Diario dal Due Ponti – DAY5 – 30/09/2015
Tre ore di sano tennis, niente più. La mia giornata al Due Ponti oggi è stata corta, non ho visto molti match, ma di cose da raccontare comunque ce ne sono.
Sono arrivato con Cervantes che era appena andato sopra di un break nel 3° set contro Volandri, 3-1, e Filo che cercava subito di riprendere il break, ma, perso quel game, mollava, dato che Cervantes nel game successivo trovava due jolly di rovescio, di cui uno direttamente in risposta veramente da applausi. Poi al servizio lo spagnolo è una garanzia, molto più di tanti suoi connazionali, ed infatti è un giocatore anche molto adatto al cemento che con quel rovescio piatto e potente dopodomani potrebbe dare qualche bel grattacapo al Ceck. Prima di parlare del match di Marco però, parlo velocemente di Fucsovics-Krajinovic, di cui ho visto le fasi calde del secondo set. Marton ha ottenuto il break appena sono arrivato, nell’ottavo gioco del secondo set, martellando di dritto e di rovescio, presentandosi due volte a rete e facendo vedere un tennis aggressivo che ne aveva caratterizzato l’ascesa nella scorsa stagione, ma purtroppo quest’anno non è riuscito a confermarsi, e la mancanza di fiducia è pesata tantissimo, nel game successivo. Già perchè ha avuto addirittura un match point sopra 6-2 5-3 40-30, ma a comandare lo scambio è stato Filip, che da lì in poi ha rimbambito Fucsovics a furia di palle corte, rovesci incrociati e l’ungherese ha incominciato a sbagliare tantissimo, finendo per perdere 7-5 il secondo e mollare al terzo.
Passiamo al Ceck, che oggi se l’è vista veramente brutta, nella prima ora di gioco Naso è stato proprio in versione deluxe, sembrava lui il neo top100, assolutamente in fiducia, un martello pneumatico da fondo con delle belle soluzioni soprattutto col rovescio e poi solido in maniera inverosimile al servizio, infatti la prima palla break Marco l’ha vista alla fine del secondo set. Cecchinato comunque era molto nervoso, una racchetta rotta nel primo set, e poi sembrava proprio scarico, demotivato, come se qualcosa lo stesse buttando giù. Poi lui di solito in campo parla poco, ma qua era un continuo girarsi verso il suo angolo, diceva “non so che fare”, poi sorrideva amaramente ogni volta che Naso faceva un bel colpo e l’ho sentito anche tirare qualche bestemmia, per la prima volta.
La svolta poi c’è stata sul 4-4 30-30 nel secondo set, un game fondamentale per Marco, che per la prima volta nella partita, dopo un lungo scambio concluso con un unforced di rovescio di Naso, si è incitato, urlando un Aleèèèèè a pieni polmoni e facendo un pugnetto verso il suo angolo, bissato poco dopo da un’altra esultanza, più placata, su una smorzata sbagliata da Giallo. Sembrava che quell’urlo se lo stesse tenendo da un’ora e un quarto, e, come ho scritto sul topic, quella poteva essere la svolta: così è stato. Il game successivo l’ha giocato veramente da gran giocatore, quale ormai sta diventando, vincendo anche uno scambio da applausi sul 15-15 chiuso con un passante lungolinea di rovescio che un anno fa sarebbe stato assurdo, ma che ora è realtà. Già, il rovescio oggi, dalla metà del secondo set, è stato un colpo decisivo, e non un fattore negativo come nel primo set, quando Naso cercava di massacrarlo da quella parte e il Ceck non riusciva neanche a spostarsi sul dritto, apparendo un po’ scarico sulle gambe. Alla fine del secondo set, il padre di Marco, seduto vicino a me, si è girato verso il coach dicendo “tra un po’ mi viene un infarto”.
