Intervista a Romano Grillotti: “Meglio l’occhio umano che Occhio di Falco. La tecnologia eccessiva sta deteriorando il tennis”
Nel mondo dell’arbitraggio è stato un’istituzione. Romano Grillotti è l’unico italiano accreditato dall’ATP come “full-timer”, giudice di sedia a tempo pieno. Dotato di grande carisma, ma anche di una spiccata ironia, Grillotti è stato uno degli arbitri universalmente più apprezzati da tutti i giocatori (“Nessuno ha mai chiesto di non essere arbitrato da me…”, ci confida): in ventitre anni di onorata carriera, ha arbitrato in tutti i tornei più importanti al mondo, in occasione di due Olimpiadi, ha diretto due finali femminili e cinque maschili al Foro Italico e alcune delle partite passate alla storia del tennis recente, come la finale a Roma 2006 tra Nadal e Federer o quella di Amburgo tra Safin e Kuerten, uno dei match più brutali mai giocati sulla terra rossa. Sceso dal seggiolone dopo oltre settemila partite dirette, ha intrapreso il ruolo di Supervisor, che svolge annualmente in quattro tornei del circuito Major: Bucarest, Kuala Lumpur, Tokio e Mosca. Presente sulle tribune della finale del primo torneo ITF di Basilicanova (Parma), lo abbiamo raggiunto e abbiamo parlato del passato e del futuro dell’arbitraggio nel tennis.
E’ una domanda che le avranno fatto in molti: da dove nasce la sua passione per il tennis e l’arbitraggio?
E’ stato un amore folgorante, ma scoccato ad un età decisamente matura. Dove sono nato, a Rivolta d’Adda, non c’erano neppure i campi da tennis. Ho iniziato a giocare a 18 anni e da lì è nata la passione. A 36 anni mi sono ritrovato a fare il giudice di linea al torneo di Milano: mi è piaciuto talmente tanto che mi sono informato sulla strada migliore per diventare un arbitro internazionale. Ho iniziato a studiare, documentarmi, e dopo quattro anni è iniziata la mia storia in giro per il mondo nei tornei ATP.
In questa sua brillante carriera, sicuramente avrà mille aneddoti che ricorda. Ci dica allora qual è il giocatore con cui aveva un rapporto più burrascoso, o particolare…
Sono fiero di dire con nessuno. Per fortuna sono sempre stato stimato da tutti e non ho mai ricevuto una segnalazione come “indesiderato” sul seggiolone. Questo nonostante non avessi alcun problema a controbattere ai tennisti. Se c’era una discussione, non mi sono mai ritratto, ma ho sempre cercato di affrontare il mio interlocutore: così anche tennisti con cui ho avuto episodi negativi, come per esempio Safin, mi hanno sempre rispettato. Anzi amavo arbitrare i tennisti più burrascosi, come Jeff Tarango, l’ho sempre trovato divertente. Penso che la personalità sia una dote fondamentale per essere un buon arbitro: se perdi la tua reputazione, la tua autorevolezza anche una sola volta, nel circuito si fa durissima.
Il ruolo di arbitro di sedia è cambiato tantissimo negli ultimi 20 anni a causa della tecnologia, penso principalmente a “Hawk-Eye”. Pensa che sia cambiato in meglio o in peggio?
Il mio modesto parere è che sia cambiato nettamente in peggio. Oggi nei tornei più importanti la sedia dell’arbitro sembra quasi una cabina di pilotaggio. C’è il computer, la macchina del net, la radio per parlare con il supervisor, la radio per parlare con i responsabili di Haw Eye, l’auricolare per conoscere i tempi della pubblicità. Io sono un uomo all’antica e preferivo un approccio più genuino. La tecnologia ha reso il rapporto tra arbitro e giocatore più sterile, penso soprattutto a Hawk Eye.
Mi par di capire che lei non è un amante di “Occhio di Falco”…
No, per niente. In primo luogo perché, come ho detto, sminuisce molto la figura dell’arbitro di sedia. In secondo luogo perché ritengo profondamente ingiusto che in un torneo sui campi centrali vi sia, e su quelli secondari no: non trovo giusto che su due campi divisi da poche decine di metri vigano regole diverse. Poi è diventato spesso uno strumento “tattico”, che i tennisti usano per perder tempo anziché per chiedere realmente lumi su una chiamata.
