Bolelli & Fognini: un successo che aiuterà a vincere? (di Marco Mazzoni)
Bravissimi! Simone Bolelli e Fabio Fognini sono entrati per la porta principale nella storia del nostro tennis e del nostro sport. Sono i primi italiani a vincere un titolo agli Australian Open nel maschile, e riportano al successo una coppia azzurra in uno Slam 56 anni dopo Pietrangeli e Sirola (Parigi 1959). Un trionfo meritato sul campo e un po’ insperato, quindi ancor più bello. Non condivido affatto le critiche che alcuni hanno esternato a caldo, liquidando il tutto con un freddo “Ok, ma è una coppia di doppio…”. Quando una competizione esiste, è giusto giocarla al meglio, e cercare di vincerla. E chi vince sul campo ha sempre ragione. Poi mica è “facile” vincere uno Slam in doppio: ci sono coppie di specialisti che basano l’intera stagione sui quattro Slam; ci sono coppie magari improvvisate ma che danno tutto in campo, e a volte riescono a sovvertire i pronostici con grande qualità. La competizione sempre è altissima (anche per il montepremi niente male…), e spesso anche lo spettacolo. Su di una cosa credo che siano quasi tutti d’accordo: un doppio ben giocato è adrenalina pura, molto divertente e spettacolare, come per esempio ha dimostrato l’ultimo Master a Londra, dove il doppio ha sbancato per divertimento ed interesse, surclassando per una volta il torneo di singolare, mai così deludente e moscio. Il fatto che pochi campioni oggi giochino in doppio è argomento complesso e dibattuto, su cui prometto di tornare a breve con un focus dedicato.
La gioia per il successo di Fabio e Simone è enorme. Una coppia davvero bizzarra, due ragazzi che sono diversi in tutto, tanto che quando iniziarono a giocare assieme molti ritenevano difficile una loro coesistenza. Inimmaginabile che arrivassero a formare un team di qualità, in grado di creare un’alchimia vincente. Forse è proprio la loro diversità la chiave del successo. I due si completano, sono così distanti da toccarsi agli antipodi, da trovare un equilibrio dinamico che in campo frutta. Frutta tantissimo. Il servizio di Simone e la risposta di Fabio; gli angoli di Fabio e la botta di Simone; le volee ficcanti di Simone ed i tocchi di Fabio; i lob di Fabio ed i passanti dirompenti di Simone; l’adrenalina incendiaria di Fabio e la serenità di Simone. Acqua e Fuoco, Terra ed Aria. Misteri del tennis.
La vittoria di oggi nel doppio degli Australian Open segna un traguardo incredibile per entrambi. E‘ una vittoria di coppia, ma che si può leggere con sfumature diverse per i due nostri ragazzi presi singolarmente. Fognini ha avuto negli ultimi anni una maggior visibilità (nel bene e purtroppo anche nel male, colpa dei suoi notissimi eccessi). Ha ottenuto successi su palcoscenici più importanti, si è issato ad un passo dalla Top10, è stato fondamentale nella nostra squadra di Davis per tornare nel World Group e per regalarci una splendida semifinale l’anno scorso. Con il suo talento tecnico cristallino e la sua personalità complessa è senza dubbio l’immagine più vivida e controversa del nostro movimento maschile. Uno che letteralmente lo ami o lo odi, ma che non può lasciarti indifferente. Uno che spesso è difficile da capire, ma che ha qualcosa di speciale, in campo e fuori, e che ti lascia di sasso per quello che la sua racchetta riesce a fare all’improvviso. Fabio viene da un periodo difficile. Dalla scorsa estate più sconfitte che vittorie, con un mese di febbraio alle porte che sarà complicatissimo per i tanti punti raccolti l’anno scorso sulla terra in America Latina. Era necessario un successo, una boccata d’ossigeno sportiva, una spinta positiva per restituirci il “Fogna” vincente, quello che gioca al gatto col topo e nasconde la palla al rivale, trovando cambi di ritmo ed accelerazioni fantastiche. Questa vittoria in doppio oltre ad essere una perla assoluta nella sua carriera, potrebbe essere anche la fiammata che lo riaccende del tutto, la spinta che gli può far ritrovare la convinzione che forse mancava. Un trionfo dolcissimo che gli fa riassaporare quanto sia bello vincere, e che può fargli ritrovare le sensazioni giuste in campo anche in singolare. Non credo che Fognini si possa “sedere” su questo successo, perché un vecchio adagio dice che nello sport “Vincere aiuta a vincere”, ed è una verità assoluta. La vittoria ti regala sempre qualcosa, ti da sicurezza, tranquillità, fiducia nei tuoi mezzi, nei tuoi colpi. Venire da un periodo positivo e di vittorie ti cambia dentro, si crea nella testa qualcosa di forte a cui aggrapparsi nei momenti difficili e che ti fa muovere gambe, testa e braccio in sincronia, verso il successo. E’ qualcosa difficile da spiegare in parole. Gli inglesi la chiamano “confidence”, uno stato di fiducia con cui affrontare con convinzione le insidie del campo e degli avversari. Proprio quello che a Fabio mancava da un po’ di tempo, e che adesso potrebbe ritrovare d’incanto, e così ripartire in un momento per lui assai caldo.
