Open Court: Camila Giorgi, una vittoria di “tempi e sensazioni” (di Marco Mazzoni)
Brava Camila! Mentre la tv immortalava il bell’abbraccio con il padre Sergio appena dopo la conquista del suo primo torneo WTA, la mia mente è corsa all’indietro. A Parigi, esattamente al 28 maggio scorso. Arrivo (…di corsa) sul campo n.2 del Roland Garros con la Giorgi sotto di un set contro Muguruza. 6-1, senza appello. L’amico Alessandro mi aggiorna sull’andamento: troppi errori col dritto, sembra proprio bloccata, quasi non sentire il colpo, che perde in lunghezza con estrema facilità. La situazione è complicata, l’altra è forte e non va aiutata in alcun modo. Sono seduto proprio dietro alla panchina di Camila, ad un passo da Sergio, che invece del solito vulcano pronto ad esplodere pare di ghiaccio. Immobile. Non tira buona aria insomma. Appena Camila si alza Sergio la sprona a riprendere con grinta. Lei lo fredda con un perentorio “Lasciatemi stare…”, e guarda dietro. Per puro caso, proprio in quel momento, incrocio il mio sguardo con il suo. E’ difficile da spiegare, ma in quell’attimo ho avvertito così tanta inquietudine che mi ha ferito. I suoi occhi, generalmente vivaci e profondi, mi hanno trasmesso solo frustrazione e tristezza. Di solito da bordo campo adoro osservare con attenzione assoluta il gesto, cercando di capirne fluidità, meccanica, armonia e resistenze, dall’approccio-apertura fino alla chiusura, e così i risvolti tattici; ma dopo quell’occhiata tristemente infuocata è stato molto difficile concentrarmi soltanto sul gioco. Ho vissuto con totale condivisione il piccolo dramma sportivo di una partita nata male e che stava mettendo a nudo tutta la debolezza di un momento sportivo difficile per la Giorgi. Sensazioni poi confermate in conferenza stampa, quando una “Cami” stranamente loquace (per i suoi standard, s’intende) non si capacitava di come avesse giocato male, di come le sensazioni discretamente positive del match precedente fossero svanite nell’aria parigina, lasciandola impotente di fronte ad un tennis che non ne voleva sapere di andare. “Da domani sarà erba, pensi che ti potrà aiutare a ritrovare le sensazioni giuste?” le chiedo, “Lo spero. Su erba il mio tennis scorre di più, e visto che gioco molto d’istinto è importante che possa lasciar correre il braccio. L’importante sarà ritrovare buone sensazioni con la palla, non come oggi”.
Sensazioni. Una parola di dieci lettere che racchiude un mondo intero in ogni ambito del nostro vivere, e tantissimo in uno sport maledettamente complicato come il tennis, dove troppe sono le emozioni ed i fattori in gioco a creare un disordine tanto difficile da gestire. Ed è evidente che la gestione “dell’ordine” e della “serenità” in partita siano i punti deboli di Camila, molto più di altri aspetti tecnici o tattici. Allora cosa è cambiato questa settimana, ed in così pochi giorni rispetto a Parigi, da portare la Giorgi a vincere il suo primo torneo WTA sull’erba di Hertogenbosch? Credo proprio sensazioni, e tempi di gioco.
Il fattore erba è sicuramente notevole, e non penso di esagerare affermando che se si giocasse molto di più sui prati la Giorgi sarebbe vicina alle top10. Il suo tennis è ideale per la più nobile delle superfici. Serve una mobilità eccezionale, per velocità ed appoggi, e nel tour rosa da questo punto di vista Camila non è seconda a nessuno. Inoltre è premiato chi prende il rischio, chi accelera guadagnando una posizione dominante in campo, rubando tempo e spazio all’avversario. Sono molto importanti i colpi di inizio gioco, l’intuizione e la velocità nell’avanzare a chiudere l’angolo appena il rivale accorcia. Il gioco è naturalmente più veloce, si pensa di meno e conta soprattutto la capacità di lasciar correre il braccio, ovviamente con un buon feeling sulla palla pena commettere tanti errori. E’ una sintesi un po’ brutale (e lacunosa), ma serve a riassumere come dal punto di vista strettamente tecnico poche ragazze siano così attrezzate al tennis su erba come Camila. Giocare di nuovo sui prati ha aiutato la Giorgi a ritrovare sensazioni e sicurezza, a ritrovare un feeling ideale con la palla, che è poi il vero cuore del suo tennis. I suoi swing così veloci ed aggressivi scorrono via leggeri impattando palle basse, rapide, con poca rotazione. Il tutto inserito in un gioco dove l’istinto può essere un enorme punto di forza, e non un limite. Abbandonare la terra, dove è necessario lavorare di più in campo, aver pazienza, forza fisica, colpi più coperti da usare con maggior senso tattico e con tempi di gioco più dilatati, l’ha aiutata moltissimo. Ecco che arriva il secondo fattore, importantissimo: i tempi di gioco.
