Marco Cecchinato e il no alle quali di Wimbledon: giusto o sbagliato?
Certamente sarà una di quelle decisioni frutto di una programmazione personale e di sicuro vagliata in ogni suo aspetto ma il no di Marco Cecchinato alle qualifiche di Wimbledon, è destinato a dividere in due l’opinione degli appassionati di tennis.
Ricordiamo che Marco è un classe ’92, davvero vicino alla top100 con una posizione che oscilla stabile tra la 120 e la 130, ultimamente in forma e risoluto nello sfruttare tutti gli appuntamenti challenger cui prende parte, e dove puntualmente arriva almeno in semi finale, per poter tagliare il suo personale traguardo: basteranno però tali appuntamenti del circuito minore a spingerlo fra i migliori 100 giocatori al mondo? E soprattutto, allontanandoci un attimo dalla classifica, a livello di esperienza e in ottica futura, quanto potrà pagare l’incaponirsi su un’unica superficie anche se congeniale al proprio tennis, piuttosto che provare e provarsi su altri terreni di gioco?
La classifica del Ceck è stata finora interamente costruita sui tornei challenger e così facendo i rischi sono molteplici e tutti collegati l’uno all’altro (Cecchinato deve ancora vincere un match del circuito maggiore): a meno che Marco non cominci a vincerli in serie (i nomi di Goffin, Bolelli vi dicono qualcosa?), la classifica rischierà di non muoversi più di tanto e il dispendio energetico, sia mentale che fisico, forse non sarà giustificato e giustificabile. Non sarebbe più giusto confrontarsi ogni tanto con ATP250 dai tabelloni di certo non impossibili?
Se inoltre spostiamo in avanti i suoi orizzonti, o almeno quelli cui dovrebbe mirare, viene facile intuire come sarebbe stata più utile una distribuzione delle sue prestazioni su più superfici: come fatto nel marzo americano, Cecchinato avrebbe dovuto giocare le qualificazioni di Wimbledon, sperando magari, grazie alla sua classifica, di pescare alcuni accoppiamenti sulla carta fattibili e giocarsi uno storico accesso al main draw, incamerando non tanto punti quanto soprattutto esperienza.
Con tutta probabilità il tennista siciliano raggiungerà il suo obiettivo, giusto premio non solo per la costanza con cui affronta le sue settimane con la racchetta in mano ma soprattutto per i miglioramenti innegabili (dalla parte del rovescio rispetto a un anno fa va molto meglio e il servizio comincia a essere variabile importante): attenzione però allo spettro di alcuni predecessori che hanno costruito le loro classifiche solo su una superficie e poi da questa non sono riusciti ad affrancarsi. Non c’è bisogno di tirare in ballo paragoni negativi, mi affido più che altro a quelli positivi da prendere in considerazione: Vanni e Donati, ciascuno a suo modo, sono due “pivelli” da erba ma sono entrambi volati a calcare il manto erboso londinese, così come avrebbe dovuto fare il Ceck.
Al momento il nostro miglior giovane deve credere di poter diventare un buon tennista su tutte le superfici e, anche se poi la realtà dovesse differire da tale proposito, deve essere convinto di poter giocarsi le sue carte tanto su terra rossa, quanto su cemento e anche erba. La mentalità per raggiungere un tale ideale obiettivo Marco la possiede già: tennista serio e dedito al sacrificio, se c’è qualcuno fra le nostre nuove leve che mi sembra in grado di recepire i giusti insegnamenti e sensazioni in corso d’opera è proprio lui. Adesso non resta che vederlo spiccare il salto, dai challenger in su.
Alessandro Orecchio
TAG: Cecchinato, Italiani, Marco Cecchinato
Non giocano oggi, giocheranno domani.
Che ti devo dire.. Gustati il derby fra Cecchinato e Cipolla di domani. In fondo nella vita chi si accontenta gode.. Un saluto.
Assolutamente sì, io avrei fatto esattamente come ha fatto lui: per giocare poi nel tabellone principale a new york, poi a Melbourne, poi a Parigi e tra 12 mesi a Londra..altro che roehampton!
Certi commenti mi sembrano uguali a quelli che si facevano per Vanni, quanso ha rinunciato alle quali di IW per rispondere alla chiamata in Davis..”quando gli ricapita di fare le quali in un master 1000 a uno come Vanni? ” si diceva…
ha fatto bene ,il problema è vi ricordate un top 100 battuto dal ceck..
@ SilvioL (#1379444)
Deduci male,mi spiace
Puoi restare della tua opinione,io resto della mia.Dire che questa è l’occasione della vita di Cecchinato vuol dire sottovalutare fortemente il ragazzo.Lui invece è fiducioso di fare bene,di migliorare la sua classifica,di giocare presto a Wimbledon senza dover vincere tre match di qualificazione,il tutto passando per scelte dolorose e non “””superficiali””” come queste.
