Le tenniste italiane a Indian Wells e Miami
Le tenniste italiane in terra americana e sul cemento hanno vissuto due tornei in chiaroscuro, rendendosi protagoniste sia a indian Wells che a Miami di alcuni buone prestazioni ma anche di qualche brutta sconfitta.
Partiamo dalla giocatrice che sul cemento outdoor rappresenta, se in condizioni fisiche ottimali, la nostra miglior freccia da scagliare per arrivare lontano nei tabelloni: defending champion a Indian Wells, la brindisina Flavia Pennetta ha ben figurato in entrambe le occasioni, vendendo cara la pelle e cedendo solamente ad avversarie in evidente stato di grazia (la Lisicki a Indian Wells) o divenute ormai delle vere e proprie top player (la Halep a Miami): in California Flavia ha difeso la vittoria dell’anno precedente issandosi fino ai quarti di finale, fra scalpi eccellenti e un po’ di rimpianto. Dopo aver usufruito di un bye al primo turno, la Pennetta ha messo in fila Brengle, Stosur e soprattutto Sharapova (non al top in questo scorcio di stagione), cedendo però in 3 set tirati alla tedesca di ritorno Sabine Lisicki, con molte, troppe occasioni non sfruttate per vincere e continuare a sognare il suo personalissimo double. Anche a Miami Flavia ha beneficiato di un bye al primo turno, per poi perdere un set contro la Pironkova al secondo vincendo in rimonta, battere la vincitrice Slam Vika Azarenka prima di soccombere alla regolarità disarmante della rumena Simona Halep negli ottavi di finale, impegnandola senza mollare un colpo nonostante una sconfitta che è comunque arrivata in due set.
Peccato per gli anni che passano e per un fisico che per troppo tempo durante l’arco di una stagione la tormenta: una Pennetta in salute se la gioca con le migliori e vale decisamente la top10, basti pensare alla crisi che sembra irreversibile di alcune giocatrici che la precedono in classifica ma che sembrano in un deciso momento involutivo (Kerber e Radwanska su tutte).
Chi si avvicinava alla campagna americana con molti punti di domanda era invece Sara Errani: dopo una preparazione invernale a dir poco complicata, Sarita si è però a tratti ritrovata sul cemento all’aperto, non certo la sua superficie ideale. Direttamente al secondo turno in entrambi i tornei, Sara sia a Indian Wells che a Miami ha visto la strada sbarrata dalla tedesca Lisicki (sempre lei!): ma se in California ha raggiunto il terzo turno dopo aver battuto l’antisportiva Zhu, a Miami la Errani ha destato decisamente ottime impressioni. In Florida Sara ha infatti messo in riga giocatrici sulla carta a lei superiori sul cemento, battendo la russa Pavlyuchenkova e la spagnola Muguruza prima di perdere al quarto turno appunto contro Bum Bum Lisicki. Se Sara è la giocatrice ammirata nelle due partite vinte a Miami possiamo dare finalmente il bentornato alla nostra piccola guerriera.
Doveva e poteva fare di più l’altalenante Camila Giorgi, soprattutto a Indian Wells dove, dopo un primo turno con bye si è ritrovata a perdere contro un’avversaria da lei battibile, l’inglese Heather Watson che l’ha estromessa dal torneo in due set terminati per 7/5. I soliti errori non forzati e la solita tattica scellerata (o assenza di tattica?) che non la fanno essere lucida nel trovare la via migliore per portare a casa l’incontro. Camila si è in parte ritrovata in quel di Miami, battendo prima la belga Van Uytvanck (anche qui esordio al 2T) e impegnando successivamente la rumena pigliatutto Halep, che l’ha sconfitta in due set molto combattuti al 3T.
L’anno scorso il cemento americano l’aveva vista esplodere, quest’anno non ha sancito la sua consacrazione: quanto tempo ancora per aspettarla?
Se Lady Schiavone ha perso malamente 2 volte con la cinese Zhu (1T a Indian Wells con furto clamoroso e qualificazioni fallite a Miami), le altre due nostre rappresentanti, Vinci e Knapp, non hanno fatto meglio: Roberta sta vivendo un periodo turbolento, fatto di cattive prestazioni in singolare, acciacchi fisici e il caso mediatico della separazione (burrascosa?) da Sara Errani nel doppio. Se a Indian Wells ha superato un turno ai danni di Jarmila Gajdosova rimontando un set iniziale di svantaggio, prima di essere battuta dalla tedesca Lisicki (si, ancora lei …) è a Miami che invece Robertina, ha fornito le indicazioni peggiori, con una sconfitta al turno d’esordio contro Tatjana Maria che doveva essere evitata: per carità una sconfitta può anche starci, nello sport e nel tennis non sempre si può vincere, ma è l’atteggiamento della Vinci a non convincere più di tanto. Dov’è finita la maga che mandava le avversarie in confusione con il suo tennis inusuale?