La Giorgi tende ancora ad andare in difficoltà quando si trova ad affrontare tempi di gioco non così veloci. Lei si esalta quando riesce a cavalcare un flusso rapido, quando tiene in mano il gioco oppure deve controbattere ad un’avversaria che la muove ed aggredisce ma a cui può rispondere con altrettanta velocità ed aggressività. In pratica le condizioni dell’erba, anche dell’erba dei nostri giorni che non è più davvero “velocissima” ma sempre erba è. Soffre quando i tempi di gioco si dilatano, quando si scambia su palla arrotata con molte fasi interlocutorie. In quella situazione ha ancora difetti tecnici (strappa troppo i colpi, non li copre abbastanza, gioca con poco margine perché i suoi swing sono molto veloci e se li trattiene perde di sicurezza), tattici (non ha il colpo interlocutorio, soprattutto col dritto ma nemmeno così buono col rovescio, taglia pochissime volte il rovescio, non ama in genere giocare al centro ma tende naturalmente a chiudere sulle diagonali o se spostata a cercare un lungo linea a chiudere) e mentali (poca pazienza, poca duttilità, su scambi lunghi sale l’ansia che stenta a governare, o che meglio “governa” tirando e forzando i tempi). E’ molto migliorata in tante cose, nella gestione del drive centrale e molto altro come ho scritto nel recente passato, anche se sono aspetti forse piccoli e che tanti continuano ad ignorare, “abbagliati” dal suo forcing spettacolare e spesso esagerato (e controproducente…). Ma non ancora abbastanza da esser vincente sulla terra o quando le condizioni non sono rapide. Invece su erba le condizioni sono totalmente a suo favore, e si è attivato questa settimana un circolo virtuoso molto importante. Inoltre sulla strada verso questo primo meritatissimo successo aggiungerei come punto di svolta anche la vittoria contro la Shvedova. Una partita sofferta, di cui si è parlato per i tanti doppi falli (23) ed altro, ma attenzione: di doppi falli non ne ha fatti più nella stretta decisiva; è stata bravissima gestire i momenti caldi, a rispondere ad una che ha servito con percentuali pazzesche, ad annullare match point. Pure a non esagerare quando contava, prendendosi rischi non folli. Un successo che le ha dato tanta forza sul piano tecnico e dell’autostima, che ha messo a posto gli ultimi tasselli del puzzle dandole la spinta giusta, tecnica e soprattutto mentale per due match stupendi contro Bertens e Bencic. In finale ha strapazzato la svizzera, superandola in tutti i settori gioco, soprattutto nella spinta e nella capacità di aprirsi il campo, cosa non da poco. E’ stata eccellente al servizio, ricavando molti punti e alzando la palla con insolita precisione e tranquillità. E’ stato bellissimo vederla tirare davvero forte ma non cercando sempre la riga, piuttosto facendo spostare la Bencic (non così veloce) e quindi entrando di brutto con il colpo successivo e la rivale fuori equilibrio. Segno evidente che ieri in finale Camila lasciava andare braccio, istinto, ma pensava.
Si dice che nello sport vincere aiuta a vincere. Lo sguardo della Giorgi ieri era infuocato, ma molto più sereno e sicuro. Più consapevole. Potrebbe essere una vittoria estremamente importante. Sono pronto a scommettere che sarà solo la prima.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Camila Giorgi, Giorgi, Hertogenbosch, Italiane, Marco Mazzoni, tennis su erba, WTA, WTA Hertogenbosch, WTA Hertogenbosch 2015
Il fatto è che certe affermazioni non meritano proprio considerazione. Come ti ho già detto, creano proprio imbarazzo. Te lo dice una che morirebbe per il confronto. Libero di credere quello che preferisci.
Ma anche se,in teoria,giocasse tutto il torneo come la finale giocata Domenica,ci sono altre giocatrici,oltre alla Kvitova, che se si esprimono al loro 100% le stanno davanti!
Serena non mi sembra proprio l’ultima arrivata…!
Halep,Sharapova,Azarenka,Suarez e altre ancora che se sono in forma sono superiori(speriamo,solo per ora).
Ragazzi se fosse la favorita del torneo non sarebbe quotata a 150(Serena e’ data a 2,50…)!! Io dico solamente che vista la quota molto alta e viste le potenzialita’ della Camy in particolare su erba io 10 euro ce li ho buttati poi e’ chiaro che prima di eli ci siano almeno 5 ragazze piu’ quotate per vincerlo.
Dipende anche dalla fortuna di un tabellone opportuno, non voglio togliere meriti alla Giorgi, ma ad esempio a Katowice a mio parere la Giorgi aveva avuto un tabellone un po’ + impegnativo rispetto a quello della Schmiedlova, la cui avversaria + forte è stata una Cornet infortunata (mentre Camila ha affrontato la Radwanska in semifinale e anche se non era in gran spolvero, per quasi un’ora si era difesa bene).