Tuttavia Hawk Eye riduce al minimo la possibilità di errore umano…
Su questo avrei molto da ridire… Ho constatato e controllato numerose volte che le decisioni prese da Hawk Eye in realtà sono sbagliate. L’occhio umano, il mio in questo caso, o quello dei giocatori, o degli spettatori, aveva ragione e la macchina aveva torto. Ritengo che la tecnologia su cui si basa abbia un margine di errore molto più alto di quello che viene fatto passare. Molti tennisti professionisti la pensano come me, e se non lo dicono è per motivi facilmente comprensibili…
Qual è il suo parere sulla diatriba tra Rafael Nadal e Carlos Bernardes?
Non conosco i dettagli della vicenda e da fuori mi sono fatto un’idea sommaria. Nadal sicuramente infrange la regola del time violation, ma come lui lo fa il 95% dei tennisti professionisti: la differenza magari è che lo spagnolo ha delle pause eccessive, tuttavia a rigor di principio, se violi una regola è la stessa cosa se la violi di mezzo secondo o di venti secondi. Probabilmente Bernardes si è impuntato di far rispettare alla lettera a Nadal questa regola, e non ci è riuscito. L’impressione è che la disputa nasca dall’impossibilità di non riuscire a legare sul piano personale, piuttosto che dalla mera applicazione di una regola
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sottoscrivo tutto!
Grillotti ha memoria breve.Dice che non ha mai avuto giocatori che hanno richiesto che non arbitrasse.Ce ne sono stati numerosi.Anche in una delle sue ultime partite,l’esibizione a squadre in oriente la Sharapova ha chiesto che scendesse addirittura dal seggiolone.Dopo quella richiesta,non ha piu’ arbitrato nessuna partita di quell’esibizione e le ha arbitrate da solo tutte l’arbitro australiano John Blom.
Classico commento di un arbitro contro la tecnologia. Ci sono ormai decine e decine di partite che si sono vinte o perse perché l’occhio di falco ha visto quello che giudici di linea o arbitro non avrebbero mai visto e soprattutto non avrebbero mai fatto la correzione. Ogni tanto infatti è buffo vedere arbitri che azzardano una correzione e poi sbagliano pure. Il vero motivo è che gli arbitri con la tecnologia perdono potere e soldi, unica cosa che a loro interessa. Lo stesso motivo per cui nel calcio finora non è stata introdotta la tecnologia.
La questione non è l’infallibilità della tecnologia ma la sua assoluta neutralità. Anche se sbagliasse di due millimetri sarebbe un errore del tutto casuale e dettato da un decisore neutrale e non influenzabile. Se un tennista si trova dalla parte sbagliata del campo e il falco gli ruba il punto di un millimetro lo deve accettare in quanto è un errore del tutto casuale ed accettabile che sconfina nella mera sfortuna come quando una palla destinata a cadere in campo sfiora il nastro ed esce o un ace fa suonare il cicalino. Fanno ridere i tennisti che si lamentano del net appena sfiorato che nega loro un ace perchè è semplicemente una convenzione che dice di doversi rassegnare al net se la macchina dice questo (vero o meno vero che sia).
…come no. Lo spieghi alla schiavone che al tie breack di una finale slam l’occhio umano ha chiaramente visto bene…
è risaputo che l’occhio umano vede meglio dell'”occhio di falco” (e delle macchine), solo che il falco è 100% affidabile nella sua visuale meno perfetta, mentre l’occhio umano ogni tanto si distrae e fa delle frittate…
mi sembra che il tennis abbia la migliore applicazione della tecnologia di tutti gli sport.
https://www.youtube.com/watch?v=F4mGqwA7cCM
sì come no, l’occhio umano vede meglio…
arbitri categoria da estinguere!!
Esatto, pazzesco, immaginate quanti punti venivano rubati prima..
È lui cosa rimpiange? La genuinità del rapporto col giocatore? .. Pazzesco, testa retrograda..
Dispiace che pure uno come Panatta sia come lui..
Solita storia…non vedono molto di buon occhio le nuove tecnologie, perdono potere…puro corporativismo…nel calcio gli arbitri di linea fanno più casino che altro…ma guai a toglierli…certo, potere e stipendi in meno per la categoria…
Fidarsi ciecamente della tecnologia e’ altrettanto ottuso che rifiutarla a prescindere. E’ emerso in diverse situazioni che l’hawk eye ha un margine di errore non proprio cosi’ basso… Tuttavia credo che su superfici molto veloci sia comunque piu’ affidabile dell’occhio umano, anche se in realta’ non credo si possa stabilirlo con certezza.
Cio’ che assolutamente non andrebbe fatto secondo me e’ mettere il falco sui tornei su terra. Non farebbe altro che creare situazioni paradossali, come palle con un segno nettamente buono giudicate out perche’ “l’hawk eye dice cosi'”.
