Wimbledon: Un buon Bolelli cede di nuovo al quinto contro Nishikori
Maledetto sorteggio. Questa l’amarezza provata a caldo, quando l’ultimo servizio di Kei Nishikori ha toccato la riga decretandone il successo per 6-3 al quinto contro Simone Bolelli. Un match iniziato virtualmente proprio lo scorso venerdì mattina, quando l’urna beffarda ha di nuovo accoppiato il bolognese contro il nipponico. La mente di tutti è corsa all’anno scorso, a quella partita durata più giorni. Una sconfitta amara ma che ci regalò di nuovo un Simone competitivo al massimo livello. Bolelli veniva da mille problemi, ed i primi segnali importanti di ripresa. Sull’erba dei Championships il suo tennis potente ed aggressivo lo portò al terzo turno, a sfidare Nishikori. Fu un gran match, uno dei più spettacolari e divertenti del torneo, in cui Simone si trovò avanti due set ad uno e più volte ad una manciata di punti dalla vittoria. Una prestazione maiuscola, che cancellò la delusione del momento per aver ritrovato un grande talento, dandogli la consapevolezza di poter giocare contro di nuovo un top10 alla pari, dominandolo a tratti. E’ passato un anno da allora. Nishikori è uno dei più forti, ha fatto finale a New York, mentre Bolelli è diventato campione dell’Australian Open in doppio, ha giocato ottimo tennis da inizio stagione, trovando una buona posizione a ridosso dei top50. Wimbledon ha condizioni ottimali per il suo tennis, e trovarlo di nuovo sfidare Kei ma già all’esordio è stata una beffa perché questo Bolelli con tabellone meno severo avrebbe potuto togliersi qualche soddisfazione. Invece da un lato la chance di una rivincita, ma anche la consapevolezza di un avversario molto forte, e subito. Purtroppo la partita non è stata tanto distante da quella 2014. Forse meno divertente, meno spettacolare per via di un numero inferiore di vincenti, e di set che hanno preso troppo presto strade diverse, quando l’anno scorso ci furono molti momenti di testa a testa e tensione altissima. Resta il risultato, molto simile a quello andato in archivio un anno fa. Ancora una sconfitta, dopo una prestazione importante.
Un match giocato tecnicamente ed agonisticamente quasi alla pari, ma è corretto sottolineare come Kei sia stato mediamente più intenso e continuo, tanto che la sensazione è che la partita sia stata sempre nelle mani del nipponico, seppur non fosse al 100% dell’efficienza fisica. Nishikori è stato più bravo a giocare alcune fasi decisive, soprattutto a trovare l’allungo ad inizio quinto set, quando invece l’azzurro ha pagato un momento breve di appannamento al servizio abbinato ad un paio di punti girati male. Purtroppo è bellezza e la crudeltà del tennis, oltre 3 ore di prestazione di ottimo livello vanificate da un passaggio a vuoto. E’ quel che corre tra il campione ed il buon giocatore, purtroppo.
Difficile trovare un difetto importante nella prestazione di Bolelli, oltre al discorso “intensità” e “continuità nella intensità”. Di sicuro ha perso la prima in alcuni passaggi cruciali, ed ha pagato sulla diagonale del rovescio, ma in quella situazione Nishikori è obiettivamente fortissimo. Forse Simone troppe volte spingendo col dritto in avanzamento ha cercato la soluzione inside out, andando a pizzicare proprio il punto forte dell’avversario, quel rovescio chirurgico in lungo linea che gli ha fruttato molti punti, anche in momenti importanti. Punti che hanno pesato non solo nello score ma anche mentalmente, facendo girare l’inerzia in alcuni frangenti decisivi. Nishikori non era in versione deluxe, ma per questo ancor più bravo a regalare pochissimo, giocando in modo molto solido e tenendo un livello medio costante. Ha intuito i momenti in cui spingere e prendersi il rischio, quando la prima di Simone è andata a corrente alternata. Inoltre è stato bravissimo nel forzare lo scambio sulla diagonale di rovescio, dove è molto più forte e continuo, insistendo su quel lato e mettendo così a nudo la relativa lentezza di Simone nello spostarsi più volte dal centro verso sinistra, con passi sempre più lunghi e posizionandosi sempre più lontano dal punto ideale di impatto. E’ uno dei limiti “noti” di Bolelli quando finisce in difesa, e gli avversari purtroppo lo pizzicano spesso in quella fase, come si intuisce dalla cronaca della partita.
