Alla scoperta di….. Mohamed Safwat
Oggi voglio portarvi a conoscere un tennista che forse pochi di voi conosceranno e tramite queste righe cercherò di farvelo conoscere a 360 gradi.
Chi è Mohamed Safwat? Lo scopriremo tramite le mie domande poste al tennista durante un bello e lungo dialogo con lui, il quale si trova a Sharm El Sheik, dove sta giocando l’11° Futures stagionale in Egitto e la scorsa settimana ha messo in bacheca il secondo titolo ITF stagionale battendo all’ultimo atto Jaroslav Pospisil.
Durante la nostra conversazione ho avuto l’opportunità di capire quanto sia una persona disponibile e umile, ma soprattutto il perché di molte sue scelte e di quanto non sia facile emergere nel tennis che conta.
Chiedendo una piccola presentazione per farsi conoscere ai lettori di Livetennis, Safwat mi risponde dicendo: “Sono Mohamed Safwat, vengo dall’Egitto e sono nato a Mansoura nel Settembre del 1990. Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 7 anni. Dopo di ché sono diventato il numero 1 d’Egitto a livello under 12,14,16 e 18.
Aggiungo personalmente che il tennista egiziano attuale n.259 del mondo, è allenato dall’austriaco Martin Spottl ex top 200 e suo allenatore ormai da qualche anno. Nel Marzo 2014, divenne il primo tennista egiziano ad entrare nei top 200 dal 1997. Inoltre, un record di livello internazionale raggiunto dal tennista africano, è quello di aver vinto la bellezza di nove titoli futures nel 2013, tutti in Egitto, diventando il primo tennista a livello mondiale ad ottenere questo risultato nell’arco di tempo che va dal 2001 al 2013.
Certo, viene da pensare, che sia facile vincere futures giocando nello stesso posto e con avversari non sempre del tuo livello, però mi permetto di aggiungere che vincere non è mai facile in nessun torneo. Basti pensare che quando iniziò il filotto di vittorie nei tornei futures, Safwat era ancora diventato da poco un top 500 ed aveva solo 23 anni.
L’egiziano, quindi, è solito giocare tanti tornei future a Sharm, ed infatti curiosamente la cosa mi ha lasciato perplesso, perché con la sua attuale classifica potrebbe ambire quanto meno ai tornei challenger e non stare sempre in Egitto a giocare tornei di basso valore in proporzione alle sue potenzialità e classifica.
La risposta la da lo stesso tennista che durante il nostro lungo colloquio risponde così: “Essendo egiziano ho bisogno di un visto per uscire dal mio paese e andare in qualsiasi posto del mondo. Questo visto è un permesso che mi rilascia l’esercito egiziano, insieme ad un foglio che devo spedire al ministero dello sport, il quale mi deve dare la disponibilità per lasciare il paese e andare a giocare i tornei all’estero. Questo permesso lo devo richiedere ben 20-30 giorni prima. Così spesso non ho altra scelta, piuttosto che star fermo e non giocare, di partecipare ai tornei future che quasi ogni settimana si svolgono a Sharm, dove per altro mi piace giocare e faccio molto bene. Quest’anno però cercherò di alternarli più spesso possibile con tornei di livello challenger e qualificazioni ATP.
Voglio ringraziare infatti il direttore del torneo, che sta dando la possibilità ai giocatori egiziani, che partecipano alla Coppa Davis, di alloggiare gratis nel villaggio, ciò mi aiuta a risparmiare molti soldi, che investirò per giocare i tornei challenger e ATP. Quindi non avendo spese di alloggio, se vinco il torneo riesco a guadagnare parecchi soldi.”
Dopo avermi spiegato questo aspetto che reputo davvero interessante, chiedo a Mohamed qual’è il suo sogno tennistico e a cosa ambisce nella sua carriera tennistica. “Il mio sogno è quello di essere un giorno un top 10, sono convinto di averne le potenzialità e caratteristiche per diventarlo, so che sarà veramente difficile e richiederà molto tempo e “tonnellate” di ore di lavoro in campo. Credo di poter dare ancora molto di più e raggiungere risultati migliori a livello personale e per il mio paese.” Rimanendo in tema allora chiedo a Safwat qualche notizia sullo sviluppo e sul movimento tennistico in Egitto. “Il tennis nel mio paese non è molto popolare, nonostante ciò, abbiamo molti giovani tennisti talentuosi che potrebbero ottenere risultati migliori, ma come dicevo prima il sistema sportivo in Egitto non ti aiuta a diventare un campione, non riuscendo a viaggiare in giro per il mondo. La nostra federazione sta provando a far sviluppare maggiormente il tennis in Egitto, ma non è per niente facile. A causa della situazione politica che affligge il mio paese, è molto difficile ottenere fondi per sviluppare le strutture per far allenare i giovani tennisti e per diventare veramente forte, oltre al talento ci vogliono troppi soldi e da noi è praticamente impossibile. ”
Al 24 enne egiziano allora chiedo come ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del tennis nonostante tutte le grosse difficoltà di varia natura che mi ha elencato. “Nella mia famiglia giocano tutti a tennis. Solitamente io andavo a guardarli giocare e così ho provato a giocare anch’io. Mio padre vide in me delle grosse potenzialità e grazie al supporto della mia famiglia iniziai a giocare. All’età di 14 anni firmai un contratto di sponsorizzazione con la Wadi Degla, per aiutare e finanziare la mia attività, grazie alla quale sono riuscito ad arrivare a livelli più alti ed essere arrivato dove sono ora.”
Alla domanda su quale fosse il suo torneo preferito dichiara: “Il mio torneo preferito sono gli Us Open (il cemento è la sua superficie preferita), anche se ancora non vi ho mai partecipato, il mio sogno sarebbe appunto parteciparvi e vincerli (sorride).”
Poi chiedo al gentilissimo tennista di Mansoura quali sono i suoi programmi per le prossime settimane, se quindi, rimarrà ancora a giocare in Egitto. “I miei programmi per le prossime settimane dopo il torneo future a Sharm a cui sto partecipando, sarà di preparare al meglio l’ATP 250 di Casablanca. Dopo prenderò parte al challenger da 125 mila dollari in Tunisia e poi naturalmente spero di avere la classifica per giocare le qualificazione del Roland Garros.”
Infine chiedo a Mohamed cosa ne pensa del tennis italiano e dei nostri tennisti di punta e lui molto sinceramente dice: “So che sono dei tennisti molto forti e talentuosi, ma non li conosco personalmente in quanto sono più grandi di me e non ho mai avuto l’opportunità di conoscerli. Posso dire però che il tennis italiano sta vivendo un ottimo momento, infatti avete parecchi tennisti di valore nella top 100 e non solo.”
Ringraziamo per la pazienza e l’enorme disponibilità il tennista egiziano che al termine del suo match di primo turno ci ha concesso l’intervista.
Luigi Calvo
TAG: Alla Scoperta, Mohamed Safwat, Notizie dal mondo, Safwat
6 commenti
Auguro a questo talento di vincere il più possibile in Egitto e fuori… occasioni ne ha poche, non le sprechi!
IDOLO INDISCUSSO!
l’hanno corretta
che ha l’ultima frase di incomprensibile?
Bell,intervista
un articolo bellissimo, grazie mille all’autore. Mi permetto solo di consigliare allo stesso di fare attenzione alla correttezza grammaticale e sintattica, che talvolta zoppica un po’, e nuoce alla comprensione del testo. Si veda, ad esempio, l’ultima frase.