Victor Estrella Burgos è l’uomo dei record
In un periodo storico del nostro amato sport in cui si sprecano i ritorni clamorosi o i proclami di rientri sensazionali nel circuito (Hingis, Zvonareva, Soderling solo per citarne alcuni), c’è un tennista coi piedi ben saldi nel professionismo e che sembra allontanare ogni giorno di più i propositi di ritiro nonostante abbia superato da un pezzo la soglia dei 30 anni: il dominicano Victor Estrella Burgos, un nome relativamente nuovo del tennis fino all’anno scorso, sembra infatti deciso a recitare ancora un ruolo da protagonista nel panorama tennistico mondiale, lui che di anni ne ha ben 34 (35 ad agosto) e che in questi ultimi mesi si è tolto le migliori soddisfazioni della sua lunga carriera.
I record cui si fa riferimento nel titolo non saranno certamente legati al numero di Slam vinti o alle settimane consecutive di permanenza in vetta al ranking ATP ma sono ugualmente importanti e per alcuni versi addirittura più significativi: professionista dal 2002, il tenace Victor ha atteso il 2014 per segnare performances di assoluto richiamo che lo hanno fatto balzare agli onori della cronaca. In breve (2014 – inizio 2015) Estrella Burgos, che vanta sei successi nel circuito challenger, ha esordito nei tornei dello Slam (in particolare nell’estate americana del 2014 è divenuto il giocatore più anziano a esordire nello Slam newyorchese), ha vinto il suo primo (finora …) torneo del circuito maggiore battendo Feliciano Lopez sulla terra rossa di Quito a febbraio del 2015 (giocatore più anziano a vincere un torneo ATP nonché il primo dominicano a fregiarsi di un tale titolo), ha raggiunto il suo best ranking di 52 al mondo sfiorando un’incredibile top50 (potrebbe diventare realtà a breve), tagliando l’ennesimo traguardo a Barcelona divenendo il tennista più “vecchio” a battere un top10 (Marin Cilic) dal 2000, quando Thomas Enqvist fu battuto a Parigi – Bercy dall’italiano Gianluca Pozzi.
Onesto mestierante fino all’anno scorso, Estrella Burgos è letteralmente esploso tardi, quando gli altri si ritirano, dimostrando che la teoria che un tennista sui 30 sia prossimo all’abbandono alle competizioni ufficiali, è oramai obsoleta e legata esclusivamente al passato. In un anno il tennista dominicano, che può contare su una muscolatura esplosiva che molti giocatori si sognano anche con 10 anni di meno, ha praticamente guadagnato più di quanto aveva messo da parte in una decade di carriera, raccogliendo anche una popolarità e una fama non solo utili al suo portafogli ma anche portatrici di messaggi assolutamente positivi e che tanto possono insegnare a chi si affaccia a questo mondo.
Modello di riferimento per le nuove generazioni che troppo in fretta demordono e vogliono mollare tutto per qualche risultato che non arriva nei tempi sperati e previsti, Victor Estrella Burgos è diventato recentemente “Ambasciatore di Buona Volontà” del proprio Paese, un riconoscimento dal forte valore simbolico: chi vuole intraprendere una carriera sportiva, nello specifico quella tennistica, oggi sa che grazie al miglioramento delle condizioni della vita in generale e all’aumento dell’età media, l’apice delle proprie prestazioni da atleta possono essere raggiunte anche in “tarda età” o perlomeno in quella che una volta veniva definita tale. Ovviamente tutto ciò è reso possibile dalla dedizione al proprio lavoro, dalla ricerca costante e progressiva dei miglioramenti, quando si innalza quotidianamente l’asticella dei propri limiti, cercando sempre nuove sfide che facciano rima con nuovi obiettivi da raggiungere.
Estrella Burgos è giocatore che non si è dato per vinto e che soprattutto ha continuato a credere nella realizzazione del proprio personalissimo sogno, perché un desiderio è tale solo se viene alimentato da una forza indescrivibile che parte dal proprio io più recondito e che fa si che anche gli ostacoli più duri possano essere superati. Come potremmo non indicare Victor Estrella Burgos come un modello e un punto di riferimento da tenere sempre presente per i tennisti più giovani?
Alessandro Orecchio
TAG: Burgos, Notizie dal mondo, Victor Estrella Burgos
ti lascio volentieri nelle tue ridicole convinzioni, oltre alle tue presuntuose affermazioni (sai che vuol dire GT, gran turismo?.. Ma mi faccia il piacere, direbbe qualcuno..
