Parla Sergio Giorgi: “L’ho detto e lo ripeto… un po’ alla volta, Camila arriverà in alto e diventerà una Top Ten. Io sarò solo il coach di mia figlia. Quando smetterà lei, smetterò anche io”

17/06/2015 19:09 142 commenti
Sergio Giorgi è il coach della figlia Camila
Sergio Giorgi è il coach della figlia Camila

Mario Viggiani del Corriere dello Sport, ha intervistato il padre di Camila Giorgi, Sergio Giorgi.

Dichiara Sergio Giorgi: “Niente Birmingham: due giorni a casa, a Tirrenia, per adesso ci stiamo ancora bene e poi Eastbourne e Londra. Camila però c’è stata, a Birmingham, così ha evitato di pagare la multa.
C’è andata direttamente da s’Hertogenbosch, domenica sera. Io sono tomato in Italia e l’ho ripresa a Milano. Era necessario che riposasse: domenica a un certo punto ha avvertito un fastidio all’anca destra, ma ha rinunciato all’intervento del fisioterapista. “Non voglio far vedere che non sto bene, piovo a chiudere la partita in due set”, ha detto, e così è stato”.

“Il successo del primo torneo è arrivato quando doveva arrivare. Tutti hanno fretta, vorrebbero che Carni fosse già Top Ten o che avesse già vinto chissà quanti tornei. Ma chi parla non conosce lei, non sa nulla di quello che ha passato e di quello che le serve, adesso come prima. Io non leggo quello che scrivono di noi, poi però qualcuno mi gira il link o gli articoli, e allora scopro che avrebbe avuto a disposizione tecnici federali che l’hanno aiutata a crescere, a migliorare. Non è vero niente: io sono il suo allenatore, il suo preparatore atletico, il suo manager e il suo staff. Adesso abbiamo trovato un ottimo sparring (Marco Vannutelli, di Arezzo) che sta lavorando con noi da Praga. Per il resto, non mi interessa quello che dicono su di me, su quello che serve a lei: la vedo diversamente, la vediamo diversamente, e tiriamo chini per la nostra strada. Dicono che le serve un piano B, quando magari non gioca al meglio. Ma le sue vittorie contro giocatrici importanti sono arrivate giocando sempre e solo allo stesso modo.
Che poi è quello per cui magari fa 23 doppi falli contro la Shvedova. Ma va bene così: quando funziona tutto al meglio, non ci sono avversarie che tengano”.

“L’ho detto e lo ripeto: un po’ alla volta, Camila arriverà in alto e diventerà una Top Ten. A quel punto non avrà più certi cali e saprà giocare in modo da essere stabilmente una delle prime dieci. In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei, più talvolta la Sharapova. Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.

“Io non le metto mai pressione, per nessun torneo. Tutto può essere, ogni volta: non è mica obbligata a vincere Eastbourne. Se giocherà bene, bene. E sennò, torneremo a casa. Questo è il nostro modo di intendere il tennis, sempre seguendo la nostra strada”.

“Al Roland Garros giocava molto bene, anche in allenamento, ma era costretta a forzare. Ho studiato peso, bilanciamento, inerzia dell’incordatura: tutto modificato, e in Olanda ha vinto…”

“L’ho sempre detto: io sarò solo il coach di mia figlia. Quando smetterà lei, smetterò anche io. Mi hanno chiesto di lavorare con alcuni circoli, anche in America, ma non mi interessa”.


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non_sono_un_pallettaro 21-09-2023 15:03
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Gianni (Guest) 15-08-2021 21:22

Vorrei precisare: lui ha detto un giorno i miei figli sono tutti atleti:a Cesare ciò che è di Cesare,il sergente delle Malvinas ha adempiuto il proprio compito.
Tecnicamente ha rovinato….ritardato un grande talento naturale. Complimenti Camila.

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Gianni (Guest) 15-08-2021 21:15

Meglio due mesi di Tatiana Garbin che cinque anni di Sergio Giorgi.

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Emilio Spanò (Guest) 05-01-2021 13:59

Io ho 81 anni ho giocato a tennis soprattutto in Africa. Ho vinto tornei in singolo e in doppio ma per me era puro divertimento. Ho fatto il maestro di tennis e sono un tifosissimo di Federer. Adesso c’è Sinner, Musetti e tra le donne Camila Giorgi. Ho solo un commento da fare sulla Giorgi: deve colpire la palla e non spararla. Se colpisce può battere tutte le donne, ma se spara batte se stessa. Auguri
Emilio Spanò

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biglebowsky 18-06-2015 15:53

Scritto da Sc Hermulheim

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Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim
“In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei,più talvolta la Sharapova.Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.
Di conseguenza la figlia sarebbe potenzialmente oggi la terza o la quarta giocatrice al mondo.
Invece e’ n.32 e non ha mai fatto quarti in uno slam.
Se un giocatore/giocatrice vale i top 4,ed è invece fuori dai 30 vuol dire che ha:seri problemi fisici o seri problemi tattici o seri problemi di mentalità(le ultime due dovrebbero essere di competenza dell’allenatore).
Nel caso della Giorgi non risultano problemi fisici tali da giustificare ciò.
Per definizione il bravo allenatore e’ colui il quale fa rendere il proprio giocatore/giocatrice al 100%,facendogli ottenere più(o almeno quanto) di quelle che sono le potenzialità.
Sbaglio o qualcosa non torna?

Mai sentito parlare di motivazione? Un genitore da un figlio deve pretendere sempre il massimo, non facendogli mancare il supporto anche quando ottiene il minimo. Per quanto possa apparire paradossale, l’unica cosa che non torna e’ quanto hai scritto, pur essendo un boomerang.

Puoi dirmi cosa non torna in quanto ho scritto e soprattutto il nesso tra la tua risposta (che parla di motivazioni,genitori e figli) e il mio commento (che parla di rendimento,allenatori e giocatori)?
Il mio è un ragionamento che parte da un virgolettato,puoi dirmi anche perché sarebbe un boomerang?O magari hai scritto la prima parola che ti passava per la testa e volevi scriverne un’altra ,dato che scritta così l’ultima frase e’ assolutamente incomprensibile?

Fino a prova contraria, Sergio e’ il padre di Camila, quindi a mio parere non puoi scindere l’aspetto tecnico da quello umano. Quando fa delle dichiarazioni alla stampa potrebbe avere motivazioni a noi non note che lo inducono ad affermare cose che per gli “esterni” possono apparire provocatorie. Discutere delle potenzialità di Camila da parte dei tifosi o dei detrattori e’ aria fritta. L’unica cosa che avrà un senso sarà’ valutare a fine carriera i suoi risultati. Ma io credo che quest’uomo è sua figlia meritino grande rispetto per ciò che hanno saputo realizzare DA SOLI e nonostante le traversie che hanno vissuto.

