Francia batte Italia e la Fed Cup diventa un incubo
Ci sono voluti alcuni giorni e la febbre alta per capire, o illudermi di riuscirci, cosa effettivamente sia successo alle nostre ragazze di Fed Cup, a una squadra in modo sorprendente (per l’evolversi dei match…) battuta da una Francia prima data per avversaria tosta, poi velocemente bollata come bollita e infine decantata come schiacciasassi con le sue punte di diamante ammirate nell’ultima giornata. Certo, le cose si erano messe bene, la Errani aveva battuto in una partita punto a punto giocata sul terreno dei nervi una Caroline Garcia un po’ impaurita nei momenti chiave mentre Camila Giorgi, aveva chiuso come meglio non si poteva immaginare una prima giornata che profumava di vittoria, demolendo a suon di vincenti una spaesata Alize Cornet. Tutto fatto, si poteva dare quasi per certa una campagna vittoriosa e invece..
Basta una mossa dell’astuta capitana francese Mauresmo (il cambio della prima singolarista Cornet con la Mladenovic) per sparigliare le carte in tavola: alcuni di certo avranno sorriso leggendo il nome della bella Kristina come avversaria di giornata, leggendo in quella decisione la classica mossa della disperazione, di chi tanto non ha più nulla da perdere, con la Mladenovic che si ha buoni mezzi ma finora ha giocato molto meglio in doppio non facendo segnare acuti di rilievo in singolare. Spacciata per i più, vittima sacrificale si potrebbe dire. E invece …
La Mladenovic manda in confusione prima Barazzutti, che forse avrebbe fatto meglio a giocarsi la carta Knapp, e soprattutto la Errani, da sempre in difficoltà contro le giocatrici a tutto braccio che improntano lo scambio sull’uno – due rapido e che contro la nuova avversaria fatica tremendamente a entrare in partita e così, prima che se ne renda conto e trovi il modo di opporre una pregevole resistenza, è già tempo per lei di uscire dal campo. Una sconfitta che non ti aspetti, non solo perché arrivata contro pronostico, ma anche per il fattore casa e soprattutto per la superficie, sulla carta ideale per Sara. A proposito del tifo, più di qualcuno ha lamentato lo scarso trasporto del pubblico sugli spalti: che i liguri siano un po’ filo francesi? Battute a parte, non ci sarà stato l’entusiasmo contagioso di Reggio Calabria o Napoli, ma il disastroso week end non è mica imputabile ai genovesi.
Tocca quindi alla Giorgi chiudere la pratica qualificazione ma da subito alcune cose sono evidenti: Camila non è quella ammirata contro la Cornet, così come la Garcia appare nettamente più centrata e con un servizio più redditizio. Neanche il primo set portato a casa infonde tranquillità all’ambiente: una Giorgi fallosa, sepolta da errori non forzati e doppi falli, sparisce di getto dal match e finisce per perdere in 3 set un match in cui è sembrata non crederci mai più di tanto. I virtuosismi non sono nel DNA della tennista marchigiana, lei non ha mezze misure, cerca sempre il punto e se in giornata è da top10 ma se distratta e assalita dalle sue tante paure, beh allora può perdere davvero da chiunque. Frasi fatte dirà qualcuno, ma forse cominciano a essere piuttosto amare verità.
“Fortuna che c’è il doppio!” abbiam pensato tutti quanti, d’altronde Errani/Vinci sono una garanzia e di fronte non ci sono mica le Williams. E invece … Le azzurre praticamente non scendono in campo e le due eroine di giornata transalpine scappano via veloci e non devono nemmeno rintuzzare i tentativi di tornare sotto della coppia numero 1 al mondo. Incredibile il modo in cui matura ma concepibile il risultato: la Francia batte l’Italia 3 a 2 e vola in semi finale. Ma cos’è successo alla compagine italiana?
