Martina Navratilova: il talento fatto tennis
Ci sono campioni per cui gli aggettivi non possono rendere appieno il loro talento, la loro forza nello sport, la capacità di divenire numeri 1 indiscussi e vivere rivalità che segnano decadi intere: per questo, di fronte alla figura di Martina Navratilova, la cosa migliore che si possa fare è semplicemente un plauso alle sue qualità, provando a tracciarne un breve profilo.
Martina ha fatto epoca, ha vissuto il tennis con l’amore più forte che si possa provare, lo ha lasciato quando era giusto farlo per ritornare ad abbracciarlo, perché prima che sportiva di successo, lei è stata un’amante inconsolabile quando si è ritrovata sola una volta appesa la racchetta al chiodo. Il suo ritorno è stato memorabile soprattutto dal punto di vista anagrafico ma memorabile, è stata soprattutto la sua intera carriera.
Classe 1956, cecoslovacca naturalizzata statunitense, la Navratilova ha vinto l’incredibile cifra di 59 prove del Grande Slam e, sebbene i numeri spesso lasciano il tempo che trovano, in questo caso rendono un po’ di più la grandezza di quest’atleta: 18 in singolare, 31 in doppio, 10 in misto.
Nel singolare ha dato vita a una rivalità irripetibile con l’amica/nemica Chris Evert lunga 80 partite (43 a 37 il computo delle sfide a favore di Martina), trionfando spesso contro di lei nei suoi 3 Australian Open, 2 Roland Garros, 9 Wimbledon e 4 Us Open. Curiosamente la Evert è stata la giocatrice che ha inflitto il maggior numero di sconfitte alla Navratilova, esattamente quello che è successo anche a parti invertite. In doppio ha dettato legge quando tutte le migliori giocavano la specialità, portando a casa 177 titoli nel circuito (record assoluto, così come i 167 nel singolare).
Personaggio pubblico rilevante, fu bersagliata dai media per la sua relazione con la scrittrice Rita Mae Brown, per cui ammise la sua omosessualità e divenne una delle prime sportive di successo assoluto a rendere pubblico il proprio orientamento sessuale. Da allora è diventato un punto di riferimento per le battaglie del mondo lgbt, accompagnando per mano la restìa società statunitense all’accettazione delle relazioni con partner dello stesso sesso. Martina è stata impegnata non solo nell’attivismo per la “causa” omosessuale ma anche in prima linea per campagne di beneficienza, a sostegno della PETA (per i diritti degli animali), sposando anche un’alimentazione unicamente vegetariana.
Animo inquieto, a tratti apparsa irrisolta, non è riuscita a vivere una vita piena senza l’agonismo sportivo, finendo spesso suo malgrado al centro dell’attenzione per la sua vita privata e non più per le sue gesta sportive: recentemente ha sposato la compagna di lunga data Julia Lemigova, coronando il suo personale sogno d’amore e trovando forse la serenità anche fuori dal campo.
In ogni caso resterà sempre in tuffo sull’erba di Wimbledon, immagine impressa nella mente dei tifosi del tennis bello da vedere: una sportiva come lei d’altronde nasce ogni 20 anni. Forse.
Alessandro Orecchio
TAG: Martina Navratilova
si compagno. Intanto se le paghi le tasse…comunque ti avrei voluto vedere in qualche paese della cortina di ferro …che pacchia.
@ myslice (#1466353)
The Best 🙂
Unica .
Un bellissimo articolo.ma un altra campionessa come lei non ne nasce una dopo 20 anni,ma almeno 30!!!
Da brividi..
Ripeto: carriere e giocatrici uniche!
Impossibile immaginarle l’una senza l’altra.
@ klaus (#1466313)
Forse non lo sai, ma anche nell’Italia di oggi se sei libero professionista, commerciante o imprenditore, tra tasse dirette ed indirette lo stato di porta via quasi il 75% del guadagno.
Per chi ama Martina e anche per chi non conosce il suo tennis (il Tennis)e la considera solo una buona giocatrice anni 70/80, guardate su youtube i quattro video intitolati Martina Navratilova best points.
La qualità spesso non è granchè, ma si vedono: volè, demivolè, smorzate, parate, rincorse, passanti, chiusure da fondo campo (perchè no?), tuffi acrobatici alla Becker, attacchi slice efficacissimi e controtempo. Davvero vi meraviglierà e non per niente è un tennis che non si insegna più, perchè difficilissimo da effettuare e da apprendere (adesso fin da piccoli bisogna essere vincenti con i tre fondamentali tutto il resto è un surplus, vedi Quinzi) altro che siluri tirati più o meno ad occhi chiusi da tenniste semoventi!
