Djokovic inarrestabile: supera ancora Murray in tre set, quinto titolo a Miami
Iron Man Djokovic. Batte Murray per la decima volta di fila sul cemento conquistando il quinto titolo a Miami (7-6 4-6 6-0 lo score). Un’altra doppietta Indian Wells-Miami per il Re del cemento, sempre più n.1, sempre più dominante nei Masters 1000. Nonostante il caldo, la fatica ed un avversario che l’aveva davvero messo alle corde nel primo set, Novak alla fine riesce a girare ogni match a suo favore, imponendo il suo pressing micidiale in progressione. E’ stato bravo a non scomporsi nella prima parte dell’incontro, quando Murray era più aggressivo, più veloce in campo e più preciso. Ha sfruttato ogni occasione recuperando due break, e poi vincendo nettamente il tiebreak, quando è riuscito a gestire meglio il momento e la tensione (come nella finale di Melbourne). Ha perso poi male il secondo set, con un decimo game sciagurato, ma è stato ancora una volta notevolissimo nel reagire (anche con veemenza eccessiva in campo…) e rimettere subito il piede sul gas nel terzo, scappando via e veleggiando verso l’ennesimo, meritato, trionfo.
Eppure Murray stavolta c’ha provato per davvero. Niente a che vedere con la versione grigia e sbiadita della semifinale di Indian Wells: qua Andy cercava terzo titolo dopo le vittorie del 2009 e del 2013, davvero “cattivo” sportivamente per cancellare il match di 15 giorni fa, convinto di farcela. Ancor più a Miami, dove è letteralmente in casa visto che su questo centrale si allena diverse settimane all’anno, nella città in cui passa molto del suo tempo quando non è in torneo. E’ difficile ipotizzare che cosa sarebbe successo se lo scozzese fosse riuscito a tenere il vantaggio e chiudere il primo set in suo favore, visto che alla fine Djokovic è riuscito a spostare il match sui binari che preferisce. Questa è stata la chiave del match, e della maggior parte degli incontri contro lo scozzese: appena “Nole” riesce a neutralizzare l’aggressività di Andy e spostare il match sul piano tattico, sulla spinta in progressione, è troppo più tosto fisicamente e mentalmente del rivale. Non è un caso che Murray l’abbia battuto l’ultima volta nella finale di Wimbledon, quando giocando un tennis estremamente offensivo e basato su pochi scambi, abbia finalmente vinto. Oggi Murray è stato splendido per come è entrato in campo, lasciando andare il braccio e producendo un tennis aggressivo e pure spettacolare. Purtroppo per lui non è riuscito a produrlo con la continuità necessaria a tenere indietro il rivale, che pian piano s’è avvicinato, l’ha agganciato e l’ha “stritolato” con la tattica che il guru Brad Gilbert descrive come “boa constrictor” nel suo fortunato libro Winning Ugly. Bravo Djokovic a restare in scia, a recuperare quel metro di campo che fa tutta la differenza del mondo, e imporre la sua fisicità e maggior durezza mentale, come dimostra la cronaca del match.