Potrà sembrarti strano,ma sostanzialmente sono d’accordo con quasi tutte le cose le scrivi.
In effetti,se le figure di padre e allenatore coincidono aspetto tecnico e umano sono difficili da separare.
Quello su cui siamo in probabilmente in disaccordo,e’ il fatto che,a mio parere,per ottenere il massimo da un giocatore bisognerebbe separare i due ambiti.
C’è anche l’ipotesi che Sergio e Camila pensino questo,ma preferiscono salvaguardare l’aspetto umano a possibile discapito di quello sportivo.Se così fosse,ci sarebbe qualcosa di sconosciuto ai più a condizionarli,e nel caso avreste sicuramente ragione sia tu che loro.

se posso replicare, preferisco scrivere quando camila perde che quando vince, ti dico che ieri ho visto una ragazzina indemoniata far fuori ivanovic e l’altro ieri ne ho visto un’altra che ha battuto petkovic.
quello che le accomuna è che “all’angolo” anziché manager, allenatori, ex-tennisti, mental coach, nutrizionisti, coiffeur e consigliori vari c’erano i loro papà, antonios larcher de brito e dmitri siniakov.
oggettivamente papà giorgi che personalmente apprezzo e stimo da sempre, segue sua figlia e la ha portata ai risultati attuali,che sono più che discreti; la federazione seleziona e segue le migliori d’Italia e ottiene i risultati sotto gli occhi di tutti non essendoci una ragazza tra l’88 e il 96 con qualche speranza di affermazione a livelli assoluti.
aggiungo per assurdo, che anche qualora vincessero mai uno slam, qualcuno direbbe che in un altro modo ne avrebbero vinti cinque, ma qua siamo nell’ambito del soggettivo e in qualche caso di persone prevenute.

Non capisco cosa intendi quando parli dello scrivere dopo le sconfitte,dato che ne stiamo parlando oggi,e la Giorgi viene da cinque vittorie di fila.
Che in Italia non ci siano prospetti particolarmente promettenti per un futuro ad altissimi livelli tra le classi ’88 e ’95 siamo d’accordo,e’ praticamente un dato di fatto,le cause di ciò sono diverse e tra queste c’è anche un po’ di sfortuna.
Il discorso padri/allenatori e’ molto complesso,ci sono diverse teorie a riguardo e ci sono diversi casi che dimostrano come le giocatrici che si sono affidate ad allenatori professionisti hanno migliorato i propri risultati ed altri che dimostrano il contrario.
Volendo farla breve,mi limito a scrivere di una giocatrice da te citata,la De Brito,che,curiosamente,secondo me è una di quelle che non sfruttano appieno il proprio potenziale e potrebbe ottenere risultati decisamente migliori se migliorasse aspetto tattico e caratteriale.
Io credo che sia un bene distinguere le due figure,per cui un padre può allenare il proprio figlio/a,ma comportandosi da allenatore sul campo da tennis,non da padre,altrimenti sarebbe meglio farsi da parte.
Il mio e’ un ragionamento generale,e non riguarda personalmente Sergio Giorgi e sua figlia,che non conosco al punto tale da poter giudicare,ed è comunque opinabile.

concordo anche con le virgole; proporrò alla redazione un articolo di discussione su questo argomento scevro dal discorso camila-sergio giorgi (che da luogo a personalizzazioni estreme) ma in generale anche se ci sono blog che trattano quotidianamente questo argomento che, in particolare nel tennis femminile, è attualissimo in tutto il mondo a partire dalla francia (con gli esempi di bartoli e garcia che sono piuttosto interessanti).

riguardo a larcher de brito si tratta di un prodotto dell’accademia di bollettieri o che dir si voglia.

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Luis (Guest) 18-06-2015 15:31

Io le auguro di vincere quello che hanno vinto Flavia e Sara. Se poi riuscisse a vincere quello che ha vinto la Schiavone ancora meglio…

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Sc Hermulheim 18-06-2015 14:50

Scritto da biglebowsky

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim
“In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei,più talvolta la Sharapova.Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.
Di conseguenza la figlia sarebbe potenzialmente oggi la terza o la quarta giocatrice al mondo.
Invece e’ n.32 e non ha mai fatto quarti in uno slam.
Se un giocatore/giocatrice vale i top 4,ed è invece fuori dai 30 vuol dire che ha:seri problemi fisici o seri problemi tattici o seri problemi di mentalità(le ultime due dovrebbero essere di competenza dell’allenatore).
Nel caso della Giorgi non risultano problemi fisici tali da giustificare ciò.
Per definizione il bravo allenatore e’ colui il quale fa rendere il proprio giocatore/giocatrice al 100%,facendogli ottenere più(o almeno quanto) di quelle che sono le potenzialità.
Sbaglio o qualcosa non torna?

Mai sentito parlare di motivazione? Un genitore da un figlio deve pretendere sempre il massimo, non facendogli mancare il supporto anche quando ottiene il minimo. Per quanto possa apparire paradossale, l’unica cosa che non torna e’ quanto hai scritto, pur essendo un boomerang.

Puoi dirmi cosa non torna in quanto ho scritto e soprattutto il nesso tra la tua risposta (che parla di motivazioni,genitori e figli) e il mio commento (che parla di rendimento,allenatori e giocatori)?
Il mio è un ragionamento che parte da un virgolettato,puoi dirmi anche perché sarebbe un boomerang?O magari hai scritto la prima parola che ti passava per la testa e volevi scriverne un’altra ,dato che scritta così l’ultima frase e’ assolutamente incomprensibile?

Fino a prova contraria, Sergio e’ il padre di Camila, quindi a mio parere non puoi scindere l’aspetto tecnico da quello umano. Quando fa delle dichiarazioni alla stampa potrebbe avere motivazioni a noi non note che lo inducono ad affermare cose che per gli “esterni” possono apparire provocatorie. Discutere delle potenzialità di Camila da parte dei tifosi o dei detrattori e’ aria fritta. L’unica cosa che avrà un senso sarà’ valutare a fine carriera i suoi risultati. Ma io credo che quest’uomo è sua figlia meritino grande rispetto per ciò che hanno saputo realizzare DA SOLI e nonostante le traversie che hanno vissuto.

Potrà sembrarti strano,ma sostanzialmente sono d’accordo con quasi tutte le cose le scrivi.
In effetti,se le figure di padre e allenatore coincidono aspetto tecnico e umano sono difficili da separare.
Quello su cui siamo in probabilmente in disaccordo,e’ il fatto che,a mio parere,per ottenere il massimo da un giocatore bisognerebbe separare i due ambiti.
C’è anche l’ipotesi che Sergio e Camila pensino questo,ma preferiscono salvaguardare l’aspetto umano a possibile discapito di quello sportivo.Se così fosse,ci sarebbe qualcosa di sconosciuto ai più a condizionarli,e nel caso avreste sicuramente ragione sia tu che loro.

se posso replicare, preferisco scrivere quando camila perde che quando vince, ti dico che ieri ho visto una ragazzina indemoniata far fuori ivanovic e l’altro ieri ne ho visto un’altra che ha battuto petkovic.
quello che le accomuna è che “all’angolo” anziché manager, allenatori, ex-tennisti, mental coach, nutrizionisti, coiffeur e consigliori vari c’erano i loro papà, antonios larcher de brito e dmitri siniakov.
oggettivamente papà giorgi che personalmente apprezzo e stimo da sempre, segue sua figlia e la ha portata ai risultati attuali,che sono più che discreti; la federazione seleziona e segue le migliori d’Italia e ottiene i risultati sotto gli occhi di tutti non essendoci una ragazza tra l’88 e il 96 con qualche speranza di affermazione a livelli assoluti.
aggiungo per assurdo, che anche qualora vincessero mai uno slam, qualcuno direbbe che in un altro modo ne avrebbero vinti cinque, ma qua siamo nell’ambito del soggettivo e in qualche caso di persone prevenute.

