Open Court: il match dell’anno, …oppure no (di Marco Mazzoni)
Ci siamo, il giorno tanto atteso è arrivato. Nel pomeriggio sullo Chatrier si sfideranno il nove volte campione di Roland Garros Rafael Nadal e l’indiscusso n.1 e dominatore della stagione Novak Djokovic. Una partita attesissima, per molti il match dell’anno, perché spalancherebbe al serbo le porte per il primo successo sulla terra parigina, che completerebbe il suo Grande Slam in carriera. E non solo. Diventerebbe tutt’altro che utopia la possibilità di un clamoroso Grande Slam annuale, che nel maschile manca da quasi 50 anni, quando ci riuscì Rod Laver.
Una “finale” annunciatissima, che il sorteggio ha anticipato al mercoledì rispetto alla canonica domenica. Colpa di Nadal, sceso in classifica. Colpa di quel venerdì mattina e della “manina” di Masha Sharapova, che collocò in modo beffardo la testa di serie n.6 (Nadal) nella parte alta del tabellone, addirittura nel quarto del n.1. Quella mattina proprio Rafael presenziava al sorteggio. Il suo ghigno spontaneo nell’istante dell’abbinamento fece il giro del mondo, più chiaro di ogni altra parola. Un misto di stupore, rabbia e disillusione. La certezza che a quella partita ci si sarebbe arrivati, forse anche troppo presto per lui, visto che il toro di Manacor è solito crescere nel torneo, diventando sempre più forte all’avvicinarsi della meta.
Non ha molto senso dilungarsi sul piano tecnico-tattico di una sfida che si giocherà per la 44a volta, e già andata in scena quest’anno nella semifinale di Monte Carlo. Le chiavi sono note: Nadal cercherà di rendere la partita una battaglia, lunga e dolorosa, di portare Novak nella palude della lotta, sul filo della tensione agonistica, dove nessuno “sguazza” agile come lui. Il tennis di Rafa sembra fare meno male, i vincenti sono più rari, gli errori più frequenti. Non serve male, ma dal fondo sbaglia troppo per i suoi standard, i suoi drive sono meno lunghi e continui. Per vincere sarà indispensabile far sentire fisicamente la tensione dell’evento, il classico fiato sul collo. Mettere in pratica la tecnica mirabilmente descritta da Brad Gilbert nel suo libro “Winning Ugly” come “Boa Constrictor”: non un attacco frontale, ma un lavoro ai fianchi che lentamente stritola l’avversario, fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Ben diversa la condotta che dovrà tenere Djokovic: giocare meglio, prendersi più rischi, far valere la sua qualità tecnica superiore, accorciare i tempi di gioco. Come accaduto poco più di un mese fa a Monte Carlo, o nella finale di Roma 2014, per restare a partite che si sono giocate sulla terra battuta e quindi in condizioni più favorevoli all’iberico. Però il precedente della finale dell’anno scorso è lì maligno per Novak, a ricordare come gli equilibri restano sottili, e come la tensione e la fatica possano giocargli un bruttissimo scherzo. L’anno scorso nella finale del Bois de Boulogne Djokovic era partito sicuro, lanciato. Dopo un primo set ben giocato, nel secondo calò nettamente nella intensità; Nadal intuì il momento e da grandissimo campione riuscì ad elevare il livello, agganciandolo e sorpassandolo. Fu la sua vittoria più sofferta, strappata d’un soffio e giocando proprio male, ma è la dimostrazione che Nadal sul centrale di Parigi non muore mai, può trovare qualcosa di unico che lo rende quasi imbattibile, andando oltre alla razionalità.