Si inizia con l’azzurro al servizio, sotto un sole eccezionale gli standard londinesi. Prima sicura al centro, ma poi dritto in rete, con un filo di lentezza nel cercare la palla. Simone guarda in basso, verso quell’erba così perfetta il primo giorno, quasi a tastarne morbidezza e presa delle suole. Al primo rovescio cross stretto e veloce del nippo, Bolelli corre con leggero ritardo e senza dar l’impressione di assoluta scioltezza negli appoggi. Inizio cauto sul piano dinamico, ma servizio e dritto funzionano, 1-0 Bolelli. Anche Kei inizia lento, gioca centrale e senza incidere, concede subito due palle break. La seconda è uno scambio di grande intensità, con cambi di ritmo ad esplorare ogni angolo, governato (e conquistato) da Nishikori. Non molla la presa Simone, intuisce che è già tempo lasciare andare il braccio per approfittare del blando forcing del rivale, e lo fa con un rovescio stupendo lungo linea, mortale. Terza palla break, svanita per un nastro beffardo. Si salva Kei, a fatica. Invece Bolelli è sicuro al servizio: buone prime, governa lo scambio col dritto aprendosi il campo ed entrando al terzo colpo. Avanza 2-1, risponde in sicurezza anche Kei, 2 pari.
Il match in questa fase avanza seguendo i servizi, con scambi più brevi quando è Bolelli alla battuta, e punti più manovrati quando serve Nishikori. Kei non incide alla risposta; Simone concede qualche errore di troppo quando è chiamato in allungo sul rovescio, fuori equilibrio e distante dalla palla coi piedi. La sensazione è che la partita possa prendere una svolta in caso di calo della percentuale di prime di Simone, o con Nishikori che avanza un metro sulle seconde rischiando colpi più veloci e vicini alle righe; oppure con Simone bravo a buttare fuori campo il giapponese con una risposta aggressiva, seguita da un colpo a chiudere in avanzamento. Purtroppo nella stretta finale accadrà il primo scenario.
Nel settimo gioco l’equilibrio si rompe, purtroppo con paio di errori dell’azzurro. Sul 40-15 un dritto finisce out, quindi doppio fallo di Bolelli; segue uno scambio lungo, terminato da un passante millimetrico di rovescio del top10, imprendibile (ma su attacco non così lungo di Simone). Palla break, che Kei trasforma grazie ad un errore banale con un dritto dal centro del bolognese, lento ad avanzare e costretto a colpire una palla bassa. 4-3 Nishikori. Simone pare aver accusato il colpo, lo sguardo è basso, le risposte non passano la rete. 5-3 Nishikori, e nel nono gioco sale la qualità della risposta dei Kei, vola 0-40 (tre set point). Si aggrappa al servizio l’azzurro, annulla i primi con un paio di botte imprendibili, ma il terzo è fatale, con un errore di rovescio causato da un’uscita troppo lenta dal servizio, pizzicata da una risposta micidiale del nipponico. 6-3 Nishikori in 39 minuti.