Non capisco cosa intendi quando parli dello scrivere dopo le sconfitte,dato che ne stiamo parlando oggi,e la Giorgi viene da cinque vittorie di fila.
Che in Italia non ci siano prospetti particolarmente promettenti per un futuro ad altissimi livelli tra le classi ’88 e ’95 siamo d’accordo,e’ praticamente un dato di fatto,le cause di ciò sono diverse e tra queste c’è anche un po’ di sfortuna.
Il discorso padri/allenatori e’ molto complesso,ci sono diverse teorie a riguardo e ci sono diversi casi che dimostrano come le giocatrici che si sono affidate ad allenatori professionisti hanno migliorato i propri risultati ed altri che dimostrano il contrario.
Volendo farla breve,mi limito a scrivere di una giocatrice da te citata,la De Brito,che,curiosamente,secondo me è una di quelle che non sfruttano appieno il proprio potenziale e potrebbe ottenere risultati decisamente migliori se migliorasse aspetto tattico e caratteriale.
Io credo che sia un bene distinguere le due figure,per cui un padre può allenare il proprio figlio/a,ma comportandosi da allenatore sul campo da tennis,non da padre,altrimenti sarebbe meglio farsi da parte.
Il mio e’ un ragionamento generale,e non riguarda personalmente Sergio Giorgi e sua figlia,che non conosco al punto tale da poter giudicare,ed è comunque opinabile.

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vedo (Guest) 18-06-2015 14:38

Scritto da Stefano68
Probabilmente sbaglio, ma l’atteggiamento di Camila sia in campo che fuori mi pare che denoti una chiusura a riccio che è poi quella stessa chiusura che trapela dalle parole del padre. Mi pare sia una chiusura controproducente per il raggiungimento di risultati che altrimenti Camila con la sua capacità di colpire la pallina e con la sua velocità di braccio potrebbe raggiungere con più costanza. Con buona probabilità unendo la sua velocità di gioco ad una maggiore duttilità di strategia (ad esempio cercando di far passare la pallina 20 cm in più sopra la rete, oppure usando in maniera difensiva il back in qualche occasione)i risultati sarebbero certamente superiori.
Speriamo che un talento del genere sbocci e non imploda nelle mani di Sergio.

Condivido al 100%

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Net (Guest) 18-06-2015 14:27

Se mi posso permettere Sergio sbaglia a mio avviso una cosa (nell’intervista integrale) ed e’ quello di far riferimento ancora alla tragedia familiare che hanno avuto ed a quanto questa possa ancora oggi avere influenza su Camila. Non perche’ non sia vero ma perche’ perlomeno io sarei un po’ piu’ riservato oggi su queste cose private visto che sono cose dette e ridette decine di volte.
Camila e’ il suo passato ma soprattutto il suo presente ed il suo futuro. Mettere ancora sui giornali certi dolori non l’aiuta di certo e sembra che lo si faccia per giustificare cose che non hanno alcun bisogno di esserlo.

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FigologoFanClubSERENONA (Guest) 18-06-2015 14:19

Mio dio che noia mortale ogni volta….

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diegus 18-06-2015 14:15

Scritto da biglebowsky

Scritto da diegus

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ DYLAN1998 (#13731166)
Se fosse come dici sarebbe un’ottima cosa.
Io però penso di aver sentito dire più volte di tirare al centro,ma spesso chiedendo di accelerare e non di rallentare.
Onestamente spero che sia tu ad aver ragione.

Allora, sul “tirare centrale” siamo d’accordo.
Sull’accelerare io ho qualche dubbio. L’ho sentito dire da Sergio pochissime volte, una sola, anzi. Se ricordo bene.

Sì, ma di rallentare io l’ho sentìto zero volte
Andando a memoria,mi ricordo quando con la Suarez ad Anversa, a Febbraio, mentre la Giorgi nel terzo set non ne teneva una campo, scese a fare il coaching a Camila e le disse di giocare più veloce e più forte.
E se non dice sempre le stesse parole, ovvero “tira più forte”, la sostanza è quella.
La parola “rallentare” non l’ha mai detta.
E come diceva Sc Hermulheim dice di giocare al centro, ma veloce e forte.

non disse questo e mi spiace di non trovare una registrazione; in quella circostanza, ti prego di fidarti, disse di velocizzare IL MOVIMENTO del servizio che è ben diverso, parlava come sempre in argentino e non hai afferrato il senso delle parole.

I coaching se non sbaglio furono più di uno.
Comunque non è che non ho afferrato il senso delle parole, mi sono fidato della traduzione dei telecronisti di SuperTennis che dicevano che Sergio disse a Camila che doveva velocizzare e tirare più forte, e se non sbaglio questo coaching fu discusso anche qui, nel sito, nel Live score del match.

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biglebowsky (Guest) 18-06-2015 13:19

Scritto da diegus

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ DYLAN1998 (#1373116)
Se fosse come dici sarebbe un’ottima cosa.
Io però penso di aver sentito dire più volte di tirare al centro,ma spesso chiedendo di accelerare e non di rallentare.
Onestamente spero che sia tu ad aver ragione.

Allora, sul “tirare centrale” siamo d’accordo.
Sull’accelerare io ho qualche dubbio. L’ho sentito dire da Sergio pochissime volte, una sola, anzi. Se ricordo bene.

Sì, ma di rallentare io l’ho sentìto zero volte
Andando a memoria,mi ricordo quando con la Suarez ad Anversa, a Febbraio, mentre la Giorgi nel terzo set non ne teneva una campo, scese a fare il coaching a Camila e le disse di giocare più veloce e più forte.
E se non dice sempre le stesse parole, ovvero “tira più forte”, la sostanza è quella.
La parola “rallentare” non l’ha mai detta.
E come diceva Sc Hermulheim dice di giocare al centro, ma veloce e forte.

non disse questo e mi spiace di non trovare una registrazione; in quella circostanza, ti prego di fidarti, disse di velocizzare IL MOVIMENTO del servizio che è ben diverso, parlava come sempre in argentino e non hai afferrato il senso delle parole.

