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Wimbledon Story (Italia): Daniele Bracciali e l’oscurità che premia Roddick

11/06/2015 08:00 7 commenti
Daniele Bracciali e l’oscurità che premia Roddick
Daniele Bracciali e l’oscurità che premia Roddick

Nel 2005 Daniele Bracciali, oggi noto più per le sue traversie legali legate al “tennis scommesse” che per i suoi successi sportivi, si apprestava a giocare la sua migliore partita sull’erba di Wimbledon, superficie a lui congeniale ma che durante la sua carriera non lo ha visto raccogliere quello che avrebbe potuto.

Aretino e classe ’78, Daniele in quella edizione giocò un primo turno incredibile contro Ivo Karlovic, concluso solo per 12/10 in suo favore al set decisivo. Ma l’incontro che si andava a profilare all’orizzonte, contro uno dei super favoriti alla vittoria finale, l’americano Andy Roddick, era una di quelle partite dove per avere delle chances bisognava giocare al 110% delle proprie possibilità.

2 set a zero e lo statunitense ex numero 1 al mondo, che ebbe in Roger Federer la sua nemesi sportiva che tanti successi Slam gli ha precluso, sembra scappar via.

Ma l’allora numero 120 del mondo non ci sta a fare la figura del comprimario e così raddrizza la partita portando a casa il terzo set al tie break. È proprio qui il punto di svolta del match, il momento in cui la partita può girare a favore del tennista italiano e non del numero 4 del mondo: ma se c’è un posto al mondo dove l’oscurità della sera può condizionare l’esito di un incontro sportivo, questo è proprio Wimbledon.

Andy Roddick che spinge per l’interruzione della partita, consapevole che il ricominciare il giorno dopo possa in qualche modo favorirlo, smorzando l’entusiasmo ritrovato dell’italiano. Bracciali di par suo che cerca in tutti modi di continuare, provando a convincere un super visor invece irremovibile che c’è ancora luce e che si può giocare. Ma come tante volte accade, il peso specifico delle parole di un top player è superiore alla portata delle argomentazioni di un qualsivoglia meno noto avversario. Per preservare il tabellone, per salvaguardare lo spettacolo attraverso cui passano tanti biglietti.
Si passa così all’indomani ma la prosecuzione del match sembra continuare a sorridere proprio a Bracciali: un quarto parziale conquistato in maniera relativamente agevole per 6/4 e un quinto set, come sempre roulette russa, che potrebbe incredibilmente vedere l’italiano vincere. In maniera del tutto inattesa.

Si sa però che i campioni sono tali nei momenti chiave di un incontro: Roddick fa il break, s’invola 4 giochi a 2 ma deve fronteggiare ancora un ostacolo, l’ultimo prima di intraprendere quel cammino che lo porterà dritto in finale. L’americano al servizio, 15/40 e due palle break da giocare. Andy attacca la rete, la aggredisce ma Daniele sembra in grado di strappargli il servizio, con un passante del suoi, “nelle sue corde” direi. Invece Roddick vola, sembra librarsi nell’aria e nei pressi della rete s’inventa una volèe che lascia tutti di stucco, una di quelle che Gianni Clerici e Rino Tommasi potrebbero benissimo definire “ricamo”, da circoletto rosso per intenderci. Una decina di minuti dopo Roddick conclude il suo match, un incontro difficile ma sicuramente uno di quelli che un campione deve giocare durante la prima settimana di uno Slam per entrare definitivamente in forma, per il prosieguo del torneo e che se superati, tanto bene fanno.
La storia del torneo racconterà di una delusione a stelle e strisce, di un trionfo rosso crociato senza dimenticare però una piccola grande delusione italiana.


Alessandro Orecchio


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7 commenti

alberto (Guest) 11-06-2015 13:47

Lo sport non è come lo storia, che viene sempre raccontata da chi vince. ogni tanto fa piacere raccontare vicende, fatti che hanno un loro perché indipendentemente da chi vinca o perda.
Ottimo articolo.

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sebaSeppi 11-06-2015 13:18

A questo punto meglio scrivere un articolo sull’impresa sfiorata dall’Errani l’anno scorso contro la Garcia. Passare un turno a wimbledon, quello sì che sarebbe stato un gran risultato per Sara 😀

6
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Matthew 11-06-2015 12:57

Non si merita questo articolo

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3.4 (Guest) 11-06-2015 12:56

@ sebaSeppi (#1366868)

ho capito cosa intendi ma, questi sono risultati del campo, che rimangono sempre. secondo me e’ giusto parlarne.

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sebaSeppi 11-06-2015 11:47

Ancora a parlare di questo soggetto? Mah, LiveTennis a volte cade molto in basso…

3
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crissi75 (Guest) 11-06-2015 10:17

D’accordo! Sempre e solo a parlare di imprese sfiorate!!! Bravo Orecchio comunque, ottima prosa

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3.4 (Guest) 11-06-2015 09:56

orecchio sei un grande, pero’ non riesco a capire perché troppo spesso ricordiamo un giocatore per una grande sconfitta e mai per una vittoria??? ultimi esempi safin-starce, dupre-a.panatta, roddick-bracciali. grazie comunque

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