Fabio Fognini e una settimana sull’ottovolante di Rio de Janeiro
Fabio Fognini è così: o lo si ama o lo si odia. Ti perde dal numero 500 ATP ma poi ti batte il dominatore degli ultimi 10 anni su terra battuta. Ti appare svogliato e ai limiti dell’indolenza ma poi ti corre a perdifiato per recuperare sul match point a favore dimostrando tutta la voglia del mondo per battere finalmente una delle sue bestie nere del circuito, quel Rafa Nadal sicuramente non ancora al meglio sulla terra rossa brasiliana ma comunque un campione che di certo non si batte da solo.
Fogna arrivava a Rio fra incertezze e una classifica che come i gamberi procedeva all’indietro e che piuttosto che vicino alla top10 sembrava invece condurlo fuori dalla top30: le critiche a inizio settimana si sprecavano e in tanti erano pronti a darlo per spacciato o giocatore finito (incredibile solo a dirsi per un giocatore della sua età!).
Ma bisogna stare attenti a dare per morto un atleta come Fognini: nella sua follia sportiva è insita proprio la possibilità della sorpresa, l’exploit inatteso che ti fa riaffacciare al mondo e riattira le attenzioni su di te non solo per le tante racchette sfasciate ma per i traccianti scagliati come dardi sul campo e per quella voglia di fare nuovamente ricomparsa ex abrupto.
Rio è stata sinonimo di stupore, un’altalena emotiva fra incontri in cui Fabio è stato a un passo dall’eliminazione e partite giocate a tutta in cui è apparso la copia non troppo sbiadita di quello ammirato nella magica (forse irripetibile?) estate del 2013: l’impatto non è stato certo soft, quando da testa di serie numero 4 del torneo è stato opposto a un giocatore in rampa di lancio come Jiri Vesely, andando veramente vicino a una nuova eliminazione al primo turno ma in grado di far girare la partita nonostante match point a sfavore e conducendola in porto con un eloquente 6/1 al terzo set, con il tie break del secondo momento chiave del match. Un secondo turno più tranquillo contro lo spagnolo Andujar e poi di nuovo montagne russe per il numero 1 italiano.
In un inizio 2015 in cui i risultati di prestigio per gli italiani e le italiane si sono piacevolmente susseguiti, Fabio ha continuato la sua corsa brasiliana sconfiggendo prima nei quarti di finale in un altro incontro maratona l’argentino Del Bonis, dopo una miriade di palle match fallite e vincendo solo per 11 punti a 9 al tie break del parziale decisivo, per poi compiere il suo personale capolavoro contro il maiorchino Rafa Nadal, in un incontro raddrizzato dopo un primo set perso malamente e che rimarrà impresso nelle nostri menti (più di tifosi che di critici) per l’inaspettata solidità del gioco del ligure, apparso come non mai in vita sua concentrato e desideroso di battere per la prima volta in carriera l’ex numero 1 del mondo. Difficile ricordare un Fognini così convinto del proprio tennis capace di ambire a traguardi ben più prestigiosi di quelli finora raggiunti.
La speranza di vederlo uscire vincitore da una nuova battaglia contro un’altra sua nemesi tennistica come David Ferrer, si è rivelata ben presto vana (sconfitta netta in due set), con le due sfide infinite dei turni precedenti che inevitabilmente si sono fatte sentire: bisogna dar atto che di fronte Fabio ha avuto un Ferrer versione deluxe, da molti definito in questi anni come numero 2 della specialità a tinte rosse e secondo solo a sua maestà Nadal, nella finale brasiliana un muro insuperabile. Il buon David ha giocato fin da subito in modo aggressivo, tirato a lucido come non mai con muscoli guizzanti in versione fascio di nervi che riuscivano a farlo spingere su ogni singola pallina. Di contro Fabio è sembrato stanco ma di certo non svogliato, sebbene non siano mancati i soliti eccessi e scatti d’ira.
Spero vivamente che questa campagna brasiliana rappresenti un nuovo punto di partenza per Fognini, un momento da cui lanciarsi verso risultati importanti, concentrando le proprie energie più sugli ATP500, sui Masters Series (Roma in primis) e soprattutto sull’appuntamento clou della stagione su terra, quel Roland Garros dove Fognini potrebbe sicuramente togliersi più di qualche soddisfazione, salvo distrazioni che ne minerebbero il rendimento durante un cammino tortuoso e lungo (nella migliore delle ipotesi) due settimane. Inutile arrabbiarsi con lui quando offre prestazioni assai deludenti, o forse giusto farlo: Fognini è così, sembra indolente ma poi piazza la zampata vincente, lo deridi con l’hashtag #dajepanzé (divenuto ben presto virale sui social) per la sua pancetta preminente ma poi ti corre contro Nadal come non mai. O lo odi o lo ami, forse sarebbe il caso che i tifosi italiani cominciassero ad amarlo un po’ di più.
