Il tennis è ancora uno sport per gentlemen?
Prima ci si mette Nick Kyrgios con il suo deplorevole siparietto in campo contro Wawrinka informandolo che la sua presunta baby fidanzata (Donna Vekic) non sia proprio così pura essendo stata a letto con il suo connazionale Thanasi Kokkinakis. Poi proprio Kokkinakis si ritrova bersagliato di insulti dall’americano Ryan Harrison durante le qualificazioni del Masters1000 di Cincinnati, fra minacce di morte, il tirare in ballo l’immancabile Kyrgios, voglia di spaccare la faccia e atteggiamenti degni più di un ghetto che di un campo da tennis.
Per non parlare dell’inferno social cui devono sottostare gli atleti, bersagliati dai commenti più offensivi e volgari di haters sulla rete (in questo caso un po’ causa del loro male, perché nessuno li obbliga a vivere h24 con Twitter and co.). Insomma, ma il tennis che da sempre è stato associato a uno stile elegante e a un certo decoro, vive un periodo di abbrutimento che non lo rende più uno sport al riparo da becere offese e atteggiamenti discutibili? Una barbarie morale e un impoverimento che non fanno ben sperare. Ma cosa succede realmente?
In molti hanno trovato la spiegazione nel fatto che il tennis si sia evoluto, passando in maniera del tutto naturale dall’essere uno sport elitario a disciplina cui si può (fortunatamente) accedere più facilmente rispetto al passato e, in taluni casi, con aiuti di federazioni e sponsor che rendono la strada al professionismo percorribile un po’ per tutti quelli che possiedono i numeri per augurarselo.
Certo lo scenario attuale stride se si pensa che per una nuova generazione che si affaccia nel circuito strafottente e a tratti veramente maleducata fanno da contraltare veri signori della racchetta come Roger Federer o David Ferrer, due esempi di puro professionismo e fair play assicurato nel rispetto quanto dell’avversario che del pubblico sugli spalti.
L’atteggiamento che si è levato univoco nel criticare gli ultimi spiacevoli eventi fa però ben sperare: la condanna è stata piena e si è invocata da ogni parte una pena esemplare.
Se i giovanissimi idoli tennistici capiranno che si portano sulle loro spalle il peso dell’essere un punto di riferimento per generazioni di adolescenti appassionati, le cose potranno radicalmente cambiare. Perché nell’era del digitale e della comunicazione cross mediale non si è più solamente un singolo su un terreno sportivo di gioco, si è un puntino sempre osservato le cui azioni e le cui frasi saranno sempre monitorate. E anche attentamente.
TAG: Caso Kyrgios, Kyrgios, Nick Kyrgios, Ryan Harrison
Il detto proverbiale è:”Morto il papa se ne fa un altro”.
P.s.
Quando mancheranno i 4 che lei ha menzionato il tennis sarà un gioco più bello.
Che Nick sia un solo un cafone, dato che basta guardarlo in faccia ed in campo, è fuori di dubbio: diciamo che anche il suo amichetto testa di cocco lo trovo piuttosto sgradevole e vile visto che va in giro ha vantarsi con gli amichetti delle sue “conquiste”. Entrambi sicuramente non fanno bene al tennis in generale ed in particolare a quello australiano che ha prodotto ben altri campioni che ancora, giustamente, celebriamo.
@ DiPassaggio (#1428591)
Invece il tennis è uno sport molto migliore di altri (tipo il calcio) dal punto di vista dell’educazione, del rispetto, ecc. Lascia stare che adesso per colpa di 4 idioti si sta rovinando, e spero che questi 4 vengano estromessi a vita perché il tennis è stato, è, e deve rimanere uno sport d’elite in questo senso.
@ alexalex (#1428665)
Infatti quando andranno via Federer, Nadal, Djokovic, Murray, il tennis calerà moltissimo a livello di media. E il bello è che c’è chi dice che le superfici sono lente. Beh se è così meno male, perché se no chissà cosa succederebbe in campo. Già ora non si riesce quasi a giocare. Per non parlare dell’erba che è la superficie dove ci scappano di più le sorprese, giustamente perché basta allenare il servizio e il gioco è quasi fatto. Non certo una bella prospettiva e un bel sperare per il futuro….
