David Ferrer si racconta: “Sono arrivato alla terza posizione mondiale in mezzo a fenomeni come Federer, Djokovic e Nadal, ne sono davvero orgoglioso”
David Ferrer è stato intervistato da un giornale spagnolo ed ha raccontato la sua stagione.
Come giudica la stagione appena trascorsa?
“E’ stata buona, in linea generale. Non ai livelli del 2012 o del 2013, ma sono comunque riuscito a vincere parecchie partite e ad ottenere più di 4000 punti, che in altri anni mi avrebbero portato al Masters. Ci sono stati dei cambiamenti, che non sono mai facili da assimilare, ma sono soddisfatto”.
Ha la nomea di ‘uomo di ferro’ del circuito. Le fa piacere?
“Fino a quando sarò di ferro e non di gomma, mi andrà bene. E’ un bel soprannome. Per adesso continuo a sentirmi bene e ad essere in forma, spero gli infortuni non mi creeranno troppi problemi”.
I suoi match contro Rafa Nadal, di norma, sono molto spettacolari. E, spesso, si è avuta l’impressione che siano stati decisi nell’arco di un punto. E’ d’accordo?
“Sono molti gli incontri a dipendere da un solo punto. Il tennis contemporaneo è molto competitivo, i dettagli fanno la differenza. I migliori, come Rafa, sono capaci a dare il meglio essendo sotto pressione. Rafa, dal punto di vista mentale, è senza dubbio il più forte di sempre”.
Il grande pubblico, però, è solito riferirsi al tennis parlando di Nadal. Come pensa che sia, aver coinciso con la sua epoca? Le sarebbe piaciuto giocare prima, dopo?
“Cerco di vedere il lato positivo. Sono arrivato alla terza posizione mondiale in mezzo a fenomeni come Federer, Djokovic e Nadal, ne sono davvero orgoglioso. Se non fossi dovuto rapportarmi con Rafa, non sarei migliorato sino a questo punto e non avrei avuto una sempre costante ambizione. Rafa è stato d’aiuto, in tutti i sensi. Non mi ha limitato, mi ha dato molto”.
In quale percentuale la mente influisce sui risultati?
“E’ importantissima, essendo tutto molto equilibrato. Osservando il numero 200 del mondo scambiare con un Top 10, non si può dire che sia più forte. Perché i più forti vincono così tanti incontri? Perché sono capaci ad avere a che fare con la pressione, a dare il loro meglio nei momenti delicati. Secondo me, la forza mentale garantisce un buon 20% aggiunto”.
David Ferrer lavora particolarmente duro, sotto questo punto di vista?
“Non troppo, ma sono stato sempre meglio quando ho saputo convivere con me stesso e le mie debolezze. In molte occasioni. Perché si è mentalmente deboli? Perché non si accettano i propri limiti, e che gli altri possano essere più bravi. I migliori non cercano scuse, ecco cosa li distingue”.
Con così tanti impegni, è facile infortunarsi?
“Ci saranno sempre più infortuni. Il fisioterapista è diventato indispensabile, tutti i membri della Top 20 ne hanno uno. La verità è che il calendario è troppo fitto. Iniziamo a viaggiare il 25 dicembre e proseguiamo per tutto l’anno, attraverso tappe che durano tre o quattro settimane ciascuna e potendoci riposare per pochissimi giorni. E’ difficile mantenere questo ritmo, ed è impossibile pretendere che i migliori giochino tutti i tornei”.
Le polemiche di Coppa Davis si stanno placando?
“Penso di si… tutto è stato estrapolato dal contesto, ne è venuta fuori una polemica inopportuna. Non è assolutamente una guerra. Ciò che non sia piaciuto a noi giocatori, riguardo il nuovo capitano, l’abbiamo espresso alla stampa. La Federazione è nella piena facoltà di decidere, ma penso che se ci fossero state giuste consultazioni, come era sempre accaduto, tutto sarebbe andato meglio. Ma non c’entra nulla con il sessismo, né con il fatto che Gala non possa essere capitano perché donna. Si sarebbero potuti scegliere giocatori di maggiore esperienza, e più esperti in fatto di tennis maschile? Si, ma è Gala ad essere capitano”.