@ klaus (#1466302)
Straquoto!!!!!!!!!!!!!!
Aggiungerei coraggiosissima perchè fragilissima, capace di forzarsi oltre i sui limiti caratteriali per amore del tennis e della verità (leggasi autenticità di vita). Un grande esempio al di là dello sport!
Semplicemente irraggiungibile, e ho detto tutto
@ Ale73 (#1466145)
Io credo che Martina sia stata LA tennista per eccellenza. Però il tuo discorso non fa una piega. Oggi, con quel gioco, puoi avere tutte le capacità del mondo ma rischi di non entrare nei 10.
Un altro utente ha fatto notare che Edgerg non sarebbe nemmeno un giocatore da challenger… seccante ma probabilmente corretto.
Ovviamente non avremo mai la controprova di questo. Magari con le superfici “standardizzate”, le racchette/corde odierne e una preparazione atletica seria (non era di moda a quei tempi l’unico era Lendl) avrebbero fatto la loro buona figura.
E’ una curiosità che mi resterà per sempre purtroppo; per questo motivo, fosse per me, apporterei una seria modifica al modo di concepire le varie classifiche del tennis. Separiamo, esempio banale, le vittorie slam di Roger-Rafa-Nole da quelle di Agassi-Federer e ancora da quelle di Lendl-Becker-Edberg e ancora da quelle di McEnroe-Connoers-Borg….. e via dicendo.
Il discorso dovrebbe valere per ogni aspetto del tennis, settimane al n.1, tornei vinti..ecc…
Visti gli enormi “progressi” portati dalla tecnologia e dal concetto stesso di tennista mi sembra l’unico modo di non lascirsi andare a paragoni che, spesso, rischiano di risultare poco sensati.
Gratitudine per un paese che ti portava via il 75% dei guadagni, dirigeva e controllava ogni aspetto della tua carriera e se ti scopriva omosessuale ti metteva in galera?
Donna di grande coraggio, in primis per la sua fuga anche lacerante al livello familiare, poi per il suo outing in tempi difficilissimi.
Campionessa fra le prime 3 di tutti i tempi: se avesse usufruito di un periodo di vuoto come gli ultimi 4 anni di Williams avrebbe fatto anche lo Slam.
Riconoscenza
Per un paese che ti pigliava tutti i guadagni decideva la tua carriera e se scoprivi che eri omosessuale ti buttava anche in carcere.
Donna coraggiosissima, in primis proprio per la sua fuga lacerante anche al livello familiare, poi per il suo outing in tempi più che difficili.
Tennista fra le 3 più forti di sempre se come avversari avesse avuto “nessuno” come Serena negli ultimi 3/4 anni avrebbe probabilmente fatto anche il grande slam.
Hai visto quel documentario dove entrambe si ritrovano a casa della Evert a ricordare tutta la loro carriera? era su fox sport america…
fantastico
Non credo, ha scritto di tutti i tempi ! 🙂 😛
@ Ale73 (#1466145)
Se una Vinci può fare partita e vincere con Serena al 60-70%, davvero qualcuno può pensare che Martina (che vale almeno 10 Vinci, con tutto il rispetto) non avrebbe potuto giocarsela (non vincere sempre ovvio?
Come hanno già detto sono epoche emateriali troppo diversi per paragonare il gioco di allora con adesso. Comunque i numeri di Martina Serena se li sogna il tennis non era solo Grande Slam allora!
Come Persona vorrei vederti vivere in un paese comunista di allora e sapere che voglia avevi di scappare….!(leggiti la sua autobiografia altro che open e macchine sparapalle , li si parla di carri armati!)
@ pako (#1466183)
Esatto lo stavo per scrivere anch’io…non credo che serena Venus, oppure nadal djokovic per quanto riguarda il maschile avrebbero potuto competere in quegli anni per la difficoltà tecnica che giocare con una racchetta più piccola comportava, inoltre non hanno abbastanza sensibilità per giocare unicamente di serve and volley e variazioni
Sicuramente Martina come anche tanti tennisti uomini che facevano serve end volley oggi non potrebbero assolutamente vincere quello che hanno vinto oggi giocando in quel modo allora,ma il ragionamento va applicato anche al contrario,cioè secondo me anche Serena con le racchette e i materiali di allora oggi non riuscirebbe a tirare cosi forte e mettere a segno tutti quegli ace,questo vale sia per lei che Venus e molte altre che spingono tanto,anche nei recuperi le racchette odierne ti consentono di prendere palle che allora sarebbero state impossibili da recuperare,per non parlare dei metodi di allenamento e delle cura mediche che oggi aiutano moltissimo a guarire da infortuni che invece allora ti facevano addirittura chiudere la carriera,oggi le carriere si sono allungate moltissimo,sono tanti e tante gli over 30,probabilmente giocando 20 anni fa Serena con tutti i guai fisici non sarebbe arrivata a 30 anni,cosi da dimezzare tutti i suoi record.Impossibile paragonare la preparazione atletica che si fa oggi con l’aiuto di tante scoperte fatte in ambito medico,con tanti dati e studi fatti al computer etc,con quella molto più approssimativa e molto meno curate di 20 30 anni fa.Insomma i paragoni tra epoche diverse non reggono mai sia in un verso che nell’altro,ad esempio per me Nadal non sarebbe mai stato n 1 del mondo 30 anni fa con quei materiali e quei metodi di allenamento,ma non è corretto dirlo è solo pour parler.
