“L’angolo del Nize” – (Speciali Quali Wimbledon): Dispiacere, non delusione
Dispiacere, non delusione. Questo il giudizio sull’ultimo turno di qualificazioni a Roehampton. Matteo Donati, Luca Vanni e Andrea Arnaboldi sono stati eliminati all’ultimo turno del tabellone cadetto e non potranno calcare per la prima volta (a livello professionistico) i campi di Wimbledon (sperando Vanni venga ripescato come LL, Baghdatis si è infortunato a Nottingham).
Partendo da “Arna”, aveva obiettivamente il compito più complicato in assoluto contro Dustin Brown, tennista che sui prati vale abbondantemente la Top-50. Andrea ha tenuto testa nel primo set, ma col passare dei minuti il tedesco-giamaicano è divenuto sempre più ingiocabile. Rimane un buon terzo turno (son sempre tanti soldi e qualche punto Atp) per il canturino, che si dimostra abile negli Slam.
Davvero un gran peccato per Lucone Vanni, che avanti due set a zero, è stato rimontato da Luke Saville. L’australiano su erba è molto forte, tanto è vero che a livello giovanile aveva vinto il torneo junior di Wimbledon e raggiungo l’anno successivo la finale. Lucone ha avuto un match point e, tutto sommato, analizzando i suoi primi tornei su erba della carriera, il bilancio non è negativo.
Il maggiore dispiacere (ma non parlerei di delusione) arriva da Matteo Donati, apparentemente mai in partita contro il giapponese Hiroki Moriya. La regola numero 1 quando si analizzano match non visti è non affrettare giudizi, né in positivo né in negativo. Matteo sta crescendo e il suo 2015 rimane fino ad ora molto positivo, con quasi 200 punti conquistati iniziando a giocare da marzo. La lunga preparazione, durata ben 12 settimane, ha portato grandissimi miglioramenti fisici, tecnici e tattici. Matteo si sente più forte, servizio e risposta sono di altro livello rispetto allo scorso anno e strappargli il servizio non è per nulla semplice. So benissimo che sarà molto dispiaciuto per l’occasione mancata, ma di Slam, ne sono certo, ne giocherà davvero tanti in tabellone. Altro che qualificazioni…
Per quanto concerne altri tennisti, di sicuro interesse, che hanno superato le qualificazioni, partirei da Pierre-Hugues Herbert, che su erba può diventare davvero complicato da breakkare. Ho avuto modo di vederlo dal vivo contro Arnaboldi a Parigi e oltre a un ottimo servizio ha una straordinaria capacità, grazie a braccia e gambe lunghissime, di coprire magistralmente la rete. Ha ancora molti passaggi a vuoto, ma su erba e più in generale su campi molto rapidi con rimbalzi bassi, può essere molto fastidioso. Stessa cosa, seppur in tono minore, per quanto concerne il Aleksandr Nedovyesov, nostro giustiziere in Davis, che grazie al grande servizio e a buoni colpi da fondi può risultare insidioso. Altro francese da tenere d’occhio, anche perché già grande protagonista a Londra, è Kenny De Schepper. Ha fatto più fatica del previsto a passare le quali, ma in main draw può essere ostico e difficilmente breakkabile. Chiudo citando un tennista di rara simpatia e disponibiità, molto forte sul rapido: Michael Berrer. L’ex allievo di Claudio Pistolesi è uno al quale su erba è davvero difficile rispondere.
Alessandro Nizegorodcew è direttore di SpazioTennis e telecronista per Supertennis Tv. Editorialista per Tennis Italiano e SuperTennis Magazine, segue il tennis come inviato da anni sia nel circuito maggiore che in challenger, futures e tornei giovanili.
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Bravo finalmente uno che la pensa come me…. hai dimenticato di dire che cecchinato è una pippa in quanto doveva giocare sull erba…..e poi ti arriva in semifinale challenger col rischio di arrivare in finale
Bicchiere mezzo pieno. Per quello mezzo vuoto direi: Arnaboldi ha perso con un giocatore di 31 che non ha mai combinato niente, erba o terra. Vanni che di anni ne ha più o meno lo stesso ha perso con un ragazzino che di partite vere ne ha vinte poche. L’esperienza non conta più? Donati completamente fuori partita con un 24 enne alto 1,65, che sull’erba conta, eccome.
@ Koko (#1381785)
Giovane tennisticamente e ed alto livello
Infatti fisicamente ricorda vagamente Donati, che anche lui dimostra meno dei suoi anni…mi pareva strano, perchè era un nome che “conoscevo” (nel senso che vedevo in giro senza registrare) da tempo.
p.s. io sono giovanilmente distratto quando gioco e di anni ne ho ben di più!
@ Hubert (#1381780)
Attenzione che Herbert è un falso giovanissimo per l’aspetto da ragazzo un pò alla Mario Ancic. Ha almeno 24 anni!
