Paolo Bertolucci e una vita sportiva sopra le righe
Soprannominato “braccio d’oro” per la sua capacità di toccare la palla in modo sopraffino e delicato, Paolo Bertolucci è stato esempio lampante di una generazione d’oro di tennisti italiani che hanno calcato le scene del panorama sportivo negli anni ’70 (insieme a Panatta, Barazzutti e Zugarelli) e che sempre assoceremo soprattutto all’unica insalatiera Davis vinta dal nostro Paese nel 1976 in Cile.
Proprio in quell’indimenticabile occasione Paolo diede prova del suo indomito carattere, espresso attraverso le prestazioni sul campo ma anche attraverso un gesto che a modo suo divenne epocale: Bertolucci indossò infatti una maglietta rossa in segno di protesta contro il regime dittatoriale di Augusto Pinochet, esponendosi in un momento storico e in un contesto storico in cui molti preferivano stare zitti ed essere “semplici” tennisti. Ammiro coloro i quali si investono di responsabilità importanti, dimenticando di essere solo sportivi di successo per lanciare dei messaggi, forti del clamore mediatico che la loro fama e la loro posizione privilegiata comporteranno per attirare su di sé le luci e le attenzioni generali potendo così dire qualcosa di importante e differente dalle solite dichiarazioni di rito.
Con un fisico che non sempre lo ha supportato (brachitipo e tendente al sovrappeso), Paolo ha vinto in singolare 6 titoli del circuito maggiore, raggiungendo come best ranking il numero 12 delle classifiche mondiali e i quarti di finale sulla terra rossa di Parigi nel 1973 come miglior piazzamento nelle prove Slam (poca gloria per lui nelle altre prove Major): quarti di finale su terra parigina che raggiunse anche in doppio per ben 3 volte (’75-’77-’80), amata specialità dove ha ottenuto 12 successi nel circuito divenendo un punto fermo della squadra Davis, dove toccò vette altissime con vittorie di assoluto prestigio (indimenticabile ad esempio quella contro i numeri 1 trionfatori di Wimbledon McNamara/McNamee).
Toscanaccio e senza peli sulla lingua, un atteggiamento in campo ai limiti del fumantino che molti ricorderanno per scatti di ira passati a loro modo alla storia, no filter come si direbbe oggi sui social, il classe 1951 si è ritirato dalle competizioni ufficiali nel 1983, divenendo in seguito capitano non giocatore della squadra Davis che portò nel 1998 in una finale persa e storica contro la Svezia a Milano. In tempi più recenti inoltre Paolo Bertolucci è divenuto commentatore SKY, risultando una delle voci più divertenti e simpatiche delle telecronache sportive italiane.
Un personaggio che ispira fiducia, che ti imponi di ascoltare, perché lo reputi interessante, così come sei convinto possano essere interessanti le cose che racconterà o il parere prettamente tecnico che esprimerà: senza giri di parole credo ci siano molti commentatori sportivi improvvisati che di tennis ne capiscono veramente poco, magari spostati da redazioni sportive in cui di tennis non se ne tratta molto. Paolo Bertolucci rappresenta pertanto un mix ideale per il telespettatore medio: simpatia, sagacia e competenze tecniche a go go.
Alessandro Orecchio
TAG: Bertolucci, Italiani, Paolo Bertolucci
PAOLO, tu che sei uno dei pochi commentatori intelligenti di SKY mi spieghi perché la GIORGI contro SERENA W. Non ha mai tentato una smorzata per farla correre in avanti ?
Grazie in anticipo per una tua risposta.
Franco
uno dei migliori rovesci che abbia mai visto, con adriano formavano una coppia formidabile 🙂
era soprannominato anche pasta kid 😉
@ zedarioz (#1320071)
che Borg giocasse piatto e lento mi giunge nuova.
Anzi no,ho riletto ora un paio di articoli,pare abbia rifiutato,bah,ci credo poco
@ Gabriele da Ragusa (#1320283)
Oddio che si sia rifiutato è da vedere.Si dice che quando Roger volesse migliorare nel gioco su terra abbia aggiunto anche lui in una lista di svariate persone,come normale che sia,per uno che oggi si affida ad Edberg,non credo Bertolucci fosse la prima scelta..
@ alw (#1320212)
Anche perche’ qnd ebbe occasione per dimostrare sul campo quanto fosse fenomeno, cosi come in telecronaca, se l’e’ fatta addosso. Si rifiuto’ di collaborare cn Federer a quanto risulta…
@ zedarioz (#1320071)
La tua e’ naturalmente un’opinione personale, cm la mia d’altronde, che nn mi sento di condividere su Clerici. Sembreresti anche tu snob nel definire la professionalita’ di clerici cm tu hai fatto. Ti ricordo che lui ha ammirato varie generazioni. Dagli anni 50-60 fino ad oggi, commentando anche Agassi e Sampras e Chang e Lendl. Eccome se ne capisce. Nn e’ che se perche uno nn dice che Federer e’ il piu grande di tutti i tempi ( cosa che nn penso neanche minimamente) va crocifisso o tacciato cm old style. Magari nn intendevi qst ma cosi..tanto per scambiarci delle vedute
Pur avendo massima stima per Bertolucci Clerici e Tommasi erano di un altro livello:galantuomini,di mondo,acculturati,eleganti e mai invadenti sapevano sempre quando era il momento di tacersi facendo parlare il tennis.Oggi,ahimè,il livello è mediamente misero..
