Nick Bollettieri dichiara: “Quinzi è fortissimo dal fondo, ma ha paura di andare a rete”
Nick Bollettieri ha chiuso la sua tre-giorni romana – è stato relatore d’eccezione al 2° Simposio Internazionale Fit, organizzato dall’ISF “Roberto Lombardi” diretto da Michelangelo Dell’Edera (quasi tremila iscritti) – presentando nella Sala conferenze dell’Area Media del Foro Italico il suo libro “Cambiare gioco”, edito da Mondadori ed ha parlato di alcuni argomenti.
Dichiara Bollettieri: “Quinzi è fortissimo dal fondo, è mancino ma ha paura di andare a rete: se imparerà diventerà davvero forte, ma va incoraggiato. Lo stesso è accaduto qualche anno fa con Tommy Haas, che ha imparato. Forse i giocatori italiani dovrebbero pensare che vicino alla rete ci sono delle ragazza molto carine …. Il compito dei maestri della Federazione è far capire ai giocatori che devono lottare sempre. Schiavone ed Errani si che sono delle ‘fighters’. Gli uomini hanno un talento incredibile ma manca loro un po’ di cuore. Ed il talento da solo non basta. Nello sport come nella vita le scuse non pagano. L’atteggiamento positivo è quello che fa in modo che l’impossibile diventi realtà“.
“Quando ho fatto qualcosa non mi è mai importato se fosse un successo o un fallimento.
E la stessa cosa vale per lo sport. Mi piace essere parte dell’azione: la parola chiave della mia vita è divertimento. Del resto chi avrebbe mai pensato che un giorno avrei indossato l’anello della Hal of Fame? Sono davvero felice di essere qui e ringrazio Michelangelo Dell’Edera: camminando per il Foro incontro tanti ragazzi che mi chiedono l’autografo e questo mi fa sentire la persona più ricca del mondo. Nel libro c’è quello che le persone dicono di me. Li ringrazio tutti, indipendentemente da quello che hanno detto. Alla prima pagina ho scelto di mettere una frase di John McEnroe ‘Nick Bollettieri non capisce nulla di tennis’. Del resto proprio McEnroe, durante la cerimonia dello scorso anno alla Hall of Fame ha anche detto ‘Quest’uomo, con una conoscenza piuttosto limitata, ha cambiato il tennis’…“.
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Giangi… ma che fine hai fatto? dimmi che sei in ritiro spirituale… che stai cercando la via per la rete… dimmelo, ti prego!!! I suffer a lot!!!
Qualcuno sa dirmi i prossimi impegni di Quinzi e Fabbiano.
Grazie
@ Lucabigon (#1340130)
Intendi dire che la situazione dal 2008 al 2015 non sia cambiata? Cioè che la programmazione la decide ancora il padre?
Ci stava anni fa, oggi non credo sia più così. Penso che l’ultima parola su dove andare e dove giocare la abbia Gianluigi.
Sul fatto dei tornei e della programmazione incomprensibile ne abbiamo scritto abbondantemente due anni fa. Fu una discussione a cui partecipasti anche tu. E se non ricordo male i dubbi che erano stati espressi tra agosto e settembre 2013 da alcuni utenti, mi metto dentro, alla fine furono pure i tuoi. Non furono fatti all’epoca importantissimi futures di ottimo livello per scegliere al 90% tornei challenger.
Il fatto è che sulla programmazione probabilmente si è continuato a cercare il grosso risultato, con la conseguenza che con l’andare del tempo e delle vittorie che non sono venute, l’insicurezza del ragazzo è cresciuta. Se 2 anni fa si pensava che spaccasse il mondo, oggi si deve prendere atto della poca continuità di risultati e di concentrazione all’interno dei singoli tornei. Specie quelli dove dovrebbe avere meno problemi (alcuni futures sono stati affrontati senza il giusto spirito e sono stati esempi inutili di come non si deve andare in campo)
Per non parlare di altri errori che sono stati perpetuati e che incidono sui pochi progressi del ragazzo. Primo fra tutti la girandola di coach, segno di un progetto tennistico non del tutto definito. Con l’aggiunta del nervosismo per le cose che non vanno, che GQ sfoga in campo con atteggiamenti poco positivi, e spesso maleducati.