Si inizia con Djokovic al servizio ed un discreto vento sul campo. Sulla seconda di Novak, Andy attacca immediatamente la rete. Perderà quel punto, ma è il segnale evidente che lo scozzese non intende farsi travolgere dal ritmo del n.1, cercando di prendere per primo l’iniziativa. Come sul 30 pari: seconda di servizio carica ma centrale, su cui Murray scarica tutta la potenza del suo dritto, con un cross imprendibile. E’ la prima palla break, che Djokovic annulla con una discesa a rete. 5 minuti di partita, ed è già tutto un altro match rispetto alla deludente semifinale di Indian Wells. Il serbo capisce che Murray oggi è più vivace, reagisce spingendo col dritto. 7 minuti per chiudere il primo game, Djokovic tiene a fatica il servizio, mentre Murray vola via in due minuti, con grandi prime e rovesci a pizzicare le righe, lunghi e precisi, e non si ferma nemmeno in risposta, spingendo a tutta con i piedi molto vicini alla riga di fondo. 0-30 e 30-40, altra palla break per Andy, che la trasforma martellando con un ritmo per lui inconsueto. 2-1 Murray. La sua tattica spregiudicata di tirare a tutta, prendendosi grandi rischi e provando a togliere il tempo di gioco al rivale sembra efficace. Nel quarto gioco un paio di distrazioni costano allo scozzese una palla break. Non entra la prima, Djokovic risponde lungo ed Andy sbaglia di un metro in lunghezza. Furibondo, cede il servizio, 2 pari. Prova a reagire per rimettere subito la testa avanti, ma il serbo non si scompone, 3 a 2 in suo favore, nonostante nella prima mezz’ora il match l’abbia fatto tutto lo scozzese, nel bene e nel male, con diversi attacchi e con un tennis piuttosto brillante. E questa è una novità, visto che spesso il match si appiattisce sul ritmo di Djokovic, con Murray che cerca di stare in scia, finendo per diventare un durissimo braccio di ferro. Sul 3 pari, Novak ha qualche problema col lancio di palla, la prima latita e crolla 0-40, infastidito e stranamente frettoloso. Con un errore banale di scambio commette l’ennesimo errore di un game orrendo. Altro break, 4-3 Murray. Quando il set pareva indirizzato, Andy rovina tutto di nuovo con errori ed incertezze dal fondo, finisce sotto 0-40 e perde il gioco, 4 pari. “Ringrazia” Novak, compattando il suo tennis, ritrovando la prima e giocando con grande attenzione a non sbagliare nulla. Tiene facilmente il servizio e si porta avanti 5-4. Si temeva il crollo mentale di Murray per le occasioni fallite, come troppe volte gli è accaduto in passato, invece regge e impatta sul 5 pari, ma ha perso il controllo del gioco. Ora Andy sbaglia di più e soprattutto Djokovic ha iniziato a martellare di ritmo, guadagnando anche una migliore posizione in campo. La partita è diventata tattica, con Novak che sbaglia meno e inizia stringere la sua morsa sul rivale. 6-5 Djokovic, serve Murray e la tensione sale. 0-30, allarme rosso per il Wimbledon Champion 2013. Ne esce da campione con una smorzata perfetta, un rovescio cross eccezionale in spinta dopo uno scambio di oltre 30 tiri ed una progressione che gli regala il 6 pari, è tiebreak. 1-0 Djokovic, buona prima con risposta out. Esce un rovescio “banale” di Murray, 2-0 Djokovic, che con i piedi sulla riga di fondo sballotta da una parte all’altra del campo lo scozzese, che sbaglia ancora. 3-0 Djokovic, e poi 4-0 con un serve & volley a sorpresa, da manuale. Doppio fallo di Novak, ma continua a tenere l’iniziativa, portando Murray a sbagliare col dritto su palle molto alte e cariche. Djokovic non sbaglia più niente, 7-3 per il serbo, che strappa il primo set. Un set che all’inizio pareva dominato sul piano del gioco da Murray, è scivolato dalla parte del serbo, più bravo a non scomporsi quando è andato sotto, e soprattutto capace di spostare lo scambio sul ritmo, su palle forti e cariche, riuscendo così a togliere l’iniziativa al rivale.
