Roland Garros 2015: rimpianto o sfida Slam per Djokovic?
La finale persa contro Stan Wawrinka all’ultimo Roland Garros, la prima dell’era post Nadal, poteva essere un colpo difficile da gestire per il serbo Nole Djokovic: con il campionissimo iberico a marce ridotte, un Federer che certamente sulla terra battuta non trova il suo palcoscenico ideale, con Murray e Wawrinka in teoria una spanna sotto le sue prestazioni, Nole cullava sogni finalmente di gloria a Parigi, un Career Slam da portare giustamente a compimento e perché no, anche un piccolo sogno Grande Slam che questo 2015 sembrava potergli concedere. Invece la storia è nota, Wawrinka ha giocato il suo miglior tennis, ha spazzato le righe con il suo incantevole rovescio misto di potenza ed eleganza, portando nella sua bacheca il secondo titolo Slam e dimostrando una continuità nei risultati che dopo Melbourne dell’anno precedente in pochi gli attribuivano.
In molti si saranno chiesti se quest’ennesima delusione parigina potesse rappresentare un brusco colpo per Djokovic, curiosi su come avrebbe reagito in seguito a questa sua personale sconfitta: anche qui il divenire degli eventi ci viene in aiuto, raccontandoci di una nuova affermazione a Wimbledon e di un nuovo allontanare i fantasmi degli insuccessi su terra rossa. Adesso non resta solo che chiedersi una cosa: ma il sogno Grande Slam, fattibile ma infranto nel 2015, è definitivamente tramontato o Nole ce la può davvero fare negli anni a venire?
Sono convinto che se Nole avesse trionfato a Parigi, la possibilità di concludere l’anno con l’affermazione nei quattro tornei Major, sarebbe stata molto concreta: se Parigi l’avesse visto sbloccarsi, chi fra gli avversari attuali e quale superficie avrebbero mai potuto frapporsi fra il numero 1 al mondo e il suo sogno? E adesso, c’è ancora tempo per quest’impresa?
Credo sinceramente che Nole riuscirà nel suo personale intento di arricchire il suo palmares anche con l’alloro parigino, le edizioni a venire lo vedranno alzare al cielo la tanto agognata coppa: l’unica incognita può essere rappresentata dal tempo. Il 2016 deve essere l’anno buono, in questa fase di passaggio in cui i nuovi e giovanissimi ancora non si affermano e i “vecchi” o presunti tali arrancano, fermo restando che la sorpresa stile Wawrinka (o il Cilic newyorchese) è sempre dietro l’angolo. Ma Nole l’anno prossimo dovrà stare ancora più attento a questi tranelli, meno distratto rispetto a quest’anno in cui dopo la finale anticipata di quarti contro Nadal (così credevano un po’ tutti gli addetti ai lavori), il suo primo Roland Garros sembrava davvero un cammino in discesa.
Il 2016 (o tutt’al più il 2017) però sono convinto che potrà essere anche l’anno del Grande Slam: se l’Australia rimane il suo feudo, se Parigi canterà il suo trionfo e Wimbledon rimarrà un fortino, l’unico dubbio potrebbe riguardare New York, un torneo da preparare attentamente con la giusta programmazione e che troppe volte, nelle edizioni del passato, ha visto un Djokovic scarico e privo delle energie necessarie.
Un cerchio potrebbe chiudersi, la passione per questo sport potrebbe assistere a due imprese titaniche: Serena nel 2015 e Nole nel 2016?
Alessandro Orecchio
TAG: Djokovic, Grand Slam, Novak Djokovic
6 commenti
non capisco il senso di questo articolo ..
Wawrinka ha vinto il RG a 30 anni
Nole ne ha appena fatti 28, pensate non sia in grado di vincerlo a 29,30,31 o 32?
chiaramente non vi è incertezza, infortuni, incontri nati male etc … ma non vedo come un mostro come lui fisicamente molto più leggero di Nadal (nole è vicino all’ 1.90 ed è abbondantemente sotto gli 80kg), elastico ed integro (mai infortuni seri)e quindi poco “logoro” non possa aspirare al RG nei prossimi 3-4 anni ..
Già a Wimbledon è stato miracolato nel 5 set con anderson…
per me l’anno buono era questo… il treno è passato. potrà forse rivincere 3 slam in un anno, ma il GS no… per il resto sono chiacchiere da bar, chi vivrà vedrà.
Per me 2016 è Slam
già, gli schezetti sono dietro l’angolo..
E Nole basa gran parte del suo tennis sulla condizione fisica, come tutti d’altra parte al giorno d’oggi, ma la sua capacità di andare a prendere palle lontane e ribaltare il punto decadrà progressivamente con gli anni..!
Di solito il primo colpo su cui, con l’età, si perde l’ “occhio animale” è la risposta al servizio, fiore all’occhiello di Nole, vedremo se la saprà mantenere, per adesso l’efficacia di questo colpo rimane massima (ci ha appena annientato Roger).
Io sarei molto cauto nel pronosticare vittore a go-go per Djokovic nei prossima anni. Vincere uno Slam dopo il compimento dei 28 anni è, statisticamente, un’impresa molto difficile per tutti (Federer ne ha vinti tre; Sampras ne ha vinti due; Lendl – non ricordo bene – ne ha vinti due; Nadal neanche uno…) e lo sarà anche per Djokovic. Anche lui è un essere umano come gli altri campioni, ed anche lui l’anno prossimo (anno in cui compirà 29 anni) comincerà lentamente a perdere un pochino di potenza, un po’ di elasticità, un po’ di reattività, un po’ di resistenza, un po’ di continuità. Anche lui, dall’anno prossimo, comincerà a stancarsi un po’ più in fretta, ad avere bisogno di più tempo per recuperare, ad avere un po’ di inevitabili alti e bassi di rendimento. E quindi anche lui, a fine carriera, si ritroverà ad avere vinto due o tre (forse quattro…) Slam dopo il compimento dei 28 anni (uno l’ha già vinto due settimane fa…). Non di più, come tutti gli altri campioni. Nei prossimi mesi ci sarà un Murray che non starà a guardare… Ci sarà un Nishikori che prima o poi uno Slam lo vince… Ci sarà un Raonic o un Dimitrov che farà il salto di qualità… Ci sarà un Thiem o un Tomic di turno che farà una settimana in stato di grazia e, anche senza vincere uno Slam, eliminerà Djokovic prima della finale… Ci sarà, come sempre, un vincitore a sorpresa (come è stato per Del Potro nel 2009, Cilic nel 2014 e, tutto sommato, lo stesso Wawrinka per due volte) qua e là… Ci sarà qualche giovane (Kyrgios? Coric?) che nel 2016 magari non vinceranno uno Slam ma potrebbero fare uno “scherzetto” a Djokovic in un ottavo o un quarto di finale… Poi c’è l’incognita infortuni (anche solo un po’ di mal di schiena passeggero o una vescica in un piede…). Insomma, vincere uno Slam è un’impresa titanica, e vincerne quattro nello stesso anno è quasi impossibile (se non c’è riuscito il Federer dei tempi d’oro negli anni 2004-2007…). Che Djokovic ne vinca, come pensano in molti, otto dei prossimi dieci che si disputeranno è assolutamente impossibile.