Murray vince il Masters1000 di Montreal sconfiggendo Djokovic in tre set con un tennis intenso ed aggressivo
Intensità ed aggressività, queste le chiavi che hanno permesso ad Andy Murray di superare il n.1 del mondo Novak Djokovic nella finale del Masters1000 di Montreal. Una vittoria in tre set che interrompe una striscia di 8 sconfitte di fila contro Djokovic, ma che si può considerare solo parzialmente “a sorpresa”. Infatti nel corso della settimana Novak non sempre era piaciuto. Contro Gulbis ha rischiato di brutto, ed in generale solo a sprazzi è riuscito a tenere al massimo il livello del suo tennis. Al contrario Murray ha disputato un torneo estremamente positivo, solido, con buone sensazioni e qualità.
Andy complessivamente ha giocato meglio la finale, producendo un tennis più intenso e continuo, molto aggressivo ed anche discretamente pratico, cosa non scontata per lui ed ancor meno nelle dure sfide vs. Djokovic. Nei momenti decisivi è stato più pronto a prendere l’iniziativa (soprattutto alla risposta), dominando la diagonale di rovescio. E’ stato bravo soprattutto nell’avvio del terzo set, il momento che ha spaccato definitivamente la partita, a tenere un ritmo altissimo nella spinta da sinistra, impedendo a Djokovic di fare quei cambi di ritmo con i tagli che lo scozzese soffre terribilmente. Inoltre ha commesso pochi errori in spinta col dritto ed il servizio l’ha sempre assistito nei momenti chiave, davvero micidiale da sinistra a cancellare le varie chance concesse al rivale. Tirando le somme, Murray ha vinto superando Djokovic per aggressività, capacità di imporre i tempi di gioco, precisione e spinta col rovescio. E’ riuscito a tenere una condotta davvero aggressiva grazie ad una posizione di campo mai arretrata, cancellando così il difetto principale nel suo gioco, l’attendismo e la tendenza ad arretrare; il tutto assistito anche da una costanza di rendimento importante, con poche pause nell’intensità. Inoltre ha saputo scegliere i momenti per attaccare, mettendo pressione a Novak ed impedendogli di costruire quella mortale ragnatela con cui “stritola” i rivali.
Djokovic è stato tutt’altro che negativo. Pare soffrisse qualche fastidio al gomito, ma ha giocato comunque un discreto match. Non si è mai arreso fino all’ultima palla, cercando di ribaltare la partita, memore anche delle varie occasioni in cui è riuscito a rimontare un Murray in vantaggio. Forse se gli si deve cercare un difetto tecnico, non riuscito a ribaltare gli scambi come è solito fare, forse per un leggero ritardo di condizione (è il primo torneo dopo il successo a Wimbledon).
E’ un successo “pesante” per lo scozzese, che domattina tornerà n.2 del mondo e che lo rilancia definitivamente in chiave US Open, al via tra 15 giorni a New York. Ecco la cronaca della finale.
Si inizia con Murray al servizio. Ottime prime, seguite da colpi profondi ed aggressivi a chiudere, chiaro segnale che lo scozzese ha impostato il match con l’idea di prendere in mano il gioco. 1-0 Murray. Risponde Novak con servizi precisi, tutti esterni, che mettono in difficoltà la risposta di Andy. Nel terzo gioco prime crepe nel dritto di Murray, qualche palla più corta, altre centrate non in modo ottimale, anche per un leggero ritardo e per una posizione fin troppo frontale. Al contrario Djokovic pare molto centrato nel dritto, eccellente nell’aggredire le palle molto alte e colpire l’angolo lasciato libero da Murray. 40 pari, il livello di gioco si alza, arrivano i primi scambi lunghi, durissimi. I cambi di ritmo di “Nole” col rovescio in back solleticano il dritto di Murray con una palla senza peso, la situazione tattica che Andy gestisce con più difficoltà. Primi pericoli, ma si salva Murray, 2-1. Il match sembra scivolare verso il serbo, ma all’improvviso Murray si accende: trova una risposta lungo linea da destra spettacolare, che sorprende Djokovic; segue uno scambio duro sulla diagonale del rovescio, che Andy comanda e segue a rete, ottenendo il punto. 