AUS2015 DAY3: Errani e Seppi, avanti tutta! Sharapova e Nadal, che spavento…
Non possiamo non cominciare la disamina della terza giornata degli Australian Open senza rendere il giusto merito a due nostri alfieri, Sara Errani e Andreas Seppi, agevolmente approdati al terzo turno dei rispettivi tornei. La testa di serie numero 14 del tabellone femminile aveva un compito arduo, la classica prova del 9 da non fallire, con un’avversaria che doveva assolutamente battere … e che ha battuto. La Soler – Espinosa non rappresentava uno scoglio insormontabile ma sono proprio le partite come questa, a volte, quelle più difficile da portare a casa: Sara è stata brava nella gestione del match, recuperando alcune situazioni complicate e spingendo sull’acceleratore quando era il momento ideale per chiudere i parziali.
La Errani deve ritrovare ancora un po’ di fiducia, divenire più aggressiva e colmare (il più possibile) il gap al servizio, soprattutto in vista di avversarie che non penseranno soltanto a rispedire la pallina oltre la rete ma che spingeranno a tutta: 22/22 il conto fra errori non forzati e vincenti, il 77% di prime di servizio e la solita concentrazione mentale nel saper sfruttare le occasioni propizie, con il dato di 6 palle break convertite su 7 come dato esplicativo. Al terzo turno troverà la belga Wickmayer (6/4 – 4/6 – 6/4), un avversario che se in giornata può far male a parecchie, ma comunque da battere. Senza se e senza ma. Sara è favorita e gli ottavi sono a un passo: chi ci avrebbe scommesso alla vigilia del torneo?
L’altro sorriso azzurro di giornata ce lo regala Andreas Seppi: l’altoatesino si riprende la sua rivincita con il francese Chardy (29) e approda al terzo turno con una vittoria in 4 set, con il terzo e il quarto parziale facilmente conquistati per 6/2 – 6/1. Quando in palla il francese con il suo servizio può diventare ingiocabile ma contro Andreas accumula ben 71 errori non forzati con soli 41 vincenti (31/40 invece lo score di Seppi), con il tennista italiano che avrebbe potuto chiudere la partita in modo più netto se solo avesse convertito più palle break di quelle ottenute (solo 6 su 15). È stato bravo Andreas a sfruttare l’occasione, anche se il test cui è stato sottoposto è stato meno difficile del previsto. Il suo inizio di 2015 è confortante e quella solidità suo tratto distintivo sembra essere stata ritrovata, peccato solo che al terzo turno troverà dall’altro lato della rete Roger Federer, già giustiziere di Simone Bolelli.
Lo svizzero ha faticato e non poco contro il nostro tennista, perdendo il primo set e facendoci accarezzare il sogno di una vittoria clamorosa. Purtroppo per Bolelli è finita presto la benzina e i restanti 3 parziali sono stati ceduti in modo abbastanza netto: 3/6 – 6/3 – 6/2 – 6/2 il computo finale e qualche rimpianto, soprattutto per l’atteggiamento un po’ rinunciatario quando la partita è girata a favore del rossocrociato. Bravo Simone però, la stagione potrà darti nuove soddisfazioni: il tuo best ranking è vicino, dovrai finalmente vincere un torneo del circuito per regalarti una seconda giovinezza (tennistica).
Roberta Vinci partiva sfavorita contro la russa Makarova (10) e poco ha potuto contro la forte Ekaterina: 6/2 – 6/4 è un punteggio netto, sebbene qualche occasione si sia presentata ma non sia stata sfruttata. Adesso occhi ed energie andranno puntate sul torneo di doppio, dove l’attende in coppia con l’inseparabile Errani un tabellone non proprio semplice ma una possibile nuova gloria Slam. Da segnalare che proprio nel torneo di doppio femminile la Pennetta con la Hingis (teste di serie numero 4) hanno superato il loro primo turno.
Nella notte italiana hanno però tremato due big del tennis mondiale: la numero 2 del seeding Maria Sharapova, impegnata in un derby con la Panova, per approdare al terzo turno ha perfino dovuto salvare dei match point a suo sfavore. 6/1 – 4/6 – 7/5 e la paura che passa, esattamente come l’anno scorso contro la nostra Knapp. Ha rischiato di uscire ma sono sicuro che adesso la siberiana d’America saprà spingersi fino alla fine del torneo: passata la paura, già dal prossimo turno tornerà a essere il solito rullo compressore, un inconveniente in un torneo così lungo può capitare, ma se le difficoltà dovessero ripetersi vuol dire che la condizione non è proprio ottimale e allora addio sogni di gloria.