Ps.non fare paragoni tra me,te,Cecchinato e il tennis.Lui non è te,non è me,è un PRO.Io mi riporterei asciugamano,un paio di fili d’erba,scatterei 600 foto,chiederei autografi…senza però fare il figo con gli amici,l’ostentazione per quanto umana non me gusta,lo farei come hai detto tu prima per PASSIONE.
Sono d’accordo con tutto cio’ che dice Alessandro in questo articolo. Bene bene!! E tifo comunque per Marco.
Da questa affermazione deduco che tu non giochi a tennis… E non hai nemmeno mai sognato di farlo. Io andrei a Roehampton anche solo per portarmi a casa un asciugamano e poi passerei il resto della mia vita a vantarmi con gli amici di aver giocato le qualificazioni di Wimbledon…
@ Tweener (#1379137)
Siete così convinti che si sarebbe qualificato? sta impostando la stagione sui challenger in terra in modo da raccattare più punti ed arrivare ai top 100. Un pò come a fatto Bolelli l’anno scorso quando è arrivato ai top 100 passando dai challenger e da lì in poi a fatto solo atp 250 o più. E’ una scelta molto razionale. L’anno prossimo magari sarà nel MD e magari preparerà la stagione a Nottingham.
Figologo, grazie.
Ci tengo ai titoli.
Fregnesse oblige.
Mi spiace. Sarò una testa dura, ma rimango della mia idea… Mi auguro per Cecchinato che abbia anche l’anno prossimo una classifica per andare a Wimbledon, ma chi glielo garantisce? Io, una occasione del genere non l’avrei mai e poi mai persa. Evidentemente tu sì.
Filologo, qui nessuno ha la verità in tasca, e nessuno può sbilanciarsi perché il futuro non lo conosce nessuno. L’unica cosa che sappiamo e che al momento nella race aggiornata ad oggi è intorno alla 78.
Intanto Donati ha già in tasca 14mila euro e 16 punti…lui a quella cifra non ci arriva nemmeno vincendo il challenger e per fare quei punti deve arrivare minimo in SF. Mi dispiace per Marco ma trovo il suo comportamento inspiegabile pertanto non posso essere che spietato e crudo!
Quando vincerà almeno la prima partita nel main draw di un ATP250 ne riparleremo.
Come Taibi.
Vabbè ora vince un paio di 40K e il prossimo anno Cecchinato va in tabellone a Wimbledon. Se non va nemmeno a quel punto con i soldi del primo turno vuol dire che è allergico all’erba.
Senza girarci troppo intorno….ha fatto MALISSIMO!
Ha pensato troppo a monetizzare la sua stagione Challenger da terra,rispetto a calcare i campi di Wimbledon.
Dai…qui non è una questione di soldi,carriera,classifica….è vincere un incontro a Wimbledon!!!!!!
E poi, a 23 anni,ci si deve costantemente mettere in gioco provando una superfice veloce con avversari tosti come Donati e Vanni stanno facendo.
Scelta troppo modesta da parte del Ceck.
@ biglebowsky (#1379081)
In effetti Roehampton stesso non è esattamente Wimbledon 😀
non ci dormirò la notte se non va a windeblon
giusto per puntualizzare per giocare sull’erba di wimbledon avrebbe dovuto passare le qualificazioni, vincendo tre partite………10% di probabilità?
Ahahahah ma infatti, si legge di tutto!
SilvioL, forse faresti meglio ad ascoltare quelli che parlano di programmazione 😀
@ SilvioL (#1379042)
Ma mica è una questione definitiva,se arriva ad ottenere una buona classifica queste partite le giocherà anche,mica è scemo
A settembre compie 23 anni,ne avesse avuti 35 e avesse rifiutato per giocare un challenger avrebbe rattristato anche me figurati!
Qui si parla di polivalenza, di programmazione, di interessi economici, di classifica. Ci sarebbe comunque anche una cosa che si chiama PASSIONE (in questo caso passione per il tennis) e chiunque provi un minimo di passione per questo sport PAGHEREBBE DI TASCA PROPRIA pur di giocare, nella propria vita, due game sull’erba di Wimbledon. Per questo e solo per questo, la scelta di Cecchinato mi mette una grande tristezza.
La questione interessante è che per molti dire che debba giocare maggiormente su terra significhi mettere dei paletti.Al contrario io credo che i paletti si mettano quando si dice che o diventa completo o è un signor nessuno.Da dove è cominciata la scalata del ragazzo?Moderazione!