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diegus 18-06-2015 13:05

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ DYLAN1998 (#1373116)
Se fosse come dici sarebbe un’ottima cosa.
Io però penso di aver sentito dire più volte di tirare al centro,ma spesso chiedendo di accelerare e non di rallentare.
Onestamente spero che sia tu ad aver ragione.

Allora, sul “tirare centrale” siamo d’accordo.
Sull’accelerare io ho qualche dubbio. L’ho sentito dire da Sergio pochissime volte, una sola, anzi. Se ricordo bene.

Sì, ma di rallentare io l’ho sentìto zero volte 😆
Andando a memoria,mi ricordo quando con la Suarez ad Anversa, a Febbraio, mentre la Giorgi nel terzo set non ne teneva una campo, scese a fare il coaching a Camila e le disse di giocare più veloce e più forte.
E se non dice sempre le stesse parole, ovvero “tira più forte”, la sostanza è quella.
La parola “rallentare” non l’ha mai detta.
E come diceva Sc Hermulheim dice di giocare al centro, ma veloce e forte.

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biglebowsky (Guest) 18-06-2015 12:51

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim
“In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei,più talvolta la Sharapova.Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.
Di conseguenza la figlia sarebbe potenzialmente oggi la terza o la quarta giocatrice al mondo.
Invece e’ n.32 e non ha mai fatto quarti in uno slam.
Se un giocatore/giocatrice vale i top 4,ed è invece fuori dai 30 vuol dire che ha:seri problemi fisici o seri problemi tattici o seri problemi di mentalità(le ultime due dovrebbero essere di competenza dell’allenatore).
Nel caso della Giorgi non risultano problemi fisici tali da giustificare ciò.
Per definizione il bravo allenatore e’ colui il quale fa rendere il proprio giocatore/giocatrice al 100%,facendogli ottenere più(o almeno quanto) di quelle che sono le potenzialità.
Sbaglio o qualcosa non torna?

Mai sentito parlare di motivazione? Un genitore da un figlio deve pretendere sempre il massimo, non facendogli mancare il supporto anche quando ottiene il minimo. Per quanto possa apparire paradossale, l’unica cosa che non torna e’ quanto hai scritto, pur essendo un boomerang.

Puoi dirmi cosa non torna in quanto ho scritto e soprattutto il nesso tra la tua risposta (che parla di motivazioni,genitori e figli) e il mio commento (che parla di rendimento,allenatori e giocatori)?
Il mio è un ragionamento che parte da un virgolettato,puoi dirmi anche perché sarebbe un boomerang?O magari hai scritto la prima parola che ti passava per la testa e volevi scriverne un’altra ,dato che scritta così l’ultima frase e’ assolutamente incomprensibile?

Fino a prova contraria, Sergio e’ il padre di Camila, quindi a mio parere non puoi scindere l’aspetto tecnico da quello umano. Quando fa delle dichiarazioni alla stampa potrebbe avere motivazioni a noi non note che lo inducono ad affermare cose che per gli “esterni” possono apparire provocatorie. Discutere delle potenzialità di Camila da parte dei tifosi o dei detrattori e’ aria fritta. L’unica cosa che avrà un senso sarà’ valutare a fine carriera i suoi risultati. Ma io credo che quest’uomo è sua figlia meritino grande rispetto per ciò che hanno saputo realizzare DA SOLI e nonostante le traversie che hanno vissuto.

Potrà sembrarti strano,ma sostanzialmente sono d’accordo con quasi tutte le cose le scrivi.
In effetti,se le figure di padre e allenatore coincidono aspetto tecnico e umano sono difficili da separare.
Quello su cui siamo in probabilmente in disaccordo,e’ il fatto che,a mio parere,per ottenere il massimo da un giocatore bisognerebbe separare i due ambiti.
C’è anche l’ipotesi che Sergio e Camila pensino questo,ma preferiscono salvaguardare l’aspetto umano a possibile discapito di quello sportivo.Se così fosse,ci sarebbe qualcosa di sconosciuto ai più a condizionarli,e nel caso avreste sicuramente ragione sia tu che loro.

se posso replicare, preferisco scrivere quando camila perde che quando vince, ti dico che ieri ho visto una ragazzina indemoniata far fuori ivanovic e l’altro ieri ne ho visto un’altra che ha battuto petkovic.
quello che le accomuna è che “all’angolo” anziché manager, allenatori, ex-tennisti, mental coach, nutrizionisti, coiffeur e consigliori vari c’erano i loro papà, antonios larcher de brito e dmitri siniakov.

oggettivamente papà giorgi che personalmente apprezzo e stimo da sempre, segue sua figlia e la ha portata ai risultati attuali,che sono più che discreti; la federazione seleziona e segue le migliori d’Italia e ottiene i risultati sotto gli occhi di tutti non essendoci una ragazza tra l’88 e il 96 con qualche speranza di affermazione a livelli assoluti.

aggiungo per assurdo, che anche qualora vincessero mai uno slam, qualcuno direbbe che in un altro modo ne avrebbero vinti cinque, ma qua siamo nell’ambito del soggettivo e in qualche caso di persone prevenute.

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diegus 18-06-2015 12:44

Scritto da DYLAN1998

Scritto da diegus

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ diegus (#1373041)
Ciao,si vede che pensiamo esattamente la stessa cosa,nonostante tu abbia espresso il concetto molto meglio di quanto avrei potuto fare io.
Il gioco di Camila e’ perfetto per entusiasmare e dominare chiunque (o quasi)quando si esprimeal meglio,ma sappiamo bene che nel tennis,come probabilmente nella vita,le giornate “no” siano più di quelle “si”.
Sta nella gestione dei momenti “no” la differenza il campione e l’ottimo giocatore.
Ad esempio,la Williams,n.1 del mondo, al RG di giornate complicate ne ha avute 2/3,tra cui la finale.Come le ha affrontate?Ha riflettuto,ha rallentato(senza stravolgere il suo gioco),ha aspettato che “la tempesta” passasse senza compromettere la partita e,una volta superato il momento di difficoltà,e’ tornata a fare il suo gioco.
Quando la Giorgi attraversa momenti delicati,invece,l’unica soluzione “magica” prospettatale dal suo allenatore e’ “devi spingere di più e tirare più forte”.
Poi ,se Camila,il padre e coloro che hanno la fortuna di seguirla sono contenti così,perché pensano che modificare di una virgola i propri dogmi comprometterebbe l’equilibrio di Camila,va benissimo.
Però,quanto meno,quelli che,come noi,tifano per Camila,le augurano il meglio e pensano che il suo potenziale sia sfruttato solo in minima parte,dovrebbero avere il diritto di esprimerlo ,e non essere zittiti o ridicolizzati.

In realtà, la soluzione magica è “spingi un po’ di meno e al centro”. Gliel’ho sentito dire varie volte. E non ci vedo niente di così strano in quello otto parole. Anzi..

