Diario Da Montreal – Day 7 – 14/08/2015. L’incredibile giornata canadese
Siamo ormai giunti al venerdì, pochissimi match in programma, ma veramente, uno più intenso dell’altro. Un Grazie ad AndryReax
La giornata doveva iniziare alle 12.30, ma, causa pioggia, è iniziata intorno alle 14.20, con in campo Isner e Chardy. Il primo set di certo non è stato emozionante, sono entrato al quinto game, e tutti han tenuto i loro servizi senza problemi, con pochissimi scambi, come spesso accade nei match di Long John. Anche arrivati al tie break, l’equilibrio è stato rotto solo dopo 11 punti, con John che otteneva il mini break e aveva la chance di chiudere, con il servizio, il primo set. In quel momento c’è stato il primo scambio spettacolare del match, vinto da Chardy con un dritto, dopo aver mosso molto bene l’americano. A quel punto è iniziata la fiera del minibreak, Isner ha avuto un altro set point con il servizio sull’8-7, ha buttato anche quello, e poi grazie ad un altro minibreak anche Chardy, sul 9-8, ha avuto la sua occasione sempre col servizio ma, una volta sciupata quella, si è demoralizzato e ha perso un altro servizio, e, infine, il set. Siccome il match era abbastanza noioso io ho deciso di affacciarmi sul national bank dove c’era il secondo set del doppio tra Rojer/Tecau e Peya/Soares, con la coppia austriaco-brasiliana avanti per 6-2 2-1, anche un po’ a sorpresa. La differenza tra le due coppie la faceva la risposta, Rojer e Tecau non riuscivano quasi mai a rispondere, mentre i loro avversari sì e molto spesso mettevano in crisi già da subito Jean Julien e Horia, con delle palle molto basse oppure centrali e insidiose. Poi è iniziato a piovere, mentre sul centrale Isner aveva acquisito anche il break di vantaggio sul 2°, che credevo sarebbe stato decisivo.
Intanto, approfittando della pioggia, il maxischermo davanti al centrale trasmetteva il match della Errani, e quindi mi son visto quello, nell’attesa che spiovesse. Quando ha smesso di piovere sono tornato al National Bank, visto che l’avevano asciugato più rapidamente e che ritenevo chiuso (grosso errore) il match sul centrale, e ho visto gli ultimi 3 games dove Peya e Soares han chiuso, grazie ad un ultimo disastroso game di Tecau con 2 doppi falli, uno dei quali sul killer match point, e una facile volè sbagliata da Rojer. Allora poi decido di tornare sul centrale poichè, leggo il punteggio, e Chardy era pienamente in corsa, essendosi ripreso il break. L’epilogo è lo stesso del primo set, il tie break, e anche stavolta l’equilibrio si è rotto, per la prima volta, solo al tredicesimo punto, con Isner che aveva un match point al servizio, dopo che ne aveva sprecato uno in risposta sul 6-5. Niente da fare, Chardy risponde ad una prima che andava ad oltre 210 km/h, e da lì inizia uno psicodramma, 5MP annullati, di cui 2 col servizio, e al primo set point col servizio Jeremy chiude, anche meritatamente, però io ero veramente triste, ma non perchè io sia un tifoso di Isner, anzi, tra i due preferisco il gioco del francese, però stavo aspettando con impazienza Djokovic-Gulbis, e non volevo che occupassero il campo per un’altra ora questi due. Allora mi vado a fare un altro giro sul secondo campo, dove si sfidavano Matkowski/Zimonjic contro Nestor/Roger Vasselin, ed il tifo andava tutto per il beniamino di casa, che in coppia col francese, particolarmente grintoso e ispirato oggi, ha portato a casa una bella partita e una qualificazione non scontata. Tornavo sul centrale nel pieno della lotta, nel dodicesimo game, con Isner che aveva un altro MP, un’ora dopo l’ultimo, sul 6-5, e con al servizio Chardy. Niente da fare, due botte di Geremia e via, si va al TB anche in questo set, e questa volta c’è solo un minibreak, per il francese, che gli è più che sufficiente per chiudere, tra gli applausi della folla esaltata per la grande lotta, e che, come me, aspettava il match tra il n1 e una delle più grandi sorprese della settimana, Ernestino.