Secondo me non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Quei pochi stupidotti (in simpatia) non devono far credere che siamo diventati tutti dei tamarri maleducati. Il problema, piuttosto, è un altro. Il tennis risente della perdita di valori e di educazione della società modello occidentale in generale. E questa perdita di valori interessa tutti, dall’elite ai ceti più bassi! Ma è inevitabile, essendo la società stessa che si impoverisce. Quello che deve preoccupare, riguardo al tennis, è il fatto che, tolti quei pochi, il gioco si stia sempre più focalizzando su grandi servitori, ribattitori e picchiatori.
Vergogna sto ragazzino maleducato e ignorante
Penso che questo articolo avrebbe avuto senso se scritto 50 anni fa. Trovo da sempre i tennisti particolarmente falsi ed antipatici, forse perché il tennis non è uno sport di contatto, e questo fa sì che le ostilità si scambino con urletti, gesti e faccette, il che lo rende appunto molto più ipocrita di altri sport, ma non per questo più corretto. Per il resto non vedo perché un tennista dovrebbe essere antropologicamente più educato di un pallanuotista. L’unico argomento è che è stato in passato appannaggio di fighetti di buona famiglia, e tuttora per creare un campione in casa ci vuole un patrimonio, ma in questo caso non c’è proprio da vantarsi di niente.
Secondo me l’errore è proprio considerare il tennis un’isola felice rispetto alla vita o anche solo ad altri sport. Il tennis è, nel bene e nel male, lo specchio della società in cui viviamo. Ci sono i buoni e i cattivi, gli umili e gli arroganti, i signori e i maleducati. Per questo la vicenda Kyrgios mi sembra tutta un’esagerazione. Perché nella vita di vicende Kyrgios ce ne sono a migliaia. E nessuno si indigna.
100 anni fa la boxe era definita la “noble arte”, poi con l’avvento dei mass media, le interviste, le riprese tv, i morsi alle orecchie e quant’altro e’ diventata volgare e becera. Probabilmente per il tennis purtroppo il destino e’ analogo, in fondo invece di tirarsi dei pugni si tirano delle palline, ma la logica e’ la stessa, l’esasperato agonismo porta all’odio per l’avversario
@ Grace (#1428529)
Le critiche ci fanno sempre bene ma in questo caso non avevamo ancora scritto un articolo proprio su questa considerazione (avevamo toccato altri punti).
Un abbraccio e grazie per la pacatezza e l’educazione mostrata.
Redazione, critica che vuole essere costruttiva: questo articolo in altre salse è stato pubblicato almeno altre due tre volte. Voglio dire che se non ci sono novità ha senso pubblicare un articolo che dice le stesse identiche cose già dette? Buon lavoro
Ma ci si dimentica degli urlacci per infastidire e intimidire gli avversari, dei pugni agitati in continuazione in direzione del “nemico”, del ricorrere a tutti i mezzucci più meschini per vincere le partite … A mio parere anche questi atteggiamenti sono il segno dell’imbarbarimento di uno sport una volta sinonimo di stile ed eleganza.
L’immagine di Kyrgios, in foto 😆 😛
Beh, sicuramente il movimento tennistico potrebbe guadagnarne dal punto di vista strettamente mediatico e, con esso, i soggetti coinvolti in questi discutibili episodi. Il circuito evidenzia e propone le varie classi sociali. Alla lunga si evidenziano le proprie origini, più o meno umili. Ma anche questo è tennis. 🙄
Già questa foto con questa posizione da’ l’idea della cafonaggine di questo ragazzo e per la verità chiederei alla redazione di eliminarla perché mi da’ sui nervi
Kyrgios vergognati!
Tre ragazzini maleducati e arroganti non possono certo gettare discredito su un intero movimento. Chi sale in fretta e non ha le basi e l’attitudine giusta scende altrettanto in fretta. E poi nella vita si impara e si matura e gli atteggiamenti cambiano….certo che Kyrgios non sara’ mai un gentleman perche’ non mi sembra essere nei suoi geni e nel suo upbringing. L”Australia e’ un popolo dove il valore della sportivita’ e’ molto importante e questi atteggiamenti sono veramente stigmatizzati dai campioni dello sport aussie, anche molto duramente. Se lui pensa che stando fra i migliori tennisti del mondo lo possa autorizzare as essere maleducato e arrogante si ricredera’ presto. Il sistema e’ sempre piu’ forte del singolo.