Resoconto di Giornata dal torneo di Sondrio
Altri otto match, a completare lo schema dei secondi turni del 2° Città di Sondrio, Futures Itf da 15 mila dollari in corso di svolgimento sul sintetico valtellinese.
Il match più sfizioso del pomeriggio è quello che ha visto in campo il biellese Stefano Napolitano, 19enne tra i più ‘osservati’ del vivaio azzurro, e il bergamasco d’adozione Laurynas Grigelis. Quest’ultimo, lituano di nascita l’ha spuntata alla fine di tre set molto spettacolari, vivacizzati dall’attitudine di entrambi al gioco sul duro. A partire forte è stato proprio il figlio di Cosimo, come d’abitudine presente a bordo campo: 3-0 prima, 6-3 poi, senza grossa resistenza dall’altra parte della rete. Nel secondo parziale le cose sono cambiate, e il match si è fatto molto equilibrato. In special modo nei turni di servizio targati Grigelis, non sempre così incisivo con la prima come invece ha saputo essere il piemontese fino al tie-break che ha incanalato il match. Eppure Grigelis si è sempre difeso alla grande, specialmente nelle situazioni delicate e sulle palle break affrontate (sul 4-4, e sul 5-5): se non un ace o un servizio vincente, a venirgli in soccorso ci ha pensato il naturalissimo rovescio lungolinea, col quale ha fatto molto male a Napolitano. La partita è girata a fine secondo set, come detto, in un tie-break per la verità caratterizzato da qualche errore di troppo (soprattutto di Napolitano, e soprattutto con il diritto). Preludio a un terzo set tutto appannaggio del lituano, che ora se la vedrà con il ligure Gianluca Mager.
E a proposito di Mager, le buone notizie odierne in tinta azzurra, almeno nella parte iniziale del pomeriggio sondriese, sono firmate dalla “Banda Nargiso”, che ha centrato un ottimo due su due di promozioni agli ottavi. Il primo, anche cronologicamente, è stato il mancino genovese Andrea Basso, che ha superato la testa di serie n.5 Sam Barry. L’irlandese, scappato in partenza fino al 6-2 del primo parziale, è stato poi rimontato e la partita è svoltata nel tie-break del secondo set (chiuso per 7 punti a 4). Il terzo set, complice anche una vescica su un piede, è stato tutto tricolore, fino al 6-2 conclusivo che spedisce l’allievo di Diego Nargiso agli ottavi contro uno tra le due wild card Sonego e Schena (impegnati nel turno serale). A Mager invece sono bastati due set per superare il qualificato modenese Luca Pancaldi, che ha tenuto botta per tutto il primo parziale, terminato al tie-break. Nella seconda partita un solo game lasciato per strada e biglietto assicurato per il secondo turno, dove lo aspetta proprio Grigelis. Nulla da fare, invece, per il toscano Adelchi Virgili, battuto dal croato Veger con il punteggio di 7-6 6-4. La parte conclusiva del programma ha lasciato spazio ai doppi, pronti a introdurre la discesa in campo del primo favorito del tabellone, il lombardo Roberto Marcora (n.222 Atp), impegnato contro il croato – ma milanese d’adozione – Viktor Galovic.
I RISULTATI – Singolare, tabellone principale. 1° turno: F. Veger (Cro) b. A. Virgili (Ita) 7-6(1) 6-4, G. Mager (Ita) b. L. Pancaldi (Ita) [Q] 7-6(5) 6-1, L. Grigelis (Ltu) [7] b. S. Napolitano (Ita) 3-6 7-6(3) 6-2, A. Basso (Ita) b. S. Barry (Irl) [5] 2-6 7-6(4) 6-3, A. Sikora (Svk) [6] b. D. Petrovic (Srb) 6-4 6-3, H. Laaksonen (Sui) [4] b. F. Fallert (Ger) 6-4 7-5.
TAG: Adelchi Virgili, Basso, Italia F1 Sondrio, Mager, Napolitano
Solo che Lorenzo Giustino non è all’estero in Spagna … : vive li da quando era un bimbo con la famiglia !
