Fabio Fognini e il cemento: un amore che non sboccia
Agosto 2014, Us Open. Fabio Fognini rilascia un’intervista la cui eco risuona oggi più forte che mai: “Sto trovando un buon feeling sul cemento, era un passo da fare quest’anno, uno degli obiettivi che mi ero prefissato ad inizio stagione. Addirittura in questo momento ho l’impressione di giocare meglio sul veloce che sulla terra rossa, segno che sto crescendo. Ora sono competitivo anche sul cemento”. Surreale come Fabio esprimesse tale convinzione poco prima di essere battuto dal francese Mannarino al 2° turno dello Slam newyorchese, lo stesso giocatore francese che lo ha appena battuto al 2° turno del Masters1000 di Indian Wells e lo ha ulteriormente ridimensionato su questa superficie. Come mai allora Fabio, meno di un anno fa si lasciava andare a una dichiarazione tanto entusiasta e ottimista?
Personalmente credo che Fabio individuasse proprio sul cemento, dopo una stagione su terra altalenante con buoni risultati nella prima parte della stagione e il fallimento di tutti gli appuntamenti clou (RG, Foro Italico, Masters1000), un riparo accogliente su un’altra superficie, su cui aveva certamente lavorato ma dove obiettivamente, non poteva e non potrà in ogni caso lottare con i top player, contro i quali invece se al meglio della sua condizione psico fisica può battagliare sulla terra battuta. Il cemento l’anno scorso infatti ha proprio messo in luce i limiti di un Fabio che vuole e vorrebbe competere coi migliori, rendendolo protagonista di scivoloni clamorosi, con la sconfitta a New York con Mannarino che non è ovviamente la più difficile da accettare e metabolizzare: basta andare a memoria per ricordare il numero 553 al mondo Wang Chuhan che lo batte a Shanghai a ottobre del 2014 o l’inattesa umiliazione con punteggio netto subita dallo statunitense Ram sempre agli Us Open ma nel 2013. Immancabile la mannaia del web che in merito alle sue peggiori sconfitte su cemento (ma non solo, perché possono citarsi battute d’arresto contro giocatori bassi in classifica anche su terra rossa) ha creato l’hashtag #FognaMoments: divertimento e sfottò garantiti, ma la classifica purtroppo se ne va all’indietro come un gambero.
Un rapporto difficile con una superficie a lui non congeniale, un amore che non sboccia al di là dei proclami che forse cercavano di convincere più chi li diceva piuttosto che chi ascoltava, un pubblico di appassionati solitamente scettico ma non per questo non obiettivo rispetto a difficoltà evidenti: se Fognini nell’ultimo anno e mezzo non ha saputo sfruttare i buoni tabelloni, in virtù di un’ottima classifica costruita su terra, andando ad affrontare avversari decisamente abbordabili, ora che la classifica non è più quella di un top15, tennisti al di fuori della sua portata su cemento potranno capitare anche nei turni iniziali dei vari tornei cui prenderà parte: un discorso che si amplia in maniera esponenziale nei Masters Series dove già dei primi turni possono sancire un abbandono prematuro.
Un servizio che porta in dote pochi chilometri orari, senza quella varietà che può in taluni casi sopperire a una scarsa velocità di palla. Una buona rapidità di piedi ma un atteggiamento poco aggressivo e propositivo che su questo campo di battaglia può costringerlo a stare ben dietro la linea di fondocampo e subire l’inerzia del gioco impostagli dall’avversario. Qualità di braccio e gambe che non trovano la loro personale quadratura del cerchio e che rischiano di trascinarlo in una spirale negativa, arrivando spesso a quelle imprecazioni e quell’atteggiamento che fanno solo male a chi lo mette in scena. Laddove sulla terra rossa le lacune possono essere colmate, sul cemento i tempi si accorciano e il conto presentato spesso può essere salato.
La sensazione purtroppo è che sia difficile invertire la rotta e che Fognini continuerà non solo a esprimere il suo miglior tennis su terra rossa ma che proprio su di essa continuerà a costruire la sua classifica: impegno arduo che non può permettere il benché minimo infortunio e/o momento di calo nei tornei e nei momenti veramente cruciali, perché seconde chance su altri terreni di gioco Fogna non sembra in grado di sfruttarne. Purtroppo.
