Challenger Milano: Filippo Volandri festeggia le 300 vittorie in carriera nel circuito challenger
È bastata un po’ di pioggia, quella caduta stanotte a Milano, per spazzare via le delusioni azzurre della prima giornata nell’Aspria Tennis Cup – Trofeo BCS, che aveva regalato all’italtennis il solo acuto di Gianluca Mager. Oggi la musica è cambiata decisamente e da lenta è diventata rock, grazie ad un convincente en plein dei nostri e alle tante sorprese di giornata.
Una su tutte l’ha regalata Flavio Cipolla, che ha superato il grande atteso della vigilia, Gianluigi Quinzi, in un derby azzurro ricco di colpi di scena. Dopo aver vinto facilmente il primo parziale, il 19enne marchigiano sembrava avere il match in tasca, ma il lavoro ai fianchi di Cipolla, a suon di back velenosi e insidiose geometrie, ha cominciato a dare i suoi frutti e alla distanza ha pagato. Primo turno milanese che resta stregato per Quinzi, già eliminato all’esordio nel 2013 dall’australiano Bolt. “Oggi ho iniziato molto male – ha detto Cipolla – e sbagliavo tanto, poi ho cominciato a combattere e alla fine credo che la differenza sia stata soprattutto fisica, io mi sentivo bene mentre lui alla fine era un po’ in affanno”. Nel prossimo turno Cipolla avrà un test decisamente complicato con il suo amico e compagno di doppio Andrey Golubev, che tra un mese proverà a trascinare la sua nazionale alla storica quarta qualificazione ai quarti di Coppa Davis negli ultimi 5 anni. Bene anche Marco Cecchinato, Gianluca Naso e Federico Gaio, che nei primi incontri di giornata non hanno avuto particolari difficoltà a imporsi rispettivamente sul colombiano Barrientos, sul boliviano Dellien e sul croato Delic.
L’altro protagonista di giornata è Filippo Volandri che a Milano ha festeggiato l’ingresso nel ristretto ed esclusivo club dei “trecentenari”. Aggiudicandosi il match odierno con lo spagnolo Roca-Batalla, il toscano, campione dell’edizione 2013, ha raggiunto quota 300 vittorie in un Challenger, traguardo finora conquistato solo da altri 3 giocatori: Ramirez Hidalgo, Lu e un altro azzurro, Paolo Lorenzi. “Devo ammettere che non ho mai contato le mie vittorie, perciò è stata una bella sorpresa scoprire che sono arrivato a quota 300, specie qui a Milano, un torneo speciale per me. Da un lato mi fa piacere, dall’altro significa che il tempo passa…”. E sul prossimo obiettivo, Filo ha le idee chiare. “Dopo le 300, pensare alle 400 vittorie mi sembra un po’ troppo, perciò vado avanti giorno per giorno, cercando di godermi tutte le partite”. L’ingresso al pubblico è gratuito per tutta la durata della manifestazione. Risultati in diretta sul sito www.atpmilano.it.
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tutto quello che volete ma fondamentalmente e’ stato un mestierante della terra battuta
@ Pato (#1378826)
Hai ragione, non ricordavo esattamente.
@ LuchinoVisconti (#1378755)
Guarda che dopo di lui giocatori più bravi non so chi siano. Seppi è un giocatore solido ma senza acuti fognini ci fa vergognare ogni volta che sbrocca. Bolelli poi non ne parliamo. Filo almeno, solo sulla terra rossa, ai suoi tempi migliori era davvero al top.
“… e in Italia doveva fronteggiarsi con Sanguineti, Bracciali e, dopo, con un giovane Starace…”
Guarda che Starace e Volandri hanno la stessa età, anzi Starace è più “vecchio” di due mesi…
Complimenti Volandri! Si può non essere suoi grandi tifosi, ma non si può non stimarlo…bravo giocatore, bella carriera.
Non capisco quale onore ci sia ad essere capitato in un periodo di vacche magre. Volandri nel periodo in cui fu numero uno italiano, veleggiava intorno alla cinquantesima posizione mondiale (con la punta del BR al 25) e in Italia doveva fronteggiarsi con Sanguineti, Bracciali e, dopo, con un giovane Starace, che non erano certo dei mostri.
Non è un onore come non è certo una vergogna, ognuno esprime quello che può esprimere ed anzi, sotto un certo punto di vista, è stato anche fortunato a capitare fuori dal periodo di giocatori più bravi di lui, sia prima che dopo.
Si ma Volandri che c’entra?
Filippo, onore a te, al tuo rovescio, alla tua semifinale a Roma e a tutti coloro che tirano la carretta in tempi di vacche magre e come TFR ricevono solo le riserve degli smemorati.
Filo in forma sulla terra rossa era fortissimo, altro che carriera triste..
@ tixdes (#1378611)
Numero uno da Maggio 2003 a Settembre 2007…il periodo più nero del tennis italiano…non è di quel periodo la sconfitta con lo Zimbawe?
Uno dei terraioli più belli da vedere, arrivato a quei livelli senza un colpo fondamentale come il servizio. Davvero certi commenti mettono una tristezza…
@ tixdes (#1378611)
penso che volesse dire che filo poteva avere una carriera un po’ differente, se per esempio avesse curato di più servizio. con 183 cm di altezza e ottima coordinazione nei movimenti poteva sinceramente fare di più
2 titoli Atp vinti (e 7 finali)
best ranking n. 25
176 vittorie nel circuito maggiore
n. 1 d’Italia da maggio 2003 fino a settembre 2007
Sei molto più triste tu, fattene una ragione 😉
Non ho detto che valgono poco, ma dico che se avesse fatto meno challenger e più tornei veri, con gente brava, forse sarebbe stato meglio per lui, non per me!
Bel traguardo, premio di una carriera molto triste
bRAVO FILO ,un bel traguardo,anche se in tornei minori i challenger appunto.
@ LuchinoVisconti (#1378380)
Ottimo.Per te allora valgono poco più di niente. Evidentemente giocare i challenger al giorno d’ oggi a 34 anni per te sarebbe una passeggiata senza contare che quando era più giovane e con classifica che lo permetteva qualche risultato in ATP mi sembra che lo abbia fatto.
Grande Filo, inossidabile e spettacolare, complimenti.
In realtà il Kazakhstan in luglio giocherà i quarti di Davis, quindi Golubev ha come prossimo obiettivo le semifinali.
Chapeau !
un grazie all’organizzazione per l’ingresso gratuito che di questi tempi e’ ancora piu’ gradito,in altri challenger italiani,Como ad esempio,non e’ cosi’….
Mitico filoooo! E come scrissi pochi giorni fa, qualche soddisfazione ce la possiamo ancora togliere 😀
Bravo Filo ! Ne è passata di acqua sotto i ponti dal circuito satellite ATP del CT Banditella a Livorno dove ti vidi la prima volta a 16 anni !!!
Il traguardo delle 300 vittorie, se pur da incorniciare, significa però anche una carriera minore o non sfruttata al meglio. Quelli che hanno fatto come lui tante vittorie nei challenger non sono certo tennisti di primo piano, visto che costoro si dedicano ovviamente più ai tornei ATP.
Anche Volandri forse avrebbe potuto fare meglio con un po’ più di coraggio e voglia di imparare e correggere i suoi limiti tecnici.
Grande filo, sei davvero l’orgoglio del tennis italiano re della terra rossa