L’Hawk Eye dite a Grillotti che è una convenzione e non importa se sia effettivamente infallibile. Ogni volta che un arbitro perde potere decisionale va in crisi perchè vede sminuire la sua bravura o il suo prestigio. Chiaramente il “grande” arbitro o supposto tale con manie di protagonismo eccessive si appiattisce con quello asino, amorfo e imberbe se viene introdotta la tecnologia e gli parte una sorta di anti-macchinismo corporativo in favore del fattore umano. In effetti l’ideale sarebbe un auto-arbitraggio tra i giocatori assistito dalla tecnologia con loro unici e veri protagonisti e un supervisor solo per irrogare sanzioni.
Io auspico invece che venga adottato anche, e soprattutto, nel calcio. Toglierebbe spazio alle infinite polemiche del dopopartita e soprattutto spunterebbe le armi ai facinorosi.
Una bella Hola di tutto lo stadio ad ogni goal in sospetto fuorigioco sarebbe anche divertente e porterebbe più ragazzini allo stadio.
checchè se ne dica hawk eye riesce a calmare tutti i giocatori mentre quando decideva il giudice di sedia alcuni giocatori s’innervosivano e cominciavano le squallide manfrine alla mc enroe
Forse l’hawk-eye non piace perché, a volte, sconfessa le chiamate e le correzioni dello stesso giudice di sedia?
Se l’hawk-eye non è infallibile, perché dovrebbero essere infallibili i giudici?
Comunque il giocatore accetta la “decisione” dell’hawk-eye, non può discutere con esso, invece con i giudici si stava lì a discutere ore sul nulla perché, tanto, ormai l’arbitro aveva deciso così e chi s’è visto s’è visto. E chissà quante decisioni errate…
Penso che ormai ci siamo abituati tutti e non dà fastidio a nessuno.
Anzi è comunque un supporto, ormai imprescindibile.
Magari è un congegno costoso e non è diffuso su tutti i campi di tutti i tornei, ma la speranza è che si arrivi gradualmente pure a quello. Altro che eliminarlo.
gli strumenti elettronici allontanano il sospetto di mala fede da prte degli arbitri
quindi non si può tornare all’età del legno
che poi candidamente si dica, non mi piace Hawk eye perchè “sminuisce molto la figura dll’arbitro”.
E chissene non ce lo metti?
Noi vogliamo uno sport credibile, non promuovere le carriere personali degli arbitri
non c’è peggior arbitro di quello che soffre di manie di protagonismo,specie se in pensione 😉
l’unica cosa che ha detto di giusto è che è all’antica……
ti prego grillotti non dire c… dai 😯
progressivamente ci sarà hawk eye, sempre più perfezionato ed economico su tutti i campi e i giudici di linea faranno la fine di quelli del net: tutti a casa, il gioco sarà ancora più fluido e ci saranno ancora meno perdite di tempo. Gillotti fa una gaffe che fa capire a tutti perché ci sono resistenze alla tecnologia: “in pino luogo sminuisce la figura dell’arbitro di sedia..”: Messaggio ricevuto, andiamo avanti.
Sono pienamente d’accordo con l’utente Fantumazz. L’Occhio di Falco è di importanza vitale, in quanto il gioco è diventato più veloce e più potente (ma va anche bene se il gioco è più lento). E deve essere installato in tutti i campi da tennis
Ovvo che difenda la categoria e gia solo per qst ha torto. Sarebbe cm chiedere a dei designatori arbitrali di tornare al sorteggio integrale e perdere il loro lauto stipendio. Piccola nota…ultimo anno col sorteggio integrale nel 1985 il verona vinse lo scudetto…Detto qst il limite degli arbitri in qualsiasi sport e il loro atteggiamento da primadonna. Che si lamentano a fare del fatto che il loro ruolo sta regredendo? Sn solo arbitri e nn sn loro le star al centro del palinsesto. Qnd lo diventano è sicuramente in negativo per qualche cagata fatta. L’ultima parte su nadal mi trova invece d’accordo. Tipo il balcanico ogni tanto con i suoi 1000 palleggi prima di servire nn viene mai tirato in ballo. Strano..nn lo fanno perche magari poi il papà si arrabbia e rilascia interviste ridicole e arroganti
Avverto un leggerissimo odore di difesa corporativa…
Comunque, pur giungendo a conclusioni opposte, condivido la critica che Grillotti muove alla sperequazione fra campi principali e campi secondari. Ma, al contrario di Grillotti, io auspico che Occhio di Falco venga adottato su tutti i campi. E vado addirittura oltre: a mio avviso, si potrebbero serenamente “pensionare” i giudici di linea come – a suo tempo – si fece col giudice del net.
Ed, in fondo in fondo, che Nadal è Nadal e fa quello che vuole.
E fattela una partita in Kazakistan