Hai ragione, la carriera di un tennista si valuta in base ai risultati ottenuti nel lungo periodo e non per fugaci apparizioni nei 100, nei 30 o nei 10, anche se risalteranno lo stesso agli occhi, però quello che intendevo io, è che difficilmente qualcuno avrebbe potuto immaginare che un tennista sopra i 30 anni come Estrella, sarebbe giunto dove è arrivato, quindi la quasi impossibilita’ a dare un giudizio definitivo su un giocatore.
@ aleprinx (#1378882)
correct
Mi riferivo appunto alla questione Volandri – Starace, anche io ritengo che siano due punti di riferimento per la carriera di Marco e volevo appunto dire che, in questo caso, l’erba è totalmente prescindibile, oggi e domani.
Io mi sforzo di essere quanto più possibile obiettivo, visto che non sono certo il cugino di Cecchinato.
E per essere obiettivi occorre dire che Orecchio, che spesso scrive cose sensate e condivisibili che hanno i miei feedback positivi (per quel che possono valere), stavolta è stato leggermente avventato, auspicando una polivalenza che adesso sarebbe fuori luogo.
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378954)
Difficile rispondere alle tue domande, per quello che ha fatto vedere fino adesso direi che è molto difficile, soprattutto avvicinare quella di Volandri, però ogni tennista ha la sua evoluzione fisica, tecnica e mentale, quindi è impossibile dire dove arriverà; nel suo caso molto può dipendere da quale sarà il suo approccio e, soprattutto, miglioramento sulle superfici veloci, dato che qui Starace e Volandri hanno raccolto zero.
Però conta molto la carriera e non tanto dove “segni” come classifica. Ci può essere un tennista che fa 12 anni da massimo top 300 ATP che nell’ultimo anno e mezzo miracolosamente giunge nei 60 ATP facendo meglio di uno che è stato solo top 100 a lungo. Ma i suoi incassi in carriera rimarrebbero modestissimi.Sembra di essere venali ma in effetti conta molto il numerino di quanto ha incassato in carriera in montepremi per valutare meglio un tennista.
Poi, ed è una grande verità, si diceva a Volandri e Starace la stessa cosa che si dice ora a Cecchinato: “MA PERCHE’ GIOCANO SOLO SU TERRA?”.
Ecco, poi Potito andava a Wimbledon, tre game di conto al primo turno, e i commenti erano i medesimi, stucchevoli: “VERGOGNA!CHE CI E’ ANDATO A FARE?”
Questo è un giochetto che conosco a memoria e che ogni volta ha la capacità di lasciarmi basito!
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378954)
Oddio non lo so nel senso,il mio è un commento più generale senza entrare troppo nel merito dell’articolo.E il tutto col presupposto che io in Cecchinato c’ho creduto sempre poco,un modo carino di dire che qualche anno fa non me lo filavo per niente,come tanti che oggi da lui pretendono punti all’eccellenza pena il fallimento di una carriera 😉
La questione Volandri-Starace era in risposta al tuo commento invece.
Ecco, sia nel caso di una carriera di Lorenzi degli ultimi cinque anni, come ha detto Alain, che nel caso di una carriera alla Starace, come ha detto Tifoso o RF o WFlavia, sia nel caso di una carriera alla Volandri, un dato è certo: l’erba è assolutamente prescindibile.
Per il cemento è un discorso parzialmente diverso ma sempre collegato al livello che Cecchinato raggiungerà e consoliderà, si spera in breve tempo, su terra.
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378914)
Ma inesattezze di cosa? L’autore esprime un suo parere, commentando la decisione del Ceck. Fa il paragone con Bolelli e Goffin perché l’anno scorso si sono resi protagonisti assoluti dei challenger mentre con Donati e Vanni il confronto nasce dal fatto che sono tutti e 3 italiani e per motivazioni personali ognuno è inesperto sull’erba, almeno a certi livelli. Sii più obiettivo quando commenti. Please.
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378914)
A me non piace dire dove potrà arrivare un tennista, perché nessuno ad esempio avrebbe potuto pronosticare le carriere di Estrella e di Lorenzi, addirittura nei primi 50.Ci sono troppe variabili nel tennis. Però senz’altro Cecchinato sta facendo un ottima stagione e probabilmente a breve entrerà nei 100, traguardo non di poco conto.Comunque hai detto delle cose giustissime.
@ Antonio (#1378901)
la kerber ogni volta che vince un torneo si ritira a quello successivo..
Ci è venuta la stessa idea, praticamente.
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378914)
Ottime osservazioni.
Non so te. Io mi accontenterei per Marco di una carriera del livello di Lorenzi degli ultimi 5 anni.
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378914)
Come Volandri temo di no, come Starace credo di sì e fino ad ora è quello a cui più assomiglia: sia per risultati (praticamente Starace a 23 anni era dov’è ora marco) sia come gioco (dritto e “tocco” nell’eseguire le palle corte).
