Nadal, “allarme rosso” (di Marco Mazzoni)
Roma, Foro Italico. Serata inoltrata, fa freschino. Su di un centrale esaurito l’atmosfera è elettrica. Il tabellone recita “Nadal vs. Wawrinka, 6 giochi pari. 6 punti a 2 Nadal”. 4 set point per il campione iberico. Un bel set, condotto nel gioco da Wawrinka ma con Rafa prontissimo a ribattere colpo su colpo. Spinge Stan, con dritti e rovesci potenti e precisi, ma Nadal c’è, regge aggrappandosi alla corsa ed alla velenosità del suo spin. Grande Wawrinka, ma il momento è favorevole allo spagnolo, forte dalla storia della rivalità contro l’elvetico, contro cui non ha mai perso sul rosso. Però accade qualcosa, in quel preciso istante. Wawrinka molla tutto. Inizia uno sprint degno del miglior Bolt, o di Carl Lewis detto “figlio del vento”. Se possibile martella ancor di più, lasciando correre il suo braccio fino ai limiti imposti dalla fisica. E tutto gli sta dentro. Cross, lungo linea, Ace. Le palle finiscono sulle righe o nei pressi, mettendo Nadal sotto una pressione ingestibile anche per il più grande difensore della storia moderna del tennis. Rimonta Stan, ribalta le sorti di un tiebreak che pareva ormai segnato, e continua a testa bassa il suo sprint portando a casa il match, in uno stato di flow assolutamente straordinario. Show time sul Centrale del Foro, anzi, One man show. Wawrinka entusiasmante per la combinazione rarissima di potenza e precisione. Un tennis clamorosamente bello quanto rischioso, troppo per questo Nadal, che a testa bassa scatta verso la rete a tributare il giusto omaggio al rivale, oggi troppo forte anche per lui. E’ la piccola cronaca di un match che cambia le sorti di questo torneo, e chissà, forse di questa parte di stagione.
Wawrinka l’avevo osservato a bordo campo contro Thiem. A tratti mi era piaciuto molto, la palla usciva dalle sue corde molto bene, ma gli errori erano ancora troppi, insieme a quel piccolo ritardo sull’avventarsi su alcune palle. E’ salito Stan, tantissimo, arrivando ieri sera a toccare un livello di prestazione non lontano da quello che sbaragliò tutti a Melbourne 2014. Un Wawrinka così è molto difficile da battere, per tutti. Ma riuscirà a tenere questo livello? Il prossimo test si chiama Roger Federer, amico e rivale, con cui ha condiviso molti momenti, belli e brutti. In finale a Monte Carlo lo scorso anno prevalse il “Waw”. Vedremo che succederà stasera, in una semifinale sorprendente e molto attesa, quasi sicuramente molto spettacolare; e che succederà a Parigi, dove un Wawrinka così non è da scartare come protagonista. Ma che sta succedendo a Rafa Nadal?
Sentendolo parlare da qualche settimana, incluse le dichiarazioni post match di ieri sera, ed aggiungendo anche le frasi sibilline di zio Toni, la sensazione è quella di una certa “confusione”. Dice di stare bene, sia fisicamente che mentalmente; però il successo non arriva, e non serve un tecnico per capire che non è il miglior Nadal. Dice di sentirsi meno teso e che il suo tennis sta salendo; però la sconfitta è dietro l’angolo, ed arriva troppo spesso, con prestazioni altalenanti. Dice che il livello del suo tennis non è ancora al massimo, ma che sta salendo; però le sue sconfitte su terra iniziano ad essere “tante” per il supercampione che è, e tutto il resto della truppa inizia a pensare “Nadal… non è più imbattibile…”. Zio Toni dice “Saremo pronti a vincere a Parigi”; però ieri Rafa ha ribattuto “Se giocherò bene potrò vincere a Roland Garros, se non giocherò bene perderò. La vita andrà avanti…”.