Se a Wimbledon a Camila capitasse un tabellone come quello di Birmingham (1° turno con la Diyas, 2° con la Azarenka, 3° con la Pliskova) sarebbe già tanto arrivare agli ottavi.
@ Carlo (#1371371)
Complimenti, ottima segnalazione!! Quello che avrei voluto dire io!!
Ciao! Fab
Bell’articolo, molto equilibrato e competente.
IN quanto a Wimbledon, nessuno ha la palla di cristallo ma se la Van Uytank ha fatto i quarti a Parigi, pensare ad una Giorgi Semifinalista non mi pare utopico. Poi vorrei sapere chi aveva previsto la Bartoli vincente sull’erba londinese o la Schiavone trionfante a Parigi…
Attento a quei ne orfani d’accento… (lo so a volte la fretta è nemica della grammatica) ma potrebbero darti un debito!
ecco che ci risei – tu.
NESSUNO L’HA DETTO.
l’unico che ha citato la kvitova sono stato io, e ho detto “in teoria se giocasse tutto il torneo come questa finale, alludendo poi chiaramente al fatto che le teorie non valgono niente”.
(e l’ho detto per temperare l’eccitazione di un altro utente).
non so perché mi è venuto in mente di commentare su CG.
Ovvio che chiunque può fare strada in uno Slam, soprattutto chi ha grandi capacità e qualità.
Però, perché dire che può vincere Wimbledon solo per aver vinto un International? Si va di passo passo, e sopra la Giorgi ci sono molte altre giocatrici.
Possiamo dire che è una mina vagante e mi sta bene, però addirittura non darla sfavorita con Serena è una pazzia…
Ecco che ci risiamo.
Va bene che ha vinto giocando bene un torneo e che può essersi sbloccata, ma da qui a dire che parte sfavorita solo un con la Kvitova a Wimbledon… 🙄
Calmate gli animi; sappiate che una giocatrice non cambia da un giorno all’altro.
Lo ripeto: Non sarei sorpreso ne se la Giorgi riuscisse ad andare molto avanti a Wimbledon, ne se Camila uscisse al primo turno sparando palline sui teloni.
Nooooooooooooo! Non potete farmi leggere “conoscienza” subito prima di andare a letto.
Sono distrutto, buonanotte a tutti! 😀
amico, il tentativo di negare la validità di un concetto ricorrendo alla ridicolizzazione a priori di quel concetto, senza utilizzare alcuna logica a supporto, dimostra di fatto l’insussistenza di ciò che si voleva dimostrare.
abbiamo già finito.
la vita é gia uno stress , se non ci fossero questi errori ,ortografici o di conoscienza della lingua ,non ci si farebbe una risata ,ottimo il tuo commento Zoff
Dai per favore, crei imbarazzo
@ Gaz (#1371277)
Simpatizzazione??? Si dice empatia. Miiii, neanche ai tempi di Cuccureddu l’italiano ha sofferto tanto!
@ felix (#1371144)
Mi sono distratto tre punti.
Condivido tutto l’ottimo articolo.
Aggiungo solo che con la Muguruza, dopo che Camila aveva mentalmente dato per perso l’incontro, cioè sul 5-1 nel secondo set, evidentemente ormai sciolta la tensione ed il braccio, aveva finalmente cominciato a giocare, e strappò per l’unica volta il servizio alla spagnola, fino al 5-4, mancando una clamorosa rimonta.
Copione simile nello sventurato incontro con la Watson ad IW, quando, anche lì battezzato perso ormai l’incontro sul 5 a 0 nel secondo set, finalmente si mise a giocare libera fino al 5-5, anche lì senza completare il miracolo.
Questo solo per dire come già tante volte è stato evidente che era solo l’aspetto cognitivo a limitarne i risultati.
Scusatemi una correzione, ma…. proprio sull’ultima riga, noooo 😆
Confondere il passato con il futuro!!
“Sono pronto a scommettere che E’ STATA solo la prima” 😉
“Propenso per una eliminazione” significa che sei più favorevole, più ben disposto verso la sua eliminazione.
Non penso che volessi dire questo, che non sarebbe gentile verso nessuno, forse volevi dire che ritieni più probabile una sua eliminazione, e questo ci sta.
La differenza è solo uno sfumatura, ma importante: nel secondo caso è una valutazione asettica, impersonale, nel primo c’è l’espressione di una certa volontà, un certo desiderio che la cosa accada.
Scusa per l’intromissione.
e vediamo se la williams arriverà in finale di uno slam senza affrontare top 20 come fa di solito e regalando un set a partita.
ps: esagero.
ma non troppo.
sai a Wimbledon sarà leggermente più difficile arrivare in finale senza battere giocatrici classificate nelle prime 70 dovendo salvare match point!
@ Fabblack (#1371246)
Non ho detto che non sa giocare,ma che deve migliorare diversi aspetti del suo gioco. Poi Serena non penso abbia vinto il Roland Garros senza affrontare ottime giocatrici, l’Azarenka,l’Errani,la Bacsinsky e la Safarova non mi sembrano tanto male.
