Esclusiva Livetennis: Dal 2016 rivoluzione Future. Ecco il documento che verrà portato a Marzo all’ITF. Tutti i tornei saranno con ospitalità e nasceranno anche i 25 mila dollari
Come potrete immaginare, la ITF ha da tempo intrapreso un percorso di piena revisione della struttura del circuito Pro al fine di comprendere al meglio la situazione nel contesto inferiore al livello Tour e, soprattutto, di riuscire a: migliorare il sistema di ingresso nel professionismo, accrescere i premi in denaro, innalzare gli standard degli eventi e garantire, alle nazioni in via di sviluppo, la piena facoltà di produrre potenziali campioni.
All’interno del progetto sono stati integrati una completa rivisitazione dei dati ed un sondaggio che ha ricevuto più di 8.000 responsi, tra giocatori, allenatori, Associazioni Nazionali e comitati organizzativi di tornei.
Il suddetto progetto, di inestimabile valore, ha contribuito all’individuazione di alcuni punti cardine che saranno di grande aiuto, nell’operare i necessari cambiamenti al circuito ITF.
E’ chiaro che, allo stesso modo in cui i premi debbano aumentare, specialmente per i giocatori di bassa classifica, il numero dei partecipanti al Pro Circuit sia insostenibilmente alto. Nel 2013 hanno preso parte alle competizioni circa 14.000 uomini e donne, e sono stati in più di 6.000 a non riuscire ad ottenere alcun ‘prize-money’.
Il costo medio della competizioni, escludendo le spese relative agli allenatori, l’anno scorso si è attestato sui 38.800$, per gli uomini, e 40.180$ per le donne. La distribuzione ed i livello delle retribuzioni hanno fatto sì che il ‘break-even point’ (i.e. punto in cui i costi medi uguagliano il guadagno), calcolato dai ricavi combinati tra singolo e e doppio, fosse il n.336 per gli uomini ed il n.253 per le donne, nel 2013.
La ITF crede fermamente che si debbano introdurre delle novità per venire incontro alle esigenze economiche dei tennisti al di sotto della Top 100, nel frattempo assicurandosi di non limitare in alcun modo i paesi, specialmente quelli in via di sviluppo, affinché forniscano tutto il supporto ‘domestico’ necessario ai giocatori, nella transizione verso il professionismo.
In occasione della prossima riunione del Consiglio ITF, a Marzo, ci impegneremo a richiedere l’approvazione di alcune misure che sono ritenute opportune per far fronte alle suddette questioni.
1. PROPOSTA DI AUMENTO DEL ‘PRIZE MONEY’ DAL 2016
•Circuito maschile: Duplice livello di incremento iniziale, sino a 15K+H* e 25K+H*
•Circuito femminile: Incremento a 15k+H*$, 25k+H*$,60k$/60k+H$, 90k$/90k+H$ e 125k$/125k+H$. *Calcolo basato su una quota ‘per diem’ di ciascun giocatore, massimizzato al costo massimo, per l’organizzatore, di 10.000$.
•Fondi di sviluppo ITF e circuito Grand Slam da adoperare per stimolare la crescita di paesi in via di sviluppo.
2. OPPORTUNITA’ DI IMPIEGO
Per garantire che che gli incrementi nei premi siano più efficaci possibile ed indirizzati ai giocatori delle fasce di ranking appropriate, ciascuna nuova categoria di ‘prize money’:
•Proporrà, ogni settimana, un numero fisso di opportunità per i giocatori
•Sarà stabilità secondo criterio geografico
•Trarrà beneficio dal sistema di normative del gioco
3. RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA DI INGRESSO NEI CIRCUITI PROFESSIONISTI
Contemporaneamente all’impegno del concretizzare l’aumento dei premi, la ITF ritiene opportuna l’introduzione di nuovi criteri relativi alla transizione verso il professionismo, questione già sottoposta all’attenzione di entrambi i Circuiti. Questo ‘livello’ di nuovi tornei, capace di offrire punti di qualificazione o di merito utili per l’affermazione come ‘Pro’, avrebbe lo scopo di:
1.Assicurare un pari livello di opportunità per i giocatori emergenti, specialmente per coloro coinvolti nel passaggio dal tennis giovanile
2.Offrire supporto ai movimenti tennistici nazionali, nei paesi in via di sviluppo che avrebbero rischiato di non poter ospitare gli eventi, seguendo i criteri di aumento del ‘prize-money’
3.Assicurare che la discrepanza tra professionismo e circuito giovanile si mantenga sostanziale, ma allo stesso tempo affrontabile dai migliori prospetti
4.Agevolare i giovani, aspiranti ad una carriera tra i professionisti, lungo il loro percorso.