Secondo set, Kei al servizio. Pronti e via, palla corta perfetta. Estemporanea ma importante per sottolineare come sia entrato totalmente in partita, abbia preso il match in mano ed il ritmo di gara. Infatti segue un Ace, un vincente in spinta ed un contropiede che porta all’errore Bolelli. La partita scivola via troppo rapidamente dalle corde dell’italiano, serve una reazione non solo tecnica ma mentale, serve che Simone faccia avvertire di nuovo la sua presenza in campo. Arriva qualche prima a sostenerlo, ma appena si scambia adesso il pallino del gioco è saldamente nelle mani di Kei, che rapidissimo mangia metri di campo e spazio a Bolelli. 1 pari, ma l‘inerzia del match è tutta dalla parte dei Nishikori, che risponde di più, e sempre più aggressivo. Il suo braccio adesso pare più sciolto, a trovare accelerazioni importanti, con la palla che cade vicino alla righe, in discreto anticipo. Bolelli prova a lavorare col back per togliere ritmo al rivale, ma i piedi del giapponese sono così rapidi da farlo arrivare benissimo sulla palla, trovando soluzioni mai banali che girano lo scambio a suo favore. Il match segue i turni di battuta, senza sussulti particolari a livello di spettacolo. Nell’ottavo game Bolelli si trova 0-30, il servizio lo aiuta e si porta sul 4 pari ma alla risposta continua a non fare la differenza, trovando qualche soluzione aggressiva (e molto elegante) in mezzo a molti punti in cui assiste inerme al maggior forcing del rivale. Nishikori ha letteralmente inserito il pilota automatico col rovescio: in spinta trova dei lungo linea vincenti bellissimi ed imprendibili, e nello scambio continua a pungolare il lato sinistro del “Bole”, mettendo a nudo la sua lentezza nel recupero dopo il secondo o terzo allungo. Sul 6-5 il nipponico spinge a tutta, fa giocare palle molto complicate a Bolelli salendo 15-30, a due punti dal set. Simone non molla, trova alcune buone prime esterne che gli valgono il tiebreak. Sull’1 pari Nishikori trova una grande risposta, la cui parabola alta ed aggressiva costringe ad un colpo difensivo Simone, su cui Kei si avventa con un bel rovescio. 2-1 Nishikori, ma Bolelli risponde con due grandi soluzioni, una dirompente in spinta e l’altra di tocco, maligna, che gli fruttano due punti. 3-2 Bolelli e servizio. Si gira sul 4-2, quindi 5-2. In fiducia Simone spara un’altra mazzata a tutto braccio, 6-2 e quattro set point! Sul 6-3 serve ed avanza, ma cerca un tocco troppo distante dalla rete. 6-4, la pressione è massima ma non trema, chiude 7-4. E’ stato bravo Bolelli a resistere nei momenti in cui la partita poteva scappargli di mano, giocando con vera classe e qualità il tiebreak, mentre Nishikori ha avuto fretta e non ha fatto la differenza alla risposta.
Un set pari dopo 1h e 30 di gioco, Simone inizia a servire nel terzo e mette in sicurezza la testa avanti. Nel terzo game Simone serve poche prime, un “falco” lo aiuta sul 30 pari salvandolo da un doppio fallo che l’avrebbe spinto a palla break. 2-1 Bolelli, ma si avverte che qualcosa inizia a scricchiolare. Kei vola alla battuta, e nel quinto gioco Simone si trova 0-30. Le gambe sono improvvisamente legnose, l’uscita dal servizio pesante. Una risposta nei piedi lo pizzica impreparato, 0-40. Altro errore dell’azzurro, break “sanguinoso” a zero, primo vero passaggio a vuoto del match, che manda Nishikori avanti 3-2. Kei è molto lucido, capisce il momento di leggero appannamento fisico del rivale, lo fa correre governando la palla con colpi non veloci ma angolati, incluso qualche back bassissimo, su cui il nostro arriva male, e sbaglia. 4-2 Nishikori, che alla risposta è prontissimo ad avanzare per prendersi il punto anche a rete. Annulla tre palle break Bolelli, due di potenza e la terza con un tocco delicato a tre quarti campo, ma la prima di servizio è scomparsa, e questo fa enorme differenza. La quarta chance per Kei è quella buona, con un back dell’azzurro che muove a rete. 5-2 Nishikori, che chiude in sicurezza il terzo set per 6-2. Un terzo parziale in cui la differenza l’hanno fatta l’intensità fisica ed il rendimento alla battuta: Kei è salito, mentre Simone è sceso al 55% di punti con la prima e solo 29% con la seconda, troppo poco.