Edoardo Gamacchio
TAG: David Ferrer, Ferrer, Notizie dal mondo
ma io ragazzi ci andrei cauto a parlar di poco talento.Certo 7-8 anni fa piegava fisicamente chiunque (compresi djoko e rafa)…secondo me e’ stato cosi’ intelligente da far quadrare il suo sistema di gioco che realmente nasce da un piccolo vizio di forma con il rovescio.E probabilmente non e’ stato facilissimo far coincidere la creativita’ e la visione di gioco con un dritto da 8-9 ed un rovescio da 6. Una volta comprese le debolezze ed i limiti, ci ha lavorato su ottenendo il massimo possibile (3 POSTO). Probabilmente tra 3 anni smettera’ con 30 tornei vinti e 35 finali perse. NIENTE MALE
Ferrer non sarà un giocatore di grande tocco ma in termini di agilità e resistenza fisica é fenomenale anche lui. Uno che con i suoi 1,75m riesce a tener testa ai marcantoni della Top 10 é da applaudire.
Poi sono d’accordo con Ktulu che le sue partite con Nadal sono spesso scontate e quando c’é qualcosa in paglio sappiamo sempre chi la spunterá!
se fai 10.000 ore di allenamento spingendo oltre i tuoi limini o la tua comfort zone diventi un buon professionista in qualsiasi cosa, sport, o arte che sia.
sono corretti i commenti di rosewall e mourinhho.
poi ovvio che il grado assoluto di successo dipende anche da altri fattori.
ma essenzialemte ciò che viene generalmente definito “talento” dal pubblico, non è innato, è una cosa che si acquisice con la pratica, e con l’attitudine, favorito e sviluppato dal trovarsi in certe circostanze di vita piuttosto che in altre.
@ Ken_Rosewall (#1222816)
10 mila ore? 😯 Sono almeno 5 anni! 😆
@ Pino (#1222734)
non è un’idea peregrina. C’è un fotografo che asserisce di diventare professionista di golf dopo 10mila ore di allenamento, seguendo gli studi e le teorie del professor Ericsson.
http://en.wikipedia.org/wiki/K._Anders_Ericsson
Grande ferru!!!!!
Match spettacolari con Nadal?! Ma cosa si è bevuto l’intervistatore? 😕
ferrer diciamo è stato sempre quel giocatore che ha inizio carriera poteva battere tutti in qualsiasi giornata,ma è stato spesso nell’ombra di giocatori come djokovic,nadal e federer e non è mai riuscito ad esprimersi d altissimi livelli.
Se esistesse una specie di livetennis spagnolo,mi chiedo cosa avranno pensato di Ferrer i suoi utenti,quando qualche anno fa,ricordo per chi ha la memoria corta,lo spagnolo fu capace di perdere dal nostro Francesco Aldi,quando aveva già poco più di 20 anni.E chissà se qualche buon profeta iberico,in tempi non sospetti avrà pronosticato il buon Ferrer tra i top 5,e se avrà,di consegenza,suscitato all’epoca grande ilarità.Scrivo questo,dedicandolo idealmente a chi ha già deciso,che i nostri migliori giovani come Quinzi,Donati,Napolitano,ecc,hanno preclusa una carriera se non ad alti livelli,almeno importante,perchè ora non riescono a stare in scia dei loro coetanei stranieri più forti.
Mourinho come al solito il tuo italiano è PESSIMO.Quindi stai dicendo che anche un “brocco” se si allena 8 ore al giorno diventerà un campione.
@ Jose mourinho (#1222653)
Capisco il senso di quello che vuoi dire e sn generalmente d’accordo. Preciserei solo che quando si parla del poco talento di Ferrer sarebbe giusto precisare che “poco” vale se rapportato ai soli top10-12 secondo me. Nn bisogna esagerare. Nn è un modesto top100-150 che col duro lavoro è arrivato n.3. Sarebbe cmq stato un top20 in ogni caso cn minor testa e minor lavoro fisico. Ha un tennis poco appariscente ed esteticamente discutibile, ma cmq molto efficace. Sicuramente tra i top players è il meno dotato
Penso che sia lui, più di tutti, l’esempio che i maestri danno ai bambini come modello di sportività, professionaita e grinta..ancora più dell’ inarrviabile King Roger..Perché Federer ci nasci; Ferrer, con lavoro e testa, lo puoi diventare!!!! ( ci vogliono sempre talento e dote fisica non comuni eh 😉 )
Secondo me, questo risultato di Ferrer (non solo la posizione numero tre ma anche e soprattutto la permanenza lunghissima tra le posizioni di eccellenza) dimostra che anche lui può essere annoverato tra i fenomeni del tennis.
Questo dimostra che basterebbe sbattersi in allenamento x diventare un giocstore importwnte….lui con poco talento e’ riuscito ad arrivare molto in alto….grande David