Da casa ho visto un Corrado Barazzutti sempre in tensione, sempre impaurito dal possibile esito di ogni singolo punto, affidarsi completamente alle sue giocatrici senza quella capacità di raddrizzare in prima persona il trend negativo e le sensazioni che si stavano facendo largo. Ha avuto una buona prima giornata (forse la sua previsione era di chiuderla sull’1 a 1) e poi ha assistito inerme al “tradimento” delle sue giocatrici. Qualcosa bisognerebbe fare, qualche cambiamento andrebbe apportato, ma è pur vero che è difficile lasciare a casa chi ha contribuito a fare la storia di questo sport e che al momento tante alternative non ci sono nemmeno. Forse avrei solo provato a convincere la Pennetta, ammesso che sia stata lei a propendere per questa esclusione programmata (versione ufficiale della vigilia).
Sulle giocatrici si potrebbero fare le più svariate dissertazioni ma credo che i risultati maturati siano in linea con quello che potevamo attenderci dalle tenniste scese in campo: da Errani non ci si poteva aspettare di più essendo al momento lontana dal suo miglior gioco, con una condizione parziale che non deve però indurre nella tentazione stupida di parlare di involuzione nel suo tennis, sebbene i cambiamenti al servizio a mio avviso non abbiano apportato i benefici sperati; Giorgi invece di par suo è ancora sinonimo di montagne russe così non stupisce come possa giocare una partita ai limiti della perfezione e una partita senza mordente e carica di sbagli: se trovasse il bandolo della matassa in quel caos tattico che contraddistingue spesso i suoi incontri, sarebbe davvero una giocatrice di ben altra levatura e classifica.
A deludere è stato invece il doppio, confermando le sensazioni negative colte in Australia durante la prima prova Slam: forse un po’ di appagamento per Vinci/Errani, forse allenamenti difficili per i problemi di inizio stagione di Sara, ma le due sono sembrate la copia sbiadita delle giocatrici ammirate in versione tigri in tante altre occasioni. Difficile dire se siano state fregate dalla paura o se abbiano sottovalutato l’impegno, sta di fatto che è difficile competere con un avversario e sperare di vincere se non si scende neppure in campo: Errani e Vinci non c’erano, sono state prese a pallate e hanno salutato la Fed Cup senza rendersene neppure conto. Tutto ciò non va a intaccare quanto di magnifico abbiano fatto nella loro carriera o quanti Slam abbiano alzato al cielo, ma che batosta inattesa che hanno preso.
Ora si fa durissima perché lo spareggio per restare nel World Group lo giocheremo contro gli Usa, in casa ma contro l’avversario peggiore fra quelli che ci potevano capitare. Le Williams dovrebbero esserci (con una Keys la cui crescita impressiona) e Barazzutti farebbe bene a puntare su Giorgi e Pennetta: la prima può tranquillamente regalarci un nuovo isolato exploit mentre Flavia, soprattutto contro Venus, in passato ha sempre saputo giocare al meglio le proprie carte, sperando sempre che Errani e Vinci si ritrovino nel doppio. E allora si che potremmo avere delle chances, anche se minime, per una strada che appare già da adesso ripidissima.
Alessandro Orecchio
TAG: Fed Cup, Fed Cup 2015
Al di là delle singolariste – Flavia e Camila sono obbligate se si vuole avere qualche chances di vittoria – la zappa sui piedi se la daranno scegliendo la superficie.
Sarei molto sorpreso se non scegliessero la terra.
E quanto vorrei essere sorpreso.
@ BOMBER9 (#1264032)
Che ne pensi di Pietrangeli?
cioè, la numero 2 porta a casa il suo punto, cosa che di solito consente la vittoria a tutte le squadre nella competizioni per nazioni e per club; inoltre la portano a giocare sul suo terreno peggiore per mettere in migliori condizioni le altre; perdono in quel modo e volete buttarle la croce addosso.
ammazza! siete disonesti, allora.
punto su Camila perchè è la più forte per distacco! Era lei la nostra punta di diamante. Non giusticate sempre tutto, che tra poco Cami si ritrova a 28 anni ad aver buttato un potenziale devastante..e qua qualcuno di voi ancora la giustificherà! Sveglia!
come dimenticarselo dal momento che è stata l’unica top 47 battuta negli ultimi 8 mesi in un torneo wta.
si capisce che venus è terrorizzata dal servizio di sara…….ma siate seri, su!