A soffrire però in maniera inusuale per un campione del suo lignaggio è stato Rafa Nadal (3): il maiorchino alle prese con un difficile riadattarsi al circuito dopo i ben noti problemi della seconda parte del 2014, è stato sull’orlo del baratro contro il giovane statunitense Tim Smyczek, ha sofferto per diverso tempo di crampi “regalando” ai suoi tifosi il brivido di un’uscita prematura dal torneo. Ma i campioni sono duri a morire e non vogliono lasciare il campo mai, nemmeno in barella: Nadal ha barcollato, suscitando ancora una volta l’impressione di essere distante da una buona condizione psico fisica e confermando che difficilmente potrà dire la sua in ottica vittoria finale. Ma un campione non molla e lo spagnolo incarna alla perfezione questo ideale: ha scoperto il fianco all’avversario, si è fatto colpire ma ha resistito e non ha mai perso quella voglia di remare da fondocampo che da sempre caratterizzano la sua carriera. 6/2 – 3/6 – 6/7 – 6/3 – 7/5 il punteggio finale per un break piazzato sul 5 pari del quinto set che ha tagliato definitivamente le gambe e le speranze dell’avversario.
Continuano a viaggiare a marce spedite la rumena Simona Halep (3) che ha spazzato via le resistenze della naturalizzata australiana Gajdosova con un doppio 6/2 e la canadese Bouchard (7) con un’altra vittoria netta 6/0 – 6/3 alla Bertens, per due candidature che diventano sempre più forti per il successo finale: vogliono il loro primo Slam e lo vogliono proprio in Australia. Vincono bene anche la Peng (21) con un doppio 6/1 alla Rybarikova, le giovani Garcia (2 set alla Voegele) e la sorprendente Witthoeft che, dando seguito alla sorprendente vittoria del turno precedente contro la Suarez Navarro, supera facilmente la McHale. Si mette paura anche Karolina Pliskova (22) che rischia contro la sconosciuta Dodin ma la spunta in 3 set combattuti, mentre continuano le favole di Hradecka (3 set sulla Hercog), della Mattek – Sands (doppio tie break contro la Mladenovic) e della Begu (2 set contro la Siniakova).
Se le atlete kazake segnano una doppia e storica vittoria con la Dyas (31) 8/6 al terzo contro la Schmiedlova e la Shvedova in 2 contro la Puig, la vittoria del cuore è quella della tedesca Goerges, sbarcata sui campi di Melbourne per ritrovare se stessa e il proprio gioco, che approda al terzo turno dopo aver sconfitto 6/3 – 4/6 – 6/2 la Koukalova. Una tennista che sembra aver riscoperto il proprio potenziale e più agile del solito negli spostamenti: che sia il 2015 l’anno della sua rinascita?
Fra i maschi vincono Murray (6) in maniera più convincente rispetto all’esordio sconfiggendo il giocatore di casa Matosevic (6/1 – 6/3 – 6/2), Berdych (7) in 3 con Melzer, Dimitrov (10) in 4 set contro Lacko, il sudafricano Anderson (14) contro la speranza lituana Berankis in 3 set e Gasquet (24) contro un altro australiano, Duckworth, sempre in 3 parziali. L’Australia sorride però con il suo baby fenomeno Kyrgios che, in una partita a suon di aces, supera in 4 set la testa di serie numero 23 Ivo Karlovic, con Groth che supera 6/1 al quinto il giovane connazionale Kokkinakis (con il pubblico schierato quasi totalmente dalla parte di quest’ultimo) ma anche con Bernard Tomic che in 4 set e giocando 3 tie break supera la testa di serie numero 22 Kohlschreiber. Per il tabellone maschile cadono altre teste di serie: in maniera inattesa il belga Goffin (20) cede al cipriota Baghdatis con un 6/0 addirittura subito nel quarto set che ce lo fa apparire come il lontano parente di quel tennista vincente e ammirato nel 2014. Salutano anche Leonardo Mayer (26) in 4 set contro il serbo Troicki (vera mina vagante del torneo), Lukas Rosol (28) contro l’israeliano Dudi Sela e la testa di serie numero 32 Klizan, ritiratosi all’inizio del quarto set contro il portoghese Sousa.