Qualche settimana fa avevo scritto un’analisi piuttosto approfondita sui “mali” del tennis del maiorchino. Da allora è cresciuto, tanto che a Roma ho visto a tratti anche un buon Nadal, come contro Isner; ma molti di quei problemi non sono del tutto scomparsi. Ci sono stati netti passi in avanti, con fiammate delle sue ed alcuni set molto ben giocati. Lo dimostra il fatto che c’è voluto un Wawrinka super per batterlo. Però la sensazione è di disordine ed instabilità, quando invece il segreto del tennis di Rafa è sempre stato l’ordine e la razionalità, la certezza di essere il tennista più solido, consistete e continuo. Il suo gioco oggi è tutt’altro che stabile. Passa da fasi molto consistenti ad improvvisi crolli, come se stesse costruendo un castello di carte su di uno yacht in alto mare, facile che una ventata che spazzi tutto via. Nadal è cresciuto, ma non riesce a ritrovare quella straordinaria intensità per tutta la durata dell’incontro che lo rendeva di fatto quasi imbattibile sul rosso. Il suo dritto è tornato a correre, anche a mordere in certi fasi del match; ma troppe volte si perde, finisce lungo o a mezza rete. Quella eccezionale rapidità nel mulinare i piedi, trovare la posizione ed il tempo ideale a caricare il suo drive mancino e sparare una bordata a oltre 4mila giri al minuto adesso è cosa rara, quando prima era la normalità. Tutto nasce dai piedi, dalle gambe, dalle ginocchia. Non sono così forti, veloci e reattive come in passato. La posizione non è sempre la migliore, come la spinta. E’ più lento nell’aggredire la palla, nel rincorrerla; minore è la forza scaricata a terra per minor trazione. L’equilibro dinamico eccezionale che trovava in ogni situazione oggi è spesso non pervenuto. E quando lo ritrova, riesce a mantenerlo solo a sprazzi. Senza queste doti fisiche a sostenerne l’ardita architettura tennistica, il suo tennis è banalizzato. I suoi drive meno carichi ed irrimediabilmente corti sono facili preda di giocatori potenti, offensivi e spregiudicati come Wawrinka; o di tennisti dotati di sicuro talento e mano come Fognini; o di giocatori estremamente solidi, forti e continui come Djokovic e Murray. Senza voler indagare ogni aspetto tecnico tattico, il succo delle sconfitte di Nadal è tutto qua. Sbaglia troppo. Si fa aggredire senza la forza per ribaltare gli scambi. Non riesce più a tenere l’iniziativa e menare il gioco col suo dritto.
Il risultato di questa sua misera stagione sul rosso europeo pre Roland Garros è un clamoroso zero nella casella vittorie. Era dal 2004 che non accadeva. Dal 2005 al 2014 Nadal aveva pressoché dominato sul rosso, o anche in stagioni meno felici (2011, o 2014) comunque l’acuto era arrivato, a dare slancio e linfa vitale prima di Parigi.
La rincorsa alla “décima” sui campi del Roland Garros si fa adesso assai più complicata. C’è una settimana di lavoro, ci sarà una prima settimana di torneo in cui, a rigor di logica, dovrebbe vincere, ritrovare il miglior feeling e crescere ancora. Avrà il vantaggio di giocare 3 set su 5, fattore da non trascurare. Visto che uno dei suoi problemi principali pare la difficoltà di tenere alto il livello nel tempo soffrendo delle pause, sulla lunga distanza avrà modo di recuperarle; mentre gli avversari dovranno essere non solo più bravi, ma dovranno esserlo per un tempo abbastanza lungo da batterlo, fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Chiunque voglia infliggere la prima “derrota” a Nadal da Soderling 2009 dovrà spingere a tutta per almeno 2h e 30, e non sarà facile. Però Nadal avrà la testa di serie n.7 o n.6 (dipende da Raonic, se ci sarà o meno). Il torneo pare in salita, ed in caso di sorteggio complicato (Djokovic ai quarti?) potrebbe diventarlo fin troppo.
Fino a prova contraria, l’uomo da battere al Bois de Boulogne resta sempre lui. Ma dopo una campagna primaverile così scadente, senza vittorie, e soprattutto con un tennis così instabile sul piano della prestazione e della intensità, è davvero scattato un “allarme rosso”.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Marco Mazzoni, Masters 1000 Roma, Masters 1000 Roma 2015, Nadal, Rafael Nadal, Roland Garros, Roland Garros 2015, Wawrinka
Premetto che è il mio primo commento ma leggo gli articoli del sito da un bel po. Devo dire articolo stupendo di Marco,finalmente qualcuno che spiega la tecnica dei giocatori con disamine tecniche precise. A mio avviso a Nadal mancano gli appoggi di un tempo,latita di esplosivita e reattivita non è un caso che a Wimbledon non è più competitivo. Su erba Nadal proprio grazie ad appoggi eccezionali ha primeggiato,altrimenti non ha qualità da primo attore su erba. Servizio normale,colpi di inizio gioco che non fanno la differenza. Questo è il mio parere
Rafa sta attraversando un normale calo psico-fisico, dopo 9 anni di dominio assoluto sulla terra. Parigi ha un favorito che si chiama Nole Djokovic, pronto ad aggiudicarsi lo slam che gli manca.Oggi il maiorchino è diventato battibile , però non credo in una lenta ed inesorabile parabola discendente della carriera, rafa vincerà ancora tornei ancora per qualche anno facendo felici i suoi innumerevoli tifosi .