Si chiude infine con Karin Knapp e qui il discorso assume i tratti di un’amara verità: Karin è forte e ce la mette tutta, ma sinceramente sembra inopportuno attendersi un salto di qualità. È una giocatrice che può ambire a un determinato tipo di traguardi, una tennista consapevole del proprio tennis che va giustamente elogiata quando vince ma che non va certamente criticata in modo esagerato quando perde. Le sue prestazioni a Indian Wells e Miami sono pertanto state in linea con tali premesse: 1T in California con sconfitta in 2 set con la belga Wickmayer e 2T a Miami con vittoria netta contro la Siniakova e sconfitta altrettanto chiara contro la russa Makarova.
Luci e ombre quindi dal nostro tennis al femminile, speriamo che il rosso si tinga ora di azzurro.
Alessandro Orecchio
TAG: Errani, Giorgi, Knapp, Pennetta, Schiavone, Vinci, WTA Indian Wells, WTA Indian Wells 2015, WTA Miami, WTA Miami 2015
Un articolo sulle italiane trasformato in un mare di commenti sulla Giorgi e pure anti livetennis, e gli ultras di Camila si lamentano pure!!!
Nessuno osi avanzare una minima critica alla Giorgi 😈 , che presto vincerà tutti i tornei della WTA, ossia almeno uno di ogni categoria, sembrerebbe dal verbo della Garbin 🙄
Mentre per le (altre) Italiane, avanza solo il deserto, in prospettiva il nulla 🙄
Curiosità ma il padre di Camila ha o non ha la cittadinanza italiana 🙄
Ah ah ah! 🙂
Ovviamente gente che “ha sempre rispettato la Garbin” e ci ha anche “parlato più volte” è assolutamente in disaccordo con quanto dice sulla Giorgi. Perché? Ma perché lo dice ma non lo pensa veramente… lo fa solo per far piacere ad una italiana che si allena a Tirrenia! Eeeeeeh ggggià!
Boh, mi sembra tutta aria fritta e rimasticatura di scontate e banali considerazioni, a partire dall’articolo fino ai commenti.
Il più banale ed inutile è il mio.
Doveva fare di piu’ Camila?
Ma se sparacchia tutto che deve fare?
Vincere Miami?
Ha ragione Orecchio.
Io non credo, Kozlov era all’anglo a Miami solo perché era il torneo di Miami. Io quel senso tattico gliel’ho visto anche altre volte: Cleveland, Katowice, anche Roma contro la Cibu, contro Pennetta in Russia…
A Miami ha giocato con un senso tattico mai visto prima e ha perso da una più forte. C era un certo kozlov all angolo e non c era il padre. Che stiano pensando ad una guida tecnica diversa?
@ Pelandrone (#1304335)
Bella l’analisi : solo una speranza che nel deserto tra ITF e WTA le oasi Matteucci Paolini e Trevisan ci rinfreschino un po’.
@ andreandre (#1304303)
Robertino,
Parlavo della prestazione ultima, per effetto della quale è stata eliminata. C’è poco altro da commentare.
Io la penso cosi’:
Unica speranza (e sottolineo speranza) per aver una tennista tra 5 anni tra le prime 15 e’ la Giorgi: il potenziale ce l’ha, bisogna che metta a posto gioco e continuita’
Errani nei prossimi 5 anni puo’ (e sottolineo puo’) essere tra le prime 15 su terra, ma in assoluto e’ destinata a calare di anno in anno
Knapp: anche se l’eta’ lo consentirebbe, penso abbia raggiunto il suo picco da giovane e puo’ restare per qualche anno al massimo agli attuali livelli
Le altre attualmente piu’ forti sono destinate per ragioni anagrafiche ad un inevitabile declino
Dietro c’e’ il deserto se si oltrepassano gli ITF
Conclusione: tra 5 anni il tennis italiano a livello mondiale e’ in una situazione tragica, tra 4 anni drammatica, tra 3 critica, tra 2 mediocre, godiamoci quel che viene dal 2015 e dal 2016
Molto interessante Orecchio, che parla di tattica inesistente o comunque scellerata.
Curioso perchè proprio oggi la Garbin, in una intervista ( http ://www.spaziotennis.com/2015/04/garbin-matteucci-paolini-e-trevisan-future-campionesse/ ) afferma : ” Poi spero veramente di vedere presto tra le top player anche Camila Giorgi, questa ragazza ha un talento eccezionale, sono convinta che sia ormai prossima a fare il grande salto di qualità, è migliorata tantissimo nell’ultimo periodo anche dal punto di vista tattico, se riuscirà ad avere ancora un pochino più di pazienza negli scambi, davvero potrebbe vincere qualsiasi torneo”
Avrà ragione Orecchio o la Garbin ?
Chissà.
“Poi spero veramente di vedere presto tra le top player anche Camila Giorgi, questa ragazza ha un talento eccezionale, sono convinta che sia ormai prossima a fare il grande salto di qualità, è migliorata tantissimo nell’ultimo periodo anche dal punto di vista tattico, se riuscirà ad avere ancora un pochino più di pazienza negli scambi, davvero potrebbe vincere qualsiasi torneo.”