@ robbie22 (#1371179)
Dovrà??? Doveva
@ felix (#1371144)
Poi comunque ha fatto due back di rovescio fantastici che non avevo mai visto fare a Camila e ha fatto solo 2 e ripeto 2 doppi falli mi pare una “variazione” mica di poco conto.. Ma che vuoi fare qui bisogna sempre parlare a sproposito, vabbè
lol
è il mio mestiere, anche se non “professorale”.
Ana Konjuh ha vinto lo stesso livello di torneo a 17 anni,fosse successo da noi prime pagine di giornali per una Teenagers.
Anche lei possibile vincitrice di Wimbledon?Credo di no.
Ottimo come sempre l´articolo dell´autore con forte simpatizazzione per la tennista Giorgi.
I meriti sono per le 5 partite vinte consecutivamente per la prima volta che equivalgono alla vittoria del torneo,anche con Fortuna(VEDERE QUARTI)il che non e´ comunque un difetto,ma non e´ il caso di ricominciare con fantascientifiche previsioni,sono piu´ propenso per una eliminazione al primo turno a Wimbledon,quindi un passo alla volta.
@ fighter90 (#1371208)
Intanto i Premier five, come dice il nome, sono solo 5 (Madrid, Roma..) e non è che chi non ne vince non sappia giocare.
Poi ho notato che i “critici a tutti i costi” hanno iniziato ad aggiungere “con continuità”; perché ora qualcosa ha vinto.
Infine, 4 finali International, una semifinale Premier a New Haven, un ottimo Premier Mandtory a Indian Wells 2014 in quindici mesi non mi sembra così poca roba.
E mettiamoci pure tutte le vittorie con le prime 20 che i qualunquisti dicono “si ma una a torneo, non tutte assieme”. E grazie, le avesse battute tutte nello stesso torneo, avrebbe vinto almeno uno Slam!
Che poi, ad esempio, di queste top, quante ha dovuto batterne ad esempio Serena a Parigi? Errani 17 e Safarova 13!
Ma infatti ha vinto un international non un premier five,questo successo può aumentare la sua autostima, ma deve migliorare tanto per arrivare a certi livelli. Non si vince con continuità senza una discreta fase difensiva e delle variazioni di gioco.
Da questo si capisce che non hai mai studiato alcunché di filosofia. Non hai fatto una bella figura con questo commento.
Cambi di sguardi , risposte al padre….Per me e’ semplicemente forte potenzialmente molto forte e prima o poi dovra’ per forza esplodere.
Bellissimo articolo che racconta i lati emotivi e tecnici della Giorgi, che ha meritato il primo titolo in carriera (era andata già a un punto dal successo in altri due tornei). Ma a mio avviso non ha ancora le capacità per vincere uno slam,non è una passeggiata e bisogna essere completi tecnicamente. Lei soffre particolarmente le giocatrici che hanno una palla arrotata e quelle che hanno variazioni di gioco. Non sempre si trovano tenniste potenti che picchiano da fondo.
Qualche anno fa, commentando un video relativo a un match perso contro la Foretz il giorno dopo aver battuto una tennista di gran lunga più forte, molti scrissero che trovavano la Giorgi molto arrogante e presuntuosa.
Contro corrente io dichiarai che Camila non mi sembrava affatto presuntuosa, semmai piuttosto frustrata e che aveva bisogno di rasserenarsi. Scrissi anche, cosa ripetuta anche altre volte, che per farlo aveva bisogno di staccarsi dal padre.
Leggendo questo articolo, trovo ancora conferma in tutto ciò. Quando ha lanciato al padre il messaggio “Lasciatemi stare…”, Camila ha mostrato che comincia a rendersi conto della presenza ingombrante del padre. Nel cambio di sguardo mostrato a S’Hertogenbosch, ha confermato che quando si sente più serena sbaglia di meno e ragiona di più quando gioca, ma soprattutto riprende a migliorare.
Il padre Sergio è sicuramente una bravissima persona ma è nella natura, nella biologia degli esseri viventi che a un certo punto sia venuto il momento di “tagliare il cordone ombellicale” e diventare del tutto indipendenti dai genitori.
@ ghisallo (#1371119)
hai visto la partita? in un set ha fatto tre contropiedi di seguito,con rispettivi vincenti
Se una svolta c’è, e sono d’accordo con Mazzoni, sarà sull’erba ma direi anche sui prossimi cementi. Non escluderei però buone performance sulla terra sebbene concordo con l’articolo, là c’è ancora da lavorare. Questa svolta poi ha la sua origine più nella partita difficile e quasi persa rimessa in piedi con la kazaka, che non dallo stato sublime di grazia tennistica del torneo e specialmente della finale. La capacità di resistere d non buttare via servizi e punti decisivi, da qui muove, credo, la rinascita tennistica di Camila in cui spero che abbia posto anche la ritrovata serenità. Ad majora Camila!
Ho detto una bella partita, non che Camila la batte: a Brindisi la Giorgi per metà partita è stata simile a quella vista ieri, ed è stata una bella partita.
