Wimbledon Story (Italia): L’exploit di Mosè Navarra
Wimbledon, nella sua lunga storia tennistica, è spesso stato il luogo in cui i desideri più incredibili o ritenuti impossibili si sono realizzati, fra vittorie inattese, esplosioni di ragazzini che con il loro tennis hanno incantato il royal box, di imprese portate a compimento ma anche di desideri non concretizzati, di sogni infranti a un passo dal traguardo, di aspettative disattese e di campioni che hanno lasciato lo scettro ad arrembanti usurpatori sportivi.
Il manto erboso di Wimbledon è stato però nel tempo anche il teatro in cui singole partite sono diventate epiche, incontri che hanno consegnato, solo con il loro singolo divenire, le carriere di alcuni tennisti agli annali del nostro sport: exploit isolati che poi non hanno avuto seguito, partite che sembravano promettere bene ma che poi non hanno visto i loro fautori affermarsi nel panorama tennistico del circuito maggiore, entrando comunque a loro modo nell’immaginario collettivo.
Nel 1996 un giovane italiano di belle speranze che sembrava possedere tutti i numeri per diventare una piacevole realtà si affacciava sul più importante palcoscenico Slam: Mosè Navarra, classe 74, dopo aver superato le qualificazioni, piccolo grande risultato già di per sé, attirava le attenzioni del grande pubblico di appassionati italiani (e soprattutto la relativa pressione) facendosi strada anche nel tabellone principale, superando alcuni incontri oggi indelebili ricordi per qualsivoglia fan.
Il ceco Rikl sconfitto in rimonta e in quattro set e un secondo turno epico contro Albert Costa, futuro roi de France: 4/6 – 7/6 (8) – 3/6 – 7/5 – 9/7. Una partita che avrebbe dovuto e potuto dare una forte impennata alla sua carriera che, dopo un best ranking di numero 119 al mondo raggiunto a 25 anni, l’ha visto invece abbandonare il tennis che conta quando aveva meno di 30 anni. Il terzo turno perso malamente quell’anno contro Jason Stoltenberg non deve aver influito più di tanto, d’altronde l’avversario che lo estromise da quella storica edizione londinese Slam, nel continuo del torneo si spinse fino alle semi finali (direi edizione fortunata per entrambi i giocatori scesi in campo in quel 3T), non intaccando soprattutto la convinzione che quello appena intrapreso era solo, o doveva essere solo, l’inizio di un lungo cammino da pro.
Qualcosa, è evidente, non andò per il verso giusto, Navarra non raggiunse i risultati auspicati, lui dirà per non aver saputo rinunciare alla sua vita privata, per non aver messo forse il tennis al primo posto nella sua vita: chi può dire d’altronde cosa sia o non sia il meglio per qualcun altro? Faticosamente possiamo individuare i nostri obiettivi, spesso prendendo delle cantonate assurde nelle nostre valutazioni: come giudicare quindi quelli degli altri?
Ciò che rimane è che dopo circa 20 anni, siamo ancora qui a parlare di quell’edizione di Wimbledon del 1996, quando un inatteso protagonista ci fece sognare in grande: cosa importa se poi entrano in campo recriminazioni e rimpianti? Quelle partite resteranno per sempre vive nei nostri ricordi, rendendo Mosè Navarra un protagonista della storia recente del nostro amato tennis.
Alessandro Orecchio
TAG: Mose Navarra, Navarra, Wimbledon
Ciao Hector,
sono il coach di Navarra, potrei avere una copia di quelle immagini. Si possono riversare su un dvd?.
Grazie.
per Hector. Ciao sono il coach di Navarra, non è che potrei avere una copia di quelle immagini? Si possono riversare su dvd? Grazie.
Ricordo quel match con Costa e la cronaca di Tommasi e Clerici, che disse “quella volèe di rovescio se la porta da casa”. Che meraviglia.
Anche Tieleman e Pozzi, e soprattutto Dado Sanguinetti ci hanno regalo grandi emozioni su erba.
Per riprendere la discussione di ieri, effettivamente mi sa che Orecchio porta sfiga, parla solo di storie finite male ;-). O sarà che nel tennis a parte 1 volta Panatta ed 1 volta Schiavone, per noi finisce sempre male?
Chiaramente non è ancora vintage.
Per essere tra i migliori devi fare grandi sacrifici e mettere il tennis al primo posto,gli Italiani sono tra i meno inclini a lavorare duro(vedi Fognini e Bolelli in allenamento).
Grandi Mosè e Il “Laurence” Italiano…mi stragasava soprattutto Tieleman che era incredibile su questa superficie… giocava questi tornei come nel giardino di casa sua!!!!!!!!
Spero che Riccardo Ghedin si riprenda e ne ripercorra la strada..con tutti gli sforzi che fa x andare nei posti più impensati mi farebbe proprio piacere!!!!!!!! 😎 😎
Aggiungo che un’altra partita epica di Navarra fu la semifinale di doppio del challenger di Cordenons giocata insieme a Daniele Bracciali contro la mitica coppia Cerretani/Rettenmeier e persa purtroppo al Super Tie Break per un nulla.
Bellissimo articolo, qualche giorno fa mi chiedevo perché non veniva mai ricordato Mosè Navarra, grazie mille a Orecchio per averlo fatto.
Perché non scrivete qualcosa sull’ottavo raggiunto da Seppi due anni fa?
😀
Nel 1996 Navarra, classe ’94. Santiddio, a 2 annni già al terzo turno di Wimbledon!
Magari classe ’74….
Beh, fare terzo turno a Wimbledon all’età di 2 anni non è male! Ovviamente scherzo, redazione Navarra non è un classe 94! 😛
Scherzi a parte, come dimenticare quell’exploit di Navarra nel ’96? Io avevo 15 anni e speravo di vedere un italiano scalare il ranking.. Navarra, così talentuoso e solido, mi sembrava un ottimo indiziato per arrivare in alto. Invece fu uno dei più grandi fuochi di paglia della nostra storia tennistica!
Penso, però, che sia vera la versione della poca professionalità e del non-totale focus sul tennis da parte di Navarra. Le doti per una carriera da Top 50 ci sarebbero state a differenza di altri exploit di pochi giorni (ad es Corrado Borroni) che ritengo più casuali.
Classe 74 non 94, altrimenti nel 96 sarebbe stato davvero un fenomeno!
Grazie per gli ottimi articoli
Devo avere ancora su vhs quel match con Costa, col commento di Tommasi e Clerici. Spettacolo puro. In quegli anni spopolava sull’erba anche Laurence Tieleman, uno dei pochi che andava a fare una settimana in più’ sull’erba a Newport.
Ovviamente la classe è ’74, non ’94
Nel ’96, un giovane italiano di belle speranze classe ’94 è un campione!! 😆