Alessandro Orecchio
TAG: Fabio Fognini, Fognini, Italiani
Il buon Ferrer è stato agevolato dalle 2 maratone precedenti di Fognini. Chi dice che Nadal era al 50% mente consapevolmente: dopo il 1′ set non lo pensava di certo. Diamo merito a Fognini quando merita, critichiamolo giustamente quando sbaglia.
Ma dire un “bravo ragazzo!” è così difficile? Italiani popolo di criticoni
@ Phoedrus (#1277199)
Se usi i termini “talento infinito” negli ultimi anni entrambi possono essere associati a un unico tennista: Roger Federer. Penso che nessuno dica che Fognini abbia un talento infinito e chi lo dice sbaglia sono d’accordo su questo.. Discorso diveri è se si arriva a dubitare del talento del ligure e in questo sito sono in molti coloro che dubitano..
Talento da verificare, non lo vedo.
Ma se anche ci fosse, non si possono accettare certi comportamenti. In uno sport serio, dopo il dito medio a fine partita, sarebbe stato squalificato per 6 mesi… ma si sa che gli sponsor non lo consentono.
Mi associo.
Rispetto i tuoi giudizi, senza indicare che siano senza senso.
Peraltro mi sembra che si stiano leggendo tra le righe affermazioni che non sono state fatte.
Fognini ha fatto un bel match. Niente da dire, mi associo.
Però Nadal non è quello che ha perso solo 25 volte su terra. In questo senso la vittoria non era impossibile. Infatti sono andati al terzo set.
Ciò che non condivido è che Fognin abbia un talento infinito, come qui oggi affermato (o, come Binaghi dice, che possa essere un top 10. Magari sulla terra, ma non ne sarei tanto sicuro). Almeno, per me, la parola “infinito” ha un certo significato.
Poi pensala come vuoi.
@ FER – MILANO (#1277135)
Capisco il fatto di non amarlo ma trollarlo anche quando fa questi tornei non ha senso per me!
@ Phoedrus (#1277119)
Eh si mi sembra normale battere uno che conta solo 25 sconfitte in CARRIERA ed è vero che non è in un gran momento di forma ma su questa superficie anche al 60/70% vale top 5! Poi ti ho fatto l’esempio di Bolelli e Seppi, perchè nei loro grandi scalpi fatti quest’anno che tu stesso hai citato ossia con Roger e Raonic, c’erano solo complimenti a cui ovviamente mi associo! Ma come ho fatto i complimenti a Seppi e Bolelli li faccio anche e soprattutto a Fognini, che dopo un brutto anno è riuscito a riscattarsi facendo un torneo personalmente fantastico, e invece dopo la vittoria col più grande tennista della storia su terra vengo su questo sito e leggo solo critiche o comunque sento parlare di “vittoria normale” mah.. Ovvio che ognuno la pensa come più gli pare ma certi giudizi hanno davvero poco senso.
Fognini è stato autore di un buon torneo terraiolo ma ha sconfitto un mezzo Nadal venendo agevolmente regolato in finale da un buon Ferrer. Nulla di nuovo sotto il sole!
Ti quoto col sangue!
@ laver (#1277078)
Grazie Laver, non finisce qui!
Ognuno di noi raccoglie cio’ che ha seminato. Questo vale anche per Fognini.
Visto che, per fortuna, nel tennis gli hooligans che si sono visti a Roma non vengono apprezzati, anche Fognini non é più molto amato…
io preferisco Fogna a tutti gli altri tennisti perché è l’unico per cui pagherei per vederlo giocare, poi sappiamo tutti che al talento si perdona tutto o quasi
Infatti Cuevas per me non vale la top 10 sulla terra. Ma neanche Fognini.
Nadal su erba o cemento, lo batterebbero ancora più persone, quindi non avrei idolatrato né Bolelli né Seppi, anzi quasi mi sarei aspettato che avrebbero vinto facile. In fondo anche Coric ha battuto un Nadal spento sul cemento. E Coric sarà una promessa, ma deve ancora mangiare parecchi panini.
P.S. Non credo di avere il prosciutto sugli occhi. Ma perché citare Seppi e Bolelli, poi? Non mi sembra di averli nominati.
Ma visto che ci siamo: Bolelli ha battuto Raonic, dopo averci perso, quindi 1-1; Raonic non giocava sulla terra e mi sembra in buona forma. Seppi ha vinto con Federer giocando una grande partita, ma va detto che Federer, pur in buono stato di forma, ha giocato meno bene quel giorno.
Insomma: Bravo Fognini a battere Nadal, ma non è un grande scalpo. Non basta una partita a cancellare i dubbi sullo stato di forma del panzone.