Concordo.
Quello che intendo dire è che il passato non conta quando devi pensare a chi convocare nel presente.
Vale sia per Errani che per Pennetta.
@ Phoedrus (#1264019)
Flavia fa parte del gruppo che ha fatto la storia, ancor prima che esplodesse Errani
@ fabrizio (#1264020)
“Fosse” stata sostituita…
Riformulo un ragionamento che ho fatto un paio di giorni fa.
Chi segue anche altri sport sa bene che spesso si deve fare i conti col concetto di “ciclo”. Vale nella sport, vale nella vita.
La “pescata” nell’urna di Londra è la migliore che ci potesse capitare: la sfida con gli Stati Uniti, suggestiva e interessante per moltissimi aspetti, sarà anche utile per fare un “tagliando” al ciclo di Barazzutti e delle 4 Moschettiere.
In caso di vittoria (tutt’altro che impossibile), si prolungherà (per 1-2 anni) la vita di questo fantastico gruppo.
In caso di sconfitta, ripartiremo da Camila, senza drammi: l’utilizzo delle Moschettiere verrà valutato da Barazzutti o, più probabilmente, da chi gli subentrerà.
Nessun incubo, nessuna tragedia, dunque. Semplicemente il tempo che passa.
E, anche se si verificasse l’ipotesi peggiore, ciò non scalfirà minimamente la gratitudine e la stima che gli appassionati di tennis italiani avranno sempre nei confronti di Barazzutti & co.
Pennetta è stata omessa apposta 😉
Certo, bisognerà aspettare quel momento e poi, come dici tu, contro le Williams non abbiamo una formazione “ideale” da contrapporre e sarà difficilissimo vincere e ai limiti del miracoloso 😉
Comunque ringrazio Groucho per la risposta, tutto molto chiaro, tanto sappiamo qual è il suo ruolo qui. No problem 😉
peccato che l’unica italiana ad aver battuto Venus in tempi recenti, su cemento poi, sia proprio Sara, ma chissa come mai tutti fanno finta di dimenticarselo.
Io concordo con Orecchio sulla scelta dei singolari, il problema è che Barazza dovrebbe andare da Errani e Vinci e dire PRIMA del collegiale: “guardate, venite a fare le riserve e nel caso giocate il punto decisivo”. Onestamente non ce lo vedo.
Anche io ho sentito Milano però in caso di semifinale con la Repubblica Ceca. Certo, pur essendo uno spareggio nel caso venissero le Williams attirerebbero anche più pubblico della semifinale.
Bastava che Sarita sulla sua superficie preferita non avesse perso contro la numero 74 del mondo. O che il doppio pluricampione Slam non avesse preso una stesa da due che non hanno mai giocato insieme.
Buttare la croce su Camila è sempre divertente, però…
ovviamente oltre a Giorgi nessun’altra può impensierire le Williams, ma Pennetta può fare qualcosa di discreto.
Le scelte sono più scontate che mai.
A meno di motivazioni “politiche”.
Hai dimenticato:
Pennetta-Errani
Pennetta-Vinci
Pennetta-Schiavone
Pennetta-Knapp
Comunque é ridicolo decidere due mesi prima quale può essere la formazione giusta, si dovrebbe valutare lo stato di forma al momento (a parte il fatto che se, come penso, giocheranno le Williams, non esiste una formazione giusta…)
Giorgi Serena la batte perché non gliene frega niente di perdere, e tanto sa che se perde nessuno può dirle niente, e non è un torneo che va sul palmares.