Però io credo, a dispetto di tutti coloro che hanno già bollato marco come terraiolo spagnolo anni ’80, che potrà togliersi qualche soddisfazione in più sul duro e chissà, magari portare a casa un torneo atp sulla terra (cosa cge a poto non è riuscita).
@ Koko (#1378904)
Semplicemente non fa passi da gigante,ma non vuol dire che non faccia passi avanti o che non li farà.
ops ho sbagliato,commento di troppo..se potete cancellate questo
@ FigologoFanClubSERENONA (#1378914)
Ma secondo voi le carriere di Starace e Volandri sono state brutte?? Credo che il 100% di tutti noi negati che scriviamo avremo voluto anche solo per un giorno essere al posto dei tanto denigrati Poto e Filo!
Tanto alla fine come al solito ogni opinione sarà influenzata dai risultati.Se arriva infondo a Milano e magari vince uno dei prossimo challenger la scelta sarà stata “azzeccatissima”,se delude nei prossimi giorni “avrà perso l’occasione dell’erba londinese per impantanarsi nei soliti challenger,non sarà mai nessuno”.
Per come la vedo io la carriera di Cecchinato è sulle orme di quelle di Starace e Volandri e fa bene a spingere per quello che gli è possibile,concentrandosi nei tornei in cui può e sta facendo benissimo.La storia “si ma dovrebbe essere più completo e giocare ovunque” è la solita tiritera,gli si fa pagare (come tanti altri) il fatto che il tennis italiano come ricambio propone poco,come se fosse un problema direttamente suo,senza senso.
Sul veloce non ha dimostrato di avere i colpi giusti per essere un giocatore all courts,ma questa critica di migliorarsi allora gli andava fatta 3 anni fa;siccome allora in pochi (me compreso) credevano potesse aspirare ad entrare nei 100 ovviamente nessuno ci sprecava un pò di inchiostro.Oggi invece..
Stavo scrivendo un messaggio lungo perchè le inesattezze che ho letto (non solo da parte di Orecchio), sono numerose.
Su tutte: mettere Cecchinato sullo stesso piano di Bolelli, Goffin e Cuevas è una roba inaccettabile.
Bolelli ha ripreso dai challenger finendo di essere un ex giocatore e dimostrando chiaramente di valere Atp.
Goffin è un giocatore di altra levatura che ha ripreso dai challenger dopo una crisi mistica e i tornei minori non li vedrà più.
Cuevas ha ripreso dai challenger dopo infortunio ma è top 15 su terra ATp.
Stiamo parlando di un livello e di una situazione diversa rispetto a quella di Cecchinato, che deve ancora entrare nei 100, non nei 50 o meglio, come i nomi di cui sopra.
Cecchinato è specialista che deve consolidare il proprio specialismo e voi inseguite il miraggio della polivalenza, per me questo è non avere chiaro il giocatore che si ha di fronte.
Per tacere dell’assoluta insensatezza a mettere sullo stesso piano Cecchinato, Vanni e Donati, tre giocatori da profili, esigenze e caratteristiche diverse.
Comunque, ribadisco, inutile perdere tempo con messaggi lunghi, voglio solo chiedervi una cosa: secondo voi Cecchinato potrà fare una carriera migliore di Volandri e Starace?
O, comunque, per voi è auspicabile per Marco una carriera migliori di Starace e Volandri?
Ringrazio chiunque voglia rispondere.
ma come tutti dico la mia, Io credo che il suo 2015 era preparato in questo modo, ora si ritrova a risosso dei 100 vero avrebbe fatto esperienza (non a Wimbledon) ma nelle qualificazioni… invece sta incamerando il max di punti é puo per farsi trovare pronto a Luglio dove secondo me passerà qualche turno 250 per magari entrare agli Us open senza quali. detto questo scelta che puo far discutere ma io non ci vedo nulla di strano,ha 22 anni dunque questa esperienza la puo fare nel 2016 sperando come credo che entrerà direttamente nei tornei dunque li potremmo anche criticarlo, mettere al confronto Marco con Vanni e Donati secondo me è sbagliato, Vanni giusto che si goda tutto questo vista l’età,Matteo invece ad oggi non solo come classifica è il nostro miglior prospetto assieme a cecchinato ma sono 2 giocatori diversi e ha fatto bene ad andare per il suo percorso di crescita (lo vedo bene nel futuro ma anche nel presente)Ricordiamo che Marco non ha ricevuto una WC a Roma che meritava.. in base a quello che stava e sta facendo(ma si sa lui non è mai stato aiutato dunque io credo che per questo 2015 va bene cosi, nel 2016 mi aspetto altro ma credo che il Cek lo sa.
