Tre pagine di una bella storia azzurra (di Marco Mazzoni)
Seppi, Bolelli, Fognini. I nostri 3 migliori giocatori. Cosa li accomuna? Dal punto di vista tecnico, personale o agonistico ben poco. Tre ragazzi molto diversi, con storie assai distinte e carriere sportive tra di loro abbastanza lontane. Nell’ultimo mese però sono stati capaci di realizzare una piccola grande impresa. Hanno sconfitto un top 10 ciascuno, in contesti significativi.
Seppi ha battuto Federer agli Australian Open. Un successo incredibile, perché conquistato in uno Slam, dove Roger non ci sta mai a perdere. Oltretutto il “Re” s’era presentato a Melbourne molto bellicoso sulla scia dell’eccellente 2014. In molti lo vedevano come unico reale antagonista a Djokovic, e nei primi turni aveva giocato discretamente bene. Andy è stato bravissimo: più tosto, più continuo e più aggressivo, approfittando in una giornata così così dell’avversario, che però non gli ha regalato nulla. Un successo pieno, limpido. Meritatissimo.
Poi la magia di questa settimana, tra Marsiglia e Rio de Janeiro. Bolelli nell’indoor francese ha giocato una partita solidissima, mettendo a nudo le lacune di Milos e prendendosi una dolcissima rivincita dopo la sconfitta di pochi giorni prima a Rotterdam. La cosa straordinaria di questa vittoria non sta solo nell’aver battuto il n.6 del mondo nelle condizioni a lui più favorevoli, ma nella sensazione che Bolelli avesse ancora “margine”, che nonostante il successo avrebbe potuto giocare ancora meglio, servire meglio, sbagliare qualcosa di meno. Una prestazione maiuscola perché non ha tremato, ha dominato il gioco nello scambio ed è riuscito ad essere continuo alla risposta, quello che è sempre stato il suo punto debole. Riuscire ad esaltare quella fase di gioco, per lui così delicata, contro quello che è forse il servizio più dominante del tour è qualcosa di straordinario.
Poi la favola di stanotte di Fognini. Un match su cui si potrebbero scrivere fiumi d’inchiostro. Fognini che parte così così, sbraita ma lotta, ringhia ma non molla. Sale, mentre il livello di gioco non è così alto e Nadal va fiammate, tra serie dei suoi top assassini ma anche errori, alcuni notevoli. L’intensità del campionissimo iberico non è al massimo. Le sue gambe non vanno a tutta, i suoi piedi non hanno la trazione dei giorni migliori. Addirittura arriva spesso in ritardo e con ampi passi, perdendo equilibrio e forza nella spinta sulle bordate precise del ligure. Si intuisce che qualcosa non va via via che il match avanza, e Fabio c’è. Sale di livello, sbaglia di meno. Fa malissimo col dritto, regge col rovescio ed ogni tanto si prende il lusso di lasciare fermo il difensore più terrificante della storia moderna del gioco. Il tutto sul rosso, dove Rafa non perde MAI. Vado a memoria, ma mi pare che Nadal in semifinale sulla terra non perdeva una partita del 2004, inanellando qualcosa come 52 successi di fila… Mostruoso. Bravissimo è stato Fognini a restare lucido e focalizzato, nonostante la sua “classica” protesta ed un clima in campo a dir poco elettrico, con un Nadal imbufalito per la lesa maestà di un arbitro che per una volta ha avuto il coraggio di ricordargli che esiste la regola dei secondi prima al servizio… Nadal alla fine non stava bene, era evidente; ma un campione come lui non molla mai, ci prova lo stesso fino in fondo, ed è giusto dare merito a Fabio del successo perché ci ha creduto, ha spinto e s’è preso il match di forza. Incluso un recupero sul match point che tutta la stampa internazionale ha twittato come “uno dei più incredibili mai visti”. Ed oggi la finale contro Ferrer, per sognare il successo in un 500 ed, eventualmente, battere un altro top10.
L’unicità della faccenda sta nell’impresa di battere 3 top 10 in un arco temporale così breve ed in tre contesti così diversi. Non credo sia mai accaduto nella storia moderna del nostro tennis maschile. Non ho fatto una ricerca statistica accurata ma è quasi sicuramente una graditissima novità.
Cosa significa in conclusione? Forse niente. Ma record statistico a parte, è la conferma che la stagione degli azzurri è partita decisamente col piede giusto, aggiungendo a queste 3 imprese anche la storica vittoria in doppio agli Australian Open e, perché no, pure la favola di Vanni che ci ha regalato una pagina bellissima sul piano umano e sportivo.
Visto che noi italiani siamo bravissimi a criticare, e talvolta a farci male da soli arrivando ad eccessi di autodistruzione senza senso, mi piace sottolineare come il tennis azzurro maschile per una volta ci abbia regalato un sorriso, ad illuminare questa grigia domenica mattina di febbraio. E la speranza è che la corsa sia appena iniziata. Seppi ha preparato la stagione non bene ma benissimo; come Bolelli, che sta continuando nella scia eccellente del 2014 e finalmente tornerà nella top50, giocando un tennis non solo bellissimo ma che vale molto, molto di più. E con un Fognini che dopo un finale di stagione scorsa davvero misero sembra aver finalmente svoltato, ritrovando quella condizione fisica e determinazione che l’anno scorso di questi tempi l’avevano avvicinato alla top 10. Avevo scritto (e sperato) che la vittoria in doppio a Melbourne poteva esser molto più di una coppa prestigiosa, la fiamma capace di riaccenderlo del tutto e restituirci un Fabio più continuo. Non credevo che un successo contro “un Nadal” sarebbe arrivato così presto, bravo lui a salire così in fretta.