Quest’anno la situazione sembra ancor più “disperata” per il campionissimo. E’ arrivato a Parigi senza aver vinto lo straccio di un torneo in Europa. Ha passeggiato in un tabellone forse fin troppo morbido (quanto davvero si è testato? Quanto è riuscito a capire la sua condizione contro avversari così “giusti”?). Il suo tennis non è al livello dei suoi giorni migliori, nemmeno sul suo campo preferito. Nessuno deve spiegargli come si vince questo torneo, nessuno lo sa meglio di lui. Però al di là dalla rete c’è un tennista che sa bene come batterlo, e che soprattutto pare aver raggiunto il momento della consacrazione definitiva. Il 2015 di Djokovic è spettacolare, macchiato da un paio di sconfitte che fanno poco male e da tutte vittorie nei tornei che contano. Però manca ancora Questa vittoria, la coppa dei Moschettieri, la coppa che potrebbe essere intitolata a Nadal visto che il suo record di 9 vittorie sarà quasi impossibile da superare.
Il campo oggi dirà. Cosa dirà? Per molti la vittoria di Djokovic è quasi scontata. Troppa la differenza tra i due, di qualità ed intensità nell’ultimo periodo. Uno dei più famosi bookmakers assegna a Novak una quota di 1.40, a Rafael 3.10. Mai era crollato così in basso a Parigi, mai era stato considerato tanto sfavorito sulla terra. Tutti si aspettano da Djokovic una prestazione super, una giornata da ricordare, quella del sorpasso definitivo a Nadal. Un successo che lo porterebbe quasi sicuramente ad alzare la coppa domenica e che finalmente lo eleverebbe ad uno status pari a quello Roger e Rafa. Eppure io continuo a dare una chance a Nadal, con la tentazione fortissima (anche se irrazionale) di considerarlo ancora favorito, anche se solo al 51%. E’ una sensazione difficile da spiegare, ma prima di suonare il funerale sportivo del maiorchino starei estremamente attento. Nonostante i guru del gioco, tecnici ed analisti, stiano parlando da giorni del perché Djokovic sia quasi inarrestabile, Nadal ha perso solo una partita in questo torneo. Solo una, in una giornata particolare e che finora è stata irripetibile, contro uno dei pochissimi avversari che aveva qualità tecniche formidabili ed attributi non inferiori a quelli di Rafa. Nadal sa come battere Djokovic, sa come spostare la partita sul piano che predilige. Soprattutto Nadal sa benissimo che tutta la pressione oggi sarà sulle spalle di Djokovic, e farà di tutto per fargliela avvertire. Ad ogni punto. Qua si giocherà la partita, più che su aspetti tecnici. Djokovic dovrà essere in grado non solo di dominare Nadal con la sua spinta ed accelerazione, ma dovrà vincere la sfida mentale contro il rivale più forte mentalmente (forse di sempre insieme a Borg nell’era moderna). Dovrà essere in grado di anticipare i tempi di gioco, di far correre il suo dritto e rovescio a tutta; dovrà servire molto bene rispondere lungo per far perdere metri di campo a Nadal; dovrà rubargli quell’attimo in ogni scambio che gli permette di governare i ritmi e, colpo dopo colpo, conquistare l’angolo sui cui entrare. Dovrà scappare via e non farsi mai riprendere, facendo corsa di testa. Dovrà riuscire a far sentire la sua presenza in campo, dominando la presenza e la vis pugnandi di Nadal. E questo non sarà facilissimo, perché se oggi Djokovic potrebbe scrivere una giornata storica per la sua carriera, Nadal è proprio colui che non lascerà niente di intentato per farsi detronizzare. Altro piccolo fattore pro-Nadal potrebbero essere le palle. Orribili. Misterioso (o forse no…) come un torneo come Parigi che da anni si disputava con palle affidabili, veloci e di ottima qualità, abbia scelto di passare ad un’altra casa e modello, ottenendo a detta di tutti i giocatori un risultato poco apprezzabile. L’ho viste coi miei occhi nella settimana vissuta a bordo campo: le palle dopo pochissimi scambi si “gonfiano”, si caricano di terra ed umidità, diventando grosse e pesanti da spingere. Si fa molta fatica a tirare a tutta, sono ideali per difendersi più che per offendere. E visto che sarà Djokovic a fare il gioco e spingere, alla lunga la fatica di una partita che potrebbe diventare la classica battaglia fisica potrebbe farsi sentire, e spostare parte dell’equilibrio verso Nadal, che nella battaglia è a casa sua. Battaglia. A meno che Djokovic non sia davvero così forte da dominare il match, la partita potrebbe essere la “solita” battaglia di fisicità e nervi tra questi due super atleti, a discapito del divertimento puro. Potrebbe essere la “solita” lotta feroce, con tantissimi scambi conclusi con errori, e non con vincenti. La “solita” lotta ad altissima tensione ma scarsa qualità. Allora… sia che Djokovic travolga Rafa, sia che si arrivi alla “solita” fotocopia di gran parte dei loro match, la partita di oggi sarà davvero il match dell’anno? Forse per importanza sì, ma per qualità è molto probabile che non lo sia. Chissà che il Wawrinka straordinario ammirato ieri contro Federer non possa invece regalarci la vera partita show, magari alla domenica… Come avevo visto coi miei occhi la scorsa settimana, Stan è il giocatore che più mi aveva impressionato per qualità dei suoi colpi. Vedremo.