@ Maxi (#1371087)
Non esageriamo. Serena è di un’altra categoria, a mio parere è la tennista più forte di sempre, ed ha vinto gli ultimi 2 Slam non essendo al top della forma. Se mette il pilota automatico al servizio e in risposta, è invincibile. L’unica possibilità è incontrarla nelle prime fasi del torneo quando è in rodaggio.
Non credo che sia cambiato molto con questa vittoria. Il gioco della Giorgi è fastidioso ma prevedibile e con le forti non c’è molto da fare, soprattutto con gente che ragiona nel campo. Lei non lo fa, e se sull’erba si vede di meno non è un pregio o un miglioramento. Del resto ha rischiato di uscire già nei primi turni. Insomma io ci andrei molto cauti, soprattutto perché di cose nuove non se ne sono viste. Ad esempio: il contropiede sa cos’è? Non mi sembra. Tira sempre dove non c’è l’avversaria, ma questa spesso ci arriva perché d’istinto uno va a coprire il campo. Ogni tanto si potrebbe provare a fare questa variazione, o è troppo?
Pazzo! 🙂 🙂 🙂
Mah favorita direi di no: la Williams ha vinto 5 volte Wimbledon, anche se c’è da dire che lo Slam sull’erba è quello cui manca la sua vittoria negli ultimi anni (ultimo vinto 2012).
Di sicuro ne verrebbe fuori una bella partita (ovviamente con la Giorgi di ieri).
Guarda che anche s-Hertogenbosch è un Interanational.
@ ginglegel (#1370995)
Quindi con Serena partirebbe favorita.
ops.
ogni tanto ci sono premier scarsini.
mi sembrava di averlo letto…
devo aver letto un articolo in francese: “premier” titre pour Giorgi
Speriamo diventi meno fallosa,ha dei colpi e delle accelerazioni da top Ten,ma è una bella incompiuta attualmente.
@ ginglegel (#1371000)
Era un International questo 😉
mah, è che scrivono altre persone spero…
non è che uno sale e scende dal carro così in fretta o si deve operare al menisco
comunque quant’è che un’italiana non vinceva un premier?
mi sembra che dopo la Pennetta a Indian Wells ’14 abbiano vinto solo degli international…
L’istinto è un punto di forza…non sono convinto…
Comunque io sto leggendo già troppe parole di esaltazione ed ho un terribile dubbio! Che se questa ragazza esce malamente al prossimo torneo questa pioggia di complimenti si trasformi come spesso accade in una grandinata di critiche…
Staremo a vedere…
se giocasse sempre come in finale, vedo solo la Kvitova dell’anno scorso che può batterla…
ma è tutta teoria.
la teoria va bene per dare lavoro ai filosofi.
@ gianni (#1370924)
Quota di stamattina dopo la vittoria.
A me sembra che le partite della Giorgi vadano + o meno così (tranne qualche eccezione):
1° set: miglior percentuale di prime, e + facilmente tiene la battuta, percentuale in risposta peggiore, probabilmente per il fatto di decifrare i servizi dell’avversaria per capire come rispondere al meglio
2° set: cala le percentuale delle prime, però nel frattempo la risposta inizia a funzionare a dovere (parlo di percentuali di vincenti), e quindi la capacità di brekkare aumenta in maniera esponenziale.
Ieri la Giorgi ha avuto il merito di dare il meglio di sé proprio quando la Bencic cercava di metterla in difficoltà, soffocando sul nascere ogni tentativo di portarsi in vantaggio (di qui gli sfoghi della svizzera durante la partita, che probabilmente si sentiva frustrata dal fatto di giocare bene ma di non riuscire a far fruttare il proprio gioco).
Se l’entusiamo era già elevato prima (talvolta smisurato, più che altro) direi che adesso (dopo la vittoria di un torneo, seppur minore) probabilmente la stima è diventata galoppante.
Io invece spero sia aumentata l’autostima di Camila, piuttosto (perché quella conta) e quindi possa fare un buon Wimbledon.
Poi, se l’unico “spauracchio” (ufficializzato da qualcuno) è Serena, vuol dire che di strada ne farà parecchia…
Deve vincere partite in serie in un main draw di uno Slam (lasciamo stare quelle vinte in passato nelle quali) e uno Slam è una scalata ripida e tortuosa e lunga, che non si improvvisa.
Comunque con un entusiasmo e una consapevolezza (e un gioco ad alti livelli) ben definiti si può fare strada. Chiunque (relativamente) può farla.
Vedremo.
non sono d’accordo che “ha strapazzato la Bencic”. La Bencic in media ha tenuto i suoi turni di battuta con più facilità della Giorgi.
E’ stata una partita molto equilibrata, e questo rende ancora di più merito alla capacità della Giorgi, capace di prendere il comando proprio nei finali di set.
E poi ha servito le migliori seconde del circuito.
La terra può tranquillamente rimanere il suo punto debole, questa qualità di gioco può essere mantenuta in buona parte anche sul cemento che è più di 2/3 del tour da solo
Nel frattempo credo che Camila sia comunque in UK per allenarsi sull’erba.