Alessandro Orecchio
TAG: Fabio Fognini, Fognini, Italiani
Penso siano molti i giocatori che vorrebbero fare un OF di Slam, un QF e due OF sui master1000 in una stagione su una superficie per la quale non sboccia l’amore.
Fabio può fare bene sul cemento se tutto è a posto. In questo momento il servizio non gli consente di ottenere i risultati dello scorso anno, ma non ha senso dire che non possa giocare bene sul duro.
I discorsi tecnici che fate e che spigherebbero che non è adatto al cemento non li condivido per niente.
Se fossero giusti non si spiegherebbero i risultati in doppio. La tecnica c’è ed è eccellente. Gli mancano esplosività sul servizio (ma penso stia dando priorità alla continuità in vista del doppio) e condizione atletica (ma su questo aspetto ormai sappiamo che in una stagione Fabio raggiunge un paio di picchi, speriamo che quest’anno sia in aprile e maggio).
@ eunosio (#1293216)
Ma quale contraddditorio la preparazione dei colpi a rimbalzo di Fognini richiede tempo..tempo che sulla terra hai e sul cemento non hai in più il gioco di gambe nel cercare la palla è inesistente..sulla terra quell’indolenza la paghimolto meno che sul cemento…è un giocatore da terra ..tutto qui
pero’ sboccia l’amore con la buona tavola…..vai panze’
@ Will (#1293196)
ma guarda che Nadal e’ un altro che sul rapido non e’ che faccia scintille e se lo trovi per giunta reduce da infortuni o operazioni…diventa un giocatore battibilissimo
@ jo (#1293026)
sei contraddittorio, parli di rapidità di pensiero e di gioco di gambe imperfetto: entrambe si allenano, se si ha un fisico brevilineo e scattante meglio.
Sulla rapidità di esecuzione, la facilità con cui Fognini cambia l’inerzia dello scambio trasformando palle di difesa in attacchi lascia intravedere ampie possibilità di ricerca rapida della palla..
Poi se vogliamo parlare di coordinazione motoria mi sembra tra i migliori del circuito
Visto che fogna non sarebbe capace sul cemento vi invito a guardare Bejing 2013 quando ha quasi mandato a casa un Nadal per niente sottotono. Il problema di Fogna secondo me non sono ne le gambe, e neanche il braccio, che detto da Re Roger è un giocatore da primi 10 per intelligenza tattica e per colpi. Purtroppo dopo un primo periodo dove Perlas sembrava potesse aiutarlo a crescere il caro allenatore non tira fuori più niente e Fogna oggi è secondo me demotivato. La compagna Flavia non ha più l’età ma la testa l’ha sempre avuta e quella o ce l’hai o la metti a posto, ma Fogna mi sa che ha scheletri nell’armadio che solo lui sa. Il suo problema è mentale. Sotto 5 a 0 da TEN TEN (Mannarino) ha fatto alcuni colpi che fanno capire cosa significa se Fogna si impegna. Fognini per me rimane un talento, da primi 10 per capacità tecniche, tattiche e fisiche. Poi se oggi è li non credo sia esclusivamente colpa sua, ma anche di uno staff che non lo aiuta a migliorarsi.
il problema è il servizio, fognini rischia un break ad ogni game che serve, quelli più forti al servizio si difendono bene e vanno poi più tranquilli alla risposta.
sul cemento senza servizio non vai da nessuna parte
sulla terra puoi compensare ma rischi comunque in gionata no di perdere
Non sboccia proprio l’amore per il cemento e stà appassendo anche quello verso tutte le altre superfici!!!!!!!!
Invero ci sono diversi elementi che, messi insieme, ci danno un Fognini sicuramente non all’ altezza sul cemento.
Il servizio:
Le basse percentuali di prima e una seconda da amatore…
Giudizio severo?
Osservate come spesso si accinga a servire la seconda quando il raccattapalle è ancora in movimento, dovendo lui stesso attendere che il giovane si riposizioni. Guardate molti campioni che tirano bombe come prendano tempo(talvolta troppo) prima della seconda….
Guardate il movimento del suo corpo sulla seconda di servizio, osservatelo bene!!!
