FedCup a Genova. Cresce l’attesa per la sfida Italia-Francia. Ecco la prevendita per la due giorni del 105 Stadium
Certe sfide si preparano da sole. Quando ci sono di mezzo Italia e Francia non c’è neanche bisogno di evocare Paolo Conte e la canzone dedicata a Gino Bartali, con quel passaggio ormai storico: “E i francesi che s’incazzano…”. In quegli anni li abbiamo fatti arrabbiare parecchio, più con le due ruote che con le racchette, anche se proprio nel 1949 abbiamo raccolto la prima vittoria in Coppa Davis contro gli amati-odiati cugini. Erano anni difficili, l’Italia stava cercando di risollevarsi dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale. Avevamo fatto una pessima figura, e forse anche per questo Gianni Cucelli e Marcello Del Bello si presentarono al Roland Garros con il coltello tra i denti.
Vincemmo 3-2, all’ultimo singolare, con quattro delle cinque partite chiuse in cinque set. L’Italia era davvero risorta. La rivalità con i francesi non è mai venuta meno, perchè il nostro modo di vivere, pensare, lottare…è troppo diverso dal loro. I francesi ci snobbano, si sentono superiori. E noi spesso li puniamo. Potremmo ricordare episodi calcistici ad alto tasso emotivo, ma qui si parla di tennis. E anche nel nostro sport l’aneddotica è piena. Si rinnoverà tra 45 giorni, presso il 105 Stadium di Genova. Dopo aver ospitato la Grande Sfida e le finali di Serie A1 sul Play-It, l’impianto della Fiumara allestirà un bel campo in terra rossa dove le ragazze di Fed Cup ospiteranno le francesi per un match che promette equilibrio, scintille e spettacolo. Alize Cornet e Caroline Garcia (coadiuvate dalla forte doppista Kristina Mladenovic) non saranno famose come Williams o Sharapova, ma sono forti e hanno un paio di cartucce da sparare.
Intanto c’è la Garcia, tra le giovani più interessanti del circuito. Oggi è numero 37 WTA ma vale molto di più. La scorsa primavera è rimasta imbattuta per 12 partite, Fed Cup compresa. E comunque ha il destino segnato da qualche anno, quando Andy Murray scrisse su Twitter che sarebbe diventata numero 1 del mondo. Quell’investitura non le ha giovato troppo, ma oggi è maturata. E al suo fianco c’è Amelie Mauresmo, che non ha abbandonato l’incarico di capitana di Fed Cup pur allenando proprio Murray. Con i consigli di Amelie, la Garcia ha preso per mano la Francia in aprile e ha spedito in Serie B gli Stati Uniti. A Genova vorrà ripetersi. Le francesi vogliono tornare protagoniste in Fed Cup: dopo il ritiro di Mary Pierce e della stessa Mauresmo hanno perso il contatto con le migliori. Hanno addirittura rischiato di finire nei gruppi zonali, ma adesso sono rinate. Cornet e Garcia sono giovani e ‘sentono’ molto il richiamo della patria. Per loro, non c’è niente di meglio che una sfida contro l’odiata Italia. La stessa Italia che dopo sei sconfitte, alcune piuttosto nette, ha rifilato loro tre batoste di fila. Alcuni episodi sono già nel mito e tanto basta per rendere super-appetibile la sfida di Genova. Perchè certe partite vanno oltre valori in campo. Entra in ballo la storia, un onore da difendere. Perdere contro l’Italia, per loro, è un’umiliazione da evitare. Dall’alto dei cattivi odori sotto il loro naso, non capiscono come mai un pugno di ragazze in maglia azzurra le abbia punite per tre volte di fila, di cui due a casa loro.