Chiudo con un dato statistico che non molti in questi giorni hanno sottolineato, ma che ritengo molto importante. Nei tornei del Grande Slam i precedenti i due rivali recitano 8 vittorie per Nadal contro le sole 3 di Djokovic; tre vittorie tra l’altro ottenute in un lasso di tempo assai breve tra 2011 – inizio 2012. Periodo in cui il serbo toccò un vertice di qualità ed intensità quasi irreale, superiore a quello attuale perché allora non aveva mai una pausa, era in totale controllo di ogni aspetto del match; mentre quest’anno, pur in una qualità e quantità eccezionali, subisce eccome qualche momento in cui rifiata, perdendo qualche set e non dando sempre una sensazione di totale sicurezza e controllo. La storia conta sempre qualcosa, ci racconta fatti importanti e che è sempre bene ricordare. Oggi pomeriggio vedremo se Djokovic riuscirà a scrivere una storia diversa.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: grande slam, Marco Mazzoni, Nadal, Novak Djokovic, Open Court, Parigi, Rafael Nadal, Roland Garros, sfide
@ alegiro (#1361383)
penso che sia una gaffe di Mazzoni, di solito articolista competente e preparato.
Winter18
Talmente logico da essermi stropicciato gli occhi per esser certo di aver letto bene l’articolo! invece c’era proprio scritto il contrario di quello che impongono le leggi della fisica…
Totalmente in disaccordo per quanto riguarda la “pesantezza” delle palle usate a Parigi: avvantaggiano i cannonnieri, non certo Nadal ce da una palla più leggera vede avvantaggiato il suo top spin.
Confermo! Rafa ora è costretto ad abbreviare lo scambio, difatti cerca molto più il vincente lungolinea o a sventaglio, meno arrotato e più penetrante! questo lo costringe a rischiare maggiormente l’errore! ! È Djokovic che può spuntarla sulla regolarità, trovando molta più velocità e profondità con i colpi piatti!
Mi spiace tweener ma la situazione è l’opposto di come dici tu! Come conferma Giulio rafa non può più permettersi di remare da fondo col top spin! Con djokovic non lo può più fare già dal 2011! Ultimamente cerca molti più rischi e vincenti! E se non lo fa può perdere in 3 set!
Appunto..come giustamente dici se Rafa si limiterà a giocare da regolarista puro verrà preso a pallate da Djoker che si appoggia a meraviglia sui suoi colpi carichi(e spesso corti) chiudendo il punto senza problemi..tipica situazione del dritto incrociato carico di Rafa a cui segue il micidiale rovescio lungolinea del serbo.
Nadal deve prendersi dei rischi perché altrimenti non ha scampo,esattamente l’opposto di quanto accadeva fino a qualche tempo fa.
Vinca il migliore!
Per me ha ragione Mazzoni. Se una volta Rafa riusciva a girare gli scambi con bordate mancine velocissime e carichissime ora questo aspetto gli manca.