La vittoria del cuore infine è quella del tunisino Malek Jaziri che supera in 5 set il francese Roger – Vasselin, tennista ben più abituato a certi palcoscenici: è un’edizione degli Australian Open decisamente cosmopolita (la vittoria di Sela è anch’essa significativa), con Paesi che portano avanti loro i rappresentanti a discapito di tradizioni e di movimenti tennistici non certo consolidati nel tempo. Ben venga Jaziri, ben vengano giocatori in grado di ampliare i confini del tennis.
Alessandro Orecchio
TAG: Australian Open, Australian Open 2015
Perchè in questo paese tutti hanno il diritto alla parola??? perché??? Sara gioca male e secondo te i risultati che ha raggiunto sono stati gentili doni delle avversarie… 😕
@ cooper (#1245730)
Del tutto d’accordo,ma se ti capitano di seguito tre”ronzini” un certo vantaggio ce l’hai.Ma per me il punto fondamentale è che Sara gioca “male”;grandissima agonista-ma Gattuso non è Platini!
Fino agli ottavi. Sara questa Halep non la batte nemmeno alla play.
Avanti seppia vendica il bole!
@ leopoldo (#1245720)
un certo Roger Federer ha detto che in uno slam chiuque ti può battere.oggi ci sono andati vicino Nadal e Sharapova e i primi giorni ci sono stati scalpi importanti perciò ci andrei piano a parlare di tabelloni uguali ad autostrade quello che può sembrare sulla carta in campo può essere ben diverso e soprattutto nel caso di Sara in ritardo di preparazione
Sorteggio si,ma nemmeno a taroccarlo usciva l’autostrada che dovrebbe portare Sara ai quarti.Una dopo l’altra avversarie che ,ranking a parte,poco hanno a che vedere con il tennis di un buon livello.Quanto alla presunta sorpresa della giovane Garcia,da tempo la ragazza gioca a ottimo livello:basta seguire i tornei.La tedeschina gioca con grande disinvoltura,non si sconfigge la Navarro a caso!E per quanto riguarda la Mattek,che ha fatto un ottimo mach con Mladenovich,brava anch’essa,pur nelle sue “mattane”,non solo estetiche,prima del lungo stop,giocava un ottimo tennis-chiedere a Sara sull’asfaltatura beccata a Stoccarda sul rosso,2013.Per Hardeka,un pò di pazienza,gurdare gli incontri e decidere se gioca bene o no!lementare Watson.
oi oi gli italiani…ma una volta tanto che arrivano in forma a Melbourne devono per forza beccare tabelloni così chiusi!?!??
Ricordo la partita in fed cup Vinci-Panova e tutti gli improperi che prese la Vinci per aver rischiato di perdere contro la russa..forse oggi ha dimostrato di essere una giocatrice molto valida se becca la giornata giusta
gli ultimi 3 game sono stati completamente DIVERSI dagli ultimi due set dove la Panova ha praticamente dominato e la Sharapova sembrava visibilmente sconcertata.
ha giocato quasi 2 set in automatico senza pensare la Panova…
io sinceramente non ci speravo più che Sharapova avrebbe vinto.
sinceramente non mi sento di dire che Panova “ha avuto paura di vincere”, non gli è entrata la prima negli ultimi game e la Sharapova rischiando tutto è riuscita ad approfittarne…
ma non è stato per niente facile “destabilizzarla con bordate destabilizzanti” come dici tu, la Panova prendeva di tutto e di più anche in difesa…
Ho visto gli ultimi tre game della Sharapova, la Panova quando attaccava in automatico senza pensare troppo rendeva Maria impotente, ma quando invece la giovane russa pensava produceva colpi più lenti, e per Maria diventava banale rispondere con bordate destabilizzanti.
La Panova ha avuto paura di vincere, doveva continuare a giocare in automatico a tutta birra, non si può pensare con Maria, nel mentre si pensa quella che sembra moribonda ti rifila delle cannonate da stendere un elefante, l’inesperienza a questi livelli è stata fatale alla giovane russa.