Il match è iniziato alle 18.30 con circa 4 ore di ritardo, causa pioggia e causa triplo tie break, sull’orario previsto, ma che dire, ne è valsa la pena di attendere così tanto. Che partita, che partita, che Gulbis! Il lettone ha iniziato benissimo l’incontro, molto determinato, incisivo col dritto come lo è stato per tutta la settimana (al contrario del resto dell’anno), e molto bravo al servizio. Ha avuto un calo nel sesto game, che gli è costato il break, ma non si è demoralizzato e, anche grazie ad unforced di Nole sulla seconda palla break, se lo è subito ripreso. A quel punto ha continuato a martellare con tutti e 3 i fondamentali, spezzando il ritmo ogni tanto con qualche palla corta, con cui oggi ha fatto veramente tanti punti, come di solito fa Nole. Arrivati sul 5-5, il lettone a sorpresa è riuscito a piazzare l’allungo decisivo, breakkando un’altra volta Djokovic, che non stava giocando male, tutt’altro, semplicemente Gulbis tirava più forte, cercava e trovava le righe, e sbagliava molto raramente: certo, il serbo ci ha messo del suo con un doppio fallo sanguinoso sulla palla break. Sul 6-5 e servizio, Gulbis, implacabile, con 2 aces e 2 vincenti, ha chiuso il set tenendo il servizio a 0, sorprendendo un po’ tutti, Djokovic in primis. Ieri avevo scritto che speravo riuscisse a fare partita pari, ed oggi ha fatto anche meglio…anche nel secondo set è partito fortissimo, tenendo i primi turni di servizio agevolmente anche grazie ad accelerazioni poderose di rovescio, e portandosi avanti di un break nel 5° game, grazie ad un punto FOLLE
il migliore visto questa settimana, davvero fantastico. Purtroppo lì ha iniziato a crederci veramente, e quindi a sentire un po’ di pressione, Nole ha alzato il livello e si è ripreso subito il break, e lì temevo che Ernestino avrebbe mollato. Invece no, grande, grandissimo carattere, ed un po’ di incoscienza nel salvare prima 2 palle break sul 3-4 e poi 2 set point sul 4-5, tutte con giocate al limite del normale, qualche bella palla corta, qualche riga presa in pieno, insomma, un piacere per gli occhi.
Così, il secondo set è arrivato al tie break e c’è stata una partenza sprint di Gulbis, andato subito avanti 3-0, grazie ad un’ottima risposta alla prima di Djokovic sul primo punto, e a due ottimi servizi successivamente. Però poi Djokovic, da grande campione, ha recuperato attivando la modalità muro e facendo anche un pregevole vincente di rovescio, girando così sul 3-3. Sul 4-4 ci poteva essere la svolta della partita, doppio fallo di Djokovic, ancora in un momento delicatissimo, e Gulbis a 2 servizi dal match. Il mio tifo ormai era tutto per lui, stava giocando un match surreale e meritava la vittoria, ed è anche arrivato a 2MP. Blackout. Due punti impressionanti di Nole, Gulbis ha solo un demerito, quello di non aver messo la prima, perchè per il resto non poteva gestirli meglio, solo che Djokovic si è dimostrato per l’ennesima volta il n1 al mondo, ed è andato a set point sul 7-6. Qui c’è stata una chiamata errata di un giudice di linea, che aveva dato al serbo il secondo set, ma è stato contraddetto dal falco e nella ripetizione del punto, Gulbis ha giocato un rovescio lungolinea finito a 5 centimetri dalla riga. Poi però, sul 7-7, per colpa di un nastro maledetto, altro doppio fallo, set point di Nole col servizio, set incamerato, e match ormai sui binari del serbo. L’avevo capito e, in preda alla delusione, perchè ormai tifavo per questo clamoroso “upset”, dato che mi piacciono sempre tanto nel tennis, sono andato a mangiarmi un hamburger con patatine fritte, e quando son rientrato Nole era già avanti di un break e in totale controllo nel 3°.Del terzo set neanche ne parlo, perchè non rende giustizia a quanto visto nelle precedenti 2 ore di gioco, tennis di alto, altissimo livello, infatti Ernesto ha preso una quantità di applausi all’uscita dal campo che di solito si riserva al vincitore, e Nole sulla telecamera ha anche scritto “I was lucky”, ben consapevole di essersi salvato in extremis: da vero campione.