Non si può dire che sia una seconda da top 100….
Il suo gioco NON HA SPESSO LOGICA e sul veloce paghi un caro prezzo….
Logica che sulla terra, come ben spiegato da qualcuno di voi, è meno importante per tutta una serie di motivi sui quali non ci dilunghiamo.
Sono un suo tifoso(e un pò ligure) però, come osservato, alcuni privilegi dell’ alta classifica, nei sorteggi, stanno già finendo….
Però la terra ce lo può tenere in alto.
Daghe Fabiu!!!
@ miele67 (#1293061)
in cosa consisterebbe questa presunta tecnica di cui Fognini sarebbe dotato e che lo farebbe stare nei top 10? (dove chi ci e’, nei top 10, NON e’ li grazie alla sola tecnica che se vogliamo vedere e’ la componente minore nel tennis ormai.)
Tutti i top 50 e anche 100 se vogliamo hanno “grandissima tecnica”.
Ma analizziamo questa “tecnica” di Fognini. In che colpi ce l’avrebbe sta tecnica superiore ai poveri sfigati tennisti fuori dai 10??
Per essere dov’e’ sicuramente ha tecnica Fognini ma non superiore ad altri. Che poi la tecnica e’ molto soggettiva. Ognuno porta i suoi colpi in modo diverso e con estetica diversa. Alcuni piu belli a vedersi altri meno ma tutti, ripeto tutti i top 50 hanno supertecnica. Ma poi contano di piu altre cose ossia la testa nei punti importanti, la velocita’, la resistenza . La potenza. la potenza conta piu della tecnica. Se ti arriva una mina di servizio a 230 con la tecnica puoi farci poco.
Fognini ha un solo colpo davvero fortissimo (ma solo su terra battuta) cioe il diritto che ha un movimento molto di polso e molto perdsonale che se vogliamo vedere non c’enrtra poi molto con la “tecnica” ma e’ qualcosa che si e’ costruito e gli viene naturale. ma e’ un dritto da terra battuta perche’ richiede un certo tempo di esecuzione, un rimbalzo abbastanza alto e la palla non troppo veloce.
Per questo su superfici rapide fa fatica.
L’altra cosa che lo fa vincere su terra ma nulla c’entra con la tecnica e’ la velocita’ di spostamento e soprattutto la capaciuta’ di tenere alti ritmi su palleggi prolungati tipici della terra battuta.
Sul veloce si palleggia poco per cui la sua resistenza sul palleggio non emerge.
Daje panzè!
Direi che Fognini non deve temere tanto la superficie di gioco quanto la sua capacità di concentrazione e le sue routines in campo molto spesso sbagliate. Certamente il rapido perdona meno ed è chiaro che le uscite di melone vengono molto meno perdonate su una superficie non lenta. Sul cemento un passaggio a vuoto ti fa subire il break e poi non puoi recuperarlo con buoni servitori mentre sul rosso c’è maggiormente questa opportunita di rientro umorale e disperato (vedi in Brasile contro il giovane Ceco). Ma tutta la carriera di Fognini si è caratterizzata dal fare quello che si trova per qualche motivo ingiusto indietro nel punteggio e nell’obbligo di fare il miracolo per rimediare. Mentalità da sempre alquanto immatura. Le volte invece che partiva bene e rimaneva sul pezzo riusciva ad esprimere un ottimo tennis come a Montecarlo. Ma sono delle vere rarità in carriera. L’essere molesto e lamentoso è un suo marchio di fabbrica che poche volte si è scrollato di dosso. Il Fognini giusto (continuo e implacabile) personalmente l’ho visto solo contro Robert in un Roland Garros quando era allenato da Pablo Martin. Troppo poco per essere da top ten in quanto a certi livelli non sono ammessi problemi di concentrazione e continuità della portata di quelli di Fogna.
@ bao.bab (#1293049)
Secondo me è la superfice.
Due settimane fa è arrivato in finale a Rio battendo anche Nadal ma quest’anno sul veloce non ne ha vinta una.
In carriera ha vinto tornei sulla terra e ha battuto gente come Murray,Berdych,Gasquet.