Secondo set, Murray al servizio, si porta avanti 1-0 tornando aggressivo come ad inizio partita, ma Djokovic pare aver inserito il pilota automatico, è chirurgico con il rovescio e trova soluzioni ideali per controbattere al forcing del rivale. 1 pari e 2 palle break sul 15-40 nel terzo game. Si salva Andy, ma Djokovic non molla la presa intuendo che è il momento decisivo, quello in cui mettere la freccia e scappare via. Si procura 4 palle break in totale, ma lo scozzese si salva, 2-1 per lui, quindi 3-2. E’ una fase “confusa” del match, entrambi provano a spingere e scappare via, senza riuscirci. La qualità è meno alta rispetto ad inizio partita, quando il gioco era spumeggiante, ricco di variazioni e vincenti, con meno tattica e scambi. Murray pare più vivace fisicamente ma più fragile, incapace di sfruttare le occasioni; Djokovic più sofferente, come se avesse l’urgenza di chiudere, e pure infastidito col pubblico (si è lasciato scappare una imprecazione in serbo piuttosto pesante vs. uno spettatore…). Murray rispetto all’avvio sbaglia di più col dritto, finendo preda del suo “classico” errore, la tendenza ad andare troppo in rotazione col busto senza caricare il colpo, perdendo di controllo ed affossando in rete. Si avanza con i servizi ma la qualità è crollata, troppi scambi terminano con errori. Inizia anche a farsi sentire la fatica ed il calore di Miami, dopo due ore di match duro. 4 pari e poi 5-4 Murray. Adesso la tensione è tutta sulle spalle del serbo, e la sente. 0-15, doppio fallo e 0-30! Andy è a due punti dal secondo set. Strappa 3 set point con una difesa estrema. Niente prima di servizio, Djokovic crolla sotto una risposta cross imprendibile, 6-4 Murray, si va al terzo set. Il serbo subisce pure un rimprovero severo dal giudice di sedia, per il modo scomposto con cui ha urlato verso il suo angolo e strappato l’asciugamano al ball boy, in piena furia agonistica.
Inizia il terzo set con Murray al servizio, ma anche con troppi errori, incluso uno scambio in cui non riesce a chiudere 3 smash (facili) di fila. Soprattutto subisce il pressing di Nole, che strappa subito il servizio alla seconda palla break. La reazione nervosa del n.1 gli è forse servita anche per scaricare tensione, e ricominciare a martellare di ritmo. Ritrova anche l’Ace che mancava da tempo, 2-0 Djokovic. Murray pare accusare un calo fisico e la percentuale di prime è scesa sotto il 50%. Crolla 0-40 in un amen, altre tre palle break che assomigliano moltissimo a dei match point. Si salva ritrovando profondità di colpi, ma c’è lotta, durissima sul piano fisico e mentale. La sesta palla break gli è fatale, 3-0 Djokovic con doppio break. Il match di fatto si chiude qua, con Andy che parla sconsolato verso il suo angolo, esternando tutta la frustrazione per una partita che aveva iniziato benissimo, sul piano tecnico, tattico e mentale, ma che non è riuscito per l’ennesima volta a portare a casa.
Djokovic chiude con altri due titoli la campagna primaverile sul duro americano. Tra 8 giorni sarà già Monte Carlo, sarà terra battuta. Ma il vero obiettivo di Super Djokovic sarà tra due mesi, all’ombra della torre Eiffel. Dovrà esser bravo ad arrivarci così forma, o forse ancor di più per stare davvero “tranquillo”.
Marco Mazzoni
@marcomazz
La partita punto per punto
Statistiche Finali
Primo Set
Secondo Set
N. Djokovic – A. Murray
02:46:57
4 Aces 8
4 Double Faults 3
62% 1st Serve % 59%
36/57 (63%) 1st Serve Points Won 40/63 (63%)
19/35 (54%) 2nd Serve Points Won 19/44 (43%)
3/6 (50%) Break Points Saved 13/18 (72%)
14 Service Games Played 14
23/63 (37%) 1st Return Points Won 21/57 (37%)
25/44 (57%) 2nd Return Points Won 16/35 (46%)
5/18 (28%) Break Points Won 3/6 (50%)
14 Return Games Played 14
55/92 (60%) Total Service Points Won 59/107 (55%)
48/107 (45%) Total Return Points Won 37/92 (40%)
103/199 (52%) Total Points Won 96/199 (48%)
TAG: Andy Murray, Djokovic, Masters 1000 Miami, Masters 1000 Miami 2015, Murray, Novak Djokovic
Nadal ha affermato che il livello raggiunto nel 2011 da Djokovic è difficilmente raggiungibile.
Quindi non si può parlare di costanza negli ultimi anni.
Il serbo ha semplicemte capito, da un paio di anni, che non può alzare l’asticella più di tanto se vuole durare da febbraio a novembre.