Sono d’accordo con te, soprattutto concettualmente. Non penso che, come dici tu, che il problema siano gli allenatori italiani, anzi… Penso che, Piatti su tutti ma anche molti altri, rappresentino un’eccellenza italiana. Basta ricordare il lavoro meraviglioso che fu svolto alle Pleiadi con la nascita di un’intera generazione di tennisti italiani come Camporese & c..
C’è anche da dire che anche con l’esperienza all’estero non tutti gli italiani hanno avuto i risultati sperati: Giustino, per esempio, nel quale io vedo un ottimo potenziale, dopo i primi risultati incoraggianti ottenuti dopo l’inizio del lavoro in Spagna, è regredito in maniera abbastanza inspiegabile.
Ma nella maggior parte dei casi, come dici tu, espatriare insegna ai nostri a rendersi più indipendenti e responsabilizzati: la Errani è esplosa piuttosto giovane, Gaudenzi allenandosi con Muster si è trasformato, Travaglia in Argentina stava esplodendo velocemente ed in giovane età, la Giorgi idem, Quinzi e chi più ne ha più ne mettà.
Oltre a responsabilizzarsi, probabilmente, crescendo all’estero si avverte anche meno la pressione di un intero movimento alla continua ricerca (soprattutto al maschile) di un punto di riferimento certo, sicuro e continuativo che iporti definitivamente in alto il nostro movimento che già è migliorato molto.
Sembra che la pressione usuri anche i nostri migliori prospetti, Fognini in primis.
Molti dei nostri arrivano alla soglia del definitivo salto di qualità e poi cedono alla pressione….
Eh sì…
Aggiungerei anche, per es:
-LORENZI
-DI MAURO
-VANNI
E ci sono molti altri casi… E diciamo anche che molto spesso i nostri (pochi) giocatori che esplodono presto durano anche poco ad alti livelli. Mi ricordo come emblematico il caso di Caratti…
Anche a livello femminile, mediamente, le nostre atlete esplodono tardi, possiamo citare la Farina, la Schiavone, la Serra Zanetti, la Vinci ecc…
E’ proprio una questione, come dici tu, di raggiungimento tardo della maturità agonistica e della consapevolezza dei propri mezzi ed è un gran peccato perchè significa che una parte del potenziale tennistico dei nostri atleti e’ stato dissipato per anni e sfruttato solo tardivamente.
Se una ragazza è in grado di vincere il Roland Garros alla soglia dei 30 anni, probabilmente sarebbe stata in grado di raccogliere risultati anche prima se fatta maturare correttamente!
Sbandy!
Era tantissimo che non ti leggevo! Che piacere che tu ti sia inserito nella conversazione!
Ti rispondo brevemente secondo il mio punto di vista:
Commento 10: concordo con te… Secondo me i nostri tennisti sono cresciuti con meno professionalità, non li si tratta come dei robottini con un unico obiettivo nella vita. La maggior parte dei top-15 sembrano davvero degli automi, con preparazione atletica inappuntabile, soglia di fatica altissima e tenuta mentale pazzesca.
Qualcuno potrebbe dire che non sono qualità indotte bensì naturali e che essi sono Top-15 proprio perchè hanno una tenuta mentale pazzesca. Io invece vedo che molti di essi sono stati in buona parte abilmente costruiti a tavolino: Djokovic da ragazzino era molto meno “sul pezzo”, è stato fatto un lavoro meraviglioso a livello fisico-mentale e di dieta/alimentazione. Idem, per esempio con Ferrer che è arrivato dove è arrivato grazie ad una forza di volontà immensa ma anche grazie ad un lavoro fisico/mentale pazzesco.
Difficilmente si vedono giocatori Top presentarsi ad inizio stagione con la pancetta che ha attualmente Fognini, con un atteggiamento simile in campo… O difficilmente un giocatore con le smisurate potenzialità di Bolelli se fosse cresciuto all’estero non sarebbe migliorato nel suo tallone d’Achille, ovvero gli spostamenti.