Vorrà dire che a 49 anni Horner potrà vincere il Tour, considerando che in questi anni correrà ben poco. Sicuramente sul Tourmalet potrà andare come un motorino nel 2020 come e più che sull’Angliru nel 2013. A tal proposito sai cose vuol dire Angliru?
La tua ingenuità e scarse cultura e conoscenza sportiva sono a dir poco commoventi..
Mi rammarica più l’uso di Wikipedia e di Cyclingtips che quello di questo tono livoroso.
Mi conferma che segui il ciclismo probabilmente dalla Gazzetta dello Sport e mi costringi a compatirti.
Ti ostini a soffermarti sulle pregresse situazioni contrattuali di Horner e non su quello delle sue corse effettive disputate in carriera.
La premessa del discorso era provare che Horner non ha corso quanto un 42enne con 20anni di effettivo professionismo, mi sembra di averlo sufficientemente provato, tanto col dato dei suoi GT corsi (sai che vuol dire GT?), quanto con l’informazione relativa agli infortuni che l’hanno tenuto fermo anche quando ormai era un effettivo professionista.
Lo slancio comparatistico con Noè forse era troppo, chiedo scusa.
Hai scritto tre righe ricopiate da Wikipedia, davvero triste, non sai nemmeno che Horner è arrivato ottavo al Tour nel 2010, dove è finito nei 15 altre due volte, un paio di volte top ten alla Liegi e una al Lombardia.
Ha fatto quasi sempre il gregario nelle squadre citate, ha fatto il gregario a gente che o sei forte o non gli fai il gregario.
Quindi hai portato il dato della qualità di Horner, usandolo al contrario e non accorgendotene nemmeno.
Avendo ormai appurato che di ciclismo non sai nulla, mi trovo costretto ad accomiatarmi , poscrivendo che l’argomento doping, benchè correlato, è poco attinente alla piega presa dal discorso (dimostrare la dicrasia tra l’età anagrafica di Horner e quella agonistica).
Addio.
dire che una cosa è risaputa senza portare nessun dato a supporto già chiuderebbe il discorso.
Ad ogni modo, non sapendo quanto tu possa seguire il ciclismo, ti invio a dare un’occhiata ai dati agonistici di Horner
http://it.wikipedia.org/wiki/Chris_Horner
Dopo aver provato senza alcun successo la carriera europea alla Francaise des Jeux ha dovuto ripiegare sulle squadrette americane dove ha vinto una marea di corse di terzo piano, percorrendo qualche chilometro probabilmente.
Nel 2008, a 37 anni, sbarca alla famigerata Astana e da qui curiosamente la sua carriera svolta, passando poi per l’altrettanto famigerata RadioSchack, dove arriva all’assurdo expoit spagnolo ottenuto sembrando di avere un motorino in salita al fianco del noto velocista Vincenzo Nibali..
E’ ovvio che non si può sapere tutto, ma la rete oggi porta a conoscenza di tutti molte cose
http://cyclingtips.com.au/2014/12/padovaferrari-investigation-35-pro-riders-named-astana-and-radioshack-suspected-of-systematic-doping/
Astana, Radio Shack, Vuelta a 42 anni, carriera minima fino ai 37 anni, systematic doping..
Da bambino credevo molto a Babbo Natale, è stato un trauma sapere che erano i miei genitori a mettere i regali sotto l’albero 🙄
E’ falso che Horner non abbia trovato squadra.
Si è accasato alla Lampre, World Tour, e ci sarebbe rimasto se non fosse stato che la sua stagione è stata funestata dagli infortuni.
Ad inizio 2015 ha fatto una scelta,non perchè non avesse possibilità ma perchè la situazione nel ciclismo è molto particolare e tanta gente è rimasta appiedata.
Tanta gente, anche di valore, come Kessiakoff e Paolo (Longo Borghini), ha dovuto cambiar mestiere.
Altra si è dovuta accontentare dei 1500 al mese.
A Chris sarebbe rimasto un ruolo da gregario in una Professional (o in una WT), a qualche migliaio al mese.
A quel punto torni a casa.
Luca, non so quanto segui il ciclismo, ma è risaputo (e l’ho detto nel precedente messaggio), che l’età agonistica di Horner è ben inferiore alla sua età anagrafica.
Ti ripeto, al di là dei giochi sui “soliti sospetti”, che comprendo ma non condivido, non è possibile valutare i 42 anni di Horner come quelli di, che ne so, Andrea Noè, per farti un nome.
Horner fino al 2005 correva pochissimo e anche successivamente è stato spesso fermo per cadute, fratture, rotture e problemi fisici vari.
