un grosso, grossissimo sospiro di sollievo. Il timore che l’evento conclusivo della stagione fosse di nuovo spostato nel “deserto” tennistico cinese (& dintorni) era altissimo. Pericolo scampato. Il tennis resta a casa, dove è nato, dove è un grande evento, amato, seguito, valorizzato sotto tutti i punti di vista. Staremo a vedere chi vincerà l’edizione di quest’anno, ma continuare a vedere le Finals a Londra è la vittoria più importante per chi il tennis lo ama davvero.
Buon Masters a tutti.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: ATP Finals, Berdych, Djokovic, Federer, Ferrer, Londra, Marco Mazzoni, Masters ATP, Masters Londra, Murray, Nadal, Nishikori, O2 Arena, Open Court, Wawrinka
5 commenti
Wawrinka deve fare un mezzo miracolo per passare nel suo girone contro regolaristi come Ferrer,Nadal e Murray….dovrà tirare tanto e sbagliare poco…la vedo dura! 🙄
Federer verrà “suonato” da tutti i tennisti presenti nel suo girone.
Dal alcuni verrà suonato alla stregua di un tamburo d’acciao.Djokovic lo suonerà con delicatezza,dimostrando così di essere anche un ottimo suonatore di hang drum. 😳
Il gruppo Nastase è il gruppo dei pallettari. Prevedere caffé e giorni di ferie per seguirne i match.
Anche nel 1998, nel 2005 e nel 2009 sembrava non dovesse esserci alcun dubbio sul nome del vincitore. Poi, a sorpresa, vinsero Corretja, Nalbandian e Davydenko. Ogni cinque/sei anni arriva una sorpresa: il 2015 potrebbe essere l’anno buono per vederne un’altra…
Sono d’accordo su tutto quello che ha detto tranne che berdych possa creare problemi a roger , , secondo me roger vince e si gioca il primo o secondo posto con nole a meno che nishikori non riesca a trovare una grande Condizione fisica