Wimbledon 1979: il grande rimpianto di Adriano Panatta
Nel 1979 Adriano Panatta arrivò a giocarsi la conquista di un’incredibile semi finale Wimbledon da favorito nel match contro l’americano Pat Dupré, giocatore non certo elegante ma dotato di un tennis efficace che lo portò nel corso della sua carriera a ridosso della top10. Adriano Panatta non manifestava di certo una predisposizione innata per l’erba, superficie mal digerita e lontana anni luce dalla sua terra battuta. Quell’anno così l’approccio con il manto londinese non era stato dei migliori e, come lui stesso ha ammesso più volte in divertenti e rivelatrici interviste, lo aveva portato ad abbandonare il tempio del tennis per diversi giorni, proprio a ridosso dell’inizio dei Championships, per una fuga ristoratrice al mare di Forte dei Marmi con la sua amata moglie Rosaria. Tornò giusto in tempo per il suo primo turno, con l’evidenza palese a tutti che forse quella scappatella gli aveva fatto solo bene.
Un primo turno facile, contro lo spagnolo Jiminez, regolato senza troppi affanni per tre set a zero. Al turno successivo un erbivoro inglese, una wild card, il semi sconosciuto Smith: tifo da stadio sugli spalti di un gruppetto di tifosi italiani e cinque set di pura battaglia, ma anche inaspettatamente fonte di divertimento tricolore che consegnano ad Adriano un sorprendente terzo turno. Ma se l’appetito vien mangiando, così come recita l’adagio popolare, Panatta regola nelle partite successive il fisicato svedese Bengston con tre tie break e il favorito americano Sandy Mayer, dato per molti vincente e invece sconfitto anche lui in soli 3 set.
Adriano dirà che a quel punto cominciò perfino a sognare di vincere Wimbledon, sentendosi inattaccabile e in possesso (a suo dire) delle armi necessarie per battere il favorito numero 1 alla vittoria finale, quel Bjorn Borg già battuto e che lui sembrava in grado di mandare in confusione, spezzando quel ritmo logorante su cui il tennis asfissiante dello svedese era basato. Ma contro Pat Dupré le cose non andarono come sarebbero dovute andare e soprattutto, come ci si attendeva andassero.
Parte forte Adriano e per un set e mezzo il suo avversario non capisce proprio nulla. Ma la voglia di vincere e la troppa convinzione spesso si trasformano in superbia, e nello sport questo è spesso letale. Adriano vede così il suo avversario all’apparenza sgraziato infilare giochi su giochi, fino a ribaltare un secondo set che sembrava compromesso e impegnarlo in un terzo che vedrà vittorioso il romano solo al tie break. Come tante volte accade, seppur si è in vantaggio per 2 set a 1, il quarto parziale diventa un punto di non ritorno, soprattutto per chi paradossalmente è proprio avanti nel punteggio. Adriano Panatta sapeva di non poter perdere quel delicato quarto set, ma la storia tennistica è stata inclemente.
Il quinto e decisivo set è come sempre una lotteria, una roulette russa e, sebbene Adriano Panatta possa vantare un ottimo record nei match terminati al quinto, il match finisce per premiare Dupré, mentre nella testa di Adriano risuona ancora l’eco del secondo perso malamente e in quella dell’americano vi è invece solo una gran dose di entusiasmo. 6/3 e Dupré vola in semi finale, contro Roscoe Tanner, mentre Adriano saluta la sua più grande occasione sull’erba di Wimbledon.
Se una vita sportiva viene ricordata più per le vittorie che per le sconfitte (giustamente …), ci sono partite perse che lasciano un amaro in bocca indescrivibile, perché bruciano più di altre, perché sai forse che su quello che non è il tuo teatro preferito, forse di occasioni ugualmente propizie non ne arriveranno poi così tante. Adriano sapeva che il suo treno per Wimbledon passava proprio in quel 1979 e proprio per questo, quella sconfitta, rappresenterà una ferita (sportiva) difficilmente rimarginabile e sempre cocente. Anche dopo più di 30 anni.