Esatto Cecchinato fa bene a programmarsi in questo modo ma da lui ci si aspetta ogni tanto un successo nel challengerino terraiolo di turno. Uno che qualche anno fa si imponeva in un challengerone come S. Marino battendo fior di rivali se oggi con più esperienza fa solo le semi nei 42k vuol dire che è costante ma impantanato. Sempre da 6.5 ma raramente da 8.
Per me ha fatto la scelta migliore, anche perché per fare le quali di Wimbledon, avrebbe dovuto fare qualche challenger su erba, rischiando alla fine di uscire con diverse sconfitte e senza i punti che sta conquistando sulla terra. Poi il coraggio non gli manca, mi sembra che ha provato a giocare sul cemento indoor e qualificazioni negli atp 250 e 500, ottenendo discreti risultati.
@ zedarioz (#1378876)
Per quanto riguarda Seppi non va in America perché non è che sul cemento è molto più forte che sulla terra ,è un giocatore che si adatta a qualunque superficie e può fare exploit e flop su qualsiasi superficie. Se ci fossero stati tornei sul cemento in Europa probabilmente avrebbe scelto quelli ma se ti vai a vedere i risultati di Seppi in tutti i tornei americani compreso lo US open noti che non ci sono grandi risultati rispetto a quelli in Europa e in Australia. Per quanto riguarda Cecchinato invece probabilmente hai ragione che è stato cresciuto come terraiolo però al contrario di giocatori come Volandri e Lorenzi che sono esplosi tardi lui può sicuramente adattarsi ad altre superfici magari preferendo sempre la terra ma essere comunque competitivo su altri superfici
E poi vogliamo essere venali pensare solo al tornaconto econimico? Bene Donati superando un turno di quali ha già incassato 7mila euro più di quelli che percepirebbe il Ceck con la vittoria a Milano. Qualcuno potrebbe obiettare le spese non sono le stesse…si ma li sono 7mila sicuri Milano con Delbonis e Paire ė in dubbio anche l’approdo in finale. Che poi con la posizione di classifica che aveva non era difficile superare un turno di quali. (Ovviamente partendo due settimane prima e avendo il tempo di adattarsi alla superficie in quel modo due set a zero non li subisci come hanno scritto invece in molti)
Vogliamo pensare a punti e classifica? Prenderei l’esempio della Kerber: difendeva 300 punti di finale a Eastbourne ma avendo vinto Birmingham(470) invece che tornare a Eastbourne dove poteva prenderne altri 470 e superare così quota 900punti quindi scartati i QF che difendeva a Wimbledon l’anno scorso sarebbe stato come rifare quel risultato anche in caso di precoce eliminazione ha preferito dare forfait fregandosene di un eventuale titolo in più e vedendo di essere competitiva su erba come poche top player al momento(vedi le numerose precoci eliminazioni di alte tds nei tornei di queste settimane) ha scelto di prepararsi per bene per Wimbledon dove in fiducia e non troppo affaticata da due tornei consecutivi potrà ambire a un risultato prestigioso perché diciamocelo quello che poi vedi a fine carriera di un tennista sono i risultati negli slam al di là della posizione di classifica. Ora la Kerber sia per classifica che per risultati non c entra niente col Ceck ma ė quella la programmazione e la mentalità che deve avere chi ambosce ad alte vette e non si accontenta. Punti soldi classifica devono avere un importanza relativa nella mente di un giovane campione!
@ Antonio (#1378880)
Ma dov’è scritto che perché ha rinunciato alle qualificazioni di wimbledon allora al massimo farà una carriera al n80?? Ma siete seri quando scrivete queste assurdità?
L’erba per la classifica non conta praticamente nulla, contano terra e cemento. Sul cemento, fino ad ora, si è giocato uno slam e due master1000 e Marco ha provato le quali in tutti e tre questi tornei… 3 su 3..che volete di più?
Poi il prossimo anno sarò il primo che giudicherò sbagliato andare solo a wimbledon e non provare anche qualche torneo precedente(come sta ffacendo Fognini, per intenderci) maper ora è giusto così.
Provincialismo all’ italiana. Un.giocatore da sola terra battuta
Ma guarda io credo che passare da terra ad erba w poi di nuovo alla terra possa essere dannoso anche per la settimana successiva..
Per altro, come fatto notare da altri, le quali non si giocano neanche a wimbledon, quindi tutti i discorsi legati al “tempio” hanno poco senso.
Molto meglio puntare al tabellone principale di new York, se tutto va come deve andare..
Ha fatto benissimo a non andare. Il suo gioco non si addice all erba. Avrebbe solo perso tempo e punti. A Wimbledon ci andrà il prossimo anno quando avrà la classifica. Senza dover affrontare le qualificazioni (che tra l altro si giocano su un impianto diverso da Wimbledon) che non avrebbbe mai superato. Scelta azzeccatissima!!!