Dice di accelerare, non di rallentare…

No, Diego, dice anche di rallentare. Dice soprattutto quello. Ovviamente non di tirare “mozzarelle”, ci mancherebbe. Tirare un po’ meno forte(non poi così tanto) e di non prendersi troppi rischi giocando centrale. A volte lo fa, a volte no.
La storia del “tira più forte!” io l’ho sentita solo una volta, mesi fa. Eppure guardo tutte le partite di Camila.. quelle che si possono guardare.

Bah, io non ho mai sentito la parola “rallentare” da Sergio.
Di accelerare quando, invece, Camila è in svantaggio sì!
E non penso di essere l’unico a sostenere questa cosa…
Non sempre fanno sentire le parole del coach, al cambio campo,ma quando le fanno sentire, Sergio dice quasi sempre di giocare più veloce.
Di rallentare il gioco e di tirare meno forte, io non gliel’ho mai sentito dire, e anche io ho guardato parecchie partite della Giorgi. 😉

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DYLAN1998 18-06-2015 11:46

Scritto da Sc Hermulheim
@ DYLAN1998 (#1373116)
Se fosse come dici sarebbe un’ottima cosa.
Io però penso di aver sentito dire più volte di tirare al centro,ma spesso chiedendo di accelerare e non di rallentare.
Onestamente spero che sia tu ad aver ragione.

Allora, sul “tirare centrale” siamo d’accordo. 😆
Sull’accelerare io ho qualche dubbio. L’ho sentito dire da Sergio pochissime volte, una sola, anzi. Se ricordo bene.

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DYLAN1998 18-06-2015 11:44

Scritto da diegus

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ diegus (#1373041)
Ciao,si vede che pensiamo esattamente la stessa cosa,nonostante tu abbia espresso il concetto molto meglio di quanto avrei potuto fare io.
Il gioco di Camila e’ perfetto per entusiasmare e dominare chiunque (o quasi)quando si esprimeal meglio,ma sappiamo bene che nel tennis,come probabilmente nella vita,le giornate “no” siano più di quelle “si”.
Sta nella gestione dei momenti “no” la differenza il campione e l’ottimo giocatore.
Ad esempio,la Williams,n.1 del mondo, al RG di giornate complicate ne ha avute 2/3,tra cui la finale.Come le ha affrontate?Ha riflettuto,ha rallentato(senza stravolgere il suo gioco),ha aspettato che “la tempesta” passasse senza compromettere la partita e,una volta superato il momento di difficoltà,e’ tornata a fare il suo gioco.
Quando la Giorgi attraversa momenti delicati,invece,l’unica soluzione “magica” prospettatale dal suo allenatore e’ “devi spingere di più e tirare più forte”.
Poi ,se Camila,il padre e coloro che hanno la fortuna di seguirla sono contenti così,perché pensano che modificare di una virgola i propri dogmi comprometterebbe l’equilibrio di Camila,va benissimo.
Però,quanto meno,quelli che,come noi,tifano per Camila,le augurano il meglio e pensano che il suo potenziale sia sfruttato solo in minima parte,dovrebbero avere il diritto di esprimerlo ,e non essere zittiti o ridicolizzati.

In realtà, la soluzione magica è “spingi un po’ di meno e al centro”. Gliel’ho sentito dire varie volte. E non ci vedo niente di così strano in quello otto parole. Anzi..

Dice di accelerare, non di rallentare…

No, Diego, dice anche di rallentare. Dice soprattutto quello. Ovviamente non di tirare “mozzarelle”, ci mancherebbe. Tirare un po’ meno forte(non poi così tanto) e di non prendersi troppi rischi giocando centrale. A volte lo fa, a volte no.
La storia del “tira più forte!” io l’ho sentita solo una volta, mesi fa. Eppure guardo tutte le partite di Camila.. quelle che si possono guardare. 😉

126
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PATPAT 18-06-2015 11:27

Scritto da Tafanus
@ Giovaneale (#1373007)
“I Tornei???” Per ora parlerei al singolare. Il Torneo.

Ma non ti bas

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diegus 18-06-2015 11:17

Scritto da DYLAN1998

Scritto da Sc Hermulheim
@ diegus (#1373041)
Ciao,si vede che pensiamo esattamente la stessa cosa,nonostante tu abbia espresso il concetto molto meglio di quanto avrei potuto fare io.
Il gioco di Camila e’ perfetto per entusiasmare e dominare chiunque (o quasi)quando si esprimeal meglio,ma sappiamo bene che nel tennis,come probabilmente nella vita,le giornate “no” siano più di quelle “si”.
Sta nella gestione dei momenti “no” la differenza il campione e l’ottimo giocatore.
Ad esempio,la Williams,n.1 del mondo, al RG di giornate complicate ne ha avute 2/3,tra cui la finale.Come le ha affrontate?Ha riflettuto,ha rallentato(senza stravolgere il suo gioco),ha aspettato che “la tempesta” passasse senza compromettere la partita e,una volta superato il momento di difficoltà,e’ tornata a fare il suo gioco.
Quando la Giorgi attraversa momenti delicati,invece,l’unica soluzione “magica” prospettatale dal suo allenatore e’ “devi spingere di più e tirare più forte”.
Poi ,se Camila,il padre e coloro che hanno la fortuna di seguirla sono contenti così,perché pensano che modificare di una virgola i propri dogmi comprometterebbe l’equilibrio di Camila,va benissimo.
Però,quanto meno,quelli che,come noi,tifano per Camila,le augurano il meglio e pensano che il suo potenziale sia sfruttato solo in minima parte,dovrebbero avere il diritto di esprimerlo ,e non essere zittiti o ridicolizzati.

In realtà, la soluzione magica è “spingi un po’ di meno e al centro”. Gliel’ho sentito dire varie volte. E non ci vedo niente di così strano in quello otto parole. Anzi..

Dice di accelerare, non di rallentare… 😉

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Sc Hermulheim 18-06-2015 11:13

@ DYLAN1998 (#1373116)

Se fosse come dici sarebbe un’ottima cosa.
Io però penso di aver sentito dire più volte di tirare al centro,ma spesso chiedendo di accelerare e non di rallentare.
Onestamente spero che sia tu ad aver ragione.

123
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Sc Hermulheim 18-06-2015 11:08

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim
“In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei,più talvolta la Sharapova.Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.
Di conseguenza la figlia sarebbe potenzialmente oggi la terza o la quarta giocatrice al mondo.
Invece e’ n.32 e non ha mai fatto quarti in uno slam.
Se un giocatore/giocatrice vale i top 4,ed è invece fuori dai 30 vuol dire che ha:seri problemi fisici o seri problemi tattici o seri problemi di mentalità(le ultime due dovrebbero essere di competenza dell’allenatore).
Nel caso della Giorgi non risultano problemi fisici tali da giustificare ciò.
Per definizione il bravo allenatore e’ colui il quale fa rendere il proprio giocatore/giocatrice al 100%,facendogli ottenere più(o almeno quanto) di quelle che sono le potenzialità.
Sbaglio o qualcosa non torna?