Ovvero partita “duty free”, in area libera da tensioni psicologiche, ormai una rarità assoluta.
E poi Serena non giocherà sicuramente a livello delle fasi finali slam.
La madre di un mio amico mi ha detto che le è stato riferito che giocano a Milano, poi non so quanto sia vero però sarebbe bello
@ groucho (#1264049)
Però dicci almeno chi schieresti tu. Se vai solo contro Orecchio, servono a ben poco i tuoi commenti.
Errani-Vinci?
Errani-Giorgi?
Errani-Knapp?
Errani-Schiavone?
Giorgi-Schiavone?
Giorgi-Vinci?
Giorgi-Knapp?
Vinci-Knapp?
Vinci-Schiavone?
Si, ma degli Usa… e questa dìsarebbe l’unica reale possibilità di vincere la partita…
beh.. se avesse giocato almeno 1 volta a tennis.. forse non sarebbe stata una cattiva idea, perchè quello che conta è la motivazione!
serena vince i 2 singolari, ma pennetta e giorgi hanno dimostrato che venus possono batterla. e poi in doppio potremmo pure vincere, le chichis hanno già battuto le williams.
favorite le americane certo, ma mai dire mai
@ BOMBER9 (#1264032)
Sergio Giorgi capitano di Fed Cup!
Come sempre le tesi di Orecchio sono pretestuose e come sempre il finale è supponente: avremmo chance (minime) se si schierassero le giocatrici che dice lui.
Mah.
A quanto pare la decisione di far scendere in campo la Mladenovic ha colto Barazzutti di sorpresa un’ora prima dell’inizio del match, quando ormai non c’era molto da fare.
Col senno di poi, al posto di una Errani che il giorno prima aveva faticato, avrei provato a far scendere una tra Vinci e Knapp: la Knapp con lo stesso gioco della Mladenovic poteva dire la sua; la Vinci con un gioco diametralmente opposto poteva mettere la francese in crisi. Non lo sapremo mai.
Ragazzi con tutto il rispetto e la stima che ho per Corrado,credo sia giunto il momento di di voltare pagine…Il tennis è cambiato e ci vogliono forze fresche…Hanno tutti capitani belli e freschi noi ancora giriamo con Barazzutti che gli dice giocagli sul rovescio…Rinnovaento.
@ Phoedrus (#1264019)
“Sei deve” doveva essere “Si devono”.
Bastava che la Giorgi non sparisse, come fa sempre, dopo quel primo set con la Garcia, vinto da campionessa..e invece poi è entrata in campo sua cugina che ha racimolato due game in due set 😈 😈
Con tutto il rispetto ma parlare dopo è sempre facile, ma la cosa che proprio non condivido di questo articolo è quando si dice che forse era meglio che Barazzutti avesse sostituito il secondo giorno la Errani con la Knapp, io non sono di certo un fan di Sara ma obiettivamente non posso non affermare che Sara sia oggi sulla terra nettamente la nostra migliore interprete.
Pensate voi che si sarebbe detto del capitano se dopo la bella vittoria del primo giorno la Errani sarebbe stata sostituita dalla Knapp che avrebbe poi perso con la Mladenovic.
Beh li Barazzutti sarebbe stato indifendibile.
Per il resto l’articolo è condivisibile ma ripeto sempre dopo aver visto i fatti, mi immagino quale fosse stato il commento su Barazzutti alla fine della prima giornata.
Praticamente si diceva che avevamo il miglior allenatore del mondo.
Continuare a puntare sulle stesse persone perché hanno fatto la storia non mi sembra corretto. Sei deve schierare la squadra e le giocatrici migliori e basta.
Non si può vivere di ricordi.
Puntare su Camila e Flavia può essere una buona idea, ma:
1) puntiamo ancora sulla terra rossa?
2) c’è tempo per valutare chi sarà più in forma in quelle settimane.