@ robbie22 (#1370898)
La quota di 150 è prima o dopo aver vinto s hertogenbosch.
Qui ci si sta entusiasmando troppo…
Quante volte abbiamo visto Camila fare un bel torneo e poi toppare i successivi?
Vero,ieri,pare che abbia giocato con più testa,ma una rondine non fa primavera.
C’è bisogno di conferme,e onestamente dubito che così,da un giorno all’altro,abbia capito che bisogna anche pensare nel Tennis.
Non sarei assolutamente sorpreso di una sua uscita al primo turno a Wimbledon sparando palline sui teloni,come non sarei sorpreso se riuscisse a spingersi molto avanti nel torneo londinese.
Spero solo che questo successo,l’abbia definitivamente sbloccata.
Complimenti a Marco Mazzoni e a pazzodicamila.
Sono stati proprio gli occhi della Giorgi a parlare più di ogni altra cosa in questo torneo. Occhi di tigre e non di cerbiatto. Severi, sicuri, mai un cedimento, nemmeno dopo il tie break perso con la Krajicek, o durante i momenti topici con la Shvedova…
Poi il tennis è lo sport inventato da diavolo (come disse Panatta) quindi ci sta che da una serie match point salvati si finisca poi per vincere un torneo….
@ gianni (#1370855)
Vedremo io 10 euro ce li ho messi ; non succede ma se succede ferie pagate (1500 euro)
Ha giocato la finale come i grandi giocatori di ATP. Servizio solido e non brekkabile e freddezza chirurgica per brekkare nei momenti decisivi del set. Tutto quello che le veniva rimproverato non saper fare.
@ robbie22 (#1370585)
Per quest’anno Wimbledon lo vincerà una tra Williams e Kvitova, con Serena favorita se supera gli ottavi. Per Camila già i quarti sarebbero un ottimo risultato.
Oggi mi sono svegliato ancora più ottimista del solito. Certo, parto dal presupposto che nel tennis “non si sa mai”: la Bartoli ha vinto Wimbledon, la Schiavone uno Slam a 30 anni e la Wozniacki è stata numero uno per più di un anno senza mai vincere uno Slam. Per dire che in questo sport può succedere di tutto. Però…
Però quello che spesso si imputava a Camila, cioè di non avere mai vinto un torneo e quindi di non avere la continuità per farlo, ieri è caduto. Sarebbe caduto ben prima, in verità. A Wimbledon e US Open partì dalle quali (3 turni) e vinse poi dtre partite di main draw (totale 6 partite vinte e 7 giocate consecutivamente, battendo anche top20 o top10). Anche il fatto di non aver vinto ancora un torneo era sì vero ma c’erano comunque i semi del successo: 3 finali, di cui 2 perse avendo match point. Insomma, si giudicava Camila incapace di vincere un torneo per 1 punto, due volte.
Ieri questo tabù è finalmente crollato, e chi diceva che Cami non era buona di vincere non dovrebbe storcere il naso per la qualità del torneo. Ha vinto, tanto basta. Inoltre ha dimostrato di poter battere le top10 con continuità. Tutti riportano (giustamente) il dato di 6 vittorie e 4 sconfitte con le top10. Ad onor del vero possiamo dire che una vittoria è arrivata per ritiro (Errani) anche se le statistiche restano, ma va anche detto che due sconfitte sono arrivate contro Serena, una “top10 atipica”, più una “hors categorie” che una top10, top5, top3 che dir si voglia. Insomma, Camila ha un rapporto di 5 vinte (sul campo) e 2 perse (contro esseri umani) tra le top10.
Sommiamo le cose: sa vincere contro le più forti con grande continuità, sorprendente per la sua posizione in classifica oserei dire, e ora sa anche vincere 5 partite di fila (ma abbiamo visto che era già stata capace di vincerne 6) e portarsi a casa un titolo. Non vuol dire che vincerà Slam, ma che ha dimostrato di poterci, in prospettiva, provare, quello sì.
L’aspetto positivo si questo torneo, peraltro di un livello complessivo non elevatissimo dato che anche la giovanissima Bencic poteva farlo suo è che la Giorgi ha finalmente fatto molto bene in una finale outdoor con vento. E’ vero infatti che Camila aveva fatto bene in alcuni indoors sino alla finale ma si poteva pensare che quelle fossero condizioni particolari da calma piatta atmosferica che favorissero il suo gioco molto a limite soprattutto nel servizio. Invece qui si è vista una seconda palla di battuta davvero puntuale e infallibile che può fare tutta la differenza del mondo nell’economia del suo gioco. Infatti mettendo in conto risposte non sempre puntuali e precise il presidio di una battuta non brekkabile è fondamentale su erba per far bene. A quel punto si entra in un bolellismo erbivoro nel senso di farsi bastare il break rapinoso ed estemporaneo con rispostone una tantum imparabili di risponditori non molto continui per portare a casa l’intero match chirurgicamente.