Non si può che sperare che le cose cambino, ma deve essere GQ il primo a farlo. Con un atteggiamento propositivo e più rispettoso del mondo che affronta. In fondo poter fare quella vita e avere quelle prospettive è da privilegiati. Bisogna avere una bella testa per poter andare avanti e l’equilibrio è essenziale per progredire.
@ Alessandro6.9 (#1340842)
La penso uguale,il giovane tennista più ingiustificatamente sottovalutato.Forse perchè non ha l’appeal di tanti altri,ha un gioco che fa “meno sognare in grande” di altri..ma è 69 al mondo a 19 anni da compiere,chapeu.
In realtà l’attenzione che ha posto Pato su Chung è più che giustificata per il fatto che se tu leggi ogni post di questa pagine e di 100 altre, da circa un anno a questa parte, quando si parla di giovani si citano Kyrgios, Coric e Zverev.
Nessuno o pochissimi prendono in considerazione questo straordinario ragazzo coreano che probabilmente è il più maturo, forte, e in prospettiva completo tra tutti i ragazzi del triennio che citi.
Ieri ha stroncato Lacko (non l’ultimo arrivato come giustamente fatto notare) non concedendo mai una palla break, ha vinto su terra verde (terra, veloce quanto si vuole ma terra) giocando vincenti da tutte le parti del campo, ha dimostrato dall’inizio dell’anno di essere di gran lunga il ragazzo più interessante della generazione Kyrgios.
Qui da mesi un po’ tutti lo sottovalutano. Ribadisco che questo ragazzo è una roccia, un difensore più forte di Coric, ma con potenzialità d’attacco molto più ampie. Ritengo che tra meno di un anno questo ragazzo sarà preso in seria considerazione.
Quello che ha fatto in questi mesi è pari a quello che Kyrgios ha fatto lo scorso anno nei Challenger. Ossia quello che nessun under 20 è riuscito a fare da 5 anni a questa parte. Vincere 4 challenger a meno di 20 anni è qualcosa di inarrivabile per quasi tutti.
Aggiungo che con la stagione del cemento entrerà facilmente nei 50
Chung sarà un grandissimo tennista.
Che faccia un’ottima carriera glielo auguriamo di cuore. Tuttavia, se diventerà un giocatore attorno al 40-50 del mondo (peraltro un’ottima carriera) la cosa ci interesserà francamente molto poco.
Per il tennis italiano, avere giocatori alla 50esima posizione non serve a nulla, tanto vale averli alla 500esima posizione.
Quinzi è stato, a 16 e 17 anni, uno dei più forti tennisti junior visti nella storia del tennis. E non paragoniamolo, per favore, a Nargiso, Gaudenzi o Furlan, perchè se è vero anch’essi vinsero moltissimo a livello juniores, è altrettanto vero che lo fecero quando avevano 18 anni, il che è una cosa ben diversa. Quinzi vinse il Bonfiglio a 16 anni, Wimbledon junior a 17, diventò numero 1 del ranking juniores a 16 anni e mezzo. Nessun italiano fece tanto.
Ci fu dunque, forse erroneamente e prematuramente, la giustificata aspettativa di avere tra le mani un vero numero 1, cioè un giocatore in grado di raggiungere e restare al vertice del tennis anche a livello senior, un plurivincitore di slam tanto per intenderci. Più forte di quanto lo furono Pietrangeli e Panatta.
Purtroppo la realtà si è rivelata ben diversa: Quinzi potrà diventare, questo si, un ottimo giocatore internazionale, ma di certo non un top player. Al massimo diventerà come un Fognini, un Seppi, un Bolelli, come probabilmente lo diventerà anche Donati. Per carità, niente male, anzi. Ma certo non sarà quello di cui il tennis italiano ha veramente bisogno.