Mai sentito parlare di motivazione? Un genitore da un figlio deve pretendere sempre il massimo, non facendogli mancare il supporto anche quando ottiene il minimo. Per quanto possa apparire paradossale, l’unica cosa che non torna e’ quanto hai scritto, pur essendo un boomerang.

Puoi dirmi cosa non torna in quanto ho scritto e soprattutto il nesso tra la tua risposta (che parla di motivazioni,genitori e figli) e il mio commento (che parla di rendimento,allenatori e giocatori)?
Il mio è un ragionamento che parte da un virgolettato,puoi dirmi anche perché sarebbe un boomerang?O magari hai scritto la prima parola che ti passava per la testa e volevi scriverne un’altra ,dato che scritta così l’ultima frase e’ assolutamente incomprensibile?

Fino a prova contraria, Sergio e’ il padre di Camila, quindi a mio parere non puoi scindere l’aspetto tecnico da quello umano. Quando fa delle dichiarazioni alla stampa potrebbe avere motivazioni a noi non note che lo inducono ad affermare cose che per gli “esterni” possono apparire provocatorie. Discutere delle potenzialità di Camila da parte dei tifosi o dei detrattori e’ aria fritta. L’unica cosa che avrà un senso sarà’ valutare a fine carriera i suoi risultati. Ma io credo che quest’uomo è sua figlia meritino grande rispetto per ciò che hanno saputo realizzare DA SOLI e nonostante le traversie che hanno vissuto.

Potrà sembrarti strano,ma sostanzialmente sono d’accordo con quasi tutte le cose le scrivi.
In effetti,se le figure di padre e allenatore coincidono aspetto tecnico e umano sono difficili da separare.
Quello su cui siamo in probabilmente in disaccordo,e’ il fatto che,a mio parere,per ottenere il massimo da un giocatore bisognerebbe separare i due ambiti.
C’è anche l’ipotesi che Sergio e Camila pensino questo,ma preferiscono salvaguardare l’aspetto umano a possibile discapito di quello sportivo.Se così fosse,ci sarebbe qualcosa di sconosciuto ai più a condizionarli,e nel caso avreste sicuramente ragione sia tu che loro.

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diegus 18-06-2015 11:07

@ Sc Hermulheim (#1373084)

Non ho nulla da aggiungere.
La penso esattamente come te 😉

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Stefano68 (Guest) 18-06-2015 10:45

Probabilmente sbaglio, ma l’atteggiamento di Camila sia in campo che fuori mi pare che denoti una chiusura a riccio che è poi quella stessa chiusura che trapela dalle parole del padre. Mi pare sia una chiusura controproducente per il raggiungimento di risultati che altrimenti Camila con la sua capacità di colpire la pallina e con la sua velocità di braccio potrebbe raggiungere con più costanza. Con buona probabilità unendo la sua velocità di gioco ad una maggiore duttilità di strategia (ad esempio cercando di far passare la pallina 20 cm in più sopra la rete, oppure usando in maniera difensiva il back in qualche occasione)i risultati sarebbero certamente superiori.
Speriamo che un talento del genere sbocci e non imploda nelle mani di Sergio.

120
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DYLAN1998 18-06-2015 09:59

Scritto da Sc Hermulheim
@ diegus (#1373041)
Ciao,si vede che pensiamo esattamente la stessa cosa,nonostante tu abbia espresso il concetto molto meglio di quanto avrei potuto fare io.
Il gioco di Camila e’ perfetto per entusiasmare e dominare chiunque (o quasi)quando si esprimeal meglio,ma sappiamo bene che nel tennis,come probabilmente nella vita,le giornate “no” siano più di quelle “si”.
Sta nella gestione dei momenti “no” la differenza il campione e l’ottimo giocatore.
Ad esempio,la Williams,n.1 del mondo, al RG di giornate complicate ne ha avute 2/3,tra cui la finale.Come le ha affrontate?Ha riflettuto,ha rallentato(senza stravolgere il suo gioco),ha aspettato che “la tempesta” passasse senza compromettere la partita e,una volta superato il momento di difficoltà,e’ tornata a fare il suo gioco.
Quando la Giorgi attraversa momenti delicati,invece,l’unica soluzione “magica” prospettatale dal suo allenatore e’ “devi spingere di più e tirare più forte”.
Poi ,se Camila,il padre e coloro che hanno la fortuna di seguirla sono contenti così,perché pensano che modificare di una virgola i propri dogmi comprometterebbe l’equilibrio di Camila,va benissimo.
Però,quanto meno,quelli che,come noi,tifano per Camila,le augurano il meglio e pensano che il suo potenziale sia sfruttato solo in minima parte,dovrebbero avere il diritto di esprimerlo ,e non essere zittiti o ridicolizzati.

In realtà, la soluzione magica è “spingi un po’ di meno e al centro”. Gliel’ho sentito dire varie volte. E non ci vedo niente di così strano in quello otto parole. Anzi..

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tommaso (Guest) 18-06-2015 09:54

Scritto da Phoedrus

Scritto da cioff
Non so se sia meglio ridere o piangere! Abbiamo la giocatrice potenzialmente più forte che abbiamo mai avuto in Italia e poi dobbiamo sorbirci queste interviste! Manco avesse vinto 10 Slam!
Forza Camilla! Sei e sarai la numero uno, nonostante tutto.

Potenzialmente più forte…. che abbiamo mai avuto?
Memoria corta?
Quando vincerà uno slam ne riparliamo.

“Potenzialmente” vuol dire appunto “in potenza”. Quando avrà vinto uno Slam sarà “in atto”. All’interno del discorso il termine “potenzialmente” è corretto…

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DYLAN1998 18-06-2015 09:53

Scritto da Gabriele da Firenze

Scritto da ginglegel
Quella della incordatura non è proprio così… hanno chiamato un nuovo incordatore, uno di Prato, e l’incordatura nuova l’ha fatta lui, c’è l’articolo in giro.
Per il resto fa bene, se Camila gioca così è merito suo.
E il miglioramento mi sembra graduale e costante.
Se avesse avuto un altro allenatore magari adesso sarebbe numero 320 del mondo, va a sapere…

…oppure sarebbe già in top10, tipo Bouchard…che è più giovane di lei

E che, tra le altre cose, credo che non abbia ancora raggiunto le 10 vittorie stagionali.

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tommaso (Guest) 18-06-2015 09:52

Intanto questo è l’unico articolo in home che supera i 100 commenti. Si può dire e pensare quello che si vuole, ma di Camila/Sergio alla fin fine si parla sempre. Quando andranno “all in” con uno sponsor, faranno sfracelli.

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Evolution 18-06-2015 09:51

Scritto da Hector

Scritto da Evolution

Scritto da Hector

Scritto da Evolution

Scritto da Omar Camporese
Almeno la metà di quanto dichiara è assurda e controproducente!
E’ un peccato che dopo un’ottima prestazione debba puntualmente saltar fuori con queste dichiarazioni…
Contento lui, ma si lasci ad altri la libertà di dissentire.