Io lo trovo sbagliatissimo perché ė una tipica scelta di chi non ha grandi ambizioni si ok grandioso entrare in top100 e bazzicare intorno all’80esima posizione…e poi? Andare a fare primi turni slam solo per andare a ritirare l’assegno? Un atteggiamento del genere potrei accettarlo dal 30enne Vannj che giustamente s’ė fatto il mazzo tutta la vita e ora ė riuscito ad avvicinarsi a quella posizione li…ma c’ha 30anni il Ceck solamente 22. La scelta dell’anno scorso ci stava era indietro in classifica e quella settimana probabilmente poteva fare meglio in un challenger anche se poi non ha fatto tanti punti ma quando sei vicinissimo ai 100 e sai che beccherai una tds per le quali perché non lanciarsi? Donati ė andato a fare le qualibdi un challenger per prepararsi non ricevendo alcun compenso economico o punti in classifica ha fatto una scelta rischiosa sotto quel punto di vista e anche se gli andrà male sarà stato un gran passo avanti per un gionissimo come lui che fino all’anno scorso vinceva solo futures. Quando il Ceck arriverà tra i 100 perché accadrà a breve sono certo che figura farà al primo turno degli UsOpen o di IW o di Miami quando verrà umiliato al 1T da un chicchessia perché l’esperienza su superfici diverse dal rosso ė per lui pari a 0? Che poi diciamocelo avesse almeno centrato il md al RG (quello che per lui dovrebbe essere il più grande appuntamento dell’anno) gliel avrei concessa questa leggerezza ma nella situazione in cui si trova lui non gli ė permesso snobbare certe occasiono che la vita chissà quando gli offrirà.
Donati diventerà un top player grazie soprattutto alla mentalità che ha ed ė quella che al giorno d’oggi fa la differenza!
Sergi Bruguera ha vinto due Roland Garros e altri 11 titoli su terra (due volte Montecarlo) sui 14 complessivi in carriera. Andatelo a dire a lui che ha fatto una carriera “minore”. Cecchinato doveva andare a Wimbledon per uscire al primo turno di quali contro un indiano qualsiasi (zero punti)? O dannarsi per uscire al secondo (8 punti)? sarebbe arrivato al terzo (14 punti)? Oltre no, perché oggi non ha gioco né caratteristiche. Sette punti li ha già fatti a Milano dove può fare filotto perché arriverà in fondo. Giusto ascoltare il parere di tutti, ma non paragoniamo Vanni e Donati, che hanno gioco e pesantezza di servizio diversi, a un terraiolo (termine che per me non è un’offesa) come Cecchinato. Ovvio che il suo obiettivo siano i 250 su terra post Wimbledon. Cemento e erba possono attendere
Io invece mi chiedo come giocatori del calibro di Seppi non si facciano tutta l’estate americana sul cemento. Los Angeles, Washington, i due master 1000, Winston Salem e poi US OPEN. Poi si va in asia tra Tokyo, Shangai, Bangkok, tutti su cemento outdoor… E invece sono a impolverarsi ad umago per fare punti. E poi ovviamente fanno scena muta tutto il resto della stagione. Seppi al massimo tira fuori qualcosa di decente quando si torna in europa indoor a ottobre.
La scelta di Cecchinato è volta a crescere per gradi. Purtroppo è stato impostato da terraiolo e penso che non si scosterà mai da questa impostazione. Farà come Starace e Volandri che preferivano giocare San Marino piuttosto che andare a Toronto. E a Wimbledon andavano a ritirare l’assegno non vedendo l’ora poi di tornare a casa a preparare Gstaad Kitzbuhel ecc ecc Ognuno è legittimamente libero di fare la carriera che preferisce. Il provincialismo e la mancanza di ambizione sono nel DNA dei tennisti italiani. Speriamo veramente che Donati rappresenti qualcosa di nuovo. Speriamo non resti solo e lo seguano altri giovani (penso a Mager e Berrettini che sembrano gli unici che danno speranze di poter salire un po’ di livello, ma per ora sono solo speranze)
Diciamo questo non presentarsi affatto a Wimbledon vuol dire rinunciare a fare il grande salto,anche se io per primo credo che l’erba non sarà mai la superficie di Cecchinato.
