Una partita può essere interrotta per il vento?
Ha fatto sorridere in molti lo sfogo della tennista ceca Klara Koukalova (attualmente al numero 100 del ranking WTA ma con un passato di ben altro spessore), che all’indomani di un match perso sull’erba pre Wimbledon di Eastbourne si è sfogata sul suo profilo Facebook, invocando una regola che possa limitare gli effetti negativi del vento, a suo dire troppo influente sull’esito di alcuni match giocati in condizioni non ottimali.
Alcuni hanno trovato tutto ciò un semplice escamotage per giustificare la crisi di risultati che in questo 2015 sembra aver colpito in maniera netta le prestazioni della classe ’82, forse distratta da traversie sentimentali (leggasi alla voce divorzio) e lontana parente della tennista solida di alcune stagioni orsono. In realtà, nonostante sia convinto che in parte Klara abbia cercato davvero di mascherare un brutto risultato, credo che l’exploit social della tennista ceca nasconda un fondo di verità e che meriti un’attenta disamina.
In effetti, andando semplicemente a memoria, ognuno di noi può ricordare almeno una partita in cui il vento abbia nettamente condizionato la fine di un incontro: si obietterà che il vento sia un fattore irrisorio da prendere in considerazione, a maggior ragione per il fatto che colpisca indifferentemente tutti gli atleti che scendono in campo. Obiezione inappuntabile come lo è anche il fatto che alcuni giocatori e alcune giocatrici, soffrano questo fattore climatico più di altri o altre. C’è però da tenere bene a mente l’eventualità che esista una soglia limite oltre cui a mio avviso sia davvero inutile continuare a giocare.
Lo spettacolo di una partita può essere estremamente condizionato dagli effetti negativi del vento: è necessario quindi individuare, per quanto difficile e arbitrario sia e a carico di un giudice di sedia o di un supervisor, un preciso momento in cui dire stop e gettare la spugna rimandando una partita.
Succede già nel tennis per quanto riguarda l’eccessivo calore (soprattutto il sole australiano o le condizioni asfissianti “ammirate” in Asia) e in tanti altri sport (basti pensare al calcio): perché quindi ostinarsi a non prendere sul serio lo sfogo della Koukalova? È davvero così irrealizzabile quello che ha chiesto a gran voce? Direi proprio di no.
Alessandro Orecchio
TAG: Klara Koukalova, Koukalova, Notizie dal mondo, Vento nel tennis
In ogni sport ci sono condizioni climatiche fastidiose che uno più di un altro atleta predilige o odia, così è il vento nel tennis, ma saper giocare all’aperto significa anche saper gestire certe situazioni, fa parte del gioco, se il giudice ha fatto proseguire evidentemente non era impossibile giocare.
@ Antonella (#1383253)
Bella battuta Antonella! Si vede che sei una pasionaria!!!:)
Giusto Klara. Gli elementi meteo fanno parte del gioco ma ovvio ci sono dei limiti. Se si ferma il gioco per il troppo caldo, per l’oscurità, per la pioggia, giusto che ci sia un limite anche per il vento
https://www.youtube.com/watch?v=jQvTxq4tSVI qui eravamo davvero al limite della regolarità, ma le due tenniste hanno comunque offerto spettacolo adattandosi alle condizioni.
Tranquillo, certamente Orecchio lo sa e ti risponde.
Se nel 2015 si può ancora sospendere una partita per oscurità… credo che in caso di vento davvero forte non ci sia nulla di scandaloso a sospendere.. ovviamente un vento forte che condizioni il lancio di palla al servizio per esempio..non una brezza leggera…
Credo che circa venti anni fa una partita maschile giocata su terra venne interrotta per troppo vento . Erano i tempi di muster però non ne sono sicuro e mi piacerebbe potere scoprire se la memoria mi inganna o meno. Come posso fare?
Sono piu’ che convinta che in una partita da tennis il vento dia molto fastidio, certo dipende dalla entita’ , quindi daccordo con klara. Vai col vento klara!
Durante il match con molto vento… vince il giocatore con più intelligente. 💡
A me piace molto Klara Koukalova e secondo me ha ragione. è vero che il vento c’è per entrambe le giocatrici ma a quel punto la fortuna conto più della bravura.e allora a quel punto tiriamo i dadi e vediamo chi vince!
Non credo che le condizioni fossero ancora entro il limite di accettabilità, secondo me Orecchio ha scritto questo articolo perché era perfettamente documentato sulle condizioni atmosferiche. Anzi non escludo che lui fosse proprio lì, a Eastbourne, avendo visto il meteo e volendo quindi accertare dal vivo le condizioni per poter scrivere questo bell’articolo.
La regola c’è già. Per ogni tipo di evento che renda il gioco non regolare, il GA può decidere di interrompere il match. Probabilmente le condizioni, anche se difficili, erano ancora nel limite della regolarità
sono sempre daccordo con Klara una regola chiara ci vuole, il livello medio del gioco si è alzato molto negli ultimi decenni e sappiamo tutti che basta poco per far girare la partita da una parte o dall’altra. Se si ferma uno scambio perchè c’è un pezzetto di carta sul campo….