Beh dai vedi il lato positivo, anni fa la dava come numero 1 sicura, ora si accontenta della top ten!!!
A volte si farebbe più bella figura a stare zitti caro Sergio…

Se mettessimo insieme tutte le praticanti di tennis al mondo, arrivare al n. 31 anziché al n.1 significa avere centrato l’obiettivo al 99,99%. Mi auguro per te che tu possa nella vita affermare altrettanto.

Numero 1 e diede anche la scadenza (già passata da qualche anno)…a casa mia num.31 non è num.1 (e sia chiaro glielo auguro tutto)…però le dichiarazioni da gradasso non mi sono mai piaciute.
E vado fiero nella mia vita di NON affermare altrettanto, gli obbiettivi è giusto averli nella vita, ma senza cadere in cafonaggine facendo profezie irrealistiche!

Quindi sei fiero di non aver realizzato i tuoi obiettivi al 99,99%?
De gustibus….

un tennista da num.31 non è tennista da num.1, per carità non è facile arrivarci ma è la differenza tra un campione ricordato nei tempi e un buon giocatore.Quindi anche quel 99,9% che indichi te è farlocco, lo sarebbe se fosse entrata nei 5 con possibilità di arrivar 1. Alla fine quello che si accontenta sei te, paragonando un 31 a un numero 1.
Tommaso, per quanto spesso non sia daccordo con il suo difendere sempre, ha dato una risposta con senso, e cioè che era una dichiarazione fatta per ottenere pubblicità…ci sta, non ha mica negato o rigirato i numeri a suo uso e consumo.

115
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DYLAN1998 18-06-2015 09:49

Scritto da Tafanus
@ Giovaneale (#1373007)
“I Tornei???” Per ora parlerei al singolare. Il Torneo.

E il fegato fece “booooooooom”.

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tommaso (Guest) 18-06-2015 09:35

Scritto da Tafanus
@ Giovaneale (#1373007)
“I Tornei???” Per ora parlerei al singolare. Il Torneo.

‘s-Hertogenbosh e Pessano con Bornago. Dai su, #staisereno che prima o poi Camila perderà di nuovo a un primo turno e potrai sfogare tutto quello che tieni dentro da domenica

113
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FER – MILANO 18-06-2015 09:32

Scritto da cioff
Non so se sia meglio ridere o piangere! Abbiamo la giocatrice potenzialmente più forte che abbiamo mai avuto in Italia e poi dobbiamo sorbirci queste interviste! Manco avesse vinto 10 Slam!
Forza Camilla! Sei e sarai la numero uno, nonostante tutto.

La giocatrice più forte di sempre é stata Francesca, tecnica fantasia, cuore. Se poi volevi dire “la giocatrice che spara più forte di sempre” allora sono d’accordo. Il tennis comunque é altra cosa di un fucile…

112
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duca di lorental (Guest) 18-06-2015 09:30

giorgi: partite veloci=carriera lunga.

111
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Domenico (Guest) 18-06-2015 09:12

“Una giocatrice che può vincere partite che altre non possono nemmeno sperare di concludere con una sconfitta onorevole”.
Ecco.

110
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Bonnie75 (Guest) 18-06-2015 09:03

Presuntuoso l’uomo però eh? Speriamo per il tennis italiano che alla fine abbia ragione lui….Ma mi sembra un po’ ottuso come ragionamento….

109
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Phoedrus (Guest) 18-06-2015 08:51

Scritto da cioff
Non so se sia meglio ridere o piangere! Abbiamo la giocatrice potenzialmente più forte che abbiamo mai avuto in Italia e poi dobbiamo sorbirci queste interviste! Manco avesse vinto 10 Slam!
Forza Camilla! Sei e sarai la numero uno, nonostante tutto.

Potenzialmente più forte…. che abbiamo mai avuto?
Memoria corta?
Quando vincerà uno slam ne riparliamo.

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Sc Hermulheim 18-06-2015 08:46

@ diegus (#1373041)

Ciao,si vede che pensiamo esattamente la stessa cosa,nonostante tu abbia espresso il concetto molto meglio di quanto avrei potuto fare io.
Il gioco di Camila e’ perfetto per entusiasmare e dominare chiunque (o quasi)quando si esprimeal meglio,ma sappiamo bene che nel tennis,come probabilmente nella vita,le giornate “no” siano più di quelle “si”.
Sta nella gestione dei momenti “no” la differenza il campione e l’ottimo giocatore.
Ad esempio,la Williams,n.1 del mondo, al RG di giornate complicate ne ha avute 2/3,tra cui la finale.Come le ha affrontate?Ha riflettuto,ha rallentato(senza stravolgere il suo gioco),ha aspettato che “la tempesta” passasse senza compromettere la partita e,una volta superato il momento di difficoltà,e’ tornata a fare il suo gioco.
Quando la Giorgi attraversa momenti delicati,invece,l’unica soluzione “magica” prospettatale dal suo allenatore e’ “devi spingere di più e tirare più forte”.
Poi ,se Camila,il padre e coloro che hanno la fortuna di seguirla sono contenti così,perché pensano che modificare di una virgola i propri dogmi comprometterebbe l’equilibrio di Camila,va benissimo.
Però,quanto meno,quelli che,come noi,tifano per Camila,le augurano il meglio e pensano che il suo potenziale sia sfruttato solo in minima parte,dovrebbero avere il diritto di esprimerlo ,e non essere zittiti o ridicolizzati.

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marcos (Guest) 18-06-2015 08:43

@ tommaso (#1373039)

ho letto l’intervista a cui ti riferisci, l’ho trovata molto bella e rispettosa; ovviamente l’intervistatore ama il tennis e ne comprende l’aspetto umano.
Ho trovato l’intervista molto diversa da quelle da “da quotidiano sportivo” dove spesso interessa maggiormente sparare il titolone per vendere più copie e fomentare chiacchere da bar o da tastiera.

invito anche a leggere il bellissimo commento in inglese che segue l’articolo.