@ Phoedrus (#1277084)
Ah si e perchè Cuevas, che su terra non perdeva da un anno e che da molti viene considerato un top 10 su terra, non l’ha battuto? La verità è solo una è che avete i prosciutti davanti agli occhi, se a battere Nadal anche sul cemento o erba ci fossero stati Bolelli e Seppi sareste stati tutti ad idolatrarli anche se lo spagnolo avesse giocato con le stampelle, invece siccome il grande scalpo lo ha fatto Fognini tutti a dire che con Nadal avrebbe vinto chiunque e che non è affatto un’impresa.. semplicemente manca coerenza!
Quale vincitore?
Mi sembra che abbia perso in finale.
Ancora non riesco a vedere questo talento.
Ha vinto alcune partite, con Nadal ci avrebbero vinto in tanti.
Boh!
io mi sono innamorato subito di “DAJE PANZE” e l’ho rilanciato a destra e a manca, da tifoso non fanatico di fognini l’ho visto come un affettuoso nomignolo. l’articolo mi trova concorde su tutto. Forse quello che piu’ mi affascina di fognini è la completa imprevedibilità: quando ti aspetti la vittoria scontata ecco che arriva la prestazione allucinante, oppure sembra che molli ed ecco risorge dalle ceneri. E cosi’ il suo tennis ( che STILISTICAMENTE in alcuni colpi è di un’eleganza sublime, e lo dico da amatore praticante) ti aspetti che giochi di rimessa ed ecco che va a rete, ti aspetti il colpo mordibo ed ecco che parte un missile terra/aria. Mi piacciono molto anche Seppi e Bolelli, però le loro partite non mi danno mai quel brividino, quel pathos che mi danno certe partite di fognini.
Dico certe perche’ alcune (tipo quella con monfils a parigi) mi irritano talmente tanto che smetto di guardarle
Purtroppo non lo si riesce ad amare, perchè l’indubbio talento del tennista di Arma di Taggia và in disaccordo con il suo modo di fare e il suo carattere che risulta NON poco antipatico a tutti! 😕
Nessuna intenzione a iniziare ad amare un maleducato del genere. La mia opinione non cambia solo perché ha fatto un ottimo torneo. Troppo facile salire sul carro del vincitore…
@ Titty (#1276931)
concordo!! tutte le partite in cui vedi di Ferrer, lo vedi sempre concentrato.. non molla mai.. l’ho visto arrabbiato solo in finale contro Mayer ad Amburgo lo scorso anno
concordo quasi pienamente anche su Nadal.. era acciaccato parecchio, ma cmq riesce a vincere in quelle condizioni molto spesso.. quindi bravo Fogna!
@ Giro82 (#1276919)
secondo me non hai fatto un esempio molto calzante fra le varie sconfitte…con stepanek perse anche perche’ prese un’ insolazione ma non si comporto’ malissimo…io metterei fra le sconfitte piu’ brutte a livello comportementale,quella con tsonga a montecarlo,quella con il polacco dal nome impronunciabile a san pietroburgo dove ebbe un atteggiamento infantile e antisportivo e accortosi di aver perso ,dopo la polemica dell’arbitro,si ritiro’ su match point per l’avversario e anche quella di fine stagione con pouille,il francese appena battuto da bolelli,con polemica infinita con bernardez,solo per citarne alcune
Ottimo articolo, pienamente condivisibile!
Bell’ articolo.
Come ho sempre ribadito Fogna è una testa calda.
Se lo vogliamo tranquillo in campo non sarà mai così.
Ma l’ importante e che dopo la racchetta a terra arrivi il punto strordinario col suo dritto esplosivo.
Una sola cosa vorrei ribadire: il suo talento infinito!
Un grazie a Pagus 9 per l’ hastag DAJE PANZE’!
ora speriamo faccio bene nei 2 mille americani sperando in unbuon sorteggio.sul cemento può far bene si muove bene di dritto spinge di rovescio tiene ( forse dovrebbe usare di più il lungolinea) poi speriamo eviti torneini 250 dove spreca energie e punti tutto sui 1000 e 500.
Assurda l’importanza che date alla vittoria contro Nadal… quello non era Nadal era un tennista acciaccato e completamente fuori forma!!!
Ferrer non è neanche al 50% rispetto a quello che era nel 2012..
Fognini deve ancora crescere, non è assolutamente un tennista finito, è semplicemente un ottimo tennista con pochissima costanza.
Ottimo articolo, complimenti Alessandro.
Dissento solo sull’ultima frase, ma è una questione di mia forma mentis: finché ci saranno esempi di professionalità e abnegazione come Seppi, Bolelli, Lorenzi e Vanni, il nostro per me è sempre un gradino sotto.
Ho avvertito troppo fastidio nel vederlo perdere certe partite (in cima a tutte quella vs Stepanek a Cincinnati 2013) e quindi la stima nel professionista è minima.
Dajè panze’l’ho coniato io, è affettuoso ed è stato un portafortuna a Rio, sono un suo tifoso da sempre.