Il sopracitato schema di cambiamenti rappresenterebbe il più massivo investimento, in ambito di incentivazione al professionismo, di tutta l’Era Open, e presumibilmente permetterebbe ad un ulteriore gruppo di 150-200 giocatori di bilanciare la propria situazione, ed a buone altre centinaia di ridurre i costi ed aumentare i ricavi. Si tiene a precisare come tutti i nuovi aspetti saranno sottoposti ad un regolare controllo, per far sì che che ogni rettifica possa essere messa a punto repentinamente.
Tutte le proposte sono state costruite in sinergia con entrambi i Circuiti e con le Associazioni Nazionali, ed i dettagli finali saranno soggetti a discussioni nel mese di gennaio, prima di essere inoltrati al Consiglio ITF per l’approvazione.
Edoardo Gamacchio
TAG: Circuito Future, Circuito ITF, Notizie dal mondo
Io non capisco perchè non venga adottata una soluzione forse più semplice ed equa. Ovvero la costituzione di un fondo con contributi dei maggiori eventi, ad esempio il “contributo di solidarietà del 2%” indicato da Mazzoni.
Un fondo a cui possano accedere quei giocatori che abbiano maturato almeno un price money superiore ad un valore minimo e non superiore al Costo Medio Competizioni moltiplicato per un coeficente (in maniera da includere un costo standard legato al team). Il fondo verrebbe ripartito in funzione inversa rispetto alla classifica MEDIA dei giocatori nell’anno precedente.
Non mi sembra complicato, sarebbe premiante e non comporterebbe oneri a carico dei tornei.
Si sarebbe auspicabile ciò che dici, ma in tempi di crisi attuali non ci conterei molto. È chiaro che ci deve essere una correlazione indiretta con i grandi tornei che potrebbero avere l’interesse di poter “scoprire” nuovi talenti “nascosti”
Tra quei giocatori “chiunque” di cui parli ci possono anche essere dei talenti nascosti che altrimenti non avrebbero mai modo di farsi vedere. Perché relegare questo sport solo ad elite? Deve essere accessibile a tutti.
Interessantissimo lo studio ITF
http://www.itftennis.com/media/194256/194256.pdf
@ Radames (#1228341)
Mi spiego meglio:
– Non sono un pazzo ultracapitalista ad oltranza, é chiaro che i soldi vanno presi ddove ci sono e dati a chi piú ne ha bisogno. Ma l’Atp è di matrice anglosassone, non potrai mai presentare una “tassa” o un “trasferimento” dai grandi ai piccoli. La proposta deve essere piú globale ed articolata, tipo coniugarla con circuiti locali che riuniscano future challenger ed atp o simili. Lunga questione.
– Se devi dare H, non puoi più spremere i giocatori per fare pagare loro le spese, quindi i resort morti d’inverno non hanno alcun interesse. Chi può interessarsi? Per esempio, i centri sportivi con foresteria, i club con accordi per manifestazioni, etc. Si dovrebbe tornare in seno ad enti a maggior vocazione sportiva.
Lo dicevo appena due giorni fa
@ Alessandro6.9 (#1228339)
Uau! Allora qualcuno li legge i miei post ;-)!!
Pienamente d’accordo che non ci volevano delle aquile per capire cosa fare, ma forse dovremmo candidarci noi all’atp 😉
Vero, avevo detto dai 15,000… Infatti sono curioso di capire in pratica quali daranno gli ultimi tornei senza H, l’organizzazione non mi é chiara
mi sembra che la riforma vada nel senso contrario, rispetto al tuo secondo punto
l’ospitalità obbligatoria costa poco nel complesso ai proprietari di grandi resort, che ospitano gli eventi fuori stagione. Ai circoli del tennis, aggiungerà un bel po’ di costi. Speriamo che ci siano hotel lungimiranti che vorranno fare da sponsor per l’evento.