Molto diverse le sensazioni personali per Simone Bolelli. Un ragazzo assai calmo e sereno, che dopo averne vissute di tutti i colori sul piano personale e sportivo tra infortuni e problemi che avrebbero abbattuto un toro, finalmente da un anno pieno vive un periodo “tranquillo” in cui è riuscito a concentrarsi solo sul proprio gioco, e crescere. Eccome se è cresciuto. Il 2014 è stato l’anno della rinascita, in tutti i sensi. Grandi risultati, arrivando ad un passo da un’impresa clamorosa a Wimbledon contro Nishikori e tanto, tantissimo altro. In molti l’anno votato come miglior italiano dell’anno, perché non era affatto scontato rivederlo a così grande livello dopo tutti i problemi fisici sofferti. Lui è stato bravo a crederci, lavorare tantissimo e rimettersi in gioco, ritrovando così il suo gioco e addirittura migliorandosi. Si muove meglio, sbaglia meno, è tosto e continuo. Lo si vede da come adesso se la gioca alla pari contro tutti, anche su grandi palcoscenici. Alla soglia dei 30 anni, è il momento di godersi questo meritatissimo successo in doppio, e chiudere per sempre nell’armadio l’amarezza per i (troppi) anni persi, lontano dai grandi tornei, quelli che appartengono alla qualità e bellezza del suo tennis. Questo successo per Bolelli deve essere molto più di una rivincita. E’ la conferma che la sua racchetta può tanto, e che può dare ancora tantissimo, sia in doppio che in singolare. Deve essere anche per lui una spinta a crederci ancor di più e continuare questo percorso intrapreso, che sta dando frutti importanti. Se la salute lo assisterà, ancor più convinto da questa vittoria, Simone potrebbe sorprendere non poco quest’anno. Glielo auguro di cuore.
Se davvero vincere aiuta a vincere, speriamo di vivere un 2015 molto positivo, anche con il Seppi fantastico degli Australian Open. Sognare non costa nulla, e oggi i nostri ci hanno fatto vivere davvero un sogno. Bravi e grazie.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Australian Open, Australian Open 2015, Doppio, Fabio Fognini, Fognini, Marco Mazzoni, Simone Bolelli
Io se devo dirla tutta sarei disposto all’ultimo minuto di questa “finestra di mercato” a vendere Seppi, Fognini, metà Quinzi con diritto di riscatto per Dominic Thiem.
magari è ininfluente ma questa vittoria credo porterà al Bole maggior tranquillità anche economica permettendogli di concentrarsi solo sul circuito maggiore
@ Much (#1254723)
ciao, grazie!
guarda, alla Davis manca un mese, vediamo lo stato di forma del momento. Però indoor io farei giocare Seppi in singolare al posto di Fognini, se Andy tiene la forma dell’Australia. Inoltre in Kaz. ci sarà un ambientino caldissimo… e forse Seppi lo regge meglio. Sarebbe bello avere tutti e 3 in grande forma, e deciderà Barazzutti. Speriamo di giocarcela alla grande 😀
Bravo Marco per questo pezzo splendido scritto con grande cuore!
Complimenti a nostri due per questo successo importante. Ho visto alcuni games ed hanno davvero giocato ad alti livelli!
Sbaglio, Marco, oppure qui si aprono degli scenari interessanti in chiave Davis con (per ora) due singolaristi in gran forma e un doppio da Slam?!
Speriamo tornino subito a giocare il singolo, che non trovino troppo gusto a vincere facile nel doppio, il colpo lo hanno già fatto, ora puntino a vincere un atp250, molto meglio.
Per i motivi che hai detto per cui è allenante aiuta anche il singolare…:-))
Aiuta.. per il singolare?
e’ una vittoria in un altro sport, il doppio, ma aumenta comunque l’autostima. Ed e’ allenante soprattutto per la risposta al servizio e per la volley
Grandissimi.
E secondo me sì, un successo che aiuterà a vincere.
Aiuterà certamente a vincere ancora in doppio. Forse finalmente hanno trovato la loro dimensione…
Grande pezzo…
Aiuta, eccome se aiuta.
bravo Marco per l’articolo! E bravi i nostri ragazzi. Perchè i complimenti per questo loro successo in doppio se li meritano tutti.
si x me
no