Andrey Kuznetsov, Manerbio come New York
Il russo si aggiudica la 39esima edizione del Trofeo Dimmidisì e si riprende i 90 punti conquistati l’anno scorso allo Us Open. Con una finale giocata tutta all’attacco, ha schiantato alla distanza la resistenza di Munoz de la Nava. Gran successo di pubblico: tutto esaurito al Tennis Club Manerbio.
“Le qualificazioni dello Us Open erano particolarmente impegnative e non avevo la garanzia di superarle. Per questo ho fatto questa scelta, spero di aver ragione”. A inizio settimana, Andrey Kuznetsov giustificava così la scelta di giocare il rinato Challenger di Manerbio piuttosto che recarsi a New York, laddove lo scorso anno si spinse fino al terzo turno, intascando 90 punti ATP. Rimanere in Europa è stato un rischio, ma alla fine ha avuto ragione lui. Battendo Daniel Munoz de la Nava con il punteggio di 6-4 3-6 6-1, il 24enne di Tula si è aggiudicato il sesto titolo Challenger in carriera, il terzo in Italia dopo quelli nel 2012 a Todi e Napoli. Sin dall’inizio, Andrey è parso il miglior giocatore del torneo. Il suo tennis ficcante, molto efficace anche sulla terra battuta, lo ha spinto in finale con agio. Il suo ultimo avversario è stato bravo a portargli via un set, l’unico della settimana. Al momento della stretta finale, tuttavia, il madrileno ha sentito sulle gambe le fatiche di una settimana in prima linea, in cui si è aggiudicato anche il doppio. Senza contare le energie mentali spese per raggiungere, finalmente, un posto tra i top-100 ATP. Da parte sua, Kuznetsov ha mandato un chiaro segnale a Shamil Tarpischev, suo capitano di Coppa Davis. Dal 18 al 20 settembre, la Russia ospiterà proprio l’Italia per accedere al World Group e Kuznetsov ha detto di essere disponibile a un’eventuale convocazione, pur non sbilanciandosi. Ci sarà tempo fino all’8 settembre, ma non c’è dubbio che il suo stile (tra i top-players ricorda vagamente Tomas Berdych) possa essere efficace anche sul veloce indoor.
Nel frattempo ha conquistato Manerbio al termine di una finale giocata all’attacco, dal primo all’ultimo punto. Un break al nono game gli regalava il primo set, poi aveva un inatteso passaggio a vuoto in avvio di secondo: perdeva il servizio per due volte di fila e l’esperto Munoz de la Nava radunava le ultime energie per difendere, con le unghie e con i denti, il vantaggio accumulato. Ce la faceva, ma giunto all’ultimo giro di pista non aveva più benzina. Con il serbatoio desolatamente vuoto, metteva in corridoio un rovescio che dava a Kuznetsov il 2-0, rapidamente diventato 4-0 prima del 6-1 finale. Adesso i due si ritroveranno a Como, dove saranno ancora una volta le prime due teste di serie. Si chiude così, con l’algido sorriso di Kuznetsov, un’edizione molto importante del Trofeo Dimmidisì, intitolato alla memoria di due personaggi importanti per la città di Manerbio come il Tenente Colonnello Antonio Savoldi e il Maggiore Marco Federico Cò. Persa la data nel 2011, la cittadina della bassa bresciana temeva di non ritrovare più il circuito mondiale. Invece, grazie all’impegno di Gianni Saldini e la sensibilità dell’amministrazione comunale, è stato possibile offrire un evento di alto livello che la cittadinanza ha gradito, tanto da riempire in ogni ordine di posti il campo centrale nel giorno della finale. Circa 500 spettatori hanno applaudito i finalisti e certificato la fame di tennis di Manerbio e, più in generale, di tutto il paese. L’importante era rinascere: adesso che la missione è stata compiuta, non resta che rafforzare una tradizione sempre più prestigiosa. Magari a partire dal 2016.
ATP CHALLENGER MANERBIO – TROFEO DIMMIDISI’ (42.500€, Terra)
Finale Singolare
Andrey Kuznetsov (RUS) b. Daniel Munoz de la Nava (SPA) 6-4 3-6 6-1
TAG: Andrey Kuznetsov, Challenger Manerbio, Challenger Manerbio 2015
7 commenti
@ Antonio (#1433441)
sarà mancanza di ambizione,però se fosse andato a NY e non avesse superato le qualificazioni,ci avrebbe rimesso tanti punti,quindi si vede che tiene più alla classifica,stessa cosa comunque la fa Almagro
La scelta di Kuznetsov e INECCEPIBILE ! 😛
Per lui la classifica in questo momento è più importante dei soldi.
Sicuramente sono due paragoni totalmente diversi, voglio dire: vincere un challenger e arrivare al terzo turno in uno slam sono due cose totalmente differenti. Però secondo me la strategia di Kuznetsov è stata intelligente, recuperare i 90 punti dell’anno scorso era molto difficile quindi ha provato a farli in un altro modo, meglio di così? Nel frattempo prova a risalire in classifica per non avere più bisogno più di fare le quali per gli slam. Io la trovo una programmazione furba ed efficiente
Vuoi mettere che soddisfazione è,tornare in alto (si fa per dire 🙄 )battendo nessuno in pratica,o per essere buoni,tennisti sostanzialmente mediocri? Ho come l’impressione che tanti qui su livetennis,non ci capiscono un accidente sul diverso peso specifico dei vari tornei tennistici,ed è pazzesco che in pratica questi,considerino equivalente vincere un modesto torneo challenger su terra,con il raggiungere un buon terzo turno in uno Slam,che già comincerebbe ad essere un risultato di tutto rispetto,specialmente per un outsider.Mah!
Mah!
6000€ della vittoria oggi, l’anno scorso 80.000$.
90 punti legati a 2 eventi che non c’etrano niente!
@ Antonio (#1433441)
oppure visto che ha preso gli stessi punti di un 3′ turno di una programmazione oculata per tornare in alto il prima possibile
a 23 anni rinunciare di giocare le quali di uno slam per un challenger è sintomo di poca ambizione