Non era facile prevedere ad inizio 2015 un così buon momento dei nostri. Godiamocelo per una volta, con misurato ma genuino entusiasmo. Anche se fosse solo una breve parentesi.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Andreas Seppi, azzurri, Fabio Fognini, Fognini, Italiani, Marco Mazzoni, Seppi, Simone Bolelli, top10
Spero che altri prendano le loro redini un giorno…mi riferisco
Ai vari quinzi cecchinato travaglia caruso ecc…
Forza ragazzi
Si per una volta bisogna solo applaudire i nostri giocatori
Ed anche al TG1 di oggi hanno citato l’impresa di Fognini contro Nadal: prima della pagina… calcistica 😛 😛 😛
Veramente bello questo articolo. Quando vincono i nostri sempre pronti a dire che gli altri sono fuori forma
Condivido il fatto che siano 3 grandi vittorie, non credo però che Nadal fosse così fuori forma, è stato bravo Fabio a portare la partita oltre le 2 ore, i crampi a un giocatore sono legati alla fatica che ha fatto nell’incontro, quindi secondo me ai meriti di Fabio.
Singolo:
Seppi e poi Bolelli
Doppio:
Bolelli/Fognini
Quarto uomo:
Vanni (tutta la vita secondo me).
@ sabri1977 (#1274554)
Ci credo anchio.
Quest’ anno è partito bene.
In Kasakistan sul veloce però meglio Bole e Seppi nel singolo.
E gli “australo-italiani” nel doppio.
dimenticavo, l’Italia ha vinto 2 mondiali di calcio nell’era moderna quando i calciatori erano spalle al muro per gli atrociu scandali appena scoppiati..
siamo degli ottimi perdenti che si sanno riscattare, ma non sappiamo stare nella posizione dei vincenti a lungo
3 successi con top10. cosa significa?
semplice, la crisi ci ha cambiati, ora lottiamo di più!!!
prima i tennisti si appagavno presto, convinti di poter sbarcare il lunario anche dopo. Ora sanno che quella è la grande chance e si impegnano di più
terza settimana consecutiva con un italiano in finale……..diciamolo!!!
Complimenti per l’articolo.Mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere.
Tutto pienamente condivisibile. Sia per Seppi che per Fognini.
Quello che non mi aspettavo era un Bolelli così solido e così tanto centrato. Fisicamente si vede che sta bene ed è al top della forma.
La notizia sicuramente più eclatante di questo inizio anno, più che altro per le prospettive di Simone.
Ho la sensazione che abbia davero un grande margine di miglioramento e di risultati. Penso insomma che Simone Bolelli possa trovare quest’anno i suoi migliori risultati e possa ritoccare tutti i suoi numeri di classifica (best ranking) e di performance (non escludo di trovarlo in qualche finale di qualche ATP 250 e, perché no, di vederlo vincitore)
Chiedo venia, mi era proprio sfuggito..
ciao, grazie a tutti …ma in realtà Vanni l’ho citato eh 🙂 Come non citarlo!!!
Interessante l’articolo che ha messo tutt’e tre questi fatti insieme.
Ci si poteva menzionare anche Vanni e Lorenzi come “i portatori d’acqua” che nei loro limiti, anzi, superando i loro limiti, fanno risultati di rilievo del tutto inaspettati. Ma è comunque anche giusto parlare solo delle tre eccellenze.
Ripensando alla storia del tennis italiano da quando lo seguo (dopo Panatta) non c’è mai stato un periodo così florido con risultati così importanti conseguiti da così tanti giocatori tutti insieme.
Contro il Kazakistan voglio in singolare Fognini e bolelli.iO DAREI fiducia a Fognini.
Ecco bravo, la vittoria di doppio nello slam è stata fondamentale. Vincere aiuta a vincere e vincere uno slam può avere dato un certa tranquillità mentale ad entrambi, fognini e bolelli.
Complimenti per l’articolo, che evidenzia competenza professionalità e cuore per i colori azzurri.
Condivido tutto il contenuto dell’articolo di Mazzoni, che con mie parole non sarei riuscito in egual misura a comunicare.grazie
I risultati ottenuti non possono che esaltare, speriamo che non siano il solito fuoco di paglia, soprattutto perché sia Bolelli che Seppi hanno poi immediatamente mancato la prova del nove perdendo nel turno successivo rispettivamente da Monfils e Kyrgios.
Intanto vediamo che cosa farà Fognini con Ferrer. Non è un match impossibile ma parte sfavorito (soprattutto perché non lo ha mai battuto).
vogliamo la coppa davis con i nostri 3 moschettieri!!!
Un articolo anomalo per Mazzoni, nel senso che in genere i suoi articoli si prestano a discussioni infinite, a stimolare interventi. Oggi no, queste considerazioni sono condivisibili in toto dalla stragrande maggioranza dei frequentatori di questo sito, per questo ritengo che i commenti saranno modesti.
d’accordissimo, e tre giocatori nei top50 da quant’ è che non li avevamo? e poi lorenzi, e il miracolo vanni? è vero che, a parte fognini sono tutti trentenni e oltre, ma non possono non essere un buon traino per i nostri giovani. ora speriamo che da dietro i vari cecchinato, travaglia, quinzi, donati, napolitano, mager ecc ecc si avvicinino…
A questi grandi successi accosterei anche il brillante successo di Lorenzi su Dolgopolov, anche se in questo caso non si tratta di un top ten.
Bell’articolo (come sempre), sono d’accordissimo nel fatto che noi italiani siamo bravissimi nello sminuire le imprese cercando alibi ovunque.
P.S. Nell’articolo avrei ci avrei messo anche Vanni 😉