Challenger Cortina: Resoconto semifinali. Paolo Lorenzi “Mai tirato così forte”
Tanto Lorenzi, poi un bel po’ d’acqua. Capace di rendere a lunghi tratti incerto l’esito della giornata. Di sicuro, invece, c’è lo stato di grazia di Paolo Lorenzi, 33 anni da Siena, n.87 del ranking mondiale, e capace di sbarazzarsi in semifinale anche dello spagnolo Daniel Munoz-De La Nava.
Domenica gli toccherà un altro “latino”, il 32enne argentino Maximo Gonzalez. Il quale ha beffato un Andrea Arnaboldi comunque positivo, tradito da un tie-break conclusivo non altezza del resto della prestazione.
Ma andiamo con ordine, perché è stata una giornata lunga: prima il rinvio – dalle 11 alle 12.15 – a causa della pioggia che ha inzuppato lungo la notte la terra rossa ampezzana. E con il ritardo è arrivato anche il cambio di campo, dal Centrale al GrandStand, più rapido nello smaltire l’acqua e comunque dotato di una tribuna abbastanza grande da accogliere appassionati e tifosi. Il primo a scendere in campo, e a guadagnarsi il ticket per il ballo finale, è stato Paolo Lorenzi, sempre con il turbo innestato. Talmente tanto da inchiodare il mancino Munoz-De La Nava, uno che se avesse vinto avrebbe centrato l’ingresso nei Top 100 (ora è 108). Ma Lorenzi ha giocato ancora una volta come ha fatto vedere per tutta la settimana. A impressionare, e pure a sorprendere, è stata la sua velocità di palla, mai così alta. Altura o no: “L’unico a non essersi sorpreso è il mio allenatore (Claudio Galoppini, ndr) – ha detto Lorenzi – perché già nell’allenamento della mattina mi aveva detto di non avermi mai visto giocare così”. E in effetti, oltre al servizio che sta funzionando davvero bene, anche i colpi dal fondo sono risultati ficcanti e incisivi. Il tutto unito alla solita tenuta mentale e alla capacità di leggere le situazioni. Ne viene fuori un Lorenzi favorito, dunque, per la conquista di questa seconda edizione del Challenger di Cortina d’Ampezzo.
Ma attenzione. Perché non sarà facile in finale. A contendergli il titolo ci sarà un grande interprete della terra rossa. Vale a dire l’argentino Maximo Gonzalez, 32 anni, 15 titoli challenger in bacheca. L’ultimo nel 2015, sempre in Italia, a Mestre (12 sono i titoli di Lorenzi, per un totale di 27 sul campo). Il sudamericano ha battuto il canturino Arnaboldi in un match lungo, tirato e interrotto per due volte dalla pioggia. Praticamente alla fine di ogni set: “All’inizio stavo giocando molto meglio io – ha detto Gonzalez – poi dopo la prima interruzione il mio avversario è salito molto di livello”. E in effetti Arnaboldi ha sfruttato tutto il bagaglio tecnico, con rovesci in back lungo-linea profondissimi, palle corte ben eseguite e ottime accelerazioni di diritto. Oltre alle discese a rete, sempre puntuali a prendersi il punto al volo. Nel terzo parziale ha regnato l’equilibro, rotto soltanto da un tie-break con almeno un paio d’errori di troppo (sempre con il diritto) per un Arnaboldi che ha pagato carissimo, con la potenziale prima finale Challenger in carriera, un paio di distrazioni risultate fatali. A fine giornata, l’ultimo atto del torneo di doppio: da una parte Matteo Viola e ancora Paolo Lorenzi, dall’altra gli specialisti Alessandro Motti e Hsin-Han Lee (Taipei). La conclusione del singolare è prevista per domenica a partire dalle ore 14.30. Anche il meteo, secondo le previsioni, dovrebbe essere d’accordo.
TAG: Challenger Cortina, Challenger Cortina 2015
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