Quando prova a spingere col dritto spesso incappa nell’errore oppure i suoi drive verso il lato del dritto non sono così devastanti.
Ormai Nadal è diventato un regolarista puro:quasi mai cerca il vincente e la butta alta e profonda aspettando l’errore dell’avversario.
Sarà la solita partita:Rafa in difesa,Djokovic all’attacco.
Fondamentale sarà tenere mentalmente per tutta la partita.
Djokovic potrebbe sentire la tensione dell’ impresa e potrebbe incappare in un vuoto mentale pericoloso.
Chi regge per 5 set vince.
Chiave del match:angoli stretti e palle corte.
Vinca il migliore!
D’accordo con te Alex.
Oggi è uno di quei giorni in cui può cambiare un’era tennistica o,come direbbe Kuhn,il paradigma. Indipendentemente dagli aspetti tecnico-tattici che comunque rimangono sempre i soliti(visto che nessuno dei due adotterà particolari variazioni rispetto al suo gioco) quello che conta oggi è che qualora Djokovic avesse la meglio,espugnando l’ultimo baluardo strenuamente difeso dal signore del rosso,i giorni di Rafa e Roger e tutta quella visione dicotomica del tennis che ha caratterizzato l’ultimo decennio andrebbe definitivamente in pensione.
Si entrerebbe ufficialmente e definitivamente nell’era Djokovic.
Ovviamente,da buon conservatore,mi schiero con la vecchia guardia e con Rafa che oggi avrà l’ingrato compito di contenere la devastante forza di un Nole che sembra davvero inarrestabile,tuttavia mai sottovalutare l’orgoglio di un cavallo di razza.
Forza Rafa..
Di questioni tecnico-tattiche-mentali in vista del match di oggi ne parliamo da almeno 2 mesi. Oggi, finalmente, parlerà il campo.
Mi soffermerei unicamente sul titolo “match dell’anno”.
Finora non mi sembra di avere visto in questi 4 mesi di tennis nessun match veramente memorabile da poter essere ricordato e non credo lo sarà nemmeno quello di oggi.
Credo, invece, che come l’anno scorso, il match dell’anno sarà la finale di Wimbledon.
Il Nadal visto sinora è tre volte meglio di quello visto negli altri tornei 2015. E’ come se fosse rinato per l’ennesima volta a Parigi. Non so se basterà ma sicuramente il precedente di montecarlo non fa alcun testo. E’ un altro Nadal.
Però non capisco perché si parli di partita di poca qualità e si dica che lo spettacolo possa regalarlo wawrinka..non capisco nadal e djokovic giocano male? ? Perché hanno il rovescio a due mani? ?
Comunque vada è una partita importantissima e determinerà due carriere.. se oggi nadal perde finisce un’epoca e nole potrà aggiungersi alla ristrettissima elite di chi ha battuto nadal a parigi..e poi nole completa il grande slam! Se vince rafa la conquita del 15 slam potrebbe non essere lontana.. a mio parere siamo 80 djokovic e 20 nadal questa volta..
Questione di gusti!
Io aggiungerei che se fallisse oggi per djokovic sarebbe la sconfitta più dura da digerire…e ripeto anche se dovesse prevalere non è detto che poi riesca a battere sia Murray che Wawrinka
Invece se dovesse prevalere Nadal…
Bellissima presentazione dell’incontro dell’anno probabilmente non per bellezza tecnica e spettacolarita’ ma sicuramente per l’importanza del match per entrambi, chi vuole confermarsi campione per la decima volta in undici partecipazioni e chi invece vorrebbe togliergli lo scettro e completare il grande slam. Penso che stavolta Djokovic non si farà scappare l’occasione di battere Nadal a parigi. Secondo me un aspetto da non trascurare è la condizione atletica con Nadal che più si spinge avanti nel torneo e più migliora atleticamente, al contrario Djokovic l’anno scorso complice forse anche l’improvviso caldo calò bruscamente dopo il primo set nella finale, con Nadal che lo sovrasto’ fisicamente, quindi giocare già ai quarti con Nadal potrebbe essere un’altro vantaggio per il serbo.