Occorrerebbe un lavoro mirato ancora più sostanziale fin da ragazzini con mental coach e preparazione adeguata.
Poi chiaramente ci sono le caratteristiche di base di un giocatore: non si può cavare il sangue dalle rape, ma di certo si può fare di più di così!
Potrebbe anche essere.
Se guardiamo il ranking nazionale dei giocatori nell’ATP Entry System, notiamo che sono tutti italiani o al massimo qualche eccezione di oriundi croati che vivono in Italia.
Con tutta l’invasione che c’è stata.
Se la classifica rispecchiasse la società media italiana, dovremmo avere su 100 tennisti italiani, almeno una ventina se non più, se non meno, di giocatori stranieri.
Perchè ? Perchè in questo momento la società italiana agiata è ancora composta da italiani senza o con pochissime intrusioni. L’Italiano gira con il SUV, l’immigrato a piedi o con i mezzi pubblici, per intenderci.
E quindi, deduciamo che i nostri tennisti, arrivino da situazioni agiate. Che poi non guadagnino nel tennis, e cerchino di limare sulle spese perchè non sono ricchi, è un altro conto. Sicuro che non arrivano da situazioni disperate, insomma.
Però nel caso dei tennisti … devo dire che vale una cosa, a mio avviso.
L’Italiano che va all’estero ad allenarsi in un team straniero, matura prima che a restare in Italia, ed idem, un giocatore straniero, Est o non Est è uguale, che viene ad allenarsi in Italia, matura prima che a rimanere nel suo Paese di origine.
Perchè ? Semplicemente perchè matura prima : le responsabilità iniziano da presto ad essere maggiori.
Se non non si spiega perchè un IVAN LJUBICIC croato, arriva in Italia da un coach italiano, e diventa il n.1 del Pianeta Terra ( dietro a Nadal e Federer, infatti loro erano i due extraterrestri … n.1 e n.2 dell’Universo !!! ).
Se i nostri tecnici sarebbero responsabili della mancata creazione di un top 10, nemmeno Riccardo Piatti avrebbe potuto creare il n.3 Ljubicic, e riportato nei top 10 Richard Gasquet, no ? ( guarda caso, dopo che Gasquet non ha più avuto la guida di Riccardo Piatti è uscito di nuovo dai top 10 ).
E lo stesso Andrey Golubev ( in inglese, in francese è Andrei Goloubec … me l’ha spiegato lui stesso il perchè di questi differenti modi di scrivere il suo nome su internet ) è un prodotto tennistico italiano. Anche se non top 10.
E molti giocatori stranieri sono arrivati in Italia. Tra le donne avevo conosciuto la ” bergamasca ” Maret Ani. o Maret Eni.
Fognini è diventato top 20 andando all’estero sotto la guida di uno come Perlas, per intenderci.
Almeno, questo è quello che deduco io. Magari è sbagliato, ed è una coincidenza. Ma secondo me, andare all’estero, aiuta a maturare sia come persone, e quindi anche nel tennis.
Prova a vedere i best ranking ed a quale età di :
Gianluca POZZI
Davide SANGUINETTI
Stefano GALVANI
Vincenzo SANTOPADRE
i primi che mi vengono in mente.
Ma ci sono anche i ritorni verso quell’età, senza fare best ranking, ma che hanno ottenuto ancora qualcosina.
Pescosolido e Furlan, ad esempio.
Andando a studiarci dietro, scopriamo che è proprio una prerogativa italiana.
E si riconduce a quello che dicevo prima.
Più che esperienza, si tratta di forza psicologica.
A 30 anni ne hai di più rispetto a 20. Sei più maturo.
Solo che questo livello mentale, dovrebbe essere alzato molto prima, dai professionisti del settore. Ed anche da ex giocatori, che possono insegnare qualche trucchetto del mestiere a riguardo.
Se non lo si fa, poi è ovvio che i nostri maturano questo aspetto dopo i 30 anni !!!
Quello è un discorso che vale anche oltre confine. Va però rilevato che in Italia – a mio avviso – rispetto agli altri Paese tennistici, il fattore atletico e mentale ( psico fisico ) che incide su questo sport, non è ancora affrontato allo stesso livello di quello tecnico.