Sul veloce il giocatore battuto da Fognini con miglior classifica è Gael Monfils quando era numero 25 in una partità pazzesca dove Monfils stava servendo per il match!
E chiaro che sul veloce Fognini non riesca a competere con i migliori.
Mi hai preceduto
Il mio parere è quello di sempre: top 10 con la tecnica, fuori i 100 con la testa!
la mia impressione e’ che rapportare gli insuccessi di Fognini alle diverse superfici non sia corretto o comunque riduttivo.
Al di la’ delle facili battute questo signore e’ uno che ha seri problemi di testa. Nulla a che vedere con le storie dei romantici bohemien “genio e sregolatezza”. E’ un ragazzo dotato di talento (niente di eccezionale ma decisamente buono) e potrebbe dare bei risultati su tutte le superfici… se la macchina ha i freni rotti alla fine frena male su tutte le superfici…
io penso che la colpa oltre che sua sia di perlas, fognini non è migliorato nel corso degli ultimi tre anni anzi ha subito un’involuzione tattica, soffre con giocatori alla sua portata, perde quasi sempre coi più forti (nadal e murray esclusi, ma si trattava di un momento di cattiva forma per entrambi). Sul veloce è troppo remissivo, il servizio non è migliorato e pur non giocando affatto male a rete non ci va quasi mai se non per chiudere punti già fatti. Avrebbe bisogno di un nuovo allenatore capace di dargli nuovi stimoli e nuove tattiche di gioco migliorandogli il servizio e il carattere. Cosa non facile ma tentare non nuoce.
Fognini ha un buon servizio.
Riesce a tirare ace a 200 e lo riesce a variare molto.Potrebbe mettere più prime ok,ma non è il servizio il punto debole di Fabio.
La risposta è abbastanza scarsa sul veloce. Risponde quasi mai alle prime dell’ avversario e anche sulla seconda spesso è un rimettere di là la palla senza essere aggressivo.
E qui la differenza tra “Fogna gran fenomeno” sulla terra e “Fogna scarso con chiunque” sul veloce.
Sulla terra risponde dietro e riesce a tenere lo scambio anche difendendosi.
Sul cemento si ostina a rispondere e a palleggiare troppo vicino alla riga di fondo ma,avendo una velocità di colpi bassa e non riuscendo a difendersi come una superfice più lenta gli permette sbaglia e perde il punto.
Guardando giocatori come Nadal,Coric,Gasquet,Monaco si vede che rispondo dietro e,grazie al braccio e al top spin estremo che danno alla palla, riescono a tenere e al momento giusto a spingere.
Stando troppo vicino alla riga di fondo Fogna spesso sbaglia colpi in controbalzo o spara colpi troppo lunghi perdendo la misura del campo.
Detto questo mai lo vorrei vedere giocare “stile Murray”, palletando e aspettando l’ errore dell’ avversario (che poi non c’è mai perché arriva prima il suo),ma alla prima occasione, sopratutto col dritto,spingere forte mettendo in crisi l’ avversario e via a rete.
Mi meraviglio molto che un allenatore come Perlas non abbia cercato quei cambiamenti nel gioco di Fabio sul veloce che lo avrebbero portato a non perdere con giocatori oltre 100 di classifica, minando così la scarsa fiducia si Fogna su quella superficie.
Quando risponde anche sulla seconda dell’avversario resta a 3 metri dalla linea di fondo.
Non c’entra il cemento. Mannarino vince solo nelle sere di luna piena 😛
Eunosio o non hai mai visto giocare fognini o non hai mai preso una racchetta in mano…sul cemento serve rapidità di esecuzione e di pensiero…fognini non ha nè l’uno nè l’altro..è un giocatore che si specchiae ha un pessimo gioco di gambe inteso come ricerca della palla
Eppure le capacità di gioco di volo, le accelerazioni di dritto, l’esplosività dei movimenti fanno pensare che con adeguati allenamenti si sarebbe potuto costruire un buon giocatore anche da veloce
Possibile che con una buona sensibilità di braccio non si riesca a costruire un discreto servizio?
Poi, Fabio sembra non saper sfruttare le sue qualità. Spesso attende troppo per cercare le accelerazioni; sul cemento non puoi ad ogni punto sperare di cucinare l’avversario..