@ LUCA (#1345800)
Infatti secondo me Rafa avrebbe potuto svoltar la stagione (in positivo o in negativo) se fosse riuscito ad incontrare Roger in semifinale: vincendo avrebbe maturato fiducia in sè stesso alla massima potenza, perdendo però sarebbe finito in una spirale negativa da cui non sarebbe uscito facilmente
Purtroppo un giocatore ai suoi livelli non può avere paura, paura di chiudere un punto,un set, un game, un march,La paura ha mille volti. La paura è insicurezza, dubbio, incertezza, ansia, inquietudine, turbamento, sgomento e molto altro. La paura è figlia e madre del dolore: come è da lui generata, così lo genera. La paura è il circolo vizioso che sta alla base di ogni pensiero riguardante il futuro. La paura è l’antenato dell’azione. Poca o troppa paura rendono l’azione vana, perché priva di sostanza. Non si può fuggire dalla paura, perché la paura privata di una mèta diviene terrore. Terrore che ti fa offuscare la mente nei momenti cruciali di un match lasciandoti in bilico sul filo di un burrone dove uno qualsiasi (un tennista qualsiasi) con una semplice spinta può farti cadere nel buio più totale dai cui rialzarsi non è cosa facile, almeno che non ci sia qualcuno a lanciarti una corda e tirarti su, un qualcuno di nuovo di estraneo a tutto cioè che sappi far scattare in te quel qualcosa e farti soprattutto……RICORDARE CHI SEI…..È QUESTO DI CUI HA BISOGNO RAFAEL NADAL.
Se ne fai un discorso generale legato a tutti gli sport può esser un argomento da affrontare, se invece i tifosi di Roger ne fanno solo un discorso legato a Nadal perchè è l’avversario allora la cosa mi fa solo che ridere e si cade in una banalità italiota!!!
IO PERSONALMENTE NON SONO MOLTO DACCORDO CON QUEST’ANALISI IO INVECE HO VISTO SOPRATTUTTO CONTRO STAN UN NADAL DAL PUNTO DI VISTA FISICO MOLTO MA MOLTO REATTIVO E COMPETITIVO CORREVA SU TUTTE LE BORDATE DI STAN E RIBUTTAVA DI LA PALLE VIOLENTISSIME E ANGOLATE, METTENDO A SEGNO ANCHE PUNTI VECCHIO STILE, COSTRINGENDO TRA L ALTRO A STAN A FARE IL PUNTK 3-4 VOLTE. IL SUO ASPETTO MENTALE INVECE È QUELLO CHE A MIO AVVISO LO CONDANNA NON È PIÙ LUCIDO NEL GESTIRE I MOMENTI A LUI FAVOREVOLI E A RACCOGLIERE QUELLO CHE RIESCE A COSTRUIRSI, COSA CHE PRIMA FACEVA SENZA ALCUN PROBLEMA, IN LUI È SUBENTRATA LA PAURA, PAURA CHE PRIMA AVEVANO GLI AVVERSARI PRIMA DI INCOTRARLO. QUELLO CHE È CAMBIATO LO HA ESPRESSO ANCHE LO ZIO TONI TEMPO FA IN UN INTERVISTA CHE HA RILASCIATO DICENDO DETERMINATE PAROLE” Si sta allenando bene, ma in campo non abbiamo la forza mentale che avevamo prima, spero che torni. Penso che abbiamo bisogno di una vittoria per recuperare la fiducia, non so da dove venga questa situazione e spero che a Montecarlo le cose cambino: non si ha fiducia perchè perdi, non perdi perchè non hai fiducia. Abbiamo perso match contro avversari di poca entità, è la prima volta che abbiamo un problema di questo tipo per un periodo così prolungato. Possiamo solo lavorare di più e cercare di essere più aggressivi in campo per scaricare la tensione. Penso che sia una questione di relax”
Quando parla della relazione tra lui e il nipote dichiara “Le relazioni tra le persone cambiano, soprattutto quando c’è tanta differenza d’età. All’inizio dettavo io cosa fare, ma con il passare degli anni man mano che Rafael è diventato grande le cose si sono invertite. Lavoro sempre con l’idea che il responsabile di ciò che fa sia Rafael stesso e non io”.