Parole e musica di Tax Garbin…
@ giovanni (#1304248)
ha vinto una partita, contro la numero 115 del mondo
Camila, l’eterna inesprressa… 🙄
Quando la migliore tennista è ancora la a pennetta,che ha 33 anni e al massimo può passare qualche turno,…vuol dire che il tennis italiano è davvero un disastro.
Articolo che fotografa bene la situazione.Il tennis femminile dei prossimi 5 anni è tutto nelle mani dell’Errani (una sicurezza), della Giorgi (talento da vendere ma solo sulla carta) e della Knapp (che però dopo la parentesi malanni e infortuni non decolla).
ottima prestazione???ma se ha vinto una partita in due tornei?mah…
L’articolo è interessante e fotografa perfettamente non tanto i risultati dei tornei americani, ma lo stato attuale dell’ital-tennis al femminile di punta.
Le ragazze hanno tutte fatto il massimo di quello che potevano, non c’è niente per cui criticarle o per essere delusi, a patto che non si abbiano delle aspettative di troppo superiori alle loro reali potenzialità.
D’accordo su ogni cosa… io non vedo grossi progressi nella Giorgi, che ha sempre durante i match dei momenti di blackout dove non ne tira dentro una. Se poi si aggiungono i doppi falli…
D’accordo su tutto. Grazie per l’articolo.
Flavia non ha nulla di che rimproverarsi. Perdere a IW da questa Lisicki in stato di grazia sul cemento ci può benissimo stare (si veda come ha impegnato Serena ieri: il nervosismo estremo della Williams testimonia quanto Sabine le stava facendo girare le OO). Perdere dalla Halep, non c’è nemmeno bisogno di commentare: Simona è fortissima (chi si ostina a non riconoscerlo è digiuno di comprendonio del tennis femminile), ed è la miglior pretendente attuale alla posizione n.2 (e chissà prima o poi più in alto…?).
La Giorgi male a IW, ma anche lei a Miami ha impattato contro la Halep, giocando pure una buona partita, e quindi sconfitta assolutamente giustificabile: non è certo la partita persa contro Simona che deve preoccupare la Giorgi, sicuro. Il discorso è sempre quello, ripetuto alla nausea: tante potenzialità per Camila (più di tutte le altre italiane) ma il tempo passa e restano, appunto, potenzialità non espresse al meglio specialmente nelle partite contro avversarie alla sua portata (e addirittura più deboli), peccato.
Sara altalenante in questi primi mesi 2015 (buona partita comunque contro la Muguruza, peraltro colpevole di troppa arrendevolezza), e anche lei battuta dalla Lisicki formato deluxe, ma il suo gioco pare ormai insufficiente per poter procedere nei tornei sul veloce. Tuttavia, bisogna aspettare la terra rossa europea per giudicare le sue reali condizioni e le prospettive di classifica.
Schiavone è al tramonto, ma resta sempre piacevole ammirare il suo stile tennistico, così come è dilettevole ammirare i colpi di Roberta Vinci, pur in crisi di risultati ormai da mesi con il suo tennis bello ma troppo poco potente per i canoni delle singolariste moderne.
Knapp al momento non pare poter raggiungere risultati migliori.
@ Gaz (#1304250)
Il livore ti rende sempre più brutto.
L´anno scorso il cemento americano aveva portato tanta euforia tra i sostenitori della Giorgi,cori trionfalistici(come sempre)hanno fatto seguito alla vittoria su MARIA SHARAPOVA,chi si sarebbe mai immaginato(compreso il sottoscritto)che da li´ in poi,nel corso dei successivi 12 mesi Camila Giorgi avrebbe fatto peggio di Irina-Camelia BEGU(tanto per citarne una)
Doveva e poteva(cit) essere imparziale Alessandro Orecchio. Vittima, ancora una volta, di pregiudizi ha liquidato in qualche riga l’ottima prestazione di Camila Giorgi che, da numero 32 del mondo, ha messo in mostra un tennis esplosivo, figlio di un talento cristallino, alternato ad un rendimento al servizio, ancora, poco redditizio.
Sono completamente d’accordo con l’articolo. La cosa che più mi preoccupa sono i mancati progressi della Giorgi che procede con il passo del gambero. Nonostante l’opinione del padre, i doppi falli sono un problema reale in quanto avvengono per lo più in momenti chiave del match e l’assenza totale di una tattica di gioco al momento le impedisce di entrare tra le prime 30. Il padre deve farsi da parte e farla allenare da qualcuno che le dia un minimo di senso tattico.
Pennetta a parte solito anonimato!! Aspettando la consacrazione della Giorgi (inizio a dubitarne a dire il vero), ci è rimasto ben poco.
Sara se la gioca con “quasi” tutte sul rosso, sul cemento soffre troppo la potenza altrui.