Dal Roland Garros: un Bolelli da favola (di Marco Mazzoni)
“Queste sono le emozioni per le quali vale la pena essere venuti fino a Parigi!!!”. La frase che ho urlato poco dopo il match point di Francesca Schiavone in quella meraviglia chiamato campo 1 è la sintesi perfetta della giornata di ieri al Roland Garros. Tante, troppe emozioni. Il tennis riesce sempre a sorprendermi, e non contano più fatica, costi, problemi… La magia del gioco ti ripaga di tutto, con gli interessi. E se poi si ha la fortuna di vivere a bordo campo partite come quella di Francesca, beh… allora non si può che pensare di esser molto fortunati. Tutti hanno visto la partita, son stati scritti fiumi di parole. Voglio solo sottolineare l’intensità assoluta del match nel terzo set, come ogni punto fosse una piccola storia, un piccolo dramma. Colpi straordinari, tensione, elettricità. Clamoroso poi come le due ragazze siano riuscite ad andare oltre alla fatica: più il match si allungava, più giocavano meglio! Bravissime, entrambe.
Eccezionale Francesca …ma anche Simone Bolelli. Proprio su di lui voglio puntare la mia lente, perché forse in pochi sono riusciti a vedere la sua partita, relegato sul campo 17. Proprio quello lontano da tutto e da tutti. Bolelli ha giocato una partita straordinaria, credo il miglior Simone che io abbia mai visto dal vivo. E’ difficile trovargli un solo difetto, tecnico, tattico, mentale o agonistico. Una prestazione sontuosa, dominante. Non credo di esagerare affermando che il suo livello di gioco espresso ieri per due ore non è lontano da quello di un Wawrinka doc per potenza e qualità. Ha dominato non solo il rivale ma ogni settore del campo, il tutto con un tennis di una bellezza ed eleganza rare. Chapeau.
E’ uscito dal campo, stipato perlopiù da francesi, sotto una vera ovazione. Il giusto tributo ad una partita perfetta. Proprio uscendo ho incrociato Eduardo Infantino, che lo segue a Tirrenia da un po’ di tempo. La sua maschera un po’ burbera non riusciva a celare la soddisfazione per il match appena visto. Abbiamo scambiato giusto due battute, sottolineando l’eccellente momento del bolognese, come tutto nel suo tennis stia girando molto bene; come Simone si meriti questo, perché il percorso intrapreso dopo il brutto infortunio al polso nel 2013 sta pagando importanti dividendi. Ed anche come sia bello poter regalare ai tifosi un tennis così divertente e di alto profilo, altro aspetto per niente trascurabile.
Bolelli contro Darcis al 1°turno mi era piaciuto molto. Il piccolo belga era forse avversario “ideale” a mettere in mostra le qualità tecniche del nostro; però la facilità con cui accelerava, il tempo sulla palla, la reattività che aveva mostrato in campo erano segnali inequivocabili di uno stato di forma notevole. Pensavo alla vigilia che il match vs. Troicki fosse duro ma possibile; che la terra battuta (in 4 precedenti avevano giocato solo sul cemento) potesse favorire i cambi di ritmo di Bolelli; speravo che potesse fare la differenza col servizio, giocare estremamente aggressivo per evitare la bagarre e le insidie del rovescio del serbo. Bolelli è stato superiore alle mie aspettative, perché è stato perfetto in tutti questi aspetti aggiungendo una sostanza e qualità impressionanti.
L’eccellente prestazione si è fondata sui colpi di inizio gioco. Bolelli ha servito come un treno, prendendo subito il ritmo e non concedendo palla break fino al primo gioco del terzo set. Ed appena ha ceduto la battuta nel terzo gioco – nell’unica brevissima pausa avuta – ha reagito immediatamente ritrovando subito la massima intensità ed efficacia col rovescio. Mi ha impressionato come Simone abbia sfidato il rovescio del serbo (il colpo migliore, più sensibile), uscendo vincitore anche dal mismatch più delicato. Il rischio era di commettere degli errori, di scoprire il lungo linea e di venir infilato. Non è accaduto praticamente mai, perché il “Bole” ha pestato durissimo, tenendo sempre in mano il pallino del gioco, portando Troicki lontano dalla riga di fondo a rimettere.
Altra chiave del successo la qualità alla risposta. Troicki può far male al servizio, buttarti fuori dal campo e iniziare a menare di ritmo. Victor non ha servito benissimo, ma anche quando metteva prime insidiose il bolognese impattava forte e sicuro, trovando profondità, e quindi non perdendo campo. Bolelli ha giocato quasi tutto il match con i piedi vicinissimi alla riga di fondo, anticipando le mosse del rivale, governando gli scambi ed i tempi di gioco. Tutto questo è stato possibile grazie alla eccezionale condizione fisica di questo periodo. Mai ho visto Simone così reattivo e veloce. Sempre ordinato, in movimento, capace di anticipare l’arrivo della palla e trovare la giusta distanza con estremo equilibrio. Troicki in più fasi ha lasciato andare il braccio a tutta, ma sono stati rari i momenti in cui Bolelli è andato in recupero estremo, perché è riuscito tenere per tutto il match una posizione ideale, aggressiva, dominante.