Finisco con un’amara considerazione. Alcune nazioni, più piccole dell’Italia seppure con ottima tradizione tennistica, sfornano giocatori top ten con buona continuità, sia a livello maschile sia a livello femminile. Parlo della Serbia, della Repubblica Ceca, della Croazia, della Svizzera, ecc. L’Italia, invece, NO. Anche se la stessa Italia surclassa queste stesse nazioni come numero di buoni giocatori: l’Italia è infatti una delle nazioni più forti in assoluto nel ranking dalla 100esima alla 300esima posizione (seconda forse solo alla Spagna). Qual è il motivo ?
sara’ un caso ma io noto che i giovani che riescono ad imporsi ad alti livelli hanno un servizio discreto. guardiamo donati, berrettini , rublev, kirgios etc. quanto ottengono dalla battuta? e chi ha vinto parigi andando a rete? panatta, noah poi?
che GQ non diventerà il n.1 purtroppo è abbastanza chiaro, ma credo che la sua qualità media una volta aggiustato e raffinato e soprattutto dotato di servizio degno, sia più che sufficiente a fare una ottima carriera.
In fondo, nonostante faccia tanto schifo fa sempre almeno penare i suoi avversari e qualcosa vorrà pur dire
Guarda, per me è lapalissiano che se GQ ha sfrondato tutti questi qui che oggi ci sembrano dei superdotati, vuol dire che delle qualità le ha.
Il problema principale di Quinzi, a mio parere, non è tanto nel gioco a rete, ma nella mancanza di entrambi i principali requisiti necessari per emergere ad alto livello: la potenza e la rapidità di spostamento.
Si può emergere con la sola potenza anche senza agilità di spostamento (Kyrgios), analogamente si può emergere con la sola agilità anche senza potenza (Coric), ma non si può emergere senza entrambe (Quinzi).
Il massimo sarebbe poi averle entrambe (Nadal dei tempi migliori), magari accomunate ad una classe celeste e alla capicità di scendere a rete (Federer). Ma qui stiamo parlando di fenomeni e non di comuni mortali…
Chi è monet?
A me sembra che quasi tutti i forti lo siano stati anche a livello junior.
Anche quelli attualmente sulla rampa di lancio (vd kyrgios, coric, zverev, kokkinakis, rublev) hanno vinto slam e fatto una signora carriera junior.
Ma infatti il problema di Quinzi non è solo tecnico in senso stretto ma anche in una programmazione abbastanza abominevole e infruttuosa. Le due cose sono correlate perchè ad esempio persino Cecchinato ha provato a migliorare negli indoors per crescere sul rapido (e lui potrebbe per caratteristiche accontentarsi di essere terraiolo) mentre Quinzi a differenza di Coric and company negli indoors non ha quasi mai giocato! L’indoor ti da il senso della tua mediocrità nei colpi di inizio gioco e ti spinge a migliorarti. Nell’ovatta della terra sudamerico-africana magari fai punti facili ma non cresci rapidamente. Per cui chi lo ha programmato non conosce sicuramente come sviluppare tecnicamente un giocatore cercando troppo spesso l’uovo oggi che tra l’altro nemmeno arriva.
E nell’ottobre 2010, sullo stesso forum, l’utente lucabigon (me medesimo) scriveva queste parole:
“Purtroppo la carriera da junior non è un buon indicatore per prevedere un futuro da professionista fermo restando oltretutto che i giocatori ottengono risultati da junior ad età diverse. Una cosa è essere campione mondiale junior a 18 anni suonati e una cosa è vincere uno slam junior a 16 anni (o 15 appena compiuti in alcuni casi). Anche queste ultime eventualità non garantiscono che si sia di fronte ad un futuro campione però una certa differenza c’è rispetto a chi ottiene grossi risultati da junior nell’ultimo anno da under 18. Eysseric (classe ’90) non gioca junior con continuità dall’Australian Open 2007 (dopo ha giocato solo alcuni tornei importanti dedicandosi quasi esclusivamente all’attività pro) quando non aveva ancora compiuto 17 anni. Lo stesso dicasi per Young che ha smesso di giocare tornei junior molto presto perchè troppo competitivo, questo quindi rende le classifiche junior molto bugiarde.”
Successivamente però avvenne che i migliori junior erano meno precoci e tendevano ad esplodere un po’ più tardi per cui almeno negli Slam i migliori erano presenti (come ho dimostrato ad esempio guardando i tabelloni degli Slam 2013).