Il risultato è un livello di gioco non certo alto ma sufficiente a tentere a bada avversari non certo eccelsi.
Lo spagnolo e lo svizzero giocano bene uno slam all’anno. Lui no.
se ci sarà qualcosa di nuovo. perchè se fra 3 anni a primeggiare saranno nishikori e simili, con tutta la stima che ho per il giapponese, significherà semplicemente che avremo un tennis meno competitivo di oggi, meno scontato certamente, ma appunto inferiore
Vero! Ma anche il calo inevitabile di Federer ha influito! altrimenti Novak avrebbe vinto un solo Wimbledon per ora!
Bravo, nulla da dire, è un mostro è un campione assoluto. A me però annoia a morte come i 4 fab four a parte Federer.
Preferisco mille volte altri giocatori. Questi hanno stancato e spero nelle nuove leve o in qualche colpo da maestro, ma temo che Stan sia stato una meteora in questo senso.
Nadal, Murray, Djoko hanno ancora al max tre o quattro anni a questi livelli e poi scoppieranno e finalmente si vedrà qualcosa di nuovo, spero. Saluti ai frequentatori del forum
D’accordo con nadaliiano, nole e da 5 anni che è costante col suo gioco, probabilmente ora lo si nota di più xke sono gli altri ad essere calati, roger purtroppo ha 34 anni fra qualche mese….nadal è in condizioni pietose in questo momento….quindi gli avversari di questo nole spaventoso purtroppo sono o un roger pazzesco x unora e mezza/due ore che gli può tenere testa ma poi deve mollare il colpo x mancanza di resistenza….oppure un murray che sta tornando a livelli molto buoni ma che ha un gioco si,ile a nole ma nole la spunta sempre x tenuta atletica, come ieri o come in Australia….se nadal non torna il grande nadal, se roger non trova un picco a Wimbledon , se i giovani non si svegliano….penso che in questi 2 anni nole potrebbe vincere almeno 6 slam….se rimane sempre concentrato come lo è ora 3/5 può rischaire solo con un nadal al top (che x ora non c’è ) con un roger al top ma solo a Wimbledon …con un wawrinka in condizioni fenomenali come l’anno scorso…mi sembra troppo poco x non potermi esprimere dicendo che nole ha in mano ttti gli slam nei prox due anni e che potrebbe vincerli tutti volendo o comunque vincerne almeno 6…vedremo…
Il livello di Djokovic in questi anni è rimasto costante, sono gli altri forti ad essere calati (Nadal su tutti).
Ora è il favorito per tutti i tornei, ma è chiaro qualche volta perderà con un top ten in forma, o a sua volta avrà dei cali nel corso della stagione.
Penso che Djokovic possa durare al top ancora 2-4 anni e forse qualcuno dei giovani forti lo becca verso la fine, per ora i 96-98 sono troppo acerbi…
Differenza mentale abissale fra i due… il gap colmato da lendel nel 2012-13 si è riaperto…
Perchè in Italia non nascono mai nè i Diokovic nè i Murray?
Come già ho detto qualche volta, io ci andrei davvero con calma a dire che farà sicuramente il Grande Slam ecc. ecc. Come altri hanno già fatto notare, è ormai dal 2012 che arriva come favoritissimo a ogni Slam e ne ha vinti meno di un terzo. Io ci andrei con calma anche con le considerazioni su Nadal, a tratti l’ho visto molto meglio di quanto avrei potuto aspettarmi, e anche se gli manca la continuità, potrebbe riuscire a ritrovarla sulla terra. Inoltre, se anche vincesse il RG gli mancherebbero Wimbledon e US Open, per nulla semplici. Ad esempio a Wimbledon, se Federer arriva bene, potrebbe non finire come l’anno scorso, quest’anno secondo me sta giocando un tennis ancora più adatto all’erba.
In conclusione, manca ancora moltissimo, stiamo calmi e vediamo che succede 😉
Il ball boy tra un paio di anni avrà fidanzata ci farà sesso e si godrà la vita; tu invece ti arrampichi sugli specchi. 💡
quante storie per un momento di nervosismo mamma mia.