15-40, le prime palle break sono per Murray. Djokovic non trema, gioca “semplice” con scambi a basso rischio ed alto rendimento, aggrappandosi i suoi punti forti. Non demorde Murray, altra risposta molto aggressiva e chiusura a rete, terza palla break. Ancora chirurgico Novak, dritto lunghissimo e chiusura in sicurezza. Arriva la quarta palla break con un errore banale di rovescio del serbo, ma Murray la gioca molto male, sbagliando un rovescio in back di scambio. Quinta palla break ancora annullata da Djokovic. La sesta palla break, è quella buona: Djokovic prova uno “strano” serve and volley su di un servizio al centro non così profondo. Non si fa pregare Murray che risponde una botta nei piedi. 3-1 Murray, che tiene il servizio e vola 4-1. Troppi errori da parte di Djokovic, già 13 non forzati dopo 6 giochi. Soffre l’intensità (e qualità) dei colpi del rivale, non esprimendo in questa fase di match il suo tennis granitico. 0-30 e 15-40, due chance per Murray per andare a servire per il primo set. Arrivano due buone prime che cancellano le chance di Andy, Novak sale 2-4. Nel settimo gioco fiammata di Djokovic: aumenta il ritmo dei suoi colpi, approfitta di un errore banale di Murray per salire 30-40, prima sua palla break. La gioca in modo molto intelligente, lavorando col rovescio ed alternando drive carichi ad un paio di back velenosi. Cambio di ritmo fatale allo scozzese, che sbaglia e cede il servizio. 4-3 Murray, ma servizio Djokovic. 40 minuti con un tennis complessivamente migliore per Andy, ma non abbastanza per scappare via e vincere il set, nonostante le chance avute. Sembra un film già visto in questa fase… Solido turno di servizio per il n.1, che impatta a quattro il conto dei game. La tensione è tutta su Murray adesso, che gestisce molto male alcune situazioni di gioco, pure non chiedendo un challenger su di una prima chiamata out e che invece era buona. Djokovic fiuta il momento, non sbaglia niente e fa colpire palle complicate al rivale, ottenendo una palla break. La annulla Murray con coraggio, spingendo a tutta col dritto, anche nei punti seguenti, salendo 5-4. La piccola ondata positiva di Murray non si arresta, che continua a pestare a tutta strappando due set point sul 15-40. Djokovic annulla la prima con un gran servizio al centro, ma sulla seconda subisce un rovescio lunghissimo dello scozzese, affossando un rovescio in rete. 6-4 Murray, un set complessivamente meritato.
Non si fa attendere la reazione di Djokovic. Nel primo game del secondo set è terribilmente preciso ed aggressivo alla risposta, 4 pallate e via, break immediato. Sono 8 i punti di fila per il serbo che sale 2-0. Murray sembra accusare il momento negativo, svuotato di energie (più mentali che fisiche) dopo la chiusura serrata del primo parziale. Tiene a fatica il servizio lo scozzese, 2-1 e poi 3-2 Djokovic. Arriva improvviso un black out del n.1 che gli costa tre palle del contro break (non consecutive); si aggrappa al servizio e le annulla. Murray fiuta il momento positivo, spinge a tutta procurandosi una quarta occasione, che sfrutta entrando con una risposta di rovescio in cross su di una seconda troppo morbida. Break, 3 pari. Il momento del match è tutt’altro che esaltante sul piano tecnico, forse i due soffrono anche il forte caldo che oggi soffoca Montreal. Errori, poche prime di servizio, e per Murray anche seconde troppo morbide. Djokovic sale 15-40, due chance per tornare avanti. La seconda è quella buona, altro break, 4-3 per il serbo che in sicurezza vola 5-3. Lo scozzese regge la pressione negativa del momento salendo 5-4, ma niente può nel decimo gioco, con Novak assai solido al servizio e con i colpi da fondo. Chiude 6-4 Djokovic, impattando il conto dei set. Pausa di ben sei minuti per una sosta al bagno, e via scatta il terzo, con Murray al servizio. Qualche indecisione tattica per Andy, inclusa una smorzata mal giocata sul 30 pari che frutta a Novak una delicata palla break in apertura. La annulla Murray di forza, che muove il punteggio nel set. La tensione è evidente, per entrambi. Qualche urlo di troppo negli errori, qualche errore di troppo in campo. Stesso canovaccio nel secondo game, con Djokovic falloso e palla break per Murray. Seconda di servizio, Andy spinge con i piedi in campo ed attacca, ma gioca malissimo una volee al corpo, che finisce sul nastro da pochi passi dalla rete. L’errore non lo demoralizza, aggredisce l’ennesima seconda di Novak e si procura un’altra chance, che trasforma con attacco e volee vincente. 