Grazie Cwatt!! 😉
Ok, il ragionamento di portare a casa i punti ci può stare, non discuto la scelta, però una settimana(per di più vissuta in una grande atmosfera) non rovina la programmazione di un tennista e poi non è scritto che tornava a casa con 0 punti, perché questo sarebbe già partire con la mentalità sbagliata.
ha fatto benissimo,deve costruirsi una classifica accettabile ed ha caratteristiche diverse da vanni e donati…e poi si fa il processo a cecchinato quando fognini e’ nei 30 e non ha fatto neanche una partita sull erba, non capisco come gli organizzatori a wimbledon gli hanno regalato una testa di serie , perdera’ 3 set a zero al primo turno, lui e’ un mezzo tennista con tutto il rispetto
@ Omotensado (#1378855)
Per fare in modo che qualche punto .. si potesse segnare , avrebbe dovuto fare le quali ed accedere al Main draw.
Lucone, in questo periodo su erba, ha incamerato per ora 8 punti con la vittoria del primo turno.
Marco li avrebbe scartati
Sono molto critico al riguardo. Si poteva fare lo stesso qualche punto nelle quali, fare una bella esperienza in un grande palcoscenico e magari con fortuna arrivare al main draw.
Inoltre non ci si chiedeva risultati ma almeno di provarci, mah.
Sembra uno spagnolo degli anni 90.
mezzo tennista, a wimbledon non si rinuncia
entrare nei cento per starci un mese non e’ un obiettivo,
diventare un tennista completo che apprezza i luoghi sacri e’ un obiettivo. la classifica poi viene di conseguenza
Orecchio ma che articolo e’?!?! Ma vogliamo saperne più di Brandi? Mah!!! E poi: Vanni con quel servizio è giusto che giochi su erba e Donati magari con la classifica che ha preferisce provare un’esperienza nuova. Inoltre non credo che il Cek si rifiuti di cimentarsi su altre superfici e se non erro l’anno scorso gioco parecchi tornei indoor,quest’anno ha giocato doha,Australia e poi Miami e Indian Wells. Semplicemente credo che guardi cosa offre il calendario e fa la scelta migliore!
Per entrare nei 100 a Cecchinato servono ancora 3 semifinali nei challenger e un paio di quarti, considerando che ormai scarta 8 punti ogni volta.
I ricchi, di € e punti possono scegliere, i poveri no
Al confronto Vanni, puo inserire altri 6 risultati senza scartare nulla. Lucone ha meno tempo anagrafico ma ha picchi di punti superiori ed ha fatto bene ad andare a provare sull’erba, i punti che gli servono per stare/entrare nei cento li prenderà da Challenger e ATP 250 su terra post Wimbledon.
L’unico altro che potrebbe avvicinarsi prima di settembre perchè ha pochi scarti è Arnaboldi. Se passa le quali di wimbledon fa un bel saltino.
Se Marco centra la finale a Milano siamo sulla strada giusta
Anche i paragoni con Vanni e donati lasciano il tempo che trovano: loro sono sull’erba da un mese, si sono adattati alla superficie o comunque ci stanno provando.. Marco non avrebbe avuto il tempo e avrebbe solo perso in due set, perso fiducia e fatto 0 punti. Non vedo crescita in tutto questo, anzi…
ha fatto bene.
se i suoi conti sono giusti, e glielo auguro, il prossimo anno va direttamente al tabellone principale (magari già in australia).
intenditoroni.
Ed è per questo, infatti, che deve sfruttare i challenger su terra ora e non perdere una settimana facendo una partita su erba, perdendo in due set e portando a casa 0 punti. Per provare ad essere nei primi 60/70 della Race a luglio, con la ccertezza di essere nei 100 a fine anno e programmare con serenità l’ultima parte di stagione e l’inizio della prossima.
Essere oggi n° 81 nella Race conta fino a un certo punto se poi da settembre in avanti fai pochi punti…
Allora Goffin ne ha vinti 2 a 22 anni, Bolelli 2 a 21 e 2 a 22 però poi si è fermato fino ai 25, Cuevas 3 a 21 ma poi ne ha vinti altri solo a 23
Ha livello di mero risultato è una scelta giusta, è chiaro che sulla terra raccoglie punti sicuri, la sua classifica ne gioverà; fossi in lui sarei andato a londra, sarebbe stata una prima esperienza importante se aspira a diventare un giocatore di buon livello, anche perché con questo andamento sulla terra rossa, nei 100 ci arriva tranquillamente.
Speriamo solo voglia battere il ferro finché è caldo e non sia una scelta di comodo.
fa bene…meglio prendere punti con challenger e massimizzare dove si e’ + competitive e + forti, e tentare di arrivare top 100 senza Wimbledon. poi eventualmente se avra’ centrato questo traguardo, potra’ giocarlo nel main draw. la stagione su erba lo sanno tutti, e’ tenuta ancora sul pezzo dai potenti del tennis. moltissimi giocatori, la vedono quasi una forzatura nel loro calendario; oltre a cio’ e’ una superfice pericolosa non poco x le gambe. si scivola e molti giocatori si fanno male seriamente. scelta giusta del buon cecchinato! vamosssssssss italia del tennis..