forse intendeva tempi “moderni”..
Oggi non si può giocare come giocava la Navratilova,se giocasse così oggi non vincerebbe nulla e non ci andrebbe neanche vicino; fare serve and volley sempre non sarebbe possibile nemmeno per lei, le arriverebbero dei comodini in faccia.Provate a vedere la differenza di velocità di una risposta o di un passante di Chris Evert con quella della maggior parte delle top 50 di adesso, in questo tennis anche una grande come lei avrebbe dovuto giocare prevalentemente da fondo campo, con spiccata propensione all’ attacco,ma comunque con colpi più solidi a rimbalzo.Oggi non basterebbe appoggiare un dritto piatto o un rovescio slice dall’ altra parte e scendere a rete, non arriverebbe neppure a giocare la voleè.
Con questo non voglio dire che non sarebbe stata una campionessa visto il talento tennistico smisurato, ma sono certo che avrebbe dovuto giocare in maniera profondamente differente.
@ radar (#1466128)
Martina era molto più forte della Evert, ma essendone innamorata persa si emozionava più del dovuto. Evert più regolarista, Martina geniale ed inimitabile.
@ Ale73 (#1466145)
In ogni epoca del tennis ci si esprime in base agli strumenti che si hanno/avevano a disposizione. E’ assurdo cercare di valutare un tennista di 30-20 anni fa all’oggi. Allora Edberg non sarebbe nemmeno da challenger, ma forse nemmeno Laver.
Il resto del tuo discorso è giusto. Come tennista è stata grande, ma come persona Martina ha sempre lasciato a desiderare.
Mi ricordo ancora uno striscione che sventolava sugli spalti durante uno dei suoi ultimi incontri (forse proprio l’ultimo): “Martina, you never walk alone”. Da brividi.
Faccio la parte del bastian contrario, ma sono convintissimo di ciò che scrivo. Tennista di grande valore, ha vinto tutto, ma oggi farebbe grandissima fatica a ripetersi a quei livelli, visto che il suo tennis da fondo non reggerebbe certamente il confronto con le più forti di oggi. Rimane il suo gioco di volo unico nel panorama femminile, forse ineguagliabile. L’ho sempre trovata una femminista acida, decisamente antipatica. E poi è lei che ha iniziato la “fuga” dai Paesi comunisti rei di non consertirle di mantenere tutto quanto guadagnava, dopo che comunque le aveva consentito di diventare ciò che era, con i soldi dello Stato. Un’irriconoscenza alla Ivan Lendl, secondo il mio punto di vista. Tennista di grande classe, la più forte della sua epoca,settanta-ottanta, di più non le concedo.
Con la Evert la più grande rivalità della storia del tennis.
Loro 2, fra le più forti in assoluto.
Martina unica, ma la sua grandezza risalta ancor più, proprio dal confronto con Chris e viceversa.
Sono d’accordo anche io è un mito in tutto!!
Un mito, e la mia giocatrice preferita da sempre, colei che mi ha fatto innamorare di questo sport.
La tennista piu’ forte di tutti i tempi, se avesse avuto la stessa solidita’ mentale della Evert avrebbe monopolizzato il tennis ancor piu’ di quanto avvenuto tanto era il suo talento…a parita’ di gioco,racchette,ed eta’ farebbe tuttora man bassa di tornei e sarebbe indiscutibilmente la n.1 mondiale…ammirazione completa
Irripetibile, grandiosa tennista
No, per me, è stata la Margaret Court.
che volee ragazzi… ancora oggi
La più forte tennista di tutti i tempi!
Che donna stupenda. Mi hai accompagnato negli anni novanta.anche se molto ai margini,in silenzio della mia adolescenza. Ti ho sempre ammirato. Sei stata un’atleta meravigliosa. Tra le persone cosiddette vip sei una delle poche per cui ho stima e ammirazione per tante cose che hai fatto anche fuori dal campo. Un abbraccio virtuale