Alessandro Orecchio
TAG: Adriano Panatta, Wimbledon 1979
Che magone rileggere questo parole…. A distanza di 37 anni!… Io ero uno dei 30 italiani al Centrale…il giorno dopo sui quotidiani inglesi ci diedero dei “selvaggi” per aver violato con il nostro tifo la pace centenaria dei magici campi …. Tempus fugit
ADRIANO, GILLES,ANTUOFERMO,THOENI,RIVERA, MENNEA ricordi di uno sport che non c’è più…mitici anni 70
Che il collegamento tv sia stato interrotto è un falso storico.
Il Tg2 venne messo in una piccola finestra a destra in alto e l’incontro, pur senza commento audio, continuò ad essere trasmesso. E quell’edizione del Tg ebbe una lunghezza ridotta proprio per l’occasione.
Il giorno dopo TUTTI i giornali criticarono la scelta della Rai. Era stata violata la sacralità del Tg. Altri tempi …
@ Avide (#1366688)
È vero….. che ricordi, da quei tempi nasce la mia passione per questo splendido sport
Beh però aprirono una finestra durante il tg…
La seguii per radio. Una sofferenza… Me la ricordo ancora
lo faceva anche da Capitano di davis,adducendo come scusa il fatto che noi italiani sull’erba in davis non avremmo mai giocato.
verissimo ,era alla sua portata la semi……dopo quei quarti del 1979,bisognerà attendere Davide Sanguinetti nel 1998 per vedere un altro italiano ai 4/i di Wimbledon ,parliamo degli uomini.
Come tutti gli over 40 che sono intervenuti ricordo anche io quella partita, quel collegamento interrotto e quella speranza infranta di vedere Panatta in SF.
Contro Tanner che serviva a 200 orari con le racchette di legno la storia era tutta da scrivere.
E in quel torneo Roscoe giocò il tennis della vita
5 americani su 8 ai quarti….3 in semi….vince borg. quando c’è il campione non c’è movimento che tenga.
@ leconte (#1366142)
Con Tanner era nettamente sfavorito, ma una semi a WB sarebbe stata di grande prestigio, un quarto no.
Luigi 68..siamo quasi praticamente coscritti…ho i tuoi stessi ricordi…i ricordi del fascino del tennis negli occhi di un bambino…cio’che mi ha legato indossolubilmente a questo sport…l epopea di Adiano,Corrado e gli altri dall 76 ai primi anni 80..
Un tuffo nel passato per me..da ulteaquarantenne…telecronaca del grande Guido Oddo…nel suo stile compito e signorile lontano anni luce dai telecronisti di oggi che appaiono con loro urla come pescivendoli al mercato o stracciai…con tutto il rispetto per le rispettive categorie professionali citate..eppoi tennis old style. ..altri tempi…
..
un grande giocatore che snobba Wimbledon…contento lui! 🙄
ricordi bene, ero incollato alla tv
Che Adriano potesse battere Tanner sull’erba, lui che mal digeriva i grandi battitori, era una cosa molto da provare, c’è questa leggenda che, battuto Duprè la vittoria era li a venire, ma la strada rimaneva ancora molto lunga.
Già, era una grande occasione. In semifinale avrebbe potuto giocarsela con Tanner, anche se l’americano allora deteneva il record del servizio più veloce.
Ricordo quella partita per un altro motivo: si stava seguendo l’incontro alla Rai, e proprio nella fase decisiva il collegamento fu sospeso, lasciando incertezza e rammarico fra i telespettatori.
Per fortuna oggi abbiamo tante opzioni per seguire un match che ci interessa.
ricordo ancora la partita mi pare su rai2 🙄 ricordo anche che smisero di farla vedere perchè iniziava il tg ….
Grande e triste pagina! Grazie redazione
la volee in tuffo…la veronica… e per rispetto al grande Adriano il montaggio NBC passa direttamente al match successivo. Adriano vince sempre!!! 😆