L’Angolo del Nize: Matteo Berrettini, crescita costante
Roma, anno 2007, Circolo Magistrati Corte dei Conti. “Vieni qui, ti faccio giocare con Matteo…” – esclama Stefano Vannini, maestro del circolo capitolino. “Arrivo” – rispondo attraversando un paio di campi per raggiungere un ragazzino alto e magro pronto a dall’altra parte della rete. Iniziamo con una serie di esercitazioni: lui attacca e io devo giocare il passante (trovando qualche diritto strettino mancino notevole… ogni tanto è bello pavoneggiarsi sul passato, visto che il presente non regala grandi gioie sportive). Giochiamo anche un set, che vinco 6-1. Ma quel ragazzino mi colpisce, il suo diritto è splendido e, nonostante la giovanissima età, la palla esce benissimo dalle corde.
In quegli anni ho giocato spesso con Matteo Berrettini e, nel giro di pochissimi mesi, siamo passati inevitabilmente dal 6-1 al 7-5 per poi tornare al 6-1, questa volta per lui però… La serietà che Matteo ha sempre dimostrato negli allenamenti, la maturità palesata e, ovviamente, il suo tennis, mi hanno sempre fatto pensare che sarebbe diventato un signor giocatore. Qualche infortunio di troppo lo ha rallentato nella sua crescita, ma grinta e determinazione lo hanno portato nel tennis professionistico a grandi passi.
Classe 1996, cresciuto con Raoul Pientrangeli e oggi seguito al Circolo Canottieri Aniene da Vincenzo Santopoadre, Berrettini è un tennista completo che ama eseguire lo schema servizio-diritto senza peraltro essere carente dalla parte del rovescio. Come si suol dire in gergo “sa stare in campo” e, soprattutto, ama il tennis. Vederlo in allenamento al Foro Italico con Roger Federer è stato emozionante, per lui ovviamente, ma anche per chi l’ha visto crescere come me. Quest’anno ha saputo compiere un grande salto di qualità, che in poche settimane lo ha portato sino al numero 773 Atp. L’exploit che lo ha fatto conoscere è giunto al challenger del Garden (Roma), durante il quale ha superato le qualificazioni e, al primo turno del main draw, l’ostico ceco Jan Mertl. In Serie A difende i colori dell’Aniene, per cui ha portato a casa spesso e volentieri punti molto pesanti.
Il tempo ci dirà se Berrettini saprà ritagliarsi un posto nel tennis che conta ma, per ora, le indicazioni che arrivano da Santopadre (e anche dai tecnici federali che lo hanno seguito e supervisionato) sono più che positive. “Questo è buono davvero” – mi sono sentito ripetere più volte dagli addetti ai lavori. “Lo so bene” – ho sempre risposto ripensato a quel 2007 e ai tanti allenamenti svolti insieme a Matteo. Si, perché Berrettini è buono davvero. E senza la luce dei riflettori, come dimostrato da Matteo Donati, è più facile arrivare…
Alessandro Nizegorodcew è direttore di SpazioTennis e telecronista per Supertennis Tv. Editorialista per Tennis Italiano e SuperTennis Magazine, segue il tennis come inviato da anni sia nel circuito maggiore che in challenger, futures e tornei giovanili.
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Ti leggo da anni. Eri molto più ottimista una volta, ora metti sarcasmo ovunque. Dove è finito il Tony71 che conosco?!
Cecchinato da giovanissimo non prometteva particolarmente bene… con un Colella, per dire, non vedeva palla… A me pare ad esempio che di Donati tutti han sempre parlato benissimo e sta venendo su molto bene. Citi dei luoghi comuni che sinceramente lasciano il tempo che trovano
Un “15” magari si, su doppio fallo suo 🙂
Io vedo che i giovani sono impostati molto meglio al servizio. Credo che su questo aspetto siamo migliorati molto.
@ Marco (#1398767)
I giocatori da te citati nn sn affatto, spero per poco, dei tennisti ancora super affermati. Quando entreranno tra i top100-150 allora ti daro’ ragione. E la possibilita’ ce l hanno tutti perche sn degli ottimi prospetti. Io mi riferivo a professionisti belli e fatti.
Vuoi negare che per gli italiani il servizio e’ stato spesso un taboo?
se gli addetti ai lavori italiani dicono che è buono, lasciamo perdere. per informazioni telefonare a ceck, oggi quinto italiano tra i top 100. i geni fit che sovvenzionano tutto il sistema, dagli specialisti dei campi a quelli del foglio A4, dove erano?
@ Marco (#1398767)
Non avere il gap sul servizio nel tennis di oggi significa godere di 5-6 ace a set e qualche altro servizio vincente, poi servire costantemente attorno ai 200. Quali giocatori abbiamo con queste caratteristiche? Nessuno Escluso Vanni. Bolelli un po si avvicina. Se escludiamo gli anni ”70 uno con queste caratteristiche era giusto Camporese tra i giocatori decenti.
Tra questi nuovi vedremo questo Berrettini sembra il migliore con questa caratteristica poi certo bisogna vedere il resto dei Fondamentali. Donati potrebbe migliorare ancora molto sotto questo Aspetto e infatti è attualmente il miglior prospetto.
È cero che senza un servizio degno di questo nome tra i primi 10 non si entra sw non di passaggio. Basta vedere gli enormi progressi di Seppi quando ha migliorato il servizio (sia prima che seconda).
dimenticato vanni 😛
ma dici che l’1 lo fai anche oggi se ci giochi contro?Mmmmmmmmm
@ Marco (#1398767)
D’accordo con te
Il taboo (ma che vuol dire?) del tennista italiano che serve male non c’è più, ragazzi.
Mager, Eremin, Berrettini, Donati, Napolitano, Sonego, Cecchinato, lo stesso Gaio… trovatemene uno che serve male, di questi.
I due più indietro nel servizio sono proprio Quinzi e Baldi, ma vedrete che miglioreranno, perché nessuno dei due ha difetti evidenti nella fase esecutiva, come era, ad esempio, per un Volandri o per uno Starace, che era kick-dipendente.
l’angolo dell’ ottimismo 😉
Bell’ articolo.
Bisogna lasciare tempo a Berretto, bisogna entro fine anno riuscire a costruire il giocatore senza tenere tanto conto della classifica
Forza Matteo!
Il ragazzo è bravo bravo, ma a proposito, sai niente di quel rocambolesco match in portogallo di ieri? Ha problemi a servire? Spero di no, perchè sul cemento di Recanati lo vedo proprio bene.
Al Garden mi colpí in allenamento la precisione del suo servizio, e in campo il suo carattere, oltre che 3 fondamentali ottimi. Su cemento con quel servizio deve cercare spesso la rete, e son curioso di vedere come se la cava
Il paragone cn Donati lo trovo molto calzante ad oggi. Lui, insieme a Donati e lo stesso Cecchinato, anche se quest’ultimo a velocita’ minori, sembrerebbero finalmente sfatare il taboo del tennista italiano spesso anche alto e ben piazzato ma cn servizio scandete quasi da pura rimessa. Speriamo che continui a crescere in maniera costante e lontano da inutili riflettori e pressioni stupide