QUESTA È UNA COSA CHE A MIO AVVISO NON DOVREBBE MAI SUCCEDERE PERCHÉ UN ALLENATORE DEVE SEMPRE MANTERE QUELL’AUTORITÀ SUL GIOCATORE CHE GLI CONSENTE DI TENERE SEMPRE ALTA LA CONCENTRAZIONE E SEMPRE ALTO LO STIMOLO. QUESTA PUÒ ESSERE UNA CHIAVE DI LETTURA INTERESSANTE, SOPRATTUTTO IL PENSARE DI INSERIRE UNA NUOVA FIGURA NEL SUO STAFF CHE POSSA CAMBIARE GLI EQUILIBRI E CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA DANDO UNA FORTE SCOSSA EMOTIVAZIONALE A NADAL.
Buona analisi, cattiva conclusione: l’uomo da battere al Bois de Boulogne è , in tutta evidenza, Nole Djokovic.
L’analisi sulla crisi fisica di Nadal fatta da Marco è perfetta! Del resto da quand’è? Dal 2005 che si dice che Nadal non avrebbe retto a lungo il suo stile di tennis incredibilmente dispensioso? Son passati 10 anni e nel frattempo ha vinto quasi tutto e scritto record forse imbattibili sulla terra battuta! Quindi quella fine dal punto di vista fisico di Nadal doveva arrivare e, probabilmente, è arrivata! Già si era palesata lo scorso anno, dove per la prima volta ha concesso delle vittorie su terra ad avversari che domava immancabilmente da quando aveva 20 anni! E quest’anno si è confermata! ma c’è un altro aspetto che sta segnando le sconfitte di Nadal quest’anno, ed è più mentale che fisico, ma certamente collegato alla crisi fisica:l’incapacità di vincere i punti decisivi. Era una delle tante caratteristiche che ne hanno fatto un fuoriclasse straordinario. Anche nei momenti più difficili, come nel 2009 o nel 2011, anche nelle partite dove il dritto non andava, il servizio lo abbandonava o il rovescio era incerto, quando c’era la chance la sfruttava, sovrastando mentalmente qualunque avversario! Da quest’anno, o forse già dal 2014, non è più così! Il “solito” Nadal avrebbe vinto la partita con Raonic a Indian Wells, sfruttando i match point avuti nel secondo set, e l’altra sera con wawrinka avrebbe messo a segno uno di quei quattro set point nel tie break, dandosi almeno la possibilità di giocarsela su tre set! Tanto per fare degli esempi!
Ad inizio anno ho detto che il bilancio su Nadal si sarebbe potuto fare solo a maggio, dopo i master 1000 su terra e prima di Parigi. Ho visto pian piano una crescita e fino a Montecarlo ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma la crescita si è interrotta lì e dalla sconfitta con Fognini a Barcelona ho capito che così non vincerà più nulla di importante.
Prima di fare i funerali… Accertarsi che ci sia il morto..
Io non ho fatto nomi dico solo che i controlli vanno fatti
Io infatti i dubbi li ho su molti e molti, in primis lo stesso Djoko.
Si siamo tutti d’accordo che lo sport deve essere pulito ma dare del dopato a qualcuno infangandone il nome senza avere le prove è un comportamento incivile.
Il sospetto non puó giustificare la calunnia,secondo il tuo ragionamento allora potrei avere dei dubbi su Federer che a 34 anni è li a giocarsi la finale o su Djokovic le cui doti fisiche sono mostruose! Una cosa è certa:se esistesse tale problema nel tennis riguarderebbe tutti i top players e non solo Nadal,ma non avendo in mio possesso prove non mi esprimo con giudizi infondati e infamanti! Lo stesso dovreste fare anche voi.
concordo con té lo sport devessere pulito principalmente per dare esempio ai giovani ,ma il tennis per mé dovrebbe avere dei controlli piú fiscali come lo fanno nel ciclismo
Perché? E’ un pensiero legittimo. Quando vedo che le tappe dei vari giri le fanno a 45kmh di media io qualche dubbio me lo pongo, no?
E di fronte a certe prestazioni fisiche, tennis compreso, i dubbi mi sorgono. NOn è il mio lavoro cercare prove né tantomeno ho interesse a cercarle ma i dubbi sorgono.
NON é un probblema di Prove il probblema é che vanno fatti i controlli , e non solo nei tornei , ma anche lontano dalle compeizioni .