Riguardo la già molto dibattuta questione Piatti ecco cosa scriveva in un altro forum l’utente monet (che molti sanno di chi si tratti nella vita reale…) a proposito di Quinzi nell’estate 2008 (cioè quando il marchigiano aveva 12 anni…):
“nikk mi riprendo : il giocare male sta nello scegliere tornei che nn servono a nulla come gli ultimi,non parlo del giocare male come tecnica sia ben chiaro.so solo che anche piatti nn è molto d’accordo sulla programmazione che gli stanno facendo fare, giocare si ma sempre tornei buoni, e nn quelli scarsi per la ricerca ossessiva di fare punti e partire il prossimo anno come testa di serie n° 1 negli u 14,quello è …sbagliato”
E alla successiva dokanda su chi decidesse la programmazione rispose: “il padre”.
se davvero fosse fortissimo da fondo avrebbe fatto risultati migliori di quelli ottenuti fino ad ora ……cmq vediamo.
qualcuno sa la programmazione di Quinzi dopo Roma???? grazie!!!
@ tacchino freddo (#1340074)
Mi trovo parecchio d’accordo con quello che dici.Col tempo può solo migliorare,specie la seconda che è la sua pecca peggiore o perlomeno la cosa che incide di più nelle sue sconfitte.
L’unica preoccupazione che ho è sulla sua testa.Non parlo di tenuta mentale nelle partite (ultimamente da questo punto di vista è sotto un treno,tiene il servizio se lo tiene l’altro,appena brekka viene riebrekkato e gioca male i punti importanti) ma di come gestire questo periodo critico.Rispetto a tutti gli altri giovani,lui scende sempre in campo con la pressione di dover dimostrare che il suo passato conta qualcosa,e ritrovarsi a prendere scoppole e critiche dopo un’adolescenza da top non è facile.Tanti ragazzi finiscono sotto i riflettori quando esplodono o alzano il loro livello,lui lo è già ora che non si esprime bene,per lui è più difficile essere paziente e migliorare poco alla volta.Spero che chi gli sta affianco gli dia una grossa mano,perchè vedo un ragazzo che entra in campo scoraggiato e lascia il campo frustrato.
Non ci vuole nulla a capirlo sapendo che Quinzi si è trasferito in Florida all’età di 10 anni… 🙄
bolletieri l’avevo notato durante il match di quinzi al pietrangeli.. quello che intende sicuramente negativamente di quinzi è l’atteggiamento negativo, contro paire era più calmo del solito ma è portato sempre a lamentarsi (con se stesso), ovviamente risente anche psicologicamente della differenza di posizioni con i vari coric kyrgios kokkinasis chung ect.ect.
Forse non si è ancora capito che non è una gara tra ’95, ’96 o ’97.
Ognuno ha il suo percorso e quello che conta sono i propri risultati e miglioramenti in relazione anche all’età, non il confronto coi coetanei.
Io vado un po’ controcorrente, e dico che a Quinzi non manca molto per esplodere…ha giocato alla pari con giocatori più quotati ed ha perso per mancanza di dterminazione o cos’altro, però il tempo è ancora dalla sua e a volte basta vincere una partita per fare il gran salto…in fin dei conti per ora solamente Kyrgios è abbastanza costante nei risultati….Kokkinakis, Zverev, Coric sono altalenanti…per esempio Coric è capace di vincere con un top 20 ma poi non riesce a passare le qualifiche a Roma (dopo aver dovuto pure annullare 2 match point a Caruso, senza nulla togliere al buon giocatore che è…
secondo me il suo unico punto davvero debole è la seconda di servizio…se riesce a metterla a posto ed il prossimo inverno riesce a far una preparazione fisica di potenziamento tipo quella fatta da Donati, allora l’anno prossimo potrà far il salto…e, una volta che riesca a dar più potenza ai colpi, vedrete che seguirà di più a rete….per ora spesso i suoi colpi sono leggerini per seguirli a rete…rischierebbe di essere costantemente passato….
per concludere: io credo che quest’anno Donati possa già avvicinarsi ai 100 e Quinzi chiuderà nei 220-240…l’anno prossimo Donati potrà attaccare i 100 e Quinzi avvicinarsi pure lui ai 120-140.-..in fin dei conti hanno un anno di differenza….e sono poi anche curioso di vedere Quinzi quando inizierà a giocare più spesso sul cemento…che è dove teoricamente preferisce giocar….
scusate le tante ripetizioni…ma sto scrivendo dal lavoro e spesso m’interrompono con chiamate facendomi perdere il filo del discorso…che mancanza di rispetto!!!…;-)
quoto nadaliano, aggiungo che ho visto quinzi giocare in allenamento e fare alcune smorzate notevoli, gioca più rilassato, secondo me ha un blocco mentale, spesso quando è in vantaggio non riesce a gestire la partita.