Non sono d’accordo con Mazzoni.
Prima cosa, se le palle si gonfiano di umidità a beneficiarne sarà Djokovic. Proprio come accadde nella finale 2012 quando si mise a piovere, con le palle pesanti i colpi in top spin non fanno male e Nole va a nozze appoggiandosi coi suoi colpi piatti!
Secondo. In questo momento il più forte mentalmente, perché in piena fiducia è Djokovic, e sarà lui a beneficiarne nel caso la partita diventasse battaglia! Non solo, Nadal per prevalere avrà bisogno di abbreviare gli scambi perché ormai le parti si sono invertite da un po’: Rafa per scardinare Novak deve spingere forzare, rischiare! Se la butta di là corta e centrale Djokovic lo seppellisce di vincenti piatti! Ora è Novak che può portarla a casa allungando gli scambi e aspettando l’errore dell’altro!
@ Nadaliano (#1360343)
Il mio “dipende da Nole” è riferito al fatto che in questo momento va più forte di Rafa che nel 2015 ha perso parecchie partite su terra.Se Nadal ritrova magicamente lo smalto di uno-due anni fa,non c’è partita ovviamente,è il più forte di sempre di questa superficie.
Sono curioso di vedere come approcciano alla partita,il linguaggio del corpo per come la vedo io dirà tanto,oggi Nadal rischia di uscire per la prima volta ai quarti del RG,ma incredibilmente ha più pressione il serbo perchè da un mese a questa parte non si fa altro che dire “chissà se Nadal ai quarti ci arriva,poi cmq Nole lo batte”.Ecco ora lo deve battere.
Mi sembra di capire, tra le righe dell’articolo, che Mazzoni veda ancora una volta Nadal vincitore. Io invece penso che stavolta non ci sarà nulla da fare. troppo forte i questo momento il serbo, troppo incerto lo spagnolo
djokovic in 4
chi vince oggi vince il torneo io dico Rafa in 4 set ..!
Se già la attesa per questi livelli era estrema, figuriamoci dopo questo articolo..
Anche se, in mia opinione, se la partita dovesse diventare una lotta, non vedo rafa favorito come nel passato!
Si è visto con sock, alla lunga sembra stancarsi, soprattutto perdendo gli appoggi. È pur vero che oggi, pur di vincere, Sarà disposto a morire in campo.
…definire match dell’anno (o La partita attesissima) l’incontro tra 2 tennisti che hanno gia’ giocato 43 volte l’uno contro l’altro in carrierra mi sembra un po’ sopra le righe… Sono semplicemente i piu’ forti tra i partecipanti… l’anomalia e’ che si incontrino ai 4rti
Lavorando ho potuto seguire poco, ma il Nadal visto negli ultimi mesi stava messo davvero male a livello di gioco.
Dite che dipende da Djokovic? secondo me è proprio il contrario, se Nadal gioca bene, con pochi errori non forzati e dando profondità ai colpi, la partita la porta a casa perché sulla terra è il più forte.
Anche io sono pro Nadal,per quel 51%.Se Djokovic è quasi imbattibile,è al top della sua carriera,fisicamente psicologicamente e tecnicamente..non credo che però Nadal abdicherà così facilmente come tutti credono,lotterà come un leone e farà sentire la sua voce.
Dipende tanto da Nole e da come è coinvolto emotivamente,un pò come nella finale con Murray nel 2013 a Wimbledon e un pò come quella passata con Rafa un anno fa,dove il linguaggio del corpo era quello di un ragazzo che sapeva di perdere e non ce la faceva a combattere.Credo che il suo staff abbia lavorato più sull’aspetto mentale.
Ecco, questo potrei riuscire a vederlo per intero senza annoiarmi, ma non ne sono sicuro, i match sulla terra sono di un noioso tremendo….
voglio wimbledonnnnnnn!!!!!!!