Quarto set, Bolelli serve per primo. Sembra aver tirato il fiato ed esser rientrato mentalmente nel match, con qualche servizio imprendibile abbinato a colpi pesanti e rabbiosi tiene il servizio a zero. Nel quarto game, sul 30 pari Simone lascia partire un rovescio clamoroso in cross, per bellezza ed efficacia. Quel colpo ha l’effetto di un uppercut pugilistico, tanto che Nishikori sbaglia un banale colpo di scambio sulla palla break, cedendo per la prima volta il servizio nel match. 3-1 Bolelli. Il sospirato vantaggio stranamente carica di tensione l’azzurro, che di nuovo perde la prima e concede qualche errore. Si lotta punto su punto, con qualche segno di insofferenza del giapponese, improvvisamente falloso. Trova però un rovescio fantastico su di un dritto troppo corto di Simone, guadagnandosi palla break. Freddo Bolelli, la cancella con il decimo Ace. Sale 4-1, e poi si seguirà i servizi fino al 6-3 per l’italiano. Sarà di nuovo il quinto set a decidere il match.
Nishikori parte forte, tiene il servizio in apertura e si avverte la sua presenza in campo, come se avesse scaldato il motore per scattare a tutta nel set decisivo. Nel secondo game arriva la rottura: Bolelli non fa la differenza con il servizio e commette due errori gravi, un dritto a campo aperto ed una volee in allungo (non facilissima) toccata corta, che gli costa un break pesantissimo che manda Kei avanti 2-0. Sfrutta la scia il nipponico, che sale sicuro 3-0 e chiama pure il trainer per farsi fasciare il polpaccio infortunato ad Halle. Il gioco riprende e di rabbia Bolelli tiene il servizio, ma ormai la partita si gioca sui turni di servizio del rivale, che non trema. 4-1 e 5-2. Resta in scia il bolognese, 3-5. Serve una magia alla risposta per tentare l’ultimo assalto, ma Nishikori ormai è lanciato, vede il traguardo e non trema. Chiude 6-3 con merito al terzo match point, con una seconda rischiosissima che pizzica la riga. A noi resta l’amarezza dell’ennesima buona partita di Bolelli, persa contro uno dei migliori giocando un ottimo tennis. Ottimo, ma non abbastanza per vincere.
Marco Mazzoni
@marcomazz
La partita punto per punto
TAG: Kei Nishikori, Nishikori, Simone Bolelli, Wimbledon, Wimbledon 2015
infatti si è ritirato. Chi è che vaneggiava?
Concordo!
Il match è stato teso dall’inizio, non solo al quinto. Come ho avuto modo di scrivere ieri durante l’incontro: la differenza la fa l’abitudine a giocare a questi livelli infatti, quando Nishikori perdeva il set immediatamente ripartiva concentratissimo per ripartire in vantaggio il set successivo ed è l’inizio set che ha fatto la differenza; se Bolelli avesse messo la stessa determinazione che ha messo ad inizio 4° set (che gli ha permesso di arrivare sul 4-1) anche nel 5° (tenendo duro senza perdere il servizio)forse oggi staremmo celebrando Simone. Però a mio avviso i progressi ci sono stati da parte di Simone, ieri ha lottato di più rispetto al passato.
Quanti giri di parole. Nn si fa prima a dire che Bolelli non ha avuto/ha/avrà mai il carattere per vincere partite così?
I risultati purtroppo dovevano arrivare qualche anno fà! 😥
Ora Bolelli gioca un buon tennis, capace di impensierire chiunque su qualsiasi superficie….ma manca sempre qualcosa nei momenti decisivi!
Ne ho lette di tavanate, ma come oggi raramente, match giocato alla pari, il 5 set ne e’ la dimostrazione, Che si e’ deciso sul 1-0 30/40, con Boleli che a campo aperto ha sbagliato un dritto dopo una stecca di Nishi in risposta, poi per i restanti turni di servizio il giapu ha servito da film, facendo o ace o servizi vincenti sulla riga, ma l’avete visto l’incontro, qualcuno ha scritto che di dritto Bolelli non tira piu’ forte come una volta..
Il mio commento e’ fatti furbo.. Qualcuno che Nishi non e’ capace a servire, rifatti furbo, capisco che bisogna ascoltare un po tutti, ma le tavanate no..