Sono completamente d’accordo con te!!
Anch’io ogni volta che lo vedo o sento penso a quello che ha scritto di lui Andrè…ti dirò lo vedo col suo stesso disprezzo!!
A me invece la prima cosa che viene in mente è “ratti da fango”!!
Semplicemente geniale….
anche Donati, come Quinzi, ha passato un pò di gioventù sotto le mani di bollettieri (o meglio, sotto i suoi cesti di palline) ?
@ Antony_65 (#1340050)
Ma no dai,è stato un suo allievo,gli hanno fatto una domanda su un suo allievo,abbastanza semplice la cosa.
non voglio girare il coltello nella piaga ma Chung col successo di ieri a Busan è arrivato al n.69 della classifica…e non mi si venga a dire che fa solo punti a casa sua perché ha messo insieme anche un mini tour americano sulla terra vincendo le quali e entrando in un torneo del circuito ATP e portando a casa 3 challenger di stagione…
domanda: ma se progredisce uno come Chung perché non fa altrettanto Quinzi?
Andate a rivedervi come ha demolito Lacko in finale (sul cemento non esattamente l’ultimo arrivato) e poi ne parliamo…
Nessuno da la colpa a lui è ovvio. Però chi scrive come anche in questo articolo continua ad alimentare e a far credere che diventerà un grande non lo aiuta di certo anzi!…Gli crea più pressione ed invece bisognerebbe lasciarlo tranquillo, ma forse anche lui ci mette del suo non sottraendosi a questo. Ti chiedo perché Bollettieri non si è espresso su Donati? Eppure ha passato il turno a sorpresa in un Master 1000, la domanda sarebbe stato più logico farla su di lui?! Forse è meno televisivo e simpatico di Quinzi (?)…
ho l’impressione che il buon Bollettieri abbia fatti il “para…” nei confronti dell’intervistatore italiano, GQ non è fortissimo da fondo campo in quanto non ha colpi vincenti ne di diritto ne di rovescio. In definitiva è un pallettaro rimasto a 15 20 anni fa. Sarei stupito vederlo sotto i 150
oltre alla qeustione dello sfruttamento, pagine piene di amarezza, la sua descrizione di bollettieri, come ad esempio la sua abbronzatura, sono spettacolari e divertenti
Questo e’ vero!!
Sono per la liberta’ di espressione sul forum ma non capisco perche’ molta gente dia addosso a Quinzi.. non e’ mica colpa sua se chi gli sta attorno e l’ambiente lo hanno montato a dismisura ancora prima che arrivasse il benche’ minimo risultato.
Compri una maglietta e ti tropvi la sua foto a fianco di quella di Ferrer.. non e’ normale ma non e’ colpa del ragazzo.
Speriamo che possa reggere questa pressione e fare la sua strada cosi come Donati, Napolitano etc.. forza ragazzi! 😎
Ma se proprio il padre di Agassi accusa bollttieri di non aver spinto il figlio a imparare il serve and volley!
Quinzi ha la palla pesante, però gli mancano colpi che gli possano garantire punti facili: non ha ancora un servizio incisivo, non ha un un’accelerazione di diritto come quella di Donati o Rublev, non chiude a rete punti già fatti rimettendo l’avversario in gioco.
Secondo me il servizio, considerando anche che è quasi 190cm, è migliorabile, e a rete è più che altro questione tattica e di fiducia.
Ma, ragazzi, cosa ci viene a dire? Questo santone ha scoperto l’acqua calda, Quinzi lo vediamo anche noi…ed i suoi limiti sono frutto della scuola Bollettieri, appunto, condita in salsa ispano-argentina…un tennis ormai antico…speriamo per il ragazzo che riesca a modernizzare il suo tennis con una guida adeguata…e che Nick, con tutto il rispetto, vada in pensione.