Piccola pausa e poi subito in campo, per la sessione serale, iniziata con quasi 3 ore di ritardo, Nishikori e Nadal. Match di un’intensità straordinaria, troppe poche variazioni per essere definito spettacolare, ma il ritmo tenuto dai due è stato assai notevole. Io credo che Rafa abbia giocato un buon match, un ottimo secondo set, ma che il giapponese stasera fosse ai livelli di quello arrivato in finale agli US Open, battendo anche Djokovic, battendolo di ritmo, come ha fatto oggi con Nadal: e non è una cosa facile. Nadal ha sbagliato poco, ha giocato profondo, ha fatto la miglior partita sul veloce del 2015: non è bastata, Nishikori era assolutamente robotico, usciva da scambi asfissianti con dei vincenti lungolinea, sia di dritto sia di rovescio, da paura. In più oggi il giapponese è stato incredibilmente solido al servizio, molto più dello spagnolo, andando anche in doppia cifra (o giù di lì) con gli aces. Cos’è mancato a Nadal? Qualche variazione, oggi non si poteva giocare di ritmo col giapponese, chiunque ci avrebbe perso, doveva cercare magari qualche palla corta, qualche discesa a rete in più, doveva snaturarsi per vincere, ma non l’ha fatto, e Nishikori ne ha approfittato, giocando il miglior match in carriera (opinione personalissima), paragonabile solo a quello con Djokovic a Flushing Meadows. Purtroppo la mia visione del match è stata assai disturbata da 4 ragazzi dietro che non sono stati zitti un attimo, di tennis ne capivano molto poco, facevano un tifo da stadio, ma per entrambi, e parlavano pure ad alta voce durante gli scambi: abbastanza insopportabili. Si erano fatte le 23.30, Tsonga stava per scendere in campo contro Murray, ma io ho deciso che la mia terzultima giornata canadese si poteva concludere qui, dopo aver visto 3 battaglie, a loro modo, intensissime.
Quindi a domani, col penultimo report, anche se ormai si vede tutto in tv quindi non ha molto senso, però spero vi piaccia ugualmente.
TAG: Masters 1000 Montreal, Masters 1000 Montreal 2015
@ winter18 (#1421022)
Saranno stati tanti gli unreturned services, e poi sicuro solo 5? Me ne ricordo 3 in un game.
Comunque occhio a dare Murray strafavorito su questo Nishi.
..in realtà la partita tra Nishi e Nadal è stata a senso unico per quasi un’ora, poi si è riequilibrata molto e forse poteva andare diversamente senza il grave errore del giudice di sedia che ha penalizzato Nadal non dandogli il punto per un late call errato, nel game che ha dato il doppio break al giapponese. Nadal troppo bassa la percentuale di prime e troppi doppi falli in momenti topici. Sulla distanza lunga questa partita sarebbe risultata molto più interessante. Facile prevedere la finale Djoko-Murray, con Nole ancora una volta superfavorito dopo lo scampato pericolo.
belle le impressioni dal vivo, anche quando sono sbagliate
(per es: nishikori “solo” 5 ace…) 🙂
@ mauro (#1420899)
Mi potresti gentilmente dire quando Nadal nel 2015 ha giocato meglio, sul veloce? Io così profondo proprio non me lo ricordo. Poi i problemi al servizio li ho scritti, erano evidenti.
Il match che ho visto io fra Nishi e Nadal deve essere stato un altro rispetto a quello che hai visto tu perchè mi è sembrato una partita a senso unico fra 2 giocatori di livello ben diverso, col nipponico che ha dominato l’incontro e l’iberico che riusciva a stare in scia solo quando l’altro si concedeva qualche piccola pausa..
Chissà cosa ha visto il super inviato x definire la prestazione di Nadal buona e addirittura ottima nel secondo set. Ha giocato in maniera sufficiente ed al servizio insufficiente.
certo che fa sopecie sapere di un nadal ottimo che si prende un due a zero secco(tralaltro nel secondo set il giapponese era 4 a 1 pesante )
Grazie Andry!!!
Ci fai rivivere tutta la giornata in un solo colpo, grande Andry. Adesso vediamo se Gulbis continuerà la sua striscia positiva nei prossimi tornei Americani 🙂
Per quelli che come me non hanno retto le tre di notte è molto piacevole leggere questi report, continua così!
Ti rinnovo i complimenti, si percepisce nel racconto l’entusiamo nell’assistere alle partite. Io ho visto quella di Novak con Gulbis.Ammetto di simpatizzare per Novak, per il percorso avuto nella sua carriera, ma ieri senza dubbio avrebbe meritato il successo il lettone. Un tennis sensazionale quello di Gulbis, giocando sulle righe e reggendo benissimo col dritto, fondamentale che quest’anno lo ha abbandonato, poi la sfiducia ha fatto il resto. Per me quando non ha chiuso al tiebreak abbandonato dal servizio, ma anche per merito di Novak, è finita la partita.