@ Gabriele da Ragusa (#1263959)
io non credo che i migliori singolaristi AUTOMATICAMENTE siano i migliori doppisti, è una tua affermazione smentita dalla storia di questo sport, salvo rarissime eccezioni tipo John Mc Enroe e le sorelle Williams
Articolo condivisibile, come anche la proiezione sulla formazione da mettere in campo contro gli USA.
Poi si tratta sempre di Fed Cup, una competizione che può essere anche interessante e ambita, però, francamente, io baratterei volentieri questa Coppa in cambio di risultati consistenti e prestigiosi nelle carriere singole.
Stiamo vincendo poco, in questi anni: a parte l’exploit di Flavia a IW, in un torneo davvero prestigioso, altri grossi risultati singoli non ne abbiamo avuti.
Errani non vince un torneo (International) da 2 anni, Vinci anche (da luglio 2013), Knapp ha vinto il 1° torneo in carriera solo a fine anno scorso, Giorgi è ancora a secco, Schiavone farebbe davvero piacere rivincesse qualcosa, ma chissà se ci riuscirà.
Comunque vediamo, il nostro movimento sopravvive ancora grazie alle “vecchie” glorie e con le speranze future riposte soprattutto su Camila e in parte su Karin, poi, poi…
Il ns problema è che non cè il ricambio di cui per esempio dispone la Francia , e secondo me il ns capitano non ha la competenza di una Mauresmo e neanche il coraggio e il carisma per dare la motivazione e carica giusta alle giocatrici, anzi. Temo che si affiderá ancora alla Errani, che vuol dire gia’ 2 punti persi con le Williams al servizio di Sara
barazzutti non poteva far nulla, c’era tensione già da prima fra le due doppiste, non erano serene (indiscrezioni di spogliatoio).
In generale, riuscire gestire tennisti donne (tenniste) è impresa per pochi eletti, per quanto mi rigurda.. mamma mia, alla larga..
L’Italia rischia la B.
Se le Williams giocano in doppio nn ce ne è per nessuno. Nn scherziamo altro che plurivittoriose di slam le nostre…Sono cmq encomiabili ma se le migliori giocassero sempre il doppio nn avrebbero fatto la strada che hanno fatto. E vale soprattutto sul lato debole della coppia ovvero la Errani. Per la Vinci rimane una tennista straordinaria e piacevolissima da ammirare
Mi pare evidente, guardando le partite di questi ultimi tre anni, che lo stato di forma della Errani incida in modo importante con il rendimento della coppia Errani-Vinci, è molto più determinante rispetto allo stato di forma della Vinci. Quando gioca bene nel singolo arrivando alle fasi finali del torneo, ci arriva in contemporanea anche con il doppio, quando fatica in singolo anche il doppio non funziona (finale stagione 2013 e 2014 per fare un esempio). Ho sempre notato che la solidità di Sara metta Roberta in condizioni di giocare con più tranquillità dandole la possibilità di esprimere tutto il suo talento servendo meglio e realizzando volee d’alta scuola. Ovviamente parere personale 🙂
Beh, non leggo qui spiegazioni per la disfatta. E se la soluzione è ripresentare Camila e rimpiazzare Sara con Flavia, temo che sia perlomeno insufficiente se non (forse) dannosa. La verità è che se partiamo perdenti nello spareggio per la retrocessione, significa che il nostro secondo posto in classifica è oggi immeritato (e mi sembra che fossimo addirittura al primo posto fino a Genova).
Temo che i successi del passato dello squadrone di Fed Cup siano ormai un ricordo e che bisogna continuare a tifare per le ragazze (con affetto e con riconoscenza) anche se ormai non sono più da primi due posti nella classifica per nazioni. Sono professioniste, danno il meglio e le prime deluse sono proprio loro. Da tifoso, penso che meritino rispetto e simpatia anche quando perdono, anzi soprattutto quando perdono.
Barazzutti distrutto dalla paura!