Ma se è fortissimo da fondo come mai non vince una partita che sia una…non mi sembra che coric zverev kyrgios kokkinakis vadano a rete …giocano esclisivsmente sa fondo campo, a rete chi ci gioca…praticmanete nessuno,coi se volete prendere x buono ato articolo fate pure….se fosse fortissimo da fondo campo avrebbe vinto ugualmente tante partite con avversari del suo valore….invece non vince mai…quindi così forte da fondo campo non è…oltre a non avere il servizio ovviamente….ma di sicuro il problema suo non è che non gioca a rete…anzi meno ci va meglio e …x andare a rete serve la mano, la mano che quinzi non ha…prima impari i fondamentali più importsnti e a vincere da fondo campo le partite….
se ti trovi a servire per il set contro Paire, è chiaro che devi essere forte nello scambio. Anche se molti continuano a negare l’evidenza
a Quinzi farà bene vedere che Donati progredisce in fretta, farà da stimolo!
@ borg (#1339982)
Vero anche,come è vero che in questi mesi che l’ho visto giocare è andato a rete solo proprio quando costretto,con parecchio imbarazzo e sfiducia…
Sono abbastanza d’accordo quando è in fiducia è diverso.Quel famoso Wimbledon di due anni fa è l’esempio,a rete di andava e chiuse così parecchi punti.In maniera grezza,parecchio grezza,quello che volete,ma ci andava…Oggi potrebbe seguire ma fa un passo indietro..
Sarei curioso di conoscere la sua programmazione,mi piacerebbe vedergli giocare qualche torneo su erba,ma non credo che con Monachesi le possibilità siano tante..
Un mezzo sfruttatore minorile
per me il limite piu’ grande di gq rimane il servizio. se non comanda diventa un giocatore mediocre. berdich quante volte va a rete’
Idem… Per me Bollettieri è quello schifo descritto da Agassi…
E sarebbe ?
Secondo me la cosa più importante che ha detto….ed è cosa vera….è che in Italia quello che manca ai nostri giocatori è il cuore….l’essere dei combattenti.
Non si può dire che Fognini non abbia talento….ma purtroppo non ha la solidità mentale ed il cuore per essere continuo ad altissimi livelli….
A Bolelli, bravo figliolo, viene spesso il braccino ahimè…..e Quinzi? Meno smadonnamenti da “tutto mi è dovuto” e più sostanza ed umiltà please….preoccupa che alla sua età nell’ultimo anno non abbia fatto sensibili progressi…
Errani, cuore ed abnegazione….tanti anni tra le top 20…esempio calzante…
Veramente ha anche detto che da fondo è molto forte.
Detto da uno che ha allenato i top, non è un’affermazione affatto scontata.
comunque ogni volta che vedo bollettieri non riesco a non pensare a cosa ha scritto di lui agassi
chiunque ha visto allenarsi quinzi sa che quinzi quando è tranquillo gioca perfino bene tutti quei punti che in partita si rifiuta di giocare
è un fatto mentale, per questo a assolutamente bisogno di un allenatore che sappia lavorare anche il quel senso, magari insistendo in schemi per automatizzarli
Condivido l’ultima affermazione di McEnroe. Bollettieri non sapeva e non sa di tennis, è stato un grande comunicatore, un grande organizzatore, è stato il primo a sviluppare meglio il concetto di accademia che nella sostanza si traduce in tanti ragazzi, spesso i più forti, che possono allenarsi assieme ed allenarsi con dei tennisti professionisti. Migliorandosi.
Sarà anche un po megalomane, però di tennis sicuramente ne capisce, e cmq per capire che Quinzi a rete non sa andare non c’era certo bisogno di San Bollettieri 😉
Ha perfettamente ragione ma nn è solo un problema di Quinzi e che noi non abbiamo una grande cultura di giocatori che scendono a rete speriamo che impari cosi chiude i punti più rapidamente
Quando un personaggio lascia il segno, vuol dire che qualcosa ha fatto.Mi sono piaciute le parole del suo articolo riguardo a provare di fare qualcosa nella vita, con atteggiamento positivo, anche se poi potrebbe andare male….importante é provarci e crederci….grande Nick
Grande rispetto per Bolettieri ma non ha detto niente che non sapevamo già , e’ evidente che quinzi non ha le giuste sensazioni per scendere e chiudere il punto a rete