Ho visto tutto Vanni, e intravisto Donati (era due campi più in là) – mentre Arnaboldi niente, era secondo incontro sul suo campo e speravo di vederlo (e vedere Dustin, che non delude mai!) al termine di Vanni…avesse chiuso prima
Per il poco che ho visto Donati sembrava un po’ scarico, poteva girare il primo set e magari girava l’incontro, ma nihonjin sul pezzo e Donati a spegnersi. Diciamo che a metà secondo set si capiva che non buttava bene.
Vanni: paragonato al primo allenamento con Fabbiano a Surbiton, molto meglio sull’erba – primo set in totale controllo sia come movimento, quindi gambe, piegamento etc, sia come scelta di colpi più da erba – più appoggiati e non sempre tirati a 100%, accelerazione quando servivano, con rovescio più efficace di quello di Saville (che ha un dritto abbastanza particolare, con impugnatura strachiusa, movimento del polso a frustata abbastanza efficace, seppur non faccia buchi per terra) e buoni passanti.
Ottimo fino al 5-2 secondo set, poi per distrazione sua ha fatto recuperare un break a Saville. In qualche maniera ha portato il set a casa al successivo turno di battuta (rischiando anche con palla/e break e due sanguinosi doppi falli consecutivi da 30-15 a 30-40 ). Ma già si capiva che qualcosa è cambiato, non è che Saville sia salito tantissimo (sbagliava si meno ed è diventato ancora più solido al servizio) o Vanni crollato, semplicemente l’inerzia è cambiata. Tie break decisivo, giocato bene da entrambi che Lucone poteva benissimo vincere (match point con scambio tirato vinto bene da Saville, bravo lui).
Un paio di occasioni all’inizio del 5, poi da lì in poi Saville è diventato una sentenza al servizio, e un po’ si capiva come sarebbe andata a finire (quando si assiste dal vivo e da vicino difficilmente ci si sbaglia)
Vanni in generale non male anche lui probabilmente non delusissimo, dovesse entrare potrebbe anche migliorare ulteriormente, chi lo sa.
Puta caso ho visto anche Herbert…ma mangiante e vicino all’allenatore di Cervantes, mi è sembrato uno con buonissimi mezzi, ottimo servizio, ma forse ancora giovanilmente “distratto”. Quasi sicuramente lo vedrò meglio al primo turno, visto che gioca contro il Coreano e chi mi accompagna è appunto Coreana.
Diciamo che perdere con un Giapponese mai esploso alto 165 cm su erba ci può stare ma rode tanto. Per quanto possa essere erbivoro serve sempre da sotto la rete e il break contro di lui doveva essere più agevole. Invece niente e anzi non hanno funzionato nemmeno le potenti prime di Donati con il Giapponese in grado di traformarsi in Djokovic per un pomeriggio brekkandolo sempre.Fino a che ti domina un Berdych ci può stare ma contro il giocatore asiatico una nettezza di risultato per me molto strana e sorprendente. Per me in generale la risposta di Donati è sopravvalutata e non abbastanza continua. L’ho notato dalla partita con Fratangelo efficacissimo nonostante un servizio non ingiocabile.
Giusto Ale. 😉
Tra i giovani interessanti che si sono qualificati avrei aggiunto anche Ymer, che dopo aver vinto sulla terra a Caltanissetta si è qualificato anche a Wimbledon, dimostrando di potersi adattare all’erba. Ha battuto Pella che, anche se terraiolo, ha più esperienza ed è top 100
@ Lucabigon (#1381725)
Aggiungo che parlavamo di campi iper veloci che potevano rallentare nel corso delle qualificazioni. Ma è normale che, come sempre, siano gli specialisti ad andare in fondo e a giocarsela
@ FigologoFanClubSERENONA (#1381716)
Bisogna arrivarci al turno decisivo per sfruttare rallentamento dei campi… I “terraioli” han perso praticamente tutti prima. Poi parliamo di campi che rallentano ma sempre erba rimane, quindi il rimbalzo è comunque basso. Mai scritto che sarebbero stati favoriti i terraioli, ma che avrebbero avuto qualche possibilità in più. Un saluto
Non è assolutamente detta l’ultima parola su Vanni, stiamo zitti per ora però
E’ vero.
donati, è lui il vero giocatore, al momento l’unico, a darci speranza concreta.
forza matteo!!!!
La teoria dei campi in “rallentamento progressivo” non si è rivelata pienamente corretta, però.
Tolto Zeballos e, forse, pochissimi altri, la maggior parte dei qualificati è gente specializzata o comunque adatta al rapido.
per me il maggior “dispiacere” è stato vanni…..
io tra i qualificati terre d’occhio i giapponesi e gli australiani….specialmente millman
No! Delusione! Solo Cecchinato non delude mai! 😉