Siccome la proposta è esattamente quella che avevo detto io, rispondendo a un tuo post, ne rivendico la PIENA paternità 😆 😆 😆 😆 e aggiungo che tu avevi detto una cosa un po’ diversa, che fa tutta la differenza del mondo 😆 😆 😆
ossia volevi soltanto l’ospitalità dei 15.000 lasciando però i 10.000, cosa che invece non accadrà perché il minimo di montepremi sarà 15k 😆 😆 😆
Comunque al di là di tutto se a queste modifiche ci arrivano i comuni mortali quali noi siamo, evidentemente là al board non sono migliori di noi 😆 😆 😆 😆
@ Fabblack (#1228265)
Per la cronaca, Santa Margherita di Pula è un esperimento fallito proprio perché il Resort non ci ha guadagnato nulla dall’alloggio dei giocatori: in molti hanno “soggiornato” in strutture esterne perché pagavano meno, senza fornire alcun ricavo al Forte Village (che, per altro, ha cercato di “rifarsi” facendo pagare l’accesso – e non solo – a chi non dormiva dentro….)
Se si vogliono organizzare tanti tornei Future lo si deve fare per incentivare il movimento giovanile, non per specularci sopra.
Poi forse ridurre un po’ il numero di tornei di questo tipo o alzare il livello di ingresso potrebbe anche evitare la partecipazione di chiunque, anche di chi non c’entra nulla con quel genere di tornei: gli ultimi tabelloni di Pula parlano chiaro: bastava presentarsi ed eri sicuro in Quali….
Ottime misure, non dovrei dirlo ma mi scappa un “io l’avevo detto” 😉
Per i commenti:
– Sono ferocemente contrario a qualsiasi trasferimento di denaro dagli slam ai piccoli. É la porta aperta a qualsiasi richiesta populista del c…o che venga in mente
– Lo scopo di queste misure é secondo me anche che tornei parassiti cone St Marghrrita di Pula spariscano, sostituiti da tornei vicini ai club ed slla gente.
Adesso in parallelo ci vogliono i cambiamenti tecnici, senza i quali non si entra nello sport-spettacolo e quindi non si sopravvive: no-ads per tutti in primis per esempio
In effetti il punto 2 è scritto in politichese…
Secondo me, con le pure imposizioni, senza dare “contributi” di alcun altro tipo, si ottiene SEMPRE l’effetto opposto a quello dichiarato/desiderato.
In questo caso, semplicemente, diminuirà il numero dei tornei.
Passi per che ne organizza uno all’anno e magari farà uno forzo, ma quelli che ne organizzano in serie, tipo Santa Margherita di Pula, e che traggono il loro incentivo proprio dall’ospitalità, dovendo fornirla gratis…
Altro discorso sarebbe se queste ulteriori spese per gli organizzatori fossero coperte dall’ITF (ad esempio col famoso 2% di cui dice Mazzoni), ma dal momento che invece c’è una corsa al rialzo dei montepremi degli slam, come è evidente, mi sembra che da questo orecchio non ci sentano, per cui…
Primo passo, speriamo venga approvato
Spero che il punto 2 non venga esposto come riportato in questo articolo. In caso contrario servirebbe un interprete….
@ marco mazzoni (#1228207)
Quoto il tuo commento in pieno.
Un primo passo. Sulla ospitalità obbligatoria non ci piove: parlando con tanti giocatori e coach, era un nodo fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche “umano”, per dare condizioni accettabili a chi già si espone a condizioni durissime per provare a stare nel tour. Sui montepremi speravo che 25$ fosse la base, non 15$. Ma è un primo passo dopo anni ed anni di stasi.
Per innalzare a 25$ la base, sarebbe stato sufficiente una sorta di “tassa di solidarietà” degli Slam, anche un 2% dei loro enormi introiti…