Ho notato che ho saltato tre parole in una frase: Trovo da vero top top player concludere Game di battuta con un ace, lanciando un segnale di
Bellissimo articolo! Secondo me ha disputato un torneo eccezionale sia tecnicamente che mentalmente dominando in tutti i punti cruciali in ogni match anche nella distribuzione degli errori gratuiti e doppi falli commessi quando contavano meno. In finale ha fatto un capolavoro: è partita solidissima nei turni di battuta vinti a zero mettendo pressione alla avversaria. Trovo da vero top top player concludere Game di battuta, lanciando un segnale di forza mentale all’avversario. Ha commesso alcuni gratuiti in risposta all’inizio del set, ma ricordiamo che la Bencic serviva benissimo, ma quando è arrivato il momento decisivo in entrambi i set ha breakato l’avversaria, addirittura a zero nel secondo set. Ha vinto una finale senza concedere una palla break che vorrei chiedere alla redazione statisticamente quante volte succede. Secondo me ha ancora molti margini di miglioramento sia in risposta, magari posizionandosi 20cm più dietro e in fase di difesa. Voglio anche ricordare che ha portato una super concentrata Serena Williams al tie break a Brindisi, quindi anche sulla terra ha il potenziale per fare ottimi risultati. Se a Wimbledon il sorteggio non è ostile potrebbe fare molta molta strada. Forza Camilla!
Condivido.
Secondo me la svolta è stata nei quarti di finale quando ha brekkato la Shvedova nel secondo set e si è portata 5-3 dopo aver perso 6-4 il primo. La parita non era cominciata bene al servizio, molti df. E gli errori producevano errori, in un circolo vizioso di nervosismo, movimento non fluido, errore. Poi quel break le ha aperto un varco, le ha fatto vedere la possibilità di farcela. Si è rilassata e il servizio è decisamente migliorato. Aveva 19 df dopo 9 turni di servizio, ne ha fatti “solo” 4 in 7 turni + lungo TB.
Bell’articolo, sia negli aspetti tecnici che in quelli umani.
Il tennis poi sappiamo non essere una scienza esatta e ogni partita o torneo fanno storia a se’ però spero davvero che Camila abbia trovato qualche elemento in più nel suo percorso di maturazione. Non mi aspetto che ora possa vincere 17 partite di fila sull’erba (un sogno) ma sono convinto possa davvero ancor più di prima far bene soprattutto sulle superfici veloci .. e giocarsela alla pari con chiunque.
Forza Camila!
@ pinko35 (#1370637)
Classifica a parte, se è già 8-2 con le altre 5 migliori italiane…
Si, classifica a parte!
Lei, come Rocky, “fa la guerra sul ring”; non è un luogo comune: solo Camila può battere Camila.
Se veramente questa vittoria le ha fatto acquistare la consapevolezza che le mancava…
Complimenti a Marco Mazzoni per l’articolo su Camila.
Condivido in pieno la disamina meticolosa dei pregi (tanti) e difetti (pochi!) della nostra tennista che in prospettiva futura deve essere considerata la numero 1.Grazie
CONDIVIDO IL COMMENTO QUESTA VITTORIA SARA’ COME IL TAPPO CHE LIBERA IL VINO DALLA BOTTIGLIA E WIMBLEDON SARA’ UN GRANDE TORNEO PER CAMILA. FINALMENTE E’ RIUSCITA A SPEZZARE QUEL LACCIO CHE LA TENEVA FRENATA ORA AVRA’ DAVANTI UNA GRANDE PRATERIA D’ERBA VERDE.
A proposito dei tempi di gioco,vorrei aggiungere che non aveva la solita fretta indemoniata tra un punto e l’altro di riprendere il gioco. Si muoveva con studiata lentezza, assaporando il momento, con nuova maturità. Un serpente pronto a scattare! Anche tra la prima e la seconda, i tempi sembravano essere quelli giusti, né troppo lunghi né troppo affrettati. Ieri è nata la nuova Camila, quella che tutti noi aspettavamo.
Molto bello l’articolo di Marco Mazzoni, sia dal punto di vista narrativo, sia dal punto di vista tecnico.
Sicuramente l’erba è la superficie amica di Camila, seppur, in questo torneo, non è che abbia sempre “passeggiato” ed è sopravvissuta anche a qualche match point.
Ma fa parte della sceneggiatura di questa “favola” che si è concretizzata e ha regalato a Camila la prima emozione integrale, sfociata con la vittoria finale.
Sicuramente sull’erba può dire la sua, però bisogna rivederla in uno Slam (nello Slam di Wimbledon) dove di partite ne devi vincere 7 (ma anche 5 andrebbero bene) e la concorrenza c’è, direi, visto che le prime giocano tutte bene sull’erba (e anche qualcuna più indietro tipo Lisicki, Pliskova, Bouchard, Keys, Azarenka ecc ecc).