2-0 e poi 3-0 Murray, scattato dai blocchi nel set decisivo con più convinzione, prontissimo a spingere a tutta soprattutto col rovescio. Djokovic si scuote, tiene a fatica un game di servizio, in una fase in cui ad Andy riesce tutto, risposte aggressive, angoli estremi col rovescio impattati con grande anticipo. E’ il momento migliore del match come spettacolo, soprattutto grazie a Murray, con Djokovic molto sportivo nell’applaudire più volte alcune giocate splendide del rivale, come una volee in allungo ed alcuni rovesci micidiali. Nel quinto game succede di tutto: grandi giocate di entrambi, con chance per Murray di salire 4-1, ma anche una delicatissima palla break che annulla con una seconda tirata con un kick estremo e quindi un rovescio lungo linea perfetto, imprendibile. Non demorde Novak, altra palla break, ancora annullata da Andy con un attacco coraggioso e volee molto difficile assai ben gestita. Supera i nove minuti questo splendido quinto game, ricchi di tensione e bei colpi, ma anche qualche errore. Un doppio fallo frutta la terza palla break al n.1, ma una prima al centro salva lo scozzese. Djokovic ora ci crede, spinge tutta col dritto e tiene i piedi in campo. Si procura una quarta ed una quinta palla break, ma Murray da sinistra è assai solido. Sesta palla break allo scoccare dei 15 minuti nel game, altro gran servizio a cancellare la chance. Diventano 25 i punti del game, ed è ancora vantaggio Murray. E’ il vantaggio “buono”, 4-1 Murray, uno strappo che sarà decisivo. Djokovic sale 4-2 in un amen, ma altrettanto agilmente lo scozzese tiene il turno di servizio, 5-2. Djokovic accusa il momento,sul 30 pari sbaglia un paio di rovesci per troppa fretta e concede tre match point. Li salva il n.1, attaccato con le unghie alla partita, salendo 5-3. Murray serve per il match, e serve male. La prima non lo aiuta, Djokovic torna ad essere un muro, ed il braccio di Andy trema… Crolla 15-40, con Novak che alza il pugno con lo sguardo infuocato da gladiatore. Murray si aggrappa al servizio, e cancella le delicatissime occasioni. Un Ace gli vale il quarto match point, il primo alla battuta. Chiuderà al quinto match point, alzando le braccia al cielo e facendo segno alla sua testa, per come ha saputo tenere nei momenti più duri. Bravo Andy, con questa condizione fisica ed intensità, si candida come principale rivale di Djokovic anche a New York. La prossima settimana a Cincinnati ne sapremo di più
Marco Mazzoni
@marcomazz
La partita punto per punto
N. Djokovic – A. Murray
03:00:10
5 Aces 8
2 Double Faults 5
60% 1st Serve % 60%
42/64 (66%) 1st Serve Points Won 52/75 (69%)
20/42 (48%) 2nd Serve Points Won 22/49 (45%)
15/19 (79%) Break Points Saved 11/14 (79%)
14 Service Games Played 15
23/75 (31%) 1st Return Points Won 22/64 (34%)
27/49 (55%) 2nd Return Points Won 22/42 (52%)
3/14 (21%) Break Points Won 4/19 (21%)
15 Return Games Played 14
62/106 (58%) Total Service Points Won 74/124 (60%)
50/124 (40%) Total Return Points Won 44/106 (42%)
112/230 (49%) Total Points Won 118/230 (51%)
1 Ranking 3
28 Age 28
Belgrade, Serbia Birthplace Dunblane, Scotland
Monte-Carlo, Monaco Residence London, England
6’2″ (187 cm) Height 6’3″ (190 cm)
172 lbs (78 kg) Weight 185 lbs (84 kg)
Right-Handed Plays Right-Handed
2003 Turned Pro 2005
48/3 Year to Date Win/Loss 48/8
6 Year to Date Titles 3
54 Career Titles 34
$82,346,218 Career Prize Money $38,938,535
TAG: Andy Murray, Djokovic, Masters 1000 Montreal, Masters 1000 Montreal 2015, Murray, Novak Djokovic
@ Fighter 90 (#1422711)
Ma hai visto il suo tabellone?? Non lo vincerà mai
Grazie Marco, come sempre leggerti è un grande piacere.