Buon match di bolelli secondo me di intensità inferiore a quello dell’anno scorso , peccato per quei break subiti subito dopo il tie break e nel quinto con qurl dritto comodo a metà campo, il sorteggio è stato sfortunato in ottica primo turno ma se si voleva sperare in un ottavo almeno traguardo che ancora globale manca lo spot era buono data anche la non ottima condizione del giapponese.
Infatti quest’anno, è solo per mera sfortuna che non sia vicino alla trentesima posizione nella classifica ATP. Ripeto è stato troppi anni : causa diversi infortuni e per il fatto che non riusciva ha ritrovare il suo gioco (questo ancora prima dei due infortuni). Aspettiamolo e che ci regali ancora tre anni di ottimo tennis.
@ luk77 (#1384004)
ma che dici? quest’anno da fondo kei era 10 volte meglio…. ma qui vaneggiate tutti
in quelle condizioni fisiche palla bassa in back era la giusta soluzione..certo che giocargli alto sul rovescio non è il massimo contro uno che ha nel rovescio lungolinea il colpo migliore
purtroppo c’è da mangiarsi la racchetta su quel dritto semplice sul 30-40 al quinto che ha consegnato il break al nipponico. Ha scelto di spararlo centrale, quando aveva il lungolinea aperto. pazienza, forse avrebbe perso lo stesso, ma certo che quel punto a conti fatti ha fatto la differenza. Purtroppo ormai conosciamo bolelli, in grado di tener testa anche ai top ten fino a quando il match non diventa teso, ansiogeno e dove ogni punto può essere quello decisivo: in quei frangenti un po’ si affloscia mentre gli avversari più quotati riescono a tenere alto il loro livello di gioco. Se avesse avuto una maggior freddezza in quei momenti, la sua carriera sarebbe stata certamente più ricca di soddisfazioni, perchè il braccio è certamente di valore indiscutibile.
Dispiace per Bolelli, ma il samurai è il mio giocatore preferito in assoluto!
Era bello che i due si incontrassero magari agli ottavi, urna beffarda, ma bravo Simo!
@ Fra (#1383987)
Analisi correttissima.
@ turbo-lento (#1383938)
Non è alla pari uno che perde con uno zoppo!
Niente. Andata. Del resto se uno è 5 e l’altro è 50 un motivo ci sarà. Certo che il sorteggio poteva andar meglio
Ragazzi Bolelli come sempre ha peccato di grinta contro un top player. È sempre la stessa tiritela.
Premetto che io di tennis capisco poco ma voglio buttare lì una provocazione: secondo me se Bolelli giocasse un bel misto con la Errani e imparasse da lei dal punto di vista mentale che è una che non si arrende mai forse qulcosa di buono gli arriverebbe. Comunque forza Bole a mio parere il miglior tennita maschile italiano 😉
@ Tweener (#1384021)
I colpi necessari vanno giocati quando conta!
Secondo me non hai visto la partita….
Bolelli rispondeva e anche col back ci dava dentro,ma sulla diagonale di rovescio il giapponese non sbaglia mai!
Bolelli ha giocato bene ma sia nel primo set ( 3 palle break non sfruttate tutte nel primo game al servizio di Nishikori) sia nel quinto ( dritto solo da buttare di là tirato addosso al giapponese che rimanda la palla e fa il break) ha ceduto di TESTA!
Con un po’ più di resistenza mentale il Bole sarebbe molto più avanti in classifica….peccato che difficilmente questa cosa te la possono insegnare….
nishikori era menomato..un bolelli migliore avrebbe vinto agevolmente. Perchè diciamocelo..aveva giocato molto meglio lo scorso anno contro il giapponese sano.