Non sapevo del suo gesto di protesta e della maglietta rossa!
Questo accresce ancor più in me la stima e il rispetto che avevo e ho per lui….GRANDE PAOLO!!!!!!!!!! 😉
dice cose super scontate. quasi mai tesse le lodi dei nostri giocatori; non lo vedo mai propositivo nei confronti di giocatori che esulano dalla top 4; e dentro tale range supporta solo e sempre i soliti 2…chi segue il tennis lo sa cio’..non ha assolutamente quell quid in piu’ che molti gli attribuiscono…boring! 🙁
Vabbè Zedarioz, ma anche ammesso e non concesso che la tua critica riguardo a Nadal abbia un senso e per me in effetti ce l’ha, ma tu mi stai parlando degli ultimi cinque anni di telecronache di Clerici ed i vent’anni precedenti????
No, perché i gusti son gusti, ma qui si disconosce completamente la realtà, ricorda, definizione che Tommasi ha dato di Clerici: magari non ti saprà dire, né chi ha giocato, né il punteggio esatto dell’incontro, ma ti saprà sempre spiegare perfettamente perché chi ha vinto ha vinto e perché chi ha perso ha perso.
Se ti pare poco…
grande braccio..sublime ecc ecc… 6 titoli..
solita mediocrità italiana! Poi arriva un Nadal, tecnicamente mediocre, e vince decine di Slam. Siamo la negazione del tennis!
Fra gli attuali commentatori è il n. 1 indiscusso! Competente, sportivo e capace di tirare le frecciatine giuste e di essere serio quando serve!
Purtroppo non l’ho visto giocare a tennis…
Tommasi e “il dottor Divago” erano mitici,competenti,esperti,complementari e in un certo senso le loro voci anche rassicuranti.Difficile paragonarli ai commentatori di oggi,semplicemente perchè di un’altra epoca.A me Bertolucci non dispiace sinceramente,forse qualche volta banale,ma a commentare il tennis di Djokovic ecc ecc è difficile anche essere originali.Probabilmente lo apprezzerei meno se cercasse di fare il “Clerici” che aveva qualche milione di aneddoti,di un’altra epoca e che ti lasciavano un pò di incanto,come quando un nonno parla ad un nipote.Ovviamente non poteva piacere a tutti neanche lui,se non ti ammalia è facile poi trovarlo snob.
A mio avviso Bertolucci supera in sagacia e competenza tutti i suoi attuali colleghi.
Partecipe di una generazione nella quale essere qualcuno significava uscire dagli schemi precostituiti è riuscito a emergere tra altre personalità significative.
Divertente il doppio a distanza espresso, oggi, dal commentatore d’eccezione di Eurosport: Adriano Panatta.
Figli di un mondo diverso, più libero e vero, più rischioso e meno rispettoso.
Bertolucci e Panatta: sai che commentatori, insieme, oggi.
Già mi immagino le storie, le battute e i ricordi che saprebbero rievocare.
Il tennis è tornato di moda, sarebbe bello riascoltarli all’opera insieme, in un doppio televisivo.
Clerici e Tommasi, bella coppia… Ma Clerici sarebbe andato bene nelle cronache anni 30. Snob clamoroso, oltretutto completamente incapace di capire il tennis moderno. Non si è mai capacitato come i giocatori moderni non attaccassero Nadal alla prima occasione, come se una passante di Nadal a 140 km/h con 5000 giri al minuto, fosse gestibile come un passante piatto di Borg 90 km/h. Purtroppo il tennis è cambiato ma Clerici era troppo snob per accorgersene. Bertolucci almeno non ha quella supponenza e descrive bene le difficoltà che si trovano ad affrontare i giocatori e non li paragona a Suzanne Lenglen o Rod Laver. Il migliore di tutti sta diventando Ljubicic, peccato che fa l’allenatore.
Bell’articolo; e che ricordi quella nazionale e la vittoria in Cile…
il periodo che va da “Ammiro” a “rito” è pura violenza sintattica.
Si dice brachitipo, ovvero quando la lunghezza del tronco ha la prevalenza su quella degli arri.
Scusate la deformazione professionale…
Bello l’articolo.
L’autore ha commesso un errore ed è il seguente:
non brachitico
ma brachitipo:
Uno dei tipi morfologici costituzionali. È caratterizzato da statura poco elevata e quindi da un’eccedenza dello sviluppo del tronco rispetto a quello degli arti la massa corporea tende perciò a distribuirsi più in senso trasversale che longitudinale. Il cranio è grande, il collo corto e tozzo (collo taurino). Il torace è corto, di forma quadrata, con spazi intercostali ristretti e coste a decorso orizzontale l’addome è invece globoso. Gli arti sono brevi, soprattutto quelli inferiori. Generalmente è abbondante il tessuto adiposo sottocutaneo.
http://www.corriere.it/salute/dizionario/brachitipo/index.shtml
Saluti.
Fab
chiedo scusa all’amico Figologo: si può dire che la parola “brachitico” non esiste? Esiste rachitico.
Grande Bertolucci , mi piace molto ascoltarlo : critico e competente , perfetto !
Io personalmente lo trovo invece abbastanza banale ai limiti del soporifero. Il tennis e’ uno sport molto differente rispetto al calcio in cui i momenti di silenzio, anche tra un punto e un altro sn doverosi. Clerici e Tommasi ci si nasce…Nn apprezzavo nemmeno la buonanima di Lombardi se per qst. Naturalmente opinioni personalissime
Allora giocavano in dieci