Se Mazzoni si mettesse a fare allusioni tra l’introduzione del passaporto biologico ed il calo delle prestazioni di Nadal, tempo due mesi e lo troveremmo a mendicare sotto qualche ponte; ma come potete pensare che in un articolo si possano fare certe considerazioni?
Doping o meno, io semplicemente credo che Nadal abbia perso quella forza muscolare che aveva nelle gambe, più che ovvio dopo tutti gli infortuni che ha avuto nel corso della sua carriera.
Queste insinuazioni non corroborate da prove sono di uno squallore e di una povertà intellettuale disarmanti.
solo uno che non ha mai fatto sport livello agonistico non vede e non capisce che i ritmi dei tennisti attuali sono fuori dalle normali possibilitá umane , il ciclismo insegna e nel tennis sono tutti extraterrestri fisicamente ma basta credere agli asini che volano
Non dimentichiamoci che i medici esperti di doping sono prevalentemente spagnoli
Concordo com Ginglegel , sarebbe ora che anche nel tennis si facciano i controlli come nel ciclismo annche lontano dai tornei
commento geniale…..
Quoto! Mazzoni scrive articoli interessanti e completi; ma se parla del declino di Nadal, non può trascurare un evento come il passaporto biologico!
Questa è la mia opinione
a leggere le sue dichiarazioni post partita cé da dire che dovrebbe calmarsi un po….come fa a dire che l umidità della sera lo ha condizionato dando cosi colpa agli organizzatori? ciò che dice mi fa capire che ormai é in piena confusione 😆
Condivido l’analisi: il problema(come sempre)parte dagli appoggi e dalle gambe,con un tennis così esasperato e “frontale”del Maiorchino se non hai più quella esplosività la palla non viaggia e diventi preda dei Wawrinka di turno che sulle palle corte e scariche lascia andare il braccio.
È un tennis biomeccanicamente usurante e complicato che richiede una condizione fisica superlativa che oggi Rafa non riesce più a mantenere per lunghe ore. Non credo che sia un problema di mentalità..il suo nervosismo nasce proprio dal fatto che vede un fisico che non risponde più come un tempo ai suoi input.
Qualcosa puó essere cambiato sopratutto nell’aspetto tattico ma richiede tempo,mai come quest’anno Parigi è saldamente nelle mani di Djokovic.
Penso che il problema attuale di nadal, in questo momento siano le scarse motivazioni, le troppe aspettative su di lui e la minor voglia di lottare e di allenarsi. Nadal in quasi tutte le sconfitte di quest’anno si è fatto rimontare e nei momenti decisivi scendeva di qualità. Il nadal degli anni precedenti, mai si sarebbe fatto rimontare e nei momenti decisivi diventava una tigre, credo che quest’anno per assurdo sarà più competitivo a wimbledon che al rolland dove può essere più motivato.
Tu ti accontenti di far veramente ridere, classico italiano complottista che se non vince il suo campione trova qualche scusa (dire che gli altri son stati più forti in quella partita è reato?)…il passaporto biologico a certe persone come te dovrebbero..
Bell’articolo di cui condivido l’analisi tecnica dei problemi di Nadal.
Il suo rovescio è abbastanza solido ma è il suo dritto mancino, che soprattutto con quello anomalo prendeva in controtempo gli avversari, ad essere ormai molto depotenziato e molto falloso.
Roland Garros 2015: con la “fortuna” che avrà Rafa beccherà Berdych come Testa di serie per i quarti e poi si vedrà in Semi.
Ma siamo in uno Slam e devi vincere 4 partite prima dei quarti.
Il giocatore che riuscirà a battere Nadal dovrà essere solido sul rovescio ( a non temere le rotazioni di Rafa ) e forte e spregiudicato col dritto ( con cui riesca a fare punto o a mettere in difficoltà Rafa per poi venire a rete a chiudere ).
Chi vincerà il Premio Soderling 2015?
per me nadal è quello che vinse roma contro coria nel 2005.sono passati 10 anni di battaglie. tutti abbiamo diritto ad invecchiare. gli fa onore continuare a combattere.
non vedo la parola “passaporto biologico”.
è come un detective che sulla scena di un omicidio non controlla le impronte digitali.
comunque pazienza.
io mi accontento di aver indovinato tutte le sconfitte del nuovo Nadal a pari fisico e pari corsa con gli altri, da quasi un anno ormai
firuli firula… passaporto biologicoooooo… papppappero lallallaaaaaaa….
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