Direi che la finale l’ha vinta “meritissimamente”, per come ha giocato, per quanto ha (poco) sbagliato e per una solidità anche atletica e mentale.
Però, secondo me, l’ottima ragazzina Belinda non è stata “strapazzata”, perché era lì, è stata sempre lì, non è stata dominata.
Ha commesso qualche errore imperdonabile (soprattutto a fine secondo set) che ha vanificato la sua prestazione.
Ma ieri era il giorno della nostra Camila, che non ha avuto sbavature complessive e ha trionfato in modo meritato.
E ora si va avanti, il ghiaccio è rotto e l’erba, magari…sarà sempre più verde per lei.
Bravo Marco! Hai trasmesso emozioni col tuo articolo e sottolineato aspetti che, chi segue Camila, ben conosce.
Nella settimana olandese tutte le caselle sono andate al loro posto, compresi i 3 match point annullati alla Shvedova, che hanno fatto sì che dopo ogni incontro la fiducia e la serenità aumentavano, insieme alla consapevolezza ritrovata della sua forza sull’erba con cui ha un feeling speciale.
È una vittoria che può significare tanto e lo vedremo già da lunedì prossimo ad Eastbourne: se le sensazioni saranno le stesse di questa settimana, può fare davvero bene a Wimbledon.
Infatti ora ha bisogno solo di continuità e di conferme per raggiungere quel livello da tutti auspicato.
Nessuno credo voglia una vittoria a Roma, però lei come numeri se gioca bene può fare la S.Williams che non è facile, però è realmente efficace su tutte e dicasi tutte le superfici… bell’articolo, molto profondo!
Bellissimo articolo di Mazzoni che condivido in pieno 😉
Qualcuno mi dara’ del pazzo: per me Camila puo’ vincere Wimbledon gia’ da quest’anno .
Purtroppo i tornei sulla terra sono molto pesanti (Madrid, Roma, Parigi più due settimane di International). Ovviamente continuerà a giocarli per onor di firma e per cercare di guadagnare qualche punto (come fanno altre su altre superfici) ma non bisognerà mai aspettarsi una vittoria a Roma.
chiedo a marco una spiegazione su un aspetto poco considerato che mi ha molto colpito in riferimento alla cosiddetta fase difensiva (per quanto questo termine abbia un senso nel “camila way of play”).
come è possibile che quello che è un limite sulla terra diventi un atout così importante sull’erba? può dipendere dal fatto che sulla terra non sappia scivolare? o da altro? ha vinto punti opponendosi e quasi remando da una parte all’altra del campo specie contro shvedova di cui non la credevo capace.
grazie per una risposta.
Come sempre grazie dei suoi articoli bene analizzati signor Mazzoni.
Sull’ultimo concetto, direi che tralasciando quella di Pirro, credo anch’io che vincere aiuti a vincere. Quindi, senza condizionale, sono convinto che la vittoria (questa) sia importante. Per Camila a mio avviso è arrivata al momento giusto.
io una soluzione ce l’ho, abbandona totalmente la terra e gioca solamente il Roland Garros.
Grazie, Marco. Una bella analisi che condivido in pieno. Lo sguardo di cui parli nel match del French Open, era ancora piu’ tristemente smarrito a Roma. Ieri era un’ altra Camila: sguardo fiero e sicuro. Non so se sia per la fiducia acquisita match dopo match, per la superficie o cosa. Ma ieri davvero si e’ vista una Giorgi quasi perfetta. Numeri impressionanti al seevizio, in Wta. Questa ragazza e’ stara, e’ e sara’ sempre un enigma complicato da risolvere. E forse il suo fascino, che smuove tanto qui e altrove e’ proprio questo.
Bella disamina. L’erba le toglie il tempo di pensare o di prendere la decisione sbagliata, è libera di sparare anche sull’avversaria come ha fatto ieri.
La Bencic mi è sembrata ingrassata e molto più alta del 1.75 che le danno. Mi è parsa alta più di 10 cm della Giorgi.
Seguo Camila da molti anni, trovo giusto quello che hai scritto sia oggi che in altri articoli. Camila non sarà mai amante della terra ma sulle altre superfici ,erba su tutte, può farci sognare. Grazie dell’articolo e sappi che invidio tantissimo il tuo mestiere
bell’articolo….ma secondo me manca un piccolo particolare……sull’erba incontra giocatrici che giocano come lei (tanto istinto e poco ragionamento) ,quindi la spunta chi sbaglia di meno e bertens e shvedova ne sono la dimostrazione.
diverso il discorso con la bencic….ma solo in parte……hanno sbagliato entrambe pochissimo ma nei punti importanti sono arrivati gli unici errori della svizzera!…..
Un articolo bellissimo che vi consiglio di leggere e di tenere nella bacheca dei ricordi, perché è scritto molto bene su come la classe di Camila Giorgi ha sopperito a questa lacuna sono da scolpire nella mente, perché danno l’idea della passione che Camila ha di questo meraviglioso sport.
Grazie Marco Mazzoni
Bell’articolo! Bravo.
Ottimo articolo.