Il grande piccolo Roberto Lombardi
Ci sono persone che ti entrano nel cuore anche se non le conosci, anche se uno schermo televisivo ti divide da loro, perché li senti parlare, li ascolti attentamente e ti insegnano tante, troppe cose, perché li leggi e li scopri attraverso le pagine di un giornale, diventando lentamente i protagonisti di un appuntamento fisso, irrinunciabile, alla stregua di un rito: ed è proprio lo sport con i suoi atleti, i suoi esperti e i suoi telecronisti a diventare spesso il teatro ideale di questi fortunati incontri. Roberto Lombardi è così entrato nelle nostre case, attraverso le nostre televisioni, con le sue telecronache appassionate e passionali, con un linguaggio in grado di catturare la nostra attenzione e distoglierci con le sue digressioni dai “semplici” scambi dalla linea di fondocampo.
Tennista, allenatore (incrociò i destini di una forte generazione di talenti italiani composta da Nargiso, Pescosolido e Canè), dirigente sportivo, giornalista e commentatore sportivo, Roberto, Robertino, ci ha però lasciato troppo presto, portato via da una malattia terribile tanto famosa quanto ostile, la Sclerosi laterale amiotrofica, contro cui ha smesso di scambiare da fondocampo nel 2010, stanco oramai di dover stare su una sedia a rotelle e con una maschera per respirare ossigeno che gli impediva di fare quello che negli ultimi 20 anni era diventata la sua principale passione, quel parlare per ore di tennis raccontando favole magnifiche.
Se la vita è fatta di incontri che cambiano la vita, alcune persone hanno visto incrociare il proprio destino con quello di Lombardi, cambiando la loro esistenza in maniera indelebile. La fedele e innamorata compagna di una vita, Caterina, ma anche Ubaldo Scanagatta, collega e come lui tennista di belle speranze con cui condivise doppi e successi significativi in gioventù, senza dimenticare la coppia d’oro della tv sportiva Tommasi e Clerici che con lui hanno intrapreso l’avventura di Wimbledon, passando attraverso la redazione sportiva di Mediaset per approdare poi a Tele+ e Sky. Proprio l’erba londinese era il suo tappeto preferito e questo traspariva chiaramente dai suoi occhi vispi attraverso la tv, perché su quel colore verde si sentiva a casa, faceva i suoi voli pindarici e dava vita, attraverso il suo linguaggio forbito, ai suoi giochi linguistici.
I colpi degli atleti divenivano così poesia. La passione e i sacrifici il valore primario di uno sportivo, lo stile e la verve di Lombardi, il marchio distintivo delle sue cronache tennistiche. Uomo elegante e di cultura, ha gestito il suo saluto con la classe che ne ha sempre contraddistinto l’eloquio: forse proprio per questo ci siamo avvicinati alla sua malattia ma non siamo diventati morbosi, curiosi, perché il rispetto era già conquistato e la speranza che un giorno potesse stare meglio riprendendo il suo percorso non è mai svanita del tutto, fino a quel marzo del 2010.
Una generazione di tennisti accompagnati da un equipe di grandi professionisti, di uomini che mettevano le loro competenze al servizio del nostro piacere, perché ascoltarli era un’esperienza divertente e formativa allo stesso tempo, sia che si trattasse del “Duo Matusa” Clerici – Tommasi sia che fosse il “Duo Primavera” Lombardi – Scanagatta. Era un piacere ascoltarli, è un dovere adesso salutare Robertino un’altra volta. Chissà quale partita sta commentando in questo momento …
Alessandro Orecchio
TAG: Lombardi, Roberto Lombardi
che tra l’altro strappo’ un set ad un gia’ affermato mcenroe in non so quale torneo in america
veramente un grande
@ sabri1977 (#1303723)
non e’ un paragone, semplicemente Elena e’ piu’ informata e competente. Ubaldo ama la polemica fien a se stessa, e poi sky ha fatto bene a crescere i giornalisti che aveva in casa, Ubaldo era un esterno
Capisco che la morale comune imponga che si debba per forza parlare bene di una persona scomparsa, ma consentitemi di nn aggiungermi al coro. Lombardi sarà stato un ottimo giocatore e maestro di tennis, ma per fortuna i giornalisti veri sono altra cosa. E scusate se nn posso parlare nei dettaglii di un presunto collega, sarebbe irrispettoso, questo sì, per la memoria.
Grande regalo che ci avete fatto! E bravo Orecchio!
bravo ,competente ,intelligente , era sempre interessante ascoltarlo indipendentemente dall’incontro commentato. una grande perdita come quella del duo tommasi/clerici logicamente x altri motivi
E quando raccontava che il suo allievo Paolino Cané si lamentava con lui dicendo a proposito del servizio dell’avversario “quello mi tira le bisce”? 😀
Occhio a Orecchio,è uno che ha naso… 😀
Gran bella persona Roberto,fin troppo scontato che abbia lasciato solo bei ricordi…ovunque tu sia,ciao Roberto!