La differenza fra vincere e perdere i match equilibrati sta tutta nel “braccino”: purtroppo l’Italia, da Paolino Cané in avanti (qualcuno lo ricorderà a Wimbledon 1987 contro Ivan Lendl), ha avuto tanti giocatori talentuosi, fragili nei momenti chiave dell’incontro
@ Cwatt (#1383964)
secondo me bolelli non era per niente al massimo,anzi.Gli mancava la convinzione e soprattutto ha vauto tanti passaggi a vuoto,specialmente quello del quinto,non puoi permetterti subito di subire un break e nemmeno quello del primo da 40-0
Non è un pippone al servizo Nishikori ma in quello stato di solito dovrebbe subire più breaks se gli rimandi una palletta bassa e avvelenata in back di rovescio. Se non entri nemmeno nello scambio in maniera elefantiaca con sparacchiate poco sensibili è chiaro che la porta a casa da fermo!
Un buon Nishikori vince di nuovo al quinto contro Bolelli 😈
No non sei l’unico secondo me s’e’ mangiato la partita di brutto break regalati in tutti e 3 i set persi il quinto sorvoliamo occasioni perse contro un gocatore che alla fine non camminava neanche piu
Sono 7-8 anni che leggo questa frase. In realtá quello di oggi non é nemmeno il miglior Bolelli della carriera. Quello dei primi anni di Pistolesi era ancora migliore nel dritto e nel servizio, forse é leggermente migliorato nel rovescio ma in risposta fa ancora tanta fatica. Io non credo che possa salire molto in classifica, manca sempre qualcosa.
Forse , però si diceva questo anche l’anno scorso e a inizio anno e non è che sia giovanissimo…
Macello di italiani, oggi…. Solo un derby dà il secondo turno….
Sono d’accordo con Zedarioz, non contando che anche nel primo set ha sprecato palle break e ha ceduto il break da 40-0
Sono d’accordo con Te (dopo anni sfortunati), Bolelli si deve abituare a giocare ad alti livelli, il prossimo anno può entrare tra primi 30 al mondo
DI SICURO
se perdi queste opportunitá ,la vedo dura , se per tutto l´ultimo set non fai muovere uno che fisicamente aveva probblemi é perché qualche cosa non quadra
Ma dai… sembra che parli di un pippone al servizio. E’ n. 5 al mondo e batte molto bene nonostante la statura, oltretutto sa variare molto. Bolelli non è un drago nella risposta di rovescio ma il giapponese oggi ha servito molto bene. Anzi, si è aggrappato proprio al servizio per chiudere il match.
Ma solo io ho visto un Bolelli tutt’altro che al massimo? Se fosse stato quello di Parigi avrebbe vinto facilmente
Con la sconfitta prevedibile di Simone la giornata pessima per gli italiani è completa.
Sintesi della carriera di bolelli:me la gioco con quasi tutti,ma non vinco mai
Ah si? Pensa che mi facevo che Bole aveva perso… E che il nipponico è top ten… Quando si dice la disinformazione!
I colpi SI, sono alla pari , ma di testa sono anni luce distanza. Ed è grazie a questo fondamentale che si diventa top10-20.
Si decide per il fatto che Bolelli risponde troppo male per essere competitivo a certi livelli. Anche un Giapponesse non molto alto e infortunato alla gamba si fa coraggio e risulta per lui imbrekkabile che è un limite non indifferente. A Simone manca un buon back di rovescio federeriano in risposta e questo da sempre.
Film già visto, gli altri sono più scaltri!
I giocatori più forti si vedono proprio nelle partite molto tirate perché pur nell’equilibrio del gioco nei momenti decisivi sbagliano meno. Peccato perché se non regalava il break con una tremenda ingenuità, avrebbe vinto sicuramente la partita. Nishikori alla fine era infortunato, probabilmente non ha risolto del tutto il problema che l’ha fermato ad Halle.
Questa partita è il riflesso della carriera di Simone (purtroppo) altalenante nel quinto sbaglia una cosa che non si puo, e in piu Nishikori si ritira sicuro dunque anche la sfiga, se non perdeva quel break Nishikori mollava.
Se mantiene questo livello i risultati arriveranno!!
Ne sono certo!!
Gara molto equilibrata.
Bolelli ha dimostrato di essere alla pari con Nishikori.
Questa partita come quella dell’anno scorso si è decisa in pochi punti… Purtroppo come l’anno scorso il giapponese ha vinto quelli decisivi…