Per fortuna di Marco (che oggi compie 23 anni e si regala il best ranking al n82!)e del cuore del padre il terzo set, come pronosticato dal buon Pierre, è stato un monologo di Cecchinato, nei primi 2 games lui ha giocato in maniera pulita, senza sbagliare, Naso è calato, e c’è stato subito il break. Poi l’ultimo treno per Gianluca è passato nel game successivo, quando ha avuto 3 palle di cui 2 consecutive per il controbreak ma, dopo che non è riuscito a sfruttare quelle, ha praticamente mollato e io mi sono spostato a guardare qualche doppio. Sono andato prima da Cipolla/Bozoljac, impegnati nel super tie break contro Lopez-Perez/Vukic, incitati dal coach dell’iberico che segue praticamente una decina di giocatori impegnati tra qualificazioni, singolo e doppio, e che non sta zitto un momento. Tra l’italiano e il serbo c’è una buona intesa, con Ilija che tra i due è quello più carico emotivamente, e che ha portato Cips alla vittoria nel super tie break, praticamente mai stato in rischio, con il serbo che ha fatto vedere dritti a due mani, dritti ad una mano, rovesci ad una mano e botte allucinanti al servizio: vederlo giocare è sempre un’esperienza, non so perchè non abbia provato le quali in singolare, dove non se la cava mica male.
Concludo il resoconto odierno con gli altri match che ho visto, sempre di doppio, prima tra Bonadio/Rondoni vs Ghedin/Ignatik e poi col deludentissimo doppio Gaio/Giannessi. Tra i due italiani e la strana, ma efficace, coppia bielorusso/italiana, non c’è stata partita, Ignatik in questi giorni è veramente on fire, un rovescio micidiale, bravo sotto rete, efficace al servizio, insomma, non mi sorprenderei se fosse uno di quelli che arrivano in fondo, magari anche in singolare. Riccardo anche ha giocato bene, facendo vedere dei bei colpi, anche lui soprattutto di rovescio, dove era troppo superiore a Rondoni. Poi è iniziato il match tra Gaio/Giannessi e due polacchi non proprio facili da scrivere, Bednarek/Kowalczyk. Nei primi games 4 Gaio stava giocando bene, e Giannessi era l’anello debole della coppia, per esempio nel quarto game gli italiani han vinto i 3 punti in risposta da destra, quando rispondeva Federico, e perso i 3 da sinistra, con Ale alla risposta. Persa quella palla break, con un brutto errore proprio di Gaio, si è demoralizzato anche lui e ha iniziato a fare errori proprio brutti, che non ti aspetti da un giocatore dotato di buon tocco, volè, smash in rete, dritti fuori di metri, insomma, non gliene entrava proprio più una. Provavano a motivarsi a vicenda ma niente, erano proprio assenti dal campo, e dopo il primo game del secondo set, perso al killer point, ho deciso che era ora di tornare a casa senza neanche affacciarmi a Gimeno-De Bakker, anche perchè stava iniziando a piovere un pochino e temevo sarebbe peggiorata la situazione.
Anche per oggi è tutto, domani purtroppo credo proprio di non esserci, ma sarò collegato in streaming a tifare gli italiani, Di Meo su tutti, atteso da un match complicatissimo contro Delbonis, e non credo che ce la possa fare fisicamente, ma spero che, magari nel primo set, ci faccia vedere delle belle cose.
AndryReax
TAG: Challenger Roma 2, Challenger Roma 2 2015, Challenger Roma due Ponti
5 commenti
Si certo, intendevo dire che in singolare gioca spesso lo slice che in doppio è poco efficace per cui è costretto cercare un rovescio diverso.
Ciao Andry
Ti leggo solo ora
Complimenti, come sempre, per i tuoi piacevolissimi ” diari on live”.
@ isa (#1461404)
Ieri non ha mai giocato lo slice, ma coi passanti e con la risposta era molto poco efficace, e soprattutto disastro gaio
Grazie per l’ottimo articolo con i resoconti del doppio, specialità che io seguo con passione e che viene troppo trascurata anche se si vedono spesso match spettacolari.
Mi ha stupito molto la débâcle di Gaio e Giannessi, coppia molto “muscolare” che si era ben comportata negli ultimi tornei. Credo che a certi livelli paghi molto la debolezza di Giannessi nel rovescio che gioca spesso in slice.
Ottimo Andry.
grazie