Nel 2006, a Nancy, la Francia aveva un’Amelie Mauresmo nel suo momento di massimo splendore. Era numero 1 del mondo e sembrava imbattibile. In effetti la fu per Flavia Pennetta, battuta con un doppio 6-1. Ma non per Francesca Schiavone, che dopo una laboriosa vittoria contro Nathalie Dechy la superò in una delle partite più belle della sua carriera. Dopo la verifica dell’ultima palla, abbracciò Corrado Barazzutti nel silenzio di un palazzetto gremito. L’epopea della nostra Fed Cup è nata proprio quel giorno. Francesca ci insegnò che le francesi non erano imbattibili, e anche noi potevamo spingerci oltre i limiti. La prima a recepire il messaggio fu la Pennetta, che battè agevolmente la Dechy e spalancò le porte al primo titolo azzurro, maturato qualche mese dopo a Charleroi. L’anno dopo, impresa ancora più bella. A Castellaneta Marina noi eravamo meno forti (avevamo una Pennetta in meno, devastata dalla fine della love story con Carlos Moya), mentre loro potevano contare sulla rampante Tatiana Golovin. Ma Francesca, sempre più Leonessa, ci prese per mano e portò i tre punti che ci spedirono in finale. Un weekend memorabile. Battè di nuovo la Mauresmo. Poi, con l’Italia in svantaggio 1-2 a causa delle sconfitte di Garbin e Santangelo, fece un miracolo contro la Golovin, rimontando da 2-5 nel terzo set. Dal baratro al paradiso. Il tempo di una doccia e vinse il doppio, insieme a Roberta Vinci. Italia in finale, Francia sempre più all’inferno. Anche per questo, nel 2009 ci accolsero ancora più rabbiose. A Orleans, sede di un challenger maschile, vivemmo un sabato da infarto. Tutti ricordano il gesto di Flavia Pennetta: dopo una scandalosa decisione del giudice di sedia Louise Engzell andò su tutte le furie, mostrandole il dito medio. Ebbe la forza di restare concentrata e battere la Mauresmo, tra i fischi impietosi del pubblico. La solita Schiavone, di granito quando c’è da difendere il tricolore, vinse una bella battaglia contro la Cornet (8-6 al terzo). Il giorno dopo, dopo che i quotidiani francesi che avevano sparato titoli di ogni tipo, la Pennetta fece un capolavoro. Ignorò un pubblico furioso e diede una lezione di tennis alla Cornet. Un 6-2 6-2 da urlo e Francia nuovamente battuta. Quel weekend, tra l’altro, sancì il primo match insieme di Errani-Vinci. Giocarono a risultato acquisito ma non sapevano che sarebbero diventate il doppio italiano più vincente di sempre. E anche nel 2009, come nel 2006, il successo al primo turno sulla Francia fu propedeutico al trionfo finale. Per chi crede alla cabala, il 2015 potrebbe essere un altro anno fortunato.
In casa francese, l’unica presente in tutte le tre batoste fu Amelie Mauresmo. Le ricorda bene, le ricorda con dolore. Per questo sarà doppiamente carica. Vuole prendersi una rivincita a domicilio, anche se il team azzurro potrebbe avere qualche modifica rispetto a quello del 2006, 2007 e 2009. La vicinanza geografica tra Genova e la Francia, tra l’altro, porterà a Genova tantissimi tifosi francesi, ben decisi a festeggiare dopo le frustrazioni nella recente finale di Coppa Davis. Abbamo una certezza: i francesi coloreranno il 105 Stadium con i loro vessilli blu, e non è da escludere qualche coreografia. Tutto questo è possibile grazie all’ASEFT (Association des supporters des equipes de France de tennis), uno dei pochissimi gruppi organizzati di tifo tennistico. Nati nel 2001, sono diventati famosi per il loro attaccamento ai colori e la sportività. Attualmente il gruppo conta circa 500 soci. “Oscilliamo tra i 300 e i 500, difficilmente andiamo oltre perchè poi diventa difficile da gestire – dice la presidentessa Brigitte Valade – ogni nuovo membro, ad ogni modo, deve sottoscrivere il nostro regolamento”. Un regolamento semplice ma rigido, per evitare che il tennis non diventi una corrida come ogni tanto si vede negli stadi di calcio. Ogni membro dell’ASEFT deve indossare la maglia blu per tutta la durata dell’incontro, sostenere i tennisti francesi qualunque sia il punteggio e rispettare gli avversari. Spesso il tifo è