Questo stato di “Nirvana” gli ha permesso di giocare sereno, libero. Si avvertiva fisicamente la sua presenza in campo. Incredibile come abbia letto alla perfezione ogni momento importante del match, facendo la cosa giusta al momento giusto. Ha preso sempre il rischio per primo, ma senza esagerare, senza mai aspettare che fosse l’altro a sbagliare. Dove è stato davvero esagerato è in alcuni rovesci, clamorosi per bellezza e difficoltà. In più occasioni ha tirato dei cross di una violenza e precisione assoluta, sui quali Troicki non ha potuto fare assolutamente nulla. Ha dello straordinario che alcune di queste soluzioni siano arrivate nei momenti cruciali, come le palle break trasformate, o salvate. Su tutto, lo sviluppo del 3° gioco del 3° set, che spiega molto del match: sotto 0-40, tira due accelerazioni stupende, portandosi 30-40. Gli viene chiamato fallo di piede (probabilmente c’era), ma non si scompone, anzi tira prima un rovescio vincente in avanzamento (colpito molto basso) di una difficoltà totale; quindi lascia partire un altro rovescio a tutto braccio strettissimo, con una parabola impossibile per un monomane, che letteralmente fa saltare in piedi tutti gli spettatori. Solo se sei in grandissima fiducia e senti la palla alla perfezione puoi permetterti queste giocate in momenti così importanti. Ieri gli sono riuscite praticamente tutte.
Queste sono solo alcune delle note tecniche dal match. Tantissimi altri sarebbero gli aspetti da sottolineare, ma mi fermo qua, con dentro enorme soddisfazione nell’aver ammirato un Simone così efficiente, efficace e “bello”. Purtroppo il sorteggio non è stato benevolo. Vero che un terzo turno di uno Slam è per forza di cose tosto, ma David Ferrer è forse uno dei peggiori avversari sul piano tecnico che Simone possa trovare. “Ferrù” lo costringerà a giocare tantissimi scambi, sarà molto difficile sfondarlo e Bolelli dovrà prendersi dei rischi enormi. Inoltre, come hanno detto tutti i giocatori, le palle di quest’anno a Parigi sono molto pesanti, tendono a prendere molta umidità e terra, diventando ancor più grandi e difficili da spingere. Ideali a chi pesta di ritmo e cerca di portare l’altro all’errore piuttosto che per coloro che cercano il vincente con un tennis brillante. Già il tennis si è troppo spostato sulla fisicità e sulle maratone, se poi ci si mettono anche gli organizzatori scegliendo delle palle simili…
Da Roland Garros, Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Marco Mazzoni, Parigi, Roland Garros, Roland Garros 2015, Schiavone, Simone Bolelli, Troicki
@ Ale73 (#1356436)
..invece la terra, per lui che è un pò macchinoso nei movimenti e non è un fulmine (eufemismo) con il lavoro di piedi, è l’ideale. Magari grazie anche alle palle pesanti, come queste di Parigi, che avvantaggiano i bombardieri come lui , più che i maratoneti alla Ferrer. Nonostante ciò, mi meraviglierei molto se strappasse un solo set a Ferru.
Domani contro Ferrer vedremo se sarà in grado di confrontarsi alla pari anche con i migliori su questa superficie. Fino a ora il miglior Bolelli lo abbiamo visto sul veloce e perfino sull’erba, sul lento sembrerebbe non altamente competitivo, ma se dovesse ingranare anche su questa superficie allora davvero i top 20 non sono un miraggio.
Vedere dal vivo Bolelli è una goduria!…mix di potenza ed eleganza…che giocatore!…Forza Simone!
se solo si fosse trovato in spot di tabellone diversi, probabilmente al terzo turno sarebbe entrato in campo da favorito.
Stavano almento altri 4 spot davvero ghiotti..
Forza Simone , la responsabilitá di vincere é di Ferrer , sará dura , ma sperare e tifarti é il minimo , e chissá ,farebbe gioire tanti Italiani che ti ammirano , e poi te lo meriteresti di passare il turno
tutta la partita di bolelli, uno spezzone, un pezzertto; qualcuno sa dove si può vedere? grazie!
Ho visto la partita con Darcis e con il serbo: verissimo quanto dice Mazzoni. Mi è parso un Bolelli molto più aggressivo del solito (l’avevo scritto anche per darcis) con più cattiveria e continuo nel suo servizio che è notevole. Spinge appena può ed evita di farsi cacciare lontano dalla riga di fondo. Complimentoni! Con Ferrer ovviamente è più dura, non gli deve lasciare iniziativa o sono guai!
Chiedo a Marco Mazzoni se secondo lui nelle prestazioni attuali di Bolelli possa aver influito il suo nuovo staff? Con l’ingresso se non sbaglio di Galimberti, ho la sensazione che i problemi di Bolelli siano più di testa che tecnici e spero che questo possa aver dato nuove sicurezze all’italiano.
La solita disamina perfetta
Complimenti per l’articolo.
Speriamo che con Ferrer ci sia partita….
il pelo nell’uovo nel gioco di Bolelli di ieri: considerando che Galimberti lo sta spingendo di più al gioco a rete, spesso sbagliava i tempi scendendo su attacchi troppo centrali ed altre volte, quando si trattava di appoggiare il vincente, rimetteva in gioco Troicky tirandogli addosso da sottorete. Quindi unico appunto, i tempi e i modi degli attacchi vicino la rete. E Ferrer non perdona gli stessi errori.
Chissa’ la nottata come l’ha passata….ieri sera abbuffata di ostriche,lumachelle di mare,canoce…..tutto crudo e rigorosamente in room service!!!! 😀 😀