Insomma : per avere un Federer o Nadal o Djokovic, o Muster ( AIUTO ! SIAMO CIRCONDATI ! ) o anche solo un top 10 come quelli francesi, finchè non saranno curati maggiornmente questi aspetti, nisba.
A livello medio alto, nel settore maschile non è che poi siamo messi male. Ultimamente con Seppi e Fognini abbiamo avuto due top 20. E come top 100, siamo ormai presenti con 4 elementi fissi da anni ( finchè dura … speriamo … il ricambio inizia ad essere duro … se non si sbriga almeno Quinzi ).
La stagione successiva per i nostri è quella … dopo i 30 anni ! Attenti a darli per finiti !
Son passato su un po’ tardi, ero partito per fare un giretto approfittando della bellissima giornata senza vento e con temperature gradevoli per la bici. Invece allunga allunga, ero in forma e sono arrivato al circolo di Sondrio.
Peccato che – ormai – la vecchiaia si faccia sentire.
Ho bucato. Non la ruota : la partita che ho visto.
Sono entrato dopo aver trovato un posticino per la mia bici ( ero senza lucchetti, perchè non avevo previsto di andarci ). 3-2 al terzo … purtroppo non ho visto Stefano Napolitano vincere nemmeno un gioco.
Peccato. Il ragazzo ha ancora tante opportunità per rifarsi.
Il Laurino è uno tosto, comunque.
Poi ho visto il doppio del coach coscritto classe 1970, il grandissimo Diego Nargiso. Gli ho fatto i complimenti perchè rimane ancora nell’ambiente tennis, a tramandare la sua esperienza ai nostri giovani giocatori. S’è sbattuto 6 ore di panche senza schienale a vedere i suoi pupilli. Il grande Diego gira umilmente i futures, penso proprio per pura passione per quello che faccia, più che per i guadagni che ne derivino. Sotto la sua direzione Andrea Basso … che non serve dal Basso, e che è un tennista alto anche se è Basso, ed il Mago Mager.
In precedenza ho visto la consolidata coppia di doppio con Trevisan barbuto che non riuscivo a riconoscee ( sembrava un giocatore di Rugby americano !!! ), con il più forte tennista della storia lecchese ( della mia provincia ) … il grande Frigo Lorenzo Frigerio, che oggi ( ops … da tre minuti ieri ) ha compiuto gli anni. Buon compleanno festeggiato con vittoria.
Dall’altra parte dispiace che Claudio Grassi abbia perso, purtroppo non tutti e 4 potevano vincere.
In serata un primo turno che vale una finale. L’ex semifinalista partendo dalle quali Galovic, ha avuto la meglio sul nostro n.2 : il lombardo Roberto Marcora, n.1 del seeding a Sondrio.
Poi sono tornato a casa, un po’ con il freddo, ero vestito da ciclista pomeridiano, ma non l’ho accusato molto. Con la BDC meglio rispetto alla MTB. Primi km un po’ di freddo alle dita, ma poi dopo 20 minuti, riscaldato, andavo via di lusso.
Meglio che cuocere sotto il sole d’estate.
Mia luciona appresso, comunque. 300 lumen. Una luce fa ! Se si rompe un lampione dei campi da tennis, possono mettercela a sostituirlo !
@ taverniti89 (#1269764)
Guarda, non so come ringraziarti per le tue bellissime parole! Sì, io sono un grande appassionato di tennis nonche praticante da quando sono bambino! Cerco di esprimere il mio parere e di essere obiettivo, anche perchè non sopporto i trolls o i pareri trancianti… A volte mi faccio traviare anche io dall’impeto, come ad esempio oggi durante il match di Fognini, ma solo perchè non sopporto la supponenza ed il “bullismo” su un campo da tennis e divento poco obiettivo e troppo critico.
Ciò detto, con quello che hai affrontato, penso capisca tu meglio di me i meccanismi psicologici, o meglio i deficit, di molti nostri tennisti!