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Gabriele da Firenze 18-06-2015 07:59

Scritto da tommaso
Visto che la discussione si infiamma insisto un attimo su un paio di aspetti che Alessandro Nizegorodcew approfondisce nella sua intervista con Sergio. I due si conoscono da anni ed è normale che emergano dettagli diversi da diverse interviste, anche perché dipende molto dalle domande che vengono poste e dal livello di confidenza. Non so se il sito di Ale è considerato un “competitor” dallo staff che quindi non vuole dare troppo spazio a quest’altra intervista, che però in davvero molti aspetti è particolarmente interessante. Io cito tre stralci, secondo me davvero utili a capire Sergio, Camila, il loro rapporto e il loro lavoro.
Camila sull’erba si trasforma. E’ una questione di attitudine ai prati o a tuo avviso mentale?
“Entrambe le cose. Camila si trova benissimo su questa superficie perché riesce a giocare d’istinto, pensando poco, e i suoi colpi sono perfetti per i prati. D’altra parte credo sia anche una questione mentale, perché lei adora giocare sull’erba e si sente più forte qui che su altre superfici. Quando siamo arrivati in Olanda siamo andati ad allenarci su alcuni campi davvero in pessime condizioni, pieni di buche, dove la palla rimbalzava malissimo. In più c’era tantissimo vento. Camila era comunque molto felice e giocava benissimo”.
Torniamo per un momento al match point della finale. Cosa hai pensato in quell’istante?
“Se giochi bene ma perdi, mentalmente non puoi crescere. Se giochi bene e vinci, tutto è diverso. Ho pensato che poteva essere un momento importante dal punto di vista psicologico. Inoltre per Camila non è stato umanamente un periodo facile. Lei oggi ha 23 anni, l’età che aveva la sorella Antonella quando ci ha lasciato 4 anni fa a causa di un incidente occorsele a Parigi. Un dramma familiare che è presente dentro tutti noi, e che in questo periodo in particolare stava facendo soffrire Cami. E’ stata molto importante mia moglie Claudia, così come i miei altri figli Leandro e Amadeus”.
Hai accennato a Errani e Schiavone… Ho notato che, dopo i primi anni in cui il rapporto pareva un po’ freddo, ora le altre ragazze italiane sono molto protettive nei confronti di Camila. E’ solo un’impressione?
“Prima non la conoscevano, anche perché Camila prima di farsi conoscere da qualcuno deve fidarsi al 100%. Adesso le cose sono cambiate e la Pennetta, la Knapp e le altre hanno capito chi è Camila, ovvero una ragazza in realtà molto socievole, sempra pronta allo scherzo, non è affatto così timida e silenziosa come tanti pensano. Camila ultimamente ha parlato a lungo con Flavia, non so cosa si siano dette ma sicuramente il rapporto si sta consolidando”.

Io spero che un giorno (dopo che si è ritirata) Flavia possa affiancare Sergio e diventare una specie di coach per Camila…secondo me sarebbe davvero una coppia esplosiva 🙂

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Gabriele da Firenze 18-06-2015 07:53

Scritto da ginglegel
Quella della incordatura non è proprio così… hanno chiamato un nuovo incordatore, uno di Prato, e l’incordatura nuova l’ha fatta lui, c’è l’articolo in giro.
Per il resto fa bene, se Camila gioca così è merito suo.
E il miglioramento mi sembra graduale e costante.
Se avesse avuto un altro allenatore magari adesso sarebbe numero 320 del mondo, va a sapere…

…oppure sarebbe già in top10, tipo Bouchard…che è più giovane di lei 🙂

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Hector (Guest) 18-06-2015 06:59

Scritto da Sc Hermulheim

Scritto da Hector

Scritto da Sc Hermulheim
“In questo momento solo la Williams e la Kvitova sono costantemente più solide di lei,più talvolta la Sharapova.Nessuna di queste però ha la sua velocità di gambe e di braccia”.
Di conseguenza la figlia sarebbe potenzialmente oggi la terza o la quarta giocatrice al mondo.
Invece e’ n.32 e non ha mai fatto quarti in uno slam.
Se un giocatore/giocatrice vale i top 4,ed è invece fuori dai 30 vuol dire che ha:seri problemi fisici o seri problemi tattici o seri problemi di mentalità(le ultime due dovrebbero essere di competenza dell’allenatore).
Nel caso della Giorgi non risultano problemi fisici tali da giustificare ciò.
Per definizione il bravo allenatore e’ colui il quale fa rendere il proprio giocatore/giocatrice al 100%,facendogli ottenere più(o almeno quanto) di quelle che sono le potenzialità.
Sbaglio o qualcosa non torna?

Mai sentito parlare di motivazione? Un genitore da un figlio deve pretendere sempre il massimo, non facendogli mancare il supporto anche quando ottiene il minimo. Per quanto possa apparire paradossale, l’unica cosa che non torna e’ quanto hai scritto, pur essendo un boomerang.

Puoi dirmi cosa non torna in quanto ho scritto e soprattutto il nesso tra la tua risposta (che parla di motivazioni,genitori e figli) e il mio commento (che parla di rendimento,allenatori e giocatori)?
Il mio è un ragionamento che parte da un virgolettato,puoi dirmi anche perché sarebbe un boomerang?O magari hai scritto la prima parola che ti passava per la testa e volevi scriverne un’altra ,dato che scritta così l’ultima frase e’ assolutamente incomprensibile?

Fino a prova contraria, Sergio e’ il padre di Camila, quindi a mio parere non puoi scindere l’aspetto tecnico da quello umano. Quando fa delle dichiarazioni alla stampa potrebbe avere motivazioni a noi non note che lo inducono ad affermare cose che per gli “esterni” possono apparire provocatorie. Discutere delle potenzialità di Camila da parte dei tifosi o dei detrattori e’ aria fritta. L’unica cosa che avrà un senso sarà’ valutare a fine carriera i suoi risultati. Ma io credo che quest’uomo è sua figlia meritino grande rispetto per ciò che hanno saputo realizzare DA SOLI e nonostante le traversie che hanno vissuto.

103
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Hector (Guest) 18-06-2015 06:50

Scritto da Evolution

Scritto da Hector

Scritto da Evolution

Scritto da Omar Camporese
Almeno la metà di quanto dichiara è assurda e controproducente!
E’ un peccato che dopo un’ottima prestazione debba puntualmente saltar fuori con queste dichiarazioni…
Contento lui, ma si lasci ad altri la libertà di dissentire.

Beh dai vedi il lato positivo, anni fa la dava come numero 1 sicura, ora si accontenta della top ten!!!
A volte si farebbe più bella figura a stare zitti caro Sergio…

Se mettessimo insieme tutte le praticanti di tennis al mondo, arrivare al n. 31 anziché al n.1 significa avere centrato l’obiettivo al 99,99%. Mi auguro per te che tu possa nella vita affermare altrettanto.

Numero 1 e diede anche la scadenza (già passata da qualche anno)…a casa mia num.31 non è num.1 (e sia chiaro glielo auguro tutto)…però le dichiarazioni da gradasso non mi sono mai piaciute.
E vado fiero nella mia vita di NON affermare altrettanto, gli obbiettivi è giusto averli nella vita, ma senza cadere in cafonaggine facendo profezie irrealistiche!

Quindi sei fiero di non aver realizzato i tuoi obiettivi al 99,99%?
De gustibus….

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ginglegel 18-06-2015 06:50

@ GabrielTopspin (#1373055)

Io non l’ho vista.
Ma fare entrare le seconde di servizio non è che “scegli di avere testa” e allora metti la seconda come un pulsante magico…

A meno che tu non la rallenti bruscamente, e mi sorprenderebbe molto se questo fosse stato il caso di Camila.

Ipotizzo che nei game decisivi sia stata molto concentrata e centrata sul servizio, senza alcun particolare piano B.

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