Cecchinato oggi è un giocatore bravino,ma limitato.
Quando si sarà costruito una classifica con i 250+ch farà anche Wimbledon
Prima di rimanere nei cento devi entrarci, mi sembra abbastanza ovvio.
L’obiettivo ora è quello di entrarci, poi sarà quello di rimanerci. Un passo alla volta.
È giusto che cech provi a provarsi, però non so se ce la farà a farcela!
Per quanto mi sia simpatico e lo ammiri per tante cose, Cecchinato terraiolo è e terraiolo vuole rimanere. Evidentemente a lui va bene così, si accontenta di una carriera minore mono-superficie, ma le grandi carriere le fanno i campioni che vincono tornei su TUTTE le superfici. O che almeno ci tentano.
sbagliato. Rimandare la propria crescita non è mai una buona idea.
a che eta’ li hanno vinti?
come scrivo sempre sugli articoli di orecchio che per me sono tutti uguali……le scelte sportive vanno sempre rispettate perché’ prese dall’atleta e dal suo staff che ne sanno di più’ di noi e dello stesso orecchio!
quello che non capisco è perché’ i terraioli hanno meno “considerazione” degli “erbivori” o dei “cementisti”.
e cmq la stagione sulla terra dura pochissimo per cui secondo me fa bene cek a sfruttarla in pieno e tenendo conto di quelle che sono le sue attuali potenzialità’ sul veloce.
avra’ tempo per andare a wimbledon….intanto giusto che si costruisca una classifica più’ solida per affrontare l’inverno e tornei veloci con main draw più’ accessibili..anche perché’ attualmente donati e cecchinato fanno gli stessi punti 🙄
Non penso che l’obiettivo di carriera di Cecchinato sia entrare nei 100 entro uno/due mesi quanto entrarci per rimanerci. 😉
Dico solamente una cosa…Bolelli, Goffin, Chuevas…quando facevano i Challenger li vincevano…quanti ne ha vinti quest’anno Checchinato????
Non si puo nn appassionarsi alla carriera e alla progressione di Marco il quale pur nn essendo dotato di un talento straordinario ce la mette sempre tutta e prova ad ottenere il meglio dal prorpio fisico e proprio gioco (o giuoco cm direbbe un certo tizio…).
Detto qst per cm la vedo io, una risposta parziale al tema la si avra’ dopo il challenger in corso dove pero’, senza voler mettere pressione, dovrebbe fare piu che una semifinale. Quando sei tra i top120-130 cn le semifinali di tornei da 42,5 inizi a guadagnare pochino. Certo, per cm la vedo io, le quali erano da provare sia per il prestigio che per la tutto sommato nn remota possibilita’ di passare. Il n.120 e passa del mondo nn e’ posizionato poi cosi male nel draw delle quali per cui si poteva provare il colpaccio. Capisco che Vanni nn sia l’esempio migliore, vista l’eta’ e la conseguente “premura” nel voler raccogliere il massimo dai pochi anni (purtroppo) che ha davanti, pero’ nelle ultime settimane si e’ accontentato di perdere una quindicina di posizioni ma di provare l’erba.
Ad ogni modo vedremo
Ha fatto bene, ha fatto male? Che. Discorsi… Ha fatto bene se vuole fare una carriera da giocatore che punta al massimo al n. 80, ha fatto male se aveva altre ambizioni.
premesso che il tennista ha il diritto di scegliere la propria programmazione mi sento di dire che non giocare le qualificazioni del torneo piu’ importante e prestigioso di questo sport per disputare un challenger puo’ portare qualche beneficio immediato ( punti, classifica ), ma alla lunga rimarra’ un rimpianto. A fine carriera il peso di un giocatore si valuta negli slam e nei 1000.
Solo il tempo ci dirà se la scelta è giusta o meno: se entro uno/due mesi entra nei 100 allora ha fatto bene, perché ha raggiunto il suo obiettivo. Altrimenti ha sbagliato.
Nell’articolo si omette un dato importante: Ceck è n.81 nella Race, proprio grazie ai tanti punti nei challenger su terra.
Per quanto riguarda gli atp250 li farà, come li ha fatti a febbraio in sudamerica.
Per me, l’ho detto tante volte, ha fatto benissimo: ad inizio stagione, tra quali nei tornei atp su cemento e su terra, ha “investito” in esperienza ma ora basta, ora è tempo di raggiungere un obiettivo che spesso nei commenti in questo sito sembra quasi banale e scontato ma che è qualcosa di enorme, cioè l’ingresso nei 100.
Purtroppo la stagione su erba cade in un periodo in cui ci sono tanti importanti challenger, qualcosa bisogna sacrificare..
Un senso ce l’ha questa scelta. Speriamo arrivino sti top 100.