Bravo Nole campione in tutto anche in ignoranza, il ball boy ti ricorderà…. per tutta la vita e si che sei anche diventato padre da poco, rilassati
sei peggio di gufander
non ti offendere, ma conosci troppo poco questo sport. E’ giocato da esseri umani, non da formule matematiche.
non lo seguo più il tennis di alto livello : si sa già chi vince ! Vedere una partita in diretta è come vedere una partita vecchia della quale si sa già il risultato
Congrats to Novak on a great start to the year.. However this egg today wasn’t appreciated on easter questo e il tweet di Murray non si puo dire che non sia sportivo e si sappia prendere in giro Un Signore
Giocò anche Montacarlo.
Il mio riferiemento riguardava più la preparazione che la partecipazione vera è propria ma cmq la tua osservazione è corretta.
E forse è proprio Roma il nocciolo della questione.
Troppo vicina come data e per vincerla devi essere al top.
@ Ktulu (#1306175)
Ora sembrerò banale, ma giudicando solo quanto visto nei primi tre tornei, più che della probabilità che Nole giunga in finale, mi preoccuperei di quella che ci arrivi anche Nadal. Quest’anno è davvero un atto di fede.
Ammesso e non concesso che non si trovino dallo stesso lato del tabellone o non incontrino un Cilic pazzo che ti spazza via con 100 ace, su Djokovic potremmo fare una scommessa abbastanza sicura. Ma su Nadal, cosa dire? E’ il primo anno che lo vedo arrivare a Montecarlo con forma e morale sotto i tacchi, perde contro tennisti che puntualmente perdono la partita successiva (una vera maledizione…) senza che abbiano dato sfoggio di chissà quale tennis – forse venti minuti di Fognini a Rio – e, quello che è peggio, è che corre la metà di ieri.
Mancano due mesi e i miracoli sono sempre dietro l’angolo, ma se oggi aveste cento euro da puntare su Nole in finale o Rafa in finale, li puntereste sul primo o sul secondo?
@ Ktulu (#1306175)
Giocò anche MonteCarlo con un problema al polso che lo costrinse a saltare Madrid. E a voler essere sinceri giocò febbricitante gli ultimi 3/4 giorni del RG, ricordo che rimetteva in campo sia in semi che in finale. https://www.youtube.com/watch?v=KMrtM8OtsoI
Bhè, l’anno scorso praticamente giocò solo Roma, eppure arrivò cotto alla finale…
Ho paura che rischi di arrivare al roland garros cotto come l’anno scorso, mentre nadal come al solito ci arriverà al top della condizione…
Fossi in lui salterei Montecarlo, tanto non è obbligatorio e rischia solo di stancarlo inutilmente.
Grande Nole!!
Peccato solo per la partita non certo memorabile.
E ora…..”destinazione Parigi”.
Dovrà avere l’intelligenza (a differenza del 2014) di predisporre una preparazione ben mirata sull’obiettivo magari anche rischiando qualche brutta figura nei master 1000 precedenti.
Scommettiamo che il tuo folle pronostico non si avvera? Guarda che se Dolgopolov non si fosse… sotto il serbo avrebbe perso. E parlo di Dolgopolov, nn certo un fenomeno. Tranquillo che qualcuno che lo elimina ci sarà certamente.
Quest’anno Djokovic non solo farà il Grand Slam,ma vincerà anche tutti i Master 1000!
A parte Federer non vedo nessuno ancora in grado di impensierirlo(a parte Karlovic) 🙂
semplicemente mostruoso Nole, atleticamente, tatticamente e soprattutto mentalmente
Altra doppietta Indian Wells-Miami, tanto per non farsi mancare niente, grande Nole 😆
Partita bruttina, un Murray ancora in soggezione psicologica, quest’altro bagel proprio non ci voleva per lo scozzese.
Non c’è niente da fare, appena Nole alza il livello NON c’è partita.
Tutti a casa e grande Nole (da tifoso di Federer).