Nel 2013 era sostanzialmente al decimo anno di professionismo, forse nemmeno quello. Ed era all’undicesimo GT, quella Vuelta è stato il suo ottavo GT finito.
Non è una cifra ridicola, ma quasi.
L’età cambia il fisico, ma per valutare il cambiamento, cosa hai e cosa resta, non puoi non valutare l’usura.
E quella di Horner non è certo quella di un 42enne che ha corso 20 anni da pro.
Chiaramente la sua vittoria alla Vuelta è notevole e posso capire che siano sorti i dubbi.
Non posso condividere, però, la semplicistica associazione di un 42enne a quella di un qualsiasi professionista 42enne.
Ovviamente dobbiamo fare delle ipotesi, non conoscendo di persona il buon Horner, oltre che dare un po’ di credito alla scienza e pure a me stesso che avendo un anno meno di Horner arranco ancora dietro a ragazzini che potrebbero essere miei figli sui campi da calcio.
I dati che abbiamo dicono che Horner è stato professionista per 18 anni prima del 2013 e non ha ottenuto nessun risultato di rilievo per tutta la sua carriera, pur avendo apparentemente dato fondo a tutte le sue risorse (ha partecipato a quasi tutti i mondiali dal 1996 in poi, e da un certo momento in cui non è stato convocato, si presume perché gli USA producevano gente con maggior talento). Improvvisamente a 42 anni si scopre scalatore fenomenale, capace di mettere in ridicolo Nibali (mi ricordo bene quelle tappe) un giorno dopo l’altro ad un’età in cui la scienza direbbe che la capacità di recupero dagli sforzi cala drasticamente.
Infine, dopo essere stato Indurain e Pantani insieme per 3 settimane ritorna nel limbo da dove proveniva e, soprattutto, nessuna squadra di rilievo gli offre un contratto e deve andare a correre per una di terza fascia, nonostante in teoria gli squadroni dovrebbero fare a gara per accappararselo.
Certo che se Ferrari dice che c’è serbatoio, allora il discorso cambia radicalmente.. 🙄
abbi pazienza, ma come fai a sostenere che Horner non ha avuto una carriera logorante quando sono 20 anni che fa il professionista a tutti gli effetti, e non ha vinto niente di rilevate fino ai 42 anni?
Almeno citando Ferrari, hai finalmente dato la direzione a tutti i discorsi fatti sin qui, ai quali peraltro anche il buon Rebellin parrebbe non essere stato estraneo..
Certo, lui di serbatoi ne ha svuotati tanti…e riempiti tanti…lui avrebbe saputo cosa fare di un serbatoio ancora da sfruttare…ed infatti, lungi da me dal voler entrare nel discorso in profondità, se ho capito bene il senso dei tuoi post non mi sembra idoneo fare quel nome…ma anche il tuo nick non mi ispira molto devo dire…lol
Beh, il dottor Ferrari è una autorità in materia.
Dottor Ferrari???? vade retro…
Comunque, il punto è proprio il contrario di quanto ha detto Luca.
Estrella Burgos e Horner non hanno affatto avuto una carriera “logorante”.
Il loro fisico, dunque, non è certo quello di un 20enne, con la maggiore esplosività a corredo, ma non è nemmeno quello usurato di un 34enne e di un 41enne con le rispettive “carriere logoranti”.
Ecco il dottor Ferrari direbbe che è rimasto un pò di “serbatoio”.
Luca permettimi una domanda.
Se io dicessi che tu, in base ad esempio a quello che scrivi o al tuo nickname, sei un truffatore o un ladro, tu chiederesti i miei dati per poter procedere legalmente nei miei confronti?
Ps
Sia chiaro che io non penso di te quello che ho scritto sopra, anzi sono convinto che tu sia un ragazzo onesto. Ho fatto solo un esempio.
@ Goergestuttalavita (#1328509)
tutto vero, a parte l’anomalia Rosewall n.2 del ranking a quasi 40 anni, che però era Rosewall.
@ edo (#1328502)
dato che sei un appassionato statistico di dò un altro dato interessante: Pancho Gonzales vinse nel 1969 il suo primo titolo “Open” a 41 anni e 4 mesi.
@ edo (#1328502)
è incredibile come tutte le volte questo redattore infarcisca di approssimazioni ed errori i suoi articoletti.
Karlovic ha battuto 17 top10 in carriera e 3 volte in numero 1 al mondo (fonte atp).
E il nostro Becuzzi ? 🙂
direi di no, posto che nell’articolo si fa riferimento a Pozzi che sicuramente aveva già battuto un top ten (il numero 1..) anche prima di Enqvist.
@ edo (#1328516)
io credo che l’autore intendesse la prima vittoria contro un top ten giunta a 34 anni…credo che karlovic qualche top ten lo abbia battuto anche prima di 34 anni…
@ Goergestuttalavita (#1328509)
Karlovic ha battuto djiokovic a gennaio a 35 anni 10 mesi e qualche giorno. E suo il questo record, se cosi si vuol chiamarlo.
Citerei anche l’ex portiere della Lazio Ballotta:l”ultima partita da lui giocata in serie A è stata Genoa-Lazio 0-2 dell’11 maggio 2008, alla veneranda età di 44 anni e 38 giorni. Gioca ancora dalle mie parti a 51 anni in una squadra di promozione: non più come portiere ma come calciatore facendo ancora la sua porca figura.
Rebellin è veramente un fenomeno…e sembra un bravissimo ragazzo…peccato ci sia cascato anche lui…veramente un peccato…
Cito da un ospite del blog. Pozzi ha DUE Record Mondiali assoluti: è il più anziano ad aver toccato il suo TopRanking tra i primi 40 (35 anni e 8 mesi) e il più anziano in Era Open a battere un numero Uno del Mondo (Agassi, Queen’s 2000, 35 anni). Unico.
Ritiro:avvenuto solo nel 2004, a quasi 39 anni, dopo vent’anni di attività agonistica
Quinzi ! Hai delle speranze. Potresti dare il meglio di te a 34 anni. Contento ? 😛
ottimo esempio in effetti. Horner è professionista dal lontano 1995 e ha corso i primi mondiali su strada elite già nel 1996. Poi dopo un’anonima, ma logorante carriera, a 42 anni vince la Vuelta facendo sembrare Nibali un pensionato, e poi non ottiene alcun risultato e soprattutto nessuna squadra lo vuole..
Il buon Estrella con la sua “muscolatura esplosiva” lo ricorda molto…
Un’ altra volta un articolo pieno di informazioni errate:
Estrella Burgos non e’ il giocatore piu anziano ad aver battuto un top ten (Karlovic ha battuto Djiokovic a Doha quest’ anno), e non e’ neanche il giocatore piu anziano a vincera un torneo atop (sempre Karlovic ha vinto DelRay Beach quest’anno).
Please correct !!!
La “muscolatura esplosiva” a giudicare dalle foto (quindi con tutti i limiti della riproduzione fotografica: confesso che non l’ho mai visto da vicino) è un acquisto recente.
Nulla vieta che uno decida a 32/33 anni di mettersi a fare lavoro di potenziamento in palestra che non ha mai fatto prima, e che quibndi si presenti “rinvigorito” ai nastri di partenza della stagione 2014. Però…
mah….chissà…. 😕
Alla faccia di quei soloni che continuano a sostenere che se a 20 non sei ancora nei cento ecc.ecc.
Boh! Ma siamo sicuri?
Saggia scelta, quella di Orecchio, di dedicare un articolo a Estrella Burgos.
Per me è occasione di rimpianto: quanto avrei voluto studiare scienze motorie invece che altro. Comprendere pienamente le dinamiche di funzionamento del corpo umano, in relazione all’esercizio sportivo, è veramente affascinante.
Invece bisogna accontentarsi di una comprensione “da dilettante”.
Comunque, da un punto di vista fisico, i 34 anni di Estrella Burgos non saranno i 34 anni di Coric.
Fisico molto meno usurato, professionismo arrivato più tardi, coi relativi ritmi e con i relativi sforzi di recupero.
Estrella è un “finto 34enne” o un “34enne giovane”.
Sapete chi mi ricorda?
Chris Horner, vincitore della Vuelta Espana nel 2013, a 41anni.
Tutti a chiedersi quanta se ne fosse sparata, nessuno a riflettere su quanto, in realtà, il “ragazzino” avesse realmente corso in carriera.
Poi chiaramente ci sono i fenomeni assoluti tipo Federer o Rebellin.
Il paragone non può farsi pienamente (ciclismo e tennis implicano sforzi e capacità diverse), ma l’accostamento non è totalmente improprio.
nei 50 c’è già stato a febbraio al n.48.
Per il resto molti dubbi..
Gia’ e’ stato top 50 (precisamente al numero 48)….
un grandissimo ! Bravo !
speriamo e auguriamoci che anche Vanni ne segua le orme! 🙂
Nei primi 50 già ci entrato a inizio anno, basta andare sul sito dell’Atp