stato un fattore per la Francia, tanto che alcune nazioni (Canada, Germania) hanno preso contatto con l’ASEFT per prendere spunto. In questo momento, tuttavia, non esiste niente di analogo. Forse solo in Australia e Repubblica Ceca c’è qualcosa del genere, ma con meno organizzazione. Ci sono persone di ogni età, dai 7 agli 80 anni. E spesso combinano la passione tennistica con un po’ di sano turismo. Non c’è dubbio che il centro storico di Genova, spesso cantato da Fabrizio de Andrè, sarà preso d’assalto dai francesi. Che non si faranno mancare una visita all’Acquario. Con il suo organigramma composto da otto persone (che si rinnova ogni due anni), l’ASEFT è un esempio positivo perchè raduna persone da tutto il paese e garantisce passione e divertimento per i francesi, ma anche per gli altri. Per questo, sarà fondamentale riempire il 105 Stadium e sostenere a gran voce Sara Errani e le sue compagne. La struttura del 105 Stadium si presta a un tifo molto caloroso , quindi non ci sono scuse: Genova deve essere presa d’assalto per contrastare il tifo dei francesi, naturalmente nell’ambito della massima sportività. E magari togliersi qualche bella soddisfazione, dando un’altra delusione alla Mauresmo. In fondo, anche noi abbiamo ancora qualcosa da vendicare. Chi ricorda la semifinale di Davis 1996, a Nantes, sarà ancora imbufalito con la chiamata del giudice di sedia Wayne Mckewen, che risultò decisiva nel quinto match (Gaudenzi-Boetsch), mandando su tutte le furie il faentino e Adriano Panatta, che scrollò addirittura il seggiolone dell’arbitro. Un motivo in più per vincere ancora una volta. Perchè vincere è sempre bello, ma lo è ancora di più se i francesi s’incazzano.
I BIGLIETTI
E’ attiva la biglietteria per l’attesa due giorni di Genova. I tagliandi si possono acquistare tramite il circuito Vivaticket, sia online che tramite i 750 punti vendita sparsi in tutto il territorio nazionale. La novità più interessante, per chi acquista i biglietti online, è la possibilità di stampare il tagliando direttamente a casa, evitando così fastidiose code presso la biglietteria dell’impianto. I costi degli abbonamenti per la due giorni variano dai 40 ai 102 euro (prezzi già comprensivi dei diritti di prevendita) e si possono acquistare a partire da questo indirizzo (da cui si trovano anche i punti vendita per l’acquisto tradizionale).
Per comprare i biglietti – CLICCA QUI
ITALIA – FRANCIA, 1° Turno Fed Cup 2015
II Anello Superiore Ovest – 40,04€
II Anello Superiore Est – 40,04€
Tribuna Ovest – 62,92€
Tribuna Est – 62,92€
Tribuna Sud – 80,08€
Tribuna Nord – 80, 08€
Parterre Nord – 102, 96€
Parterre Sud – 102,96€
TAG: Fed Cup, Fed Cup 2015, Italia vs Francia 2015
4 commenti
Se leggete quest’articolo mi fa piacere come venga ripreso quel gesto del dito medio mostrato da Flavia Pennetta al giudice Engzell nel primo turno Fedcup Italia Francia 2009. Ovviamente un gesto condannabile ma con qualche attenuante data la singolarità dell’incontro (si trattava di un acceso match in trasferta d’oltralpe contro una campionessa. lei sì, come la Mauresmo). Fa piacere che questo gesto condannabile sia stato commentato dalla stragrande maggioranza dei giornalisti italiani anche presenti sul campo e ritenuto da tutti inequivocabile a prescindere da fotogrammi e riprese televisive. Detto questo auspichiamo un confronto nel 2015 corretto e soprattutto Flavia ha mostrato sportività in molti altri contesti. Diciamo che quel gesto ha rappresentato uno dei punti più bassi della sua carriera a fronte, però, di molte vittorie e atteggiamenti edificanti in campo.
Allora, parliamoci chiaro. La Garcia l’anno scorso le ha prese a Palermo dalla Dentoni mentre la Cornet è stata asfaltata dalla Burnett a Roma, quindi queste due possono anche starsene a casa invece di venire a fare figure barbine da noi.
In effetti per quanto bella la struttura di Genova forse sarebbe stato più opportuno propendere, nella scelta, da Roma in giù.
Pure io prevedo un weekend infernale, speriamo che le ragazze ce la facciano, forza azzurre!