Dopo questa bella prova di Murray, c’è più interesse nel seguire Cincinnati, dove Nole resta favorito ma almeno sappiamo che qualcuno lo può contrastare. Secondo me comunque agli US Open arriverà talmente a punto che non ce ne sarà per nessuno…
Ottimo Andy finalmente ha messo alle corde Nole, gli auguro di vincere gli u.s. open se lo merita
Disamina tecnica perfetta, come sempre.Djokovic e Murray hanno un tennis speculare, ma nel complesso Djokovic è più forte, ieri ha perso dove di solito detta legge, Murray ha preso spesso le redini dello scambio, trovando delle ottimie accelerazioni.Bravo Murray ha resistere nel quinto game del terzo, con il servizio e con la testa. Ma se Novak sale di livello, non penso Murray, possa reggere i ritmi imposti da Djokovic. Comunque Djokovic se dovesse vincere a Cincinnati, sarebbe l’unico ad aver vinto tutti i mille. 😉
Intendevo da AndryREAX…..scusate ma da mobile è un casino scrivere.
@ Kokki (#1422603)
In teoria può raggiungerlo perché ne mancano ancora 3 prima di fine anno ma sicuramente non succederà
Il miglior Murray mai visto dal sottoscritto. Vittoria più che meritata. Al di là del modo chiaramente diverso di affrontare la partita è stato determinante tenere quel quinto game. Ha annullato tutte le palle break servendo alla grande.
Ha capito che era quello il momento di non mollare.
Tutte le critiche fatte a Nole da Andy le condivido anche io.
Inoltre l’errore sulla prima palla break sul 15-40 nel nono game non è da lui!!! Sul 5-4 andy si sarebbe sciolto di testa come al solito…
Concordo in pieno la cronaca.Dopo 8 sconfitte di fila è tornato a batterlo e direi era ora perché li conto su una mano quelli che possono farlo.Di partite tra loro ne vedremo ancora tante e credo specialmente nelle finali e sarà un piacere vederli giocare.E poi che vinca il migliore…
Giusto! Wawrinka ha insegnato negli ultimi due o tre anni! Picchiare duro per ore è lunica via! Non muore mai novak…
Bjorkman gia’ sta mettendo lo zampino, soprattutto sul modo di servire le prime di serivizio di Murray. Meno piattoni monotematici e piu’ varianti a uscire e a rientrare. Risultato: 60percento di prime e ben 70percento di punti fatti con la stessa
Grande partita di Andy, mi è piaciuto. E intato il record di Masters 1000 di Rafa rimane salvo almeno fino a fine anno
Ho letto ora del forte caldo. Beh, fa più caldo rispetto agli altri giorni ed è più umido, però dai, 28°….agli internazionali, ed era maggio, le condizioni erano pure peggiori
Giusta disanima direi.
Murray ha finalmente capito che Nole lo si batte a suon di vincenti o comunque di colpi decisivi.
Ha giocato aggressivo, molto alla risposta,venendo spesso a rete (cosa assai rara per lui) ma anche con i fondamentali.
Ha sparato almeno una decina di rovesci in anticipo salendo sulla palla che nemmeno Nole ha saputo rimandare di là!
Bravo Murray. A Cincinnati,Federer che è dalla sua parte di tabellone,dovrà stare molto attento….
Djokovic ha perso da un po’ di tempo l’uscita di rovescio lungolinea. Quello è il termometro del suo stato di forma.
Bravo Marco, ho letto solo la disamina tecnica e concordo in tutto, la cronaca punto per punto, avendola vista, non credo dica qualcosa di nuovo.
La chiave è stata la supremazia nella diagonale del rovescio, comunque io farei qualche critica in più a Nole rispetto a quelle che hai fatto te, principalmente una: il gioco di volo. Nel primo set, soprattutto, credo che abbia fatto tipo 1 punto su 7/8 discese a rete, la maggior parte insensate. E poi il servizio non é stato al top come nei giorni passati, forse condizionato da sto problema al gomito.