Io sostengo che molti tennisti, per esempio, dell’Est abbiano una ferocia maggiore nel cercare di arrivare in alto perchè vengono da una povertà e da situazioni molto peggiori di quelle dei nostri atleti (tennisti) che in genere provengono da famiglie benestanti ed hanno meno rabbia agonistica, meno “garra”.
Mi rendo conto che questa mia aggiunta sia un po’ semplicistica e generica, ma secondo me in certi casi è una componente!
Spero di ritrovarmi a fare due chiacchiere con te!
@ Fede-rer (#1269756)
che dire mi complimento con te x la perfetta analisi siccome in questo sito leggo spesso e dico troppo spesso cavolate in questo caso mi complimento con te e la tua analisi mi fa capire che ne capisci di tennis con persone così mi piace scambiare opinioni discutere quando tu parlavi di marcora ad esempio ultimamente sto seguendo le partite di marcora e ho notato che si innervosisce facilmente perde la pazienza e una volta sotto di punteggio spara pallate del tipo come fosse uno sfogo purtroppo così non si va da nessuna parte serve un atteggiamento diverso positivo e non mollare alla minima difficoltà e te lo dice uno che ha combattuto e sconfitto un tumore a 20 anni
Molto spesso è così purtroppo! Sono d’accordo! A parte Giannessi che ha avuto gravi problemi fisici e di salute che giustificano in gran parte il crollo in classifica, tutti gli altri che han provato a fare il salto di qualità si sono “sgonfiati” dopo la prima stagione di “scalata” di classifica: penso a Giustino, che sembrava veramente in rampa di lancio su terra e che ha perso tantissime posizioni, Arnaboldi, Viola che sembrava potesse entrare nei 100 ed ora sembra regredire sempre di più, Fabbiano che dopo aver vinto un challenger è tornato nel limbo…
Poi ci sono 2-3 tennisti che non retrocedono ma neanche avanzano come dovrebbero: mi riferisco ad esempio ai pur bravi Cecchinato e Travaglia…
In passato, a fare come i gamberi ci pensarono i vari Naso,Trevisan &c…
Persino i nostri giovanissimi e promettenti regrediscono! Quinzi e Donati sembrava stessero arrivando a livello Challenger ed invece sono tornati ai Futures.. Non parliamo di Eremin ed altri!
Ho l’impressione che molti dei nostri, come constatavi tu, alle prime difficoltà si lascino andare e non lottino e non credano in se stessi. I tennisti italiani spesso trovano la giusta consapevolezza avanti negli anni. I vari Lorenzi e Vanni sono diventati tennisti maturi e competitivi alla soglia dei 30 anni, Bolelli sta trovando maturità sportiva tarduccio.
Insomma, mi sembra ci sia un trait d’union tra molti nostri tennisti.
Mi piacerebbe un’analisi dei bravi giornalisti di questo sito sull’argomento!
Speriamo che Adelchi abbia comperato la cassetta di Vik, e l’ abbia portata a casa x studiarla !!!!”
@ Fede-rer (#1269720)
purtroppo secondo me marcora sta regredendo pure e ho sempre la stessa impressione sulla maggior parte dei tennisti italiani che hanno buone prospettive noto che alla minima difficoltà mollano durante la partita non hanno mai pazienza atteggiamento quasi sempre sbagliato così non si va da nessuna parte non so sei d’accordo con me ma io la penso così
Non mi aspettavo una sconfitta (purtroppo è molto vicina) di Marcora con Galovic… Certo l’italo-croato su queste superfici è ostico, ma anche Marcora dovrebbe esprimersi benissimo.
Spero che Marcora non stia scendendo di livello e regredendo come altri italiani che dopo una bella scalata in classifica sembravano pronti ed in rampa di lancio per il salto definitivo nella stagione successiva e sono, invece, regrediti senza un motivo evidente: mi riferisco a Giustino, a Viola e ad altri…
Credo ci sia un errore nell’articolo, Galovic non è croato, ma milanese d’adozione, ma da quello che ho letto e’. Milanese, ma croato d’adozione.