Lo strano caso di Mariano Puerta
Il nome del giocatore argentino Mariano Puerta è stato uno dei più controversi degli ultimi anni della scena tennistica, legato indiscutibilmente all’edizione del Roland Garros 2005: pensare al tennista di Cordoba classe 1978 equivale al collegamento immediato con alcune semplici parole, che rendono bene l’idea di come questo atleta rimarrà per sempre marchiato e macchiato di una colpa indelebile, che ridurrà un’intera carriera a ben pochi episodi. Doping, Parigi, Squalifica: sono le parole che in effetti vi verranno in mente.
Incredibile finalista (battuto dallo spagnolo Nadal in 4 set), Mariano Puerta è forse l’esempio più eclatante della lotta al doping nel mondo del tennis. Dopo un grave infortunio al polso che lo tenne lontano dai campi per 5 mesi nel 2001, Puerta fu trovato positivo a un test antidoping nel 2004, con una squalifica di ben 9 mesi. Stop prolungato e imposto dall’ATP che non gli impedì al rientro di collezionare il suo più grande successo appunto con la sua prima e unica finale Slam sulla terra rossa di Parigi. Nuovo top10, un passato scomodo ma comunque cancellato e cancellabile dall’impresa appena segnata: peccato solo che Puerta fu beccato di lì a poco nuovamente positivo a un controllo antidoping, recidivo e quindi squalificato a vita. Sebbene ci fu nei mesi a seguire uno sconto di pena e l’argentino tentò un infruttuoso rientro nel circuito, quello minore soprattutto, la carriera del muscolare Mariano ebbe fine proprio con il suo secondo errore doping.
Squalificato a vita dall’ATP e per questo non riconosciuto dall’ITF come finalista Slam, unico caso finora riconosciuto. Situazione paradossale, ai limiti del macchiettistico e che mette in luce tutte le crepe, più o meno evidenti a seconda dei casi, del “sistema” tennis e del suo operato in queste situazioni “difficili”. Ritirato ufficialmente nel 2010 senza troppi proclami, va ricordato che Puerta fu trovato positivo la prima volta al Clembuterolo, mente la seconda all’Etilefrina. Difficile intuire come procedano le autorità competenti in questi frangenti, sta di fatto che anche solo per la legge dei grandi numeri, nella storia del tennis abbiano pagato veramente in pochi e, ad eccezione del noto Mariano Puerta, siano stati quasi sempre “pesci piccoli”. Altra attenzione meriterebbero le modalità in cui vengono trattati alcuni tennisti e i loro errori, basti pensare alla complessa vicenda del caso Gasquet di qualche anno fa (cocaina assunta attraverso un bacio in discoteca con una ragazza che ne aveva fatto uso? Seriamente?). Istituzioni maldestre e continue cantonate sono l’unica spiegazione?
Non credo che all’ATP o alla WTA manchino i mezzi per una vera e propria massiccia lotta al doping, forse la verità sta proprio nella strada più semplice da percorrere: non si fa abbastanza per aumentare l’efficacia della lotta suddetta, senza dietrologie o retro pensieri. Le motivazioni perché ciò accade, ammesso che accada veramente o che il tennis invece sia uno degli sport più puliti al mondo senza troppi atleti colti in fallo, sarebbero tutte da scoprire o semplicemente … capire.
Alessandro Orecchio
TAG: Mariano Puerta, Puerta, Roland Garros, Roland Garros 2005
@ manuel (#1373724)
anche Virgili è un ottimo tennista ma non farà mai una finale al RG
come dire…talento sprecato e risultati buttati,ma puerta è comunque un ottimo tennista ( purtroppo alcuni episodi…).
Pensa te quando faranno i controlli sulle camere iperbariche che sorprese avremo
Il Tennis oggi , richiede forza, velocitá e resistenza , troppi interessi , troppi soldi , é ora di fare i controlli come nel ciclismo e stop
Fai un rapporto fra i 2 grandi eventi dello sport Francese , e poi ne tiri le conclusioni , quello dei 7 tour ( gli organizzatori sapevano tutto ) l´hanno scoperto , quello dei 9 ancora no
no, aspettate un attimo: la cocaina è uno stimolante e può benissimo essere usato per migliorare le prestazioni sportive, come le anfetamine o l’efedrina. Non si pensi alla cocaina solo come a della polvere che certe persone sniffano alle feste: esistono farmaci a base di cocaina che sono doping a tutti gli effetti.
Alla fine il doping è utilizzato in modo massiccio in quegli sport dove la componente fisica è preponderante, quindi tipicamente l’atletica, il ciclismo il bodybuilding etc.
Proprio il fatto che siano stati beccati top player (vd hingins che hai citato) anche per sostanze a palese scopo “ricreativo” mi fa stare più tranquillo. Insomma, i controlli ci sono, e se qualcosa c’è viene fuori.
gasquet potrà anche aver fatto uso di cocaina, ma siamo seri, uno che intende doparsi non fa uso di cocaina, mi pare ovvio. gasquet è stato solo ingenuo e non si è di certo drogato per essere più performante. questo non toglie che la sostanza sia vietata. lo stesso discorso vale per agassi.
pesci piccoli non mi sembra, poiché è stata beccata pure la hingis se non erro, che pesce piccolo non era.
per alberto: ebbene sì, nel tennis il doping conta fino a un certo punto. poiché è uno sport che si basa in larga misura sia sulla tecnica che sulla tenuta mentale. il doping più di tanto non è in grado di aiutare l’atleta. non ti fa diventare più forte tecnicamente e non ti fa diventare nemmeno più intelligente e accorto in campo.
argomento monumentale trattato con troppa sintesi.
“non credo che all’atp…manchino i mezzi per una vera e massiccia lotta al doping…” fermiamoci qui: i mezzi per una vera e massiccia lotta al doping mancano eccome, è la prima cosa da conoscere per cercare di comprendere il fenomeno del doping.
Coria era un pesce piccolo?
Cilic?
Gasquet si è fatto di cocaina per problemi suoi, per sue fragilità, forse, per la sua incapacità di reggere la pressione che il mondo del tennis francese aveva per lui. Non è dopato.
Piuttosto: Nadal ha battuto uno che era certamente dopato. Questo significa due cose, che o Nadal è superiore nonostante il doping, o è superiore col doping. Tertium non datur.
Il discorso è molto complesso.
Da una parte i match di 5 set aprono il varco a superuomini che dopo 4 ore di gioco saltellano come grilli.
Dall’altra va detto che se eliminassimo i match 3 su 5 il doping si sposterebbe più sulla forza bruta con l’obiettivo di avere servizi sempre più potenti e che durino al limite delle 2 ore.
Come si vede la coperta è sempre corta.
Gomblotto
Non solo muscolare, tecnicamente Puerta ricordava Andres Gomez
Strano giocatore…troppo muscoloso per essere cosi agile
mi dispiace, ma non ci si ritira così…
JE SUIS ORECCHIO…….ANZI NO!
ma non potevano dare una controllatina anche all’altro?