Due anni dopo Di Mauro ritorna al successo in un torneo challenger. Il torneo di Milano ricorda Federico Luzzi
Alessio Di Mauro succede a Teimuraz Gabashvili nell’albo d’oro della Zenith tennis Cup (30 mila euro, terra) e torna a vincere un Challenger due anni dopo il successo di Mantova. Sul Centrale dell’Harbour Club, il 31enne mancino siciliano (numero 8 del seeding) ha dato fondo a tutte le sue energie per coronare una splendida settimana, ma non ha avuto vita facile di fronte alla rivelazione del torneo, il piccolo e tenace francese Vincent Millot (345 al mondo). Incamerato il set d’apertura per 6-4, il siracusano, che in semifinale aveva vinto il derby con Volandri, ha ingranato la quinta volando sul 4-1 con due break. Ma quando ormai la partita sembrava segnata, ecco il recupero del transalpino, che con quattro giochi di fila arrivava addirittura a condurre per 5-4. Da quel momento si ristabiliva l’equilibrio, e il tie-break consegnava il trofeo nelle mani dell’azzurro, capace di imporsi per 7-3. Una vittoria particolarmente significativa per un giocatore che è da prendere ad esempio per serietà e abnegazione, ma che negli ultimi tempi non era stato fortunato (leggi squalifica per il caso scommesse), stentando a riprendersi ai suoi livelli. Ora, invece, il titolo di Milano potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio verso il ritorno tra i top 100 Atp. La Zenith tennis Cup, premiata durante i nove giorni di gare da un bel riscontro di pubblico, ha offerto tanti spunti di interesse. Per certi versi è stato anche il torneo dei sudamericani, perché malgrado il numero 1 Massu (Cile) e l’ex finalista di Parigi Puerta (Argentina) abbiano deluso le attese, ci ha pensato la promessa albiceleste Federico Del Bonis a farsi notare, fermandosi in semifinale di fronte allo scatenato Millot.
Per gli azzurri, oltre al titolo centrato da Di Mauro, indicazioni confortanti per Volandri, stoppato solo dal vincitore, e per l’altro siciliano Gianluca Naso, che deve imparare a far fruttare al meglio l’ottimo tennis di cui dispone. Alla premiazione, presenti per la Regione Lombardia Pier Gianni Prosperini, per Zenith Patrizia Aste, per Harbour Club l’amministratore delegato Gianluca Bungaro, per Makers Carlo Alagna e infine il direttore del torneo Massimo Policastro. Domenico Furfaro di Sky Air Europe ha consegnato al migliore italiano, Alessio Di Mauro, un volo privato Milano-Saint Tropez.
Attimi di commozione, infine, per il ricordo di Federico Luzzi. Presente la famiglia del tennista aretino scomparso nell’ottobre dello scorso anno, che si sta prodigando nella raccolta di fondi per l’associazione Fedelux, in favore della lotta contro la leucemia. Dalle mani dei finalisti del torneo di doppio pro-am, Corinna Dentoni, Mario Ielpo, Enrico Ceccato e Francesca Mancini, è stato consegnato un assegno di 7.300 euro. Una chiusura che guarda al sociale per un grande evento, in un Harbour Club che ha fornito un contorno di iniziative degno di una prova di livello superiore, e che si conferma il luogo ideale per far riscoprire il grande tennis ai milanesi. Il tutto con la preziosa collaborazione di Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano.
TAG: Challenger Milano, Di Mauro, Luzzi
5 commenti
grande fede 🙂
anche io ho avuto modo di parlarci! a barletta…è una bella persona, un bell’esempio.
L’ho conosciuto Alessio, abbiamo visto una partita insieme seduti vicini. Mi ha colpito la sua signorilità quando qualcuno gli veniva a chiedere un autografo. Complimenti Bravo! 😉
Io c’ero ! 😛
Per le foto, appena ho il tempo 😉