Quel giocatore si chiamava Bruno Orecchio, non Alessandro (che forse ne potrebbe essere uno stretto parente e, perchè no, il figlio).
Grande giocatore Bruno Orecchio, una volta io riuscii per sbaglio a strappargli un set; lui era stanco, reduce da un altro torneo, ed io lo aspettai al varco, senza timori riverenziali e giocando una delle mie più belle partite e, appunto, vinsi il primo set. Inutile dire che poi, negli altri due set, Bruno alzò il livello e non me la fece più vedere…
Articolo interessante, sono andato a leggere il ricordo che ne fa Rino Tommasi col quale ha commentato fino all’ultimo master e che racconta di come nonostante le difficoltà nei movimenti non abbia mai perso lo spirito e la puntualità nei commenti. Ve lo consiglio
Chiedo a Alessandro se per caso suo padre, o forse lui stesso era quel giocatore che giocava 1a categoria una trentina di anni fa o anche piu’?
Ai tempi di Rinaldini, Ocleppo, Moscino, Merlone…
C’era anche il papa’ dell attuale giocatore siciliano Naso che giocava in prima categoria e ricordo ancora un match divertente…
Naso-Orecchio
Non ricordo chi vinse ma fu una partita molto sensoriale 🙂
@ pallettaro (#1303735)
grazie 🙂
complimenti per la disamina e per come hai spiegato il concetto.
Orecchio è bravo e pacato. Andrebbe sottolineato più spesso nei suoi articoli.
Robertino ci manca ancora tanto. 😉
guarda, se ho capito bene… anch’io non sono d’accordo, se si tratta della “mera” violenza della palla. giusto? sia in corsa che con una palla “comoda”, la violenza secondo me è maggiore lungolinea.
@ stef (#1303717)
Per il poco che la ricordo dipende dal concetto di lateralità. Il 70 % delle persone dovrebbe avere dominanza oculare destra e il 30 sinistra, ma va poi confrontato con la manualità, se destra o sinistra. Ci saranno per la maggiore parte occhi destri dominanti e destrorsi, stessa cosa per i mancini, ma capitano anche destri manuali e mancini dell’occhio e viceversa, la cosiddetta lateralità oculo-manuale incrociata. Questa teoria porta a dire che la lateralità oculo-manuale incrociata determina dei vantaggi per sport come il tennis. Questo perché il giocatore sarà portato a girare la testa secondo l’occhio direttivo fissato sulla palla. Quindi un giocatore destro che sta colpendo la palla dal lato destro, guardando la palla con l’occhio sinistro avrà uno spostamento laterale delle spalle leggermente superiore a quanto potrebbe succedere fissando la palla con l’occhio destro. Questo guadagno d’ampiezza gestuale dovrebbe aumentare la potenza del suo colpo destro. Sembra che nei giocatori di tennis ci sia un legame molto efficace tra la forza del colpo destro e questa tipologia di lateralizzazione. In soldoni si è analizzato che vi è il 39% di lateralità incrociata tra i tennisti migliori, contro il 28% nell’insieme dei praticanti. Secondo Tommasi e chi propugna questa teoria questo 10 % di differenza è significativo, quindi gli incrociati sono più forti e i non incrociati sono più deboli. Io ho dei dubbi che sia vero.
Occhio a Orecchio, potrebbe fare strada.
si la pero e’ informata di gossip…. il paragone con ubaldo e’ da querela…
Lombardi numero 1!!!
Io tra i tanti ricordi di lui ho impressa la teoria dell “occhio dominante”.
Qualcuno se la ricorda?
Lui spiegava come l occhio dominante (che non per tutti e’ lo stesso, puo essere il destro o il sinistro) determina la visione sulla palla e tutta una serie di fatti tecnici che sono importanti per l efficacia dei colpi.
Pero’ non la ricordo piu la teoria.Chi saprebbe ricostruirla? Io la ascoltavo sempre volentieri quando la spiegava…un grande
Alessandro Orecchio: grande articolo. Grazie.
Racconto da pelle d oca. 😥
concordo pienamente . Roberto è stato un ottimo giocatore ma è stato soprattutto un grande tecnico . Nell’articolo ci si dimentica che ha forgiato Omar camporese e poi quando ha assunto la direzione della scuola nazionale maestri ha dato una svolta a questa istituzione che invece fa solo passi indietro . Ciao Roby ci manchi tanto .
Spero tu stia scherzando
Una notte gli posi in diretta un quesito sulla congettura di Keplero sapendo che lui non si sarebbe tirato indietro e invece la Pero amabilmente lo fermò sul più bello…ricordi straordinari…ciao Roberto 😳 😳 😳
scanagatta non era all’altezza di Tommasi,Clerici e Lombardi e infatti a sky hanno scelto Elena Pero, garbata, informata e ottima voce
clerici-tommasi-scanagatta e lombardi…
a volte guardavo anche incontri che non m’interessavano solo per ascoltare i loro commenti!
ok il ricordo personale ma l’articolo è lacunoso. non cita l’aspetto in cui Lombardi è stato più grande e importante, ossia è stato un tecnico formidabile e per il nostro tennis anche rivoluzionario. si è speso nella ricerca e nel riformare il settore di formazione dei maestri e del centro studi nazionale. ricordarlo quasi solo come commentatore (anche se è stata la parte più visibile) è sminuirlo
Mi spiace veramente tanto.
Bell’articolo, mi manca molto Robertino, che bella persona e che belle telecronache, con lui volavano via anche 4 ore di Arrese-Clavet su terra battuta.
E per un altro verso mi mancano anche molto le telecronache di Tommasi e Clerici.
Manchi robertino
Anch’io, nel mio piccolo, ho avuto la fortuna (anche se in quel caso fu “sfortuna”) di conoscerLo, quando ai campionati italiani under 16 stavo vincendo facilmente contro un Suo allievo (…più brocco di me, il che era tutto dire), ma Lui arrivò a bordo campo, gli disse di “cambiare gioco” e gli diede quattro consigli giusti. Alla fine l’allievo broccaccio vinse…
Naturalmente Roberto Lombardi fu molto di più di quanto possa significare questo piccolo episodio. Giocò ad alti livelli della Prima categoria nazionale, ai tempi di Panatta, e raggiunse anche una discreta posizione in campo internazionale (attorno al 100 del mondo, per intenderci), soltanto un gradino al di sotto dei 4 grandi “moschettieri” che vinsero la Coppa Davis.
Fu in seguito un ottimo tecnico, nonchè uno dei più acuti e profondi conoscitori di questo bellisimo sport. Intelligentissimo, arguto ed apprezzato telecronista. Uomo di grandissima forza morale, provato da una enorme tragedia.
Un Grande !!!
Quanto ci manca e ci mancherà !!
Bravi a ricordare una persona che amava e studiava questo sport come pochi. Mi ricordo una sua frase durante una partita poco interessante alla fine di una giornata di primo turno di un torneo: “anche se non abbiamo visto grandi campioni all’opera, anche oggi ho assistito alle mie 8 ore di tennis e vado a casa contento”. Riusciva a trovare interessante ogni più piccolo aspetto del gioco, tecnico, fisico o psicologico e questo traspariva da ogni sua parola. Ha lasciato ricordi indelebili negli appassionati. Unico.
D’accordo in pieno! Ciao Robertino.
Anch’io, nel mio piccolo, ho avuto la fortuna (anche se in quel caso fu “sfortuna”) di conoscerLo, quando ai campionati italiani under 16 stavo vincendo facilmente contro un Suo allievo (…più brocco di me, il che era tutto dire), ma Lui arrivò a bordo campo, gli disse di “cambiare gioco” e gli diede quattro consigli giusti. Alla fine l’allievo broccaccio vinse…
Un Grande !!!
Un gran bell’articolo per una grande persona. Grazie Orecchio grazie Livetennis
Assoluto numero uno. Una volta mandai una mail sapendo che Tommasi le avrebbe lette in diretta.. Chiesi un parere a Roberto su chi fossero le tenniste più belle del circuito.. Fece un escursus estetico da standing ovation 😀
Davvero indimenticabili le sue telecronache. Competente, appassionato, sobrio. Le coppie Lombardi/Scanagatta e Tommasi/Clerici oramai fanno parte del mito… Alcuni commentatori di Supertennis dovrebbero capire che non è importante riempire le telecronache di parole inutili, anzi è deleterio per chi li ascolta… 🙂
Che bell’articolo! Manca davvero uno come lui al tennis…
complimenti davvero per l’articolo Alessandro Orecchio.
ci manchi.
E’ un piacere leggere gli articoli di Alessandro Orecchio, scritti bene e sempre rispettosi per le persone coinvolte.Live Tennis ha una grande redazione.Complimenti
Anch’io ne sento la mancanza. Molto. Perché di persone intelligenti, garbate, competenti, interessanti… non ce ne sono molte. Anzi sono “merce” molto rara, soprattutto in televisione, dove si affollano una gran quantità di.. ignoranti e